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3 settembre 2017 - 12 Elul 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Adolfo Locci,
rabbino
Inter arma silent leges!
Questo detto latino esprime il concetto per cui in guerra non esiste legge e che l'uomo è libero di dar sfogo ai suoi istinti primordiali.
Quanto l'etica della Torah possa essere lontana da questo lo dimostrano le regole di ingaggio in situazioni di conflitto esposte nelle letture della scorsa e di questa settimana (Shofetim e Ki Tetzè). Tali norme insegnano che neanche in questi casi, dobbiamo venir meno alla nostra condizione di esseri umani, che hanno la possibilità di intendere e che la guerra porta morte e distruzione sia nei vinti sia nei vincitori.
 
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David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Diaspora è il tema della prossima Giornata Europea della Cultura Ebraica (il 10 settembre).
Il senso comune vuole che diaspora ed esilio siano coincidenti. Non credo che sia così.
L’esilio è la nostalgia di un luogo da cui ci divide un evento traumatico e che tendiamo ad annullare, volendo ristabilire la condizione di partenza. La diaspora non è solo, né prevalentemente nostalgia. È sfidare il proprio tempo e rispondere alle persecuzioni andando altrove, reinvestendo su un nuovo inizio da un’altra parte.
 
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Sala: "Apologia fascista,
la legge è da aggiornare"
“La Giornata sulla Diaspora con la Sicilia ebraica protagonista. Si avvicina l'appuntamento del 10 settembre con la Giornata europea della cultura ebraica - dedicata quest'anno al tema della Diaspora: identità e dialogo – e il Messaggero dedica un'intera pagina all'evento, con due articoli a firma di Francesca Nunberg. “Si tratta di un evento promosso con crescente successo dall'Unione delle Comunità ebraiche italiane – spiega al Messaggero la presidente UCEI Noemi Di Segni - a testimoniare la diffusa richiesta di conoscenza e approfondimento sull'ebraismo che da 18 anni tentiamo di soddisfare con una grande manifestazione di apertura e partecipazione. Un appuntamento importante in un periodo nel quale la necessità di costruire percorsi di dialogo tra le diverse fedi che compongono il mosaico culturale della nostra società è sempre più stringente”. Nell'articolo si ricorda come il calendario degli eventi sarà presentato martedì al Collegio Romano presso la sede del Ministero dei beni e delle attività culturali, in una conferenza congiunta a cui parteciperà il ministro Dario Franceschini per presentare – assieme al presidente del Meis Dario Disegni e alla direttrice del Museo Simonetta Della Seta - l'imminente apertura del Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah a Ferrara. Nell'altro articolo del Messaggero, si parla invece della storia dell'ebraismo siciliano e dell'impegno di Evelyne Aouate, dell'UCEI, del rabbino Pierpaolo Pinhas Punturello a far rivivere nell'isola una comunità ebraica. 

Corea del Nord, il test atomico. Come racconta il Post, la Corea del Nord ha annunciato di aver condotto con “completo successo” il test di una bomba all’idrogeno in grado di essere montata su un missile balistico internazionale, confermando che il terremoto rilevato nella notte tra sabato e domenica, di magnitudo compresa tra 5,6 e 6,3 e con epicentro nel nord ovest del paese, è stato causato da un test nucleare, come avevano già sostenuto funzionari militari sudcoreani e il ministro degli Esteri giapponese. La natura della bomba non è però sicura, visto che non ci sono conferme indipendenti sul fatto che il regime di Kim Jong-un abbia realmente sviluppato una bomba all’idrogeno. Quello di stanotte è stato il sesto test nucleare condotto dalla Corea del Nord, e secondo l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap ha causato un terremoto di dieci volte maggiore rispetto all’ultimo, avvenuto un anno fa.

Il manifesto fascista e razzista. "I nuovi barbari sono peggiori di quelli del '43/'45, oggi come allora fiancheggiati dai traditori della Patria". Con queste parole si conclude il vergognoso post pubblicato su Facebook dal partito neofascista Forza Nuova. Il testo accompagna un'immagine raffigurante un uomo nero che aggredisce e tenta di spogliare una donna bianca. "Difendila dai nuovi invasori", si legge sull'immagine "potrebbe essere tua madre, tua moglie, tua sorella, tua figlia". Diversi parlamentari hanno chiesto al Viminale e alla magistratura d'intervenire. “
 
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  davar
la risoluzione sulla missione unifil
"Più controllo su Hezbollah"
L'Onu ascolta Israele e Usa

II confine nord continua ad essere monitorato con attenzione da Israele. E la notizia del rinnovo annuale del mandato della Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite (Unifil) è stato accolto positivamente da Gerusalemme. L'importanza della decisione – presa all'unanimità dai 15 membri del Consiglio Onu – risiede, spiega il ministero degli Esteri israeliano in una nota, “nell'invito a UNIFIL ad agire in maniera più decisa e in modo significativo per impedire che Hezbollah guadagni potere nel sud del Libano”. La risoluzione, votata la scorsa settimana, prevede un rafforzamento dell'autorità delle forze stanziate nel sud del Libano, perché “prendano tutte le misure necessarie nelle aree in cui sono dispiegate per garantirne la sicurezza”. Nella risoluzione si chiedeva inoltre al segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, di esaminare i modi per rafforzare la presenza della missione di pace, in termini di pattugliamenti e ispezioni. Un rafforzamento di cui lo stesso Guterres aveva parlato nel corso di un'intervista ad Arutz 2, emittente televisiva israeliana:  “Ho dato istruzioni – ha dichiarato il segretario Onu - affinché Unifil possa intensificare le sue azioni con varie modalità. Sappiamo tutti la difficoltà ad agire in queste circostanze”..
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pagine ebraiche - dossier sicilia ebraica
Beni culturali ebraici al Sud,
"Tutelarli, impegno delicato"

La Giornata Europea della Cultura Ebraica in programma il prossimo 10 settembre protagonista del numero di settembre di Pagine Ebraiche in distribuzione, che tra i vari temi approfondisce sfide e scenari dell’ormai tradizionale appuntamento di fine estate. Incontri e linee guida della Giornata trovano collocazione in diverse pagine del mensile, in continuità con i diversi spazi di approfondimento aperti nello scorso numero attraverso le pagine dello speciale dossier “Sicilia ebraica”, curato da Ada Treves. Tra i protagonisti dell'approfondimento, Renzo Funaro, architetto fiorentino che da decenni si occupa di restauro e recupero di edifici storici nonché vicepresidente della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici (Fbcei). Funaro racconta il delicato impegno legato alla valorizzazione, catalogazione e tutela del patrimonio culturale ebraico in Meridione e in particolare in Sicilia.

"Bisogna essere attenti, e vigilare, perché la situazione in Sicilia e in generale in tutto il Meridione è molto delicata. Bisogna accompagnare la rinascita ma allo stesso tempo essere vigili: appaiono molteplici costellazioni di siti e di iniziative che si definiscono ebraiche e vanno fatte verifiche storiche, e tecniche". È cauto, Renzo Funaro, l'architetto fiorentino che da decenni si occupa di restauro e di recupero di edifici storici anche in qualità di presidente dell’Opera del Tempio ebraico (ha seguito tra gli altri anche i lavori alla sinagoga di Siena e il recupero dei cimiteri ebraici di Firenze). Vicepresidente della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici (Fbcei), si occupa da tempo della rinascita dell'ebraismo nel Sud e pur senza voler frenare gli entusiasmi raccomanda prudenza: "In tanti propongono siti, a volte compaiono organizzazioni fantomatiche, fondazioni che non sono composte da esperti. Spesso sono persone di buona volontà, che magari hanno cognomi di origine ebraica, e pensano sinceramente di fare bene. Anche per questo bisogna sempre intervenire con delicatezza, e cercare di capire sia il valore effettivo dei ritrovamenti che le persone. Alcune operazioni di rivalutazione non sono fondate, vanno sempre vagliate attentamente, servono documenti storici e prove provate. Anche questo è uno dei compiti della Fondazione".
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la scomparsa del testimone della shoah 
Giuseppe Di Porto (1923-2017)
Si è spento come i Giusti, di Shabbat. Novantaquattro anni vissuti intensamente – testimonianza dell’orrore ma anche ferma volontà di guardare avanti, costruire una famiglia, assicurare una copiosa discendenza – Giuseppe Di Porto era uno degli ultimi Testimoni italiani della Shoah ancora in vita.
Un vero e proprio pezzo di storia recente della Roma ebraica che se ne va. Come in tanti hanno voluto affermare stamani con la loro presenza, rendendo omaggio al feretro durante il suo passaggio davanti al Tempio maggiore e poi in occasione dei funerali svoltisi nel settore ebraico del cimitero di Prima Porta. Centinaia di persone che si sono strette ai suoi cari, agli amici più stretti, alla Comunità tutta.
Nato a Roma, Di Porto sfugge al rastrellamento antiebraico del 16 ottobre ’43 trasferendosi alcuni giorni prima, insieme al cugino Amedeo, a Genova. Nel novembre dello stesso anno, entrambi sono arrestati (mentre si preparavano a fuggire) in seguito alla retata alla sinagoga del capoluogo ligure. Dopo un trasferimento al carcere di S. Vittore a Milano, sono deportati ad Auschwitz e quindi avviati al lavoro a Monowitz. Mesi di prove durissime, l’inferno spalancato davanti agli occhi, ma facendosi forza i cugini Di Porto resistono fino all’ultimo. A seguito dell’evacuazione del campo tutti i prigionieri rimasti in vita vengono quindi fatti marciare verso la Germania. Dopo tre giorni di cammino, come raccontato dallo stesso Di Porto a Liliana Picciotto nell’ambito del progetto del Cdec “Interviste alla storia”, tutti sono fatti fermare in una radura. Consapevole di quello che sta per accadere, Giuseppe prende l’iniziativa e scappa con il cugino. Amedeo viene colpito, Giuseppe riesce invece a fuggire. Durante la fuga incontra un prigioniero jugoslavo con il quale raggiunge Glewitz e da lì arriva a piedi a Chestochova. Al ritorno a Roma, dopo alcuni anni sposa Marisa Di Porto. Anche lei sopravvissuta ai campi di sterminio.
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aperte le iscrizioni all'iniziativa ucei a parma
Musica nella tradizione ebraica,
La prima edizione del concorso

Una due giorni a Parma dedicata a un intreccio affascinante e dalle molteplici suggestioni, quello tra ebraismo e musica. È la prima edizione del Concorso musicale nella tradizione ebraica organizzato dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, in collaborazione con Parma OperArt per il prossimo 11 e 12 dicembre. L'iniziativa si svolgerà alla Casa della musica e la direzione sarà affidata al maestro Riccardo Joshua Moretti. Le domande d’iscrizioni dovranno essere inviate entro il 5 novembre. Per nformazioni, scrivere alla mail info@parmaoperart.com – tel. 05211641083.
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pilpul

Le particelle elementari
Continua l’idiozia della rimozione delle statue nel nome di una riscrittura del passato attraverso la distruzione dei suoi segni. Ora è il momento, parrebbe, delle statue che raffigurano Colombo. Rimuovere implica in questo caso non certo fare i conti al presente con ciò che ci rimane di quello che è stato, assumendocene quindi anche eventuali responsabilità, ma riconoscersi in una sorta di suo festoso e demenziale rifiuto. La rimozione, più che mai, assume in questo caso il significato (e i contenuti) di un agire ai limiti del lucido delirio. Un agire che sta diventando sindromico e pandemico, al pari di una patologia che va diffondendosi come modalità - prima ancora che contenuto - con la quale rapportarsi al tempo trascorso. Dove a contare non è neanche più il bisogno di ribaltare i simboli che di (e da) esso ci sono tramandati (laddove peraltro valgono più i significati che noi oggi gli conferiamo che non quelli che in origine potevano essergli attribuiti.

Claudio Vercelli
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