Giuseppe Momigliano,
rabbino
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“Ti
disperderà il Signore fra tutti i popoli, da un’estremità all’altra
della terra, e là tu servirai altri dei che non conoscesti né tu né i
tuoi padri, idoli di legno e di pietra. Fra quelle nazioni non avrai
sollievo né avrà riposo la pianta del tuo piede. Il Signore ti darà là
un cuore timoroso, occhi languenti, uno spirito amareggiato. La tua
vita ti starà davanti agli occhi talmente incerta che giorno e notte
avrai paura e non avrai più alcuna fiducia nella tua vita”. (Deut. 28,
64-65).
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Davide
Assael,
ricercatore
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La
settimana scorsa si è svolto a Cernobbio il Forum Ambrosetti, il primo
e più importante think tank economico italiano. Edizione
particolarmente importante perché era quella pre elettorale. Ospiti
d'onore: Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Cosa incredibile, i due hanno
fatto una radicale marcia indietro su Euro e Europa. Dopo che Marine Le
Pen ha ammesso che l'argomento dell'uscita dalla moneta unica le è
costato le elezioni, il tema è scomparso dalla propaganda del populismo
nostrano. Di Maio si è affrettato a sottolineare come il M5S non sia
mai stato antieuropeo (ma l'abbiamo immaginata l'appartenenza allo
stesso gruppo parlamentare di Farage, che ha portato l'UK fuori
dall'UE?) e che il referendum sull'Euro più volte annunciato dallo
stesso Grillo è solo un 'extrema ratio, utile a far pressione su
Bruxelles perché si cambino i trattati.
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Giornata e Meis,
cresce l’interesse
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La
Giornata Europea della Cultura Ebraica in programma domenica, che avrà
nella Sicilia la grande protagonista. Il Meis, il Museo Nazionale
dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara, che verrà inaugurato
in dicembre con la mostra “Ebrei, una storia italiana, i primi mille
anni”. I due appuntamenti presentati ieri in conferenza stampa, nella
sede del Mibact, sono raccontati tra gli altri da Corriere e
Messaggero. “Un’operazione di grande importanza alla cui promozione
siamo ora chiamati a lavorare e che non a caso abbiamo voluto legare
alla Giornata Europea della Cultura Ebraica” ha detto il ministro Dario
Franceschini a proposito del Meis, intervenendo assieme alla presidente
UCEI Noemi Di Segni, al presidente del Meis Dario Disegni e al sindaco
di Catania Enzo Bianco.
“Il museo si pone l’obiettivo di essere un polo culturale
sull’ebraismo, di far conoscere la vita, il pensiero e la cultura
ebraica italiana, di essere un luogo aperto e inclusivo, un laboratorio
di idee e riflessioni” afferma Dario Disegni, citato dal Corriere.
Spiega la direttrice Simonetta Della Seta al Messaggero: “Siamo il
primo museo nazionale pubblico italiano sull’ebraismo. Anna Foa,
Giancarlo Lacerenza e Daniele Jalla, i curatori della mostra, hanno
voluto raccontare i primi mille anni degli ebrei attraverso oggetti,
testi scritti, dispositivi multimediali. La prima parte sarà su Roma,
la seconda sul meridione d’Italia”.
Il prossimo Giro d’Italia con partenza da Gerusalemme e l’omaggio a
Gino Bartali, il ciclista fiorentino Giusto tra le Nazioni dal 2013.
C’è grande attesa, a tutti i livelli. Spiega Adam Smulevich ad
Avvenire: “Il ciclismo è una passione che avvolge sempre di più
Israele”. Sicuramente, viene riferito nell’articolo, ci saranno dei
punti imprescindibili nella tre giorni israeliana che segnerà l’avvio
del Giro 2018. Uno dei quali sarà appunto l’omaggio a Bartali. “Il
Memoriale della Shoah di Gerusalemme, luogo simbolo dello sterminio ma
anche del coraggio di chi vi si oppose – si legge – sarà senz’altro nel
pacchetto. Si tratta di una vicenda tra l’altro molto cara al team
manager della Israel Cycling Academy Ran Margaliot e ai suoi ragazzi,
tanto che negli ultimi due anni, in collaborazione con Pagine Ebraiche,
hanno affrontato a pedali gli itinerari di Gino il Giusto”.
Una marcia per dire “no allo ius soli” e “fermare le violenze e gli
stupri degli immigrati”. A lanciare l’iniziativa Forza Nuova, che punta
a formare un corteo per il prossimo 28 ottobre, nel 95esimo
anniversario della Marcia su Roma che portò al potere Mussolini. “Dopo
le ronde e i manifesti in stile Salò il movimento di estrema destra
continua ad alzare il tiro” scrive Repubblica. ”È una data tragica, il
Viminale li fermi” chiede il presidente dell’Anpi Carlo Smuraglia.
“Leggendo delle ciance sul caso di malaria, subito attribuito ‘agli
immigrati’ da una manciata di soliti idioti; oppure il tweet del
sindachino di un paesino ligure che vuole mandare ‘a casa di Boldrini’
gli stupratori di Rimini; o altre consimili porcherie e scemenze che i
media rilanciano puntualmente, come per un riflesso pavloviano; ci si
dovrebbe chiedere: ma quanti saranno davvero, in termini percentuali,
questi italiani sconci e inascoltabili?”. Se lo chiede Michele Serra
nella sua quotidiana Amaca su Repubblica.
“E se fossero, come credo, uno su mille o anche uno su cento – prosegue
Serra – non stiamo forse commettendo il tragico errore di valorizzare
la loro presenza non solamente oltre i loro meriti (inesistenti), ma
anche ben oltre il loro peso politico effettivo e la loro pericolosità
reale?”.
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rivlin in germania per ricordare la strage
"Monaco '72, monito per tutti:
il terrorismo non ha alibi"
A
distanza di 45 anni dalla strage di Monaco '72, la Germania ricorda con
una grande cerimonia e un importante memoriale gli undici atleti
israeliani assassinati da un commando di terroristi palestinesi mentre
partecipavano alle Olimpiadi. “Il centro che stiamo inaugurando oggi
deve rappresentare un messaggio per il mondo – ha dichiarato il
presidente d'Israele Reuven Rivlin durante la cerimonia a Monaco, dove
sorge il nuovo memoriale – non ci sono scusanti per il terrorismo. Il
terrorismo deve essere condannato senza equivoci, ovunque. A
Barcellona, a Parigi, a Berlino, a Gerusalemme, ovunque”. Durante il
suo discorso Rivlin, accolto dal presidente tedesco Frank-Walter
Steinmeier, dal primo ministro della Baviera Horst Seehofer e dal
presidente del CIO Thomas Bach, ha ricordato che Israele ha aspettato
per quasi mezzo secolo che l'organizzazione dei Giochi si decidesse a
commemorare con un minuto di silenzio gli atleti israeliani uccisi. “I
nostri fratelli che sono stati assassinati non erano solo figli dello
Stato d'Israele. Erano anche figli della famiglia olimpica. Una
famiglia che per molti anni li ha abbandonati”, le parole del
presidente israeliano che poi si è rivolto ai tedeschi – durante
l'attentato morì anche un poliziotto tedesco -, ricordando che “Israele
e Germania hanno un obbligo morale nel diventare alleati inflessibili
nella lotta al terrorismo”. Alla cerimonia erano presenti anche Ilana
Romano e Ankie Spitzer, che nel brutale attentato persero i mariti, il
pesista Joseph Romano e l’allenatore di scherma Andre Spitzer. Leggi
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in israele per onorare la memoria di bartali
Il Giro d’Italia a Gerusalemme
nel segno di Pagine Ebraiche
Sulle
strade di Gino il Giusto, intrise di coraggio ed eroismo silenzioso,
c’è andato insieme a Pagine Ebraiche: la primavera dello scorso anno e,
più recentemente, in occasione della tappa del Giro d’Italia partita
dalla sua Ponte a Ema. Assieme alla squadra ha preso confidenza con
quelle storie, quei percorsi, quei mille affascinanti risvolti. E
proprio in quella circostanza, in un dialogo stretto con Rcs, ha
preparato il terreno per una sfida avvincente. Portare il Giro a
Gerusalemme, far partire la corsa in rosa dallo Stato ebraico. E farlo
nel nome di Gino Bartali, campione di sport e umanità: una sfida andata
a buon fine.
È merito in prima istanza di Ran Margaliot, team manager delI’Israel
Cycling Academy (la prima squadra professionistica israeliana di
ciclismo), se il prossimo Giro partirà proprio da là. E se, tra i vari
momenti che segneranno questo inedito avvio della corsa, ci sarà una
sosta allo Yad Vashem. Corridori e dirigenti in raccoglimento al
Memoriale della Shoah di Gerusalemme dove, dal settembre del 2013, è
stato inciso a eterno ricordo il nome del ciclista fiorentino.
Come si ricorda tra gli altri su Corriere e Avvenire questo straordinario impegno nasce nel segno di un solco ben preciso: quello tracciato in questi anni da Pagine Ebraiche.
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sul sito i programmi della giornata
Da Torino a Palermo, domenica
nel segno della cultura ebraica
Ottantuno
località, sette in più dello scorso anno, distribuite su quattordici
regioni italiane, dalla Sicilia al Trentino, dal Piemonte alla Puglia.
In attesa di decine di migliaia di visitatori, che ci si augura come
ogni anno sceglieranno di passare una domenica di cultura e svago,
visitando una sinagoga o un museo ebraico, assistendo a un concerto di
musica klezmer o di origine sefardita, a uno spettacolo, a una
conferenza a tema ebraico. Esprimendo amicizia e voglia di conoscere
meglio una cultura antica e presente in Italia da oltre due millenni,
in una occasione di incontro, di confronto, di scambio.
È la sfida della Giornata Europea della Cultura Ebraica, in programma
questa domenica. "Diaspora. Identità e dialogo" il tema dell'edizione
2017.
Sul sito della Giornata il programma con tutti gli eventi e diversi contenuti e approfondimenti.
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QUI ROMA - LA CONFERENZA STAMPA
Letteratura e cultura ebraica,
il festival alla decima prova
Presentata
alla stampa la decima edizione del Festival Internazionale di
Letteratura e Cultura Ebraica, in programma a Roma dal 9 al 13
settembre. “Earth. Life beyond” il tema di questa edizione, che mette
al centro la Terra in una molteplicità di angolazioni: in primis
scientifica, culturale e religiosa. Con l’intenzione inoltre di colfwew
lo sguardo a “Il dopo di noi” con riflessioni su cibo, acqua, energia,
demografia e tecnologia.
Tra gli ospiti del Festival, curato da Marco Panella, Ariela Piattelli,
Raffaella Spizzichino e Shulim Vogelmann, la scrittrice Simonetta
Agnello Hornby, la psicologa, giornalista e scrittrice Ayelet
Gundar-Goshen, la filosofa e sociologa Agnes Heller, l’ingegnere Mark
Talesnick, la scrittrice e giornalista Helena Janeczek, il giornalista,
scrittore e conduttore televisivo Edoardo Camurri, la regista Cristina
Comencini, la scrittrice Deborah Levy-Bertherat, l’attore e musicista
Enrico Fink. Di ebraismo nel Meridione d’Italia, t, parlerà tra gli
altri il rav Pierpaolo Punturello. Leggi
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Ticketless - Rivincite |
Corre
il pensiero in questi giorni ai pionieri ebrei della psicoanalisi
italiana (Assagioli, Giulio Augusto Levi, Bonaventura). Li si trova
tutti allineati nelle pagine di un libro assai bello di Michel David
sulla travagliata storia dell’inconscio in Italia, che sono corso a
riguardami mentre i giornali pubblicavano anticipazioni dall’ultimo
libro di papa Francesco. Pare che in gioventù il pontefice abbia
ricavato beneficio dalla terapia analitica. Ebrea e per giunta donna
sarebbe stata la sua psicoanalista negli anni difficili della
giovinezza.
Alberto Cavaglion
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Periscopio - 11 settembre
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Come
mi pare di avere già ricordato, il ricordo della strage dell'11
settembre mi è sempre rimasto particolarmente impresso nella memoria,
perché la sera del 26 luglio 2001 (quindi un mese e mezzo prima) ero
sulla cima di una delle due torri. Era l'ora del tramonto, e vedere,
sotto di noi, minuto dopo minuto, una dopo l'altra, accendersi le
innumerevoli luci dell'isola di Manhattan era davvero uno spettacolo
mozzafiato. E quando guardo le fotografie di quella serata, che
ritraggono me e le due persone in mia compagnia (una delle quali era il
mio carissimo amico Raphi Gamzou, all'epoca addetto culturale della
rappresentanza diplomatica d'Israele presso l'ONU, e attualmente
Ambasciatore a Lisbona) in un momento di emozione e felicità, provo un
profondo sentimento di angoscia e vertigine.
Francesco Lucrezi, storico
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Il genio di Mandel
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All’indomani
dell’armistizio con gli Alleati, le truppe tedesche di stanza in Italia
misero sotto controllo diversi penitenziari rimodulati in basi
operative dei servizi di sicurezza del Reich (Sipo, Gestapo) nonché
siti di prigionia, tortura e stazionamento di civili in attesa di
deportazioni in territorio tedesco.
Il penitenziario milanese di San Vittore fu parzialmente sottoposto
all’autorità delle SS e, nel raggio di competenza delle truppe
tedesche, ospitò prevalentemente oppositori politici; nell’aprile 1945
San Vittore fu definitivamente liberato dai partigiani delle Brigate
Matteotti.
La combattente antifascista e scrittrice Maria (detta Mara) Montuoro,
nata a Palermo nel 1909 e dal 1928 residente a Milano, fu arrestata per
attività cospirativa a Belgioioso e trasferita a San Vittore; ivi
scrisse parodie tra le quali Notte e dì e Com’è delizioso star chiuse a
San Vittore (sulla celebre canzone Sulla carrozzella di Odoardo
Spadaro).
Francesco Lotoro
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Resilienza e Testimonianza
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“Perché
proprio io e non altri?”. Per chi ha perduto violentemente i genitori e
la famiglia, gli amici e l’intera comunità di appartenenza, è una
domanda angosciosa, che può minare dall’interno ogni gioia di vivere.
La ragione e il buon senso rispondono, dicendo: “Ti sei salvato per
mera fortuna”. “È stato solo un caso fortuito”. “Ti sei salvato”. “È
toccato a te, poteva capitare ad altri”. “È vero”, dice una voce
proveniente dal Super Io. “Mi sono salvato per caso”, “Qualcun altro è
però morto al posto mio e di notte il suo sguardo m’insegue”. “Non sono
stato certo io a decretarne la morte”. “Come lui, ho sperato sino alla
fine di salvarmi”. “Io però mi sono salvato. Lui è morto al posto mio e
io ho segretamente gioito, per non essere stato selezionato".
David Meghnagi, psicoanalista, Università Roma Tre
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Hidden in Silence
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Hidden
in Silence di Richard Colla è un film del 1996. La storia vera di
Fusia, una ragazza polacca che insieme alla sua sorellina nasconde in
casa 13 ebrei che riescono a uscire dal Ghetto. Fornisce loro cibo e
cure, sfidando le guardie polacche e la Gestapo.
Le sorelle Podgórski, Stefania, Fusia (nata nel 1925) e Helena (nata nel 1935), magnetizzano la mia attenzione.
Angelica Edna Calò Livne
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