Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

10 Agosto 2017 - 18 Av 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav


Elia Richetti,
rabbino
C’è nella parashà di Eqev un’espressione sulla quale merita soffermarsi: “Circonciderete il prepuzio del vostro cuore”. Che cosa significa circoncidere il prepuzio del cuore? Come nella milà l’operazione ha come effetto quello di allargare un passaggio stretto e portare alla luce una parte nascosta, così la circoncisione del cuore dovrebbe aprire il passaggio della Torà e portare alla luce il nostro sentimento più profondo nei confronti di D.
 
Leggi

Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
di Gerusalemme
Il Comune di Capoliveri, Isola d’Elba, Provincia di Livorno, ha deliberato di intitolare una via al nome del Rabbino Elio Toaff. Senza soci, contrappesi, o compagni di viaggio.
 
Scontro Usa-Corea
Martedì sera il presidente statunitense Donald Trump ha minacciato di colpire la Corea del Nord con “il fuoco e la furia, e sinceramente anche la forza, a un livello che questo mondo non hai mai visto prima”, se il regime nordcoreano continuerà a fare minacce dirette contro gli Stati Uniti. Trump, spiegano i quotidiani, ha praticamente detto che la sua amministrazione è pronta a usare l’arma nucleare per rispondere a minacce verbali provenienti dalla Corea del Nord. “Gli americani dormano tranquilli, non ci sono minacce immediate di un conflitto. II presidente ha usato un linguaggio duro perché è l’unico che il dittatore nordcoreano capisce”, visto che con lui la diplomazia non funziona, le rassicurazioni del segretario di Stato Usa Rex Tillerson. “Ma Trump – scrive il Corriere – si è attirato comunque molte critiche coi suoi toni durissimi, simili a quelli di Kim: la minaccia di una tempesta di ‘fuoco e furia’. A cominciare dai rilievi del senatore repubblicano John McCain per il quale un vero leader parla solo quando è davvero in grado di attuare ciò che minaccia”.

Come racconta Repubblica, “è finita sull’autostrada A16, a pochi chilometri da Calais, la fuga dell’uomo che ieri mattina ha travolto e ferito al volante di una Bmw sei militari alle porte di Parigi. Per fermarlo, la polizia ha simulato una sorta d’ingorgo del traffico, ma quando gli agenti dei corpi speciali della Brigata di ricerca e d’intervento gli si sono avvicinati, l’aggressore ha violentemente urtato la loro auto. Nel timore che fosse armato, i poliziotti hanno allora aperto il fuoco: nella sparatoria l’uomo è stato colpito da cinque proiettili e un agente è rimasto ferito”. Contrariamente a quanto emerso in un primo tempo, l’attentatore, riporta Paolo Levi su La Stampa, con i genitori in Algeria, risiedeva con regolare permesso di soggiorno a Sartrouville, nel dipartimento delle Yvelines.
 
Leggi

  davar
l'iniziativa per arginare hamas
Israele contro i tunnel dell'orrore,

al via i lavori lungo la Striscia
Un muro di cemento, dotato di sensori, profondo decine di metri e alto sei, lungo 60 chilometri, che corre per tutto il confine tra Israele e la Striscia di Gaza. È quello che le forze di difesa israeliane hanno iniziato a costruire per proteggere il Paese dai tunnel sotterranei costruiti per infiltrarsi in territorio israeliano da Hamas, il movimento terroristico che controlla Gaza. Nel 2014 Israele aveva lanciato l’operazione Tzuk Eitan (tradotta in italiano Margine protettivo) diretta principalmente a distruggere la minaccia dei tunnel: almeno 34 di questi sono stati distrutti durante i due mesi di conflitto. Il muro, il cui costo è stimano attorno ai 3 miliardi di shekel (oltre 700milioni di euro), servirà, nelle intenzioni dell’esercito, a bloccare definitivamente il pericolo di attacchi terroristici dal sottosuolo.

Leggi

il messaggio al sindaco nardella
11 agosto, l'omaggio ai fascisti

"Le istituzioni intervengano"
La Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e il Presidente della Comunità ebraica fiorentina Dario Bedarida hanno inviato il seguente messaggio al sindaco Dario Nardella:

Caro sindaco,
siamo venuti a conoscenza dell’intenzione manifestata da alcuni militanti di estrema destra di celebrare il prossimo 11 agosto, giorno della Liberazione di Firenze dal nazifascismo, una cerimonia in ricordo dei caduti della Repubblica Sociale Italiana.
Una provocazione gratuita, l’ennesima in questa estate già segnata da vari episodi di apologia del regime fascista, che ci auguriamo possa essere contrastata nei modi più opportuni dalle istituzioni preposte.
Fermo restando il rispetto dovuto a tutti i morti, è nostra convinzione che non possano essere tollerate manifestazioni celebrative di gruppi che tanto lutto e dolore hanno portato a tutta Italia. Oggi più che mai un concetto deve essere affermato: in un’epoca di scelte decisive per il futuro dell’umanità, ci fu chi entusiasticamente abbracciò odio, violenza e sangue. Il ricordo di questi individui, macchiatisi consapevolmente dei crimini più efferati, non può e non deve in alcun modo confondersi con il senso e il valore più autentico di ricorrenze fondamentali per la coscienza democratica del paese.

Noemi Di Segni,

presidente Unione delle Comunità Ebraiche Italiane

Dario Bedarida,

presidente Comunità ebraica di Firenze

pagine ebraiche agosto - l'approfondimento
Isola degli esili, ritorni e destini

Sicilia ebraica, il dossier
La storia di una presenza millenaria, che risale agli anni della distruzione del secondo Tempio, e il carattere e le tradizioni di un’isola speciale. Una presenza riconosciuta come parte integrante e imprescindibile della storia locale, e le conseguenze di un editto di espulsione che nel 1492 è andato a colpire migliaia di destini. Le vicende di quella che è stata la comunità più numerosa d’Italia, e le difficoltà e la fatica di un percorso di ritorno e di rinascita che per lungo tempo hanno potuto contare solo sulla determinazione di pochissime persone. Tutto questo e molto altro è la Sicilia ebraica, una realtà che riafferma la propria esistenza e che sta lottando per riprendersi la propria storia, fra difficoltà e successi di grande valore anche simbolico.
Raccontare l’ebraismo siciliano – protagonista del dossier del mese di agosto di Pagine Ebraiche, curato da Ada Treves – significa intraprendere un percorso di conoscenza non semplice, imboccare una strada tortuosa e imprevedibile fatta di personaggi a volte contraddittori e di storie da capire e vagliare. E da raccontare, a poche settimane dalla Giornata Europea della Cultura Ebraica che vedrà la Sicilia tutta, a cominciare da Palermo e da Catania, come capofila. Da Evelyne Aouate, motore della rinascita della Sicilia ebraica a rav Pierpaolo Pinhas Punturello, che con Shavei Israel tanto sta facendo per accompagnare un percorso complesso. Dall’architetto Renzo Funaro che con la Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia si occupa di vagliare le tante segnalazioni di siti che arrivano dall’isola, alla competenza dell’architetto David Cassuto. Sono molte le voci che questo dossier ha ascoltato per dare un primo quadro della ricchissima e complessa storia della Sicilia ebraica, che oggi può contare anche sul sostegno che le viene dal Progetto Sud dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.



jciak
Israele, due corti a Locarno
Il cinema israeliano si presenta a ranghi ridottissimi quest’anno al Festival di Locarno. A rappresentarlo, nessun lungometraggio ma due corti, entrambi in presentazione nella sezione I Pardi di domani, passerella prestigiosa dedicata ai talenti di domani. I due lavori sono Hagvarim shel Ella – Ella’s Men di Oren Adaf (nell’immagine) e Shmama di Miki Polonsky. Ad accomunarli, un’ambientazione minimale e a tratti claustrofobica che consente al gioco interiore dei personaggi di risuonare con grande intensità.
Fra autobiografia e finzione, Hagvarim shel Ella – Ella’s Men (19’) mette in scena la realtà e le fantasie di Ella, maschio e femmina, che danza, si prende cura di sè e attende l’arrivo dell’amante.


Daniela Gross

Leggi

  pilpul
Setirot - Bravi e meno bravi
Recentemente il mio amico e maestro Roberto Della Rocca ha ragionato sul sempre più pressante assillo delle nostre Comunità rispetto al progressivo decremento demografico. Partendo da Devarim, 7; 7 «… non perché siete i più numerosi di tutti gli altri popoli vi ha scelto l’Eterno ma, piuttosto, perché siete i meno numerosi di tutti…», il rav ha spiegato che «la piccolezza a cui la Torà si riferisce in questo passaggio non è solo un dato numerico ma soprattutto etico e comportamentale. Si tratta di un richiamo per evitare smanie di grandezza, e di un invito a diffidare da politiche populiste che perseguono “aperture irriflesse”, per le quali si dovrebbero imbarcare quante più persone per rimpolpare le magre liste degli iscritti. Il ghiùr non può e non dovrebbe mai costituire una soluzione al problema demografico. Si rischierebbe, in tal modo, di adottare una modalità surrettizia di quel colonialismo culturale, tipico di altre religioni, e di mettere in atto forme di abuso manipolatorio di quelle coscienze alla ricerca di una identità e di una collocazione che talvolta poco ha a che fare con un adesione sostanziale a un progetto di vita ebraica». Ragionamento ineccepibile quanto condivisibile. Anche se – va detto – la complessa tematica dei ghiurìm oggi dibattuta e spesso vissuta con sofferente lacerazione non sta esattamente nei termini semplicistici del “rimpolpamento” demografico.

Stefano Jesurum, giornalista
Leggi


L'esigenza di comparare
Torno su una questione a cui ho già dedicato un intervento su queste colonne alcune settimane fa, la distinzione tra paragonare e comparare eventi storici, per esempio la Shoah e altre tragedie. Allora la riflessione nasceva dalla partecipazione alla trasmissione televisiva su Hitler diretta da Michele Santoro, vorrei invece adesso rifarmi a un breve testo di Yosef H. Yerushalmi pubblicato in italiano alcuni anni fa da Giuntina con il titolo Assimilazione e antisemitismo razziale: i modelli iberico e tedesco. La premessa d’obbligo è sempre la stessa: comparare significa far emergere una combinazione di differenze e somiglianze, non tracciare una riduttiva equazione tra eventi.

Giorgio Berruto
Leggi


Tu Be Av
Mancano poco più di sei settimane all’inizio del nuovo anno, mi ricorda il calendario nel cellulare, e festeggiamo l’ultima ricorrenza dell’anno ebraico, Tu Be Av, corrispondente quest’anno al 7 agosto del calendario civile: la festa più gioiosa dell’anno secondo il Talmud gerosolimitano, neppure una settimana dopo quella più triste, Tisha Be Av (Ta’anit 4:7). In una terra dove (un tempo) il clima era più mite ed i tempi agricoli erano un po’ anticipati rispetto alla nostra penisola – non quest’anno, in cui la vendemmia è stata anticipata di un paio di settimane a causa del caldo eccessivo che ha fatto maturare precocemente le uve – questa ricorrenza decretava proprio l’inizio della raccolta delle uve da vino.

Sara Valentina Di Palma
Leggi



moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK  TWITTER
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.