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10 Settembre 2017 - 19 Elul 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Jonathan Sacks,
rabbino
L'uso del linguaggio per creare una connessione morale tra l'Infinito e il finito. Questo è quello che rende l'ebraismo differente.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
La paura è un grande tema politico. È la paura che fonda la politica, ci dice Thomas Hobbes (più o meno 350 anni fa). Così quando la paura riemerge, si tratta di sapere che essa è l’effetto di una mancanza di politica in grado di spegnerla. Possiamo indignarci per le “Passeggiate per la sicurezza”, ma l’indignazione o la strategia del dito alzato che rimprovera non risolverà alcunché senza un ascolto attento dei bisogni, delle paure, delle urgenze di chi le città le vive.

 
"Due popoli, uno Stato"
“Due popoli, uno Stato”. Intervistato da Wlodek Goldkorn per l’Espresso, lo scrittore israeliano Abraham Yehoshua propone la sua soluzione. “Stop ai due stati, cittadinanza e diritti uguali per tutti” dice Yehoshua. Nell’occasione svela anche che a novembre sarà a Roma, dove riceverà il premio Antonio Feltrinelli dell’Accademia dei Lincei.

In occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica sono diversi gli approfondimenti dedicati al tema “La diaspora. Identità e dialogo” che segna questa edizione. Per celebrare l’evento in modo “non rituale” (così viene scritto) Repubblica parla del film ‘Diaspora. Ogni fine è un inizio’ in cui la produttrice Marina Piperno racconta, tra alti e bassi, la storia della sua famiglia.

Sara Netanyahu, la moglie del premier israeliano, va verso l’incriminazione per frode. Centinaia di pasti preparati dagli chef dei più prestigiosi ristoranti che sarebbero stati sottratti alle casse dello Stato: questa l’ipotesi di reato nei confronti della donna. In attesa di aggiornamenti in tal senso, c’è da registrare il cattivo gusto del Fatto Quotidiano che non trova miglior aggettivo per definire la donna di “pingue”.
 
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  davar
il via questa mattina nel capoluogo  
La Giornata della Sicilia ebraica Palermo riprende il cammino

“Quest’anno, al centro di questa diciottesima edizione abbiamo posto la Sicilia, con eventi in cinque località – Palermo, Catania, Agira , Camarina e Siracusa – . Una Sicilia che, come ha detto lei sindaco Orlando, come noi vive ogni giorno guardando al futuro, traendo forza dal suo antico passato e dove la rinascita della cultura ebraica, dopo secoli di silenzio, è un rinascimento per la Regione intera”. Così la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni in occasione dell’inaugurazione questa mattina a Palermo della diciottesima edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica Ad accogliere la presidente Di Segni in un luogo significativo come Palazzo Steri il sindaco Leoluca Orlando, che ha ricordato la storia multiculturale e di integrazione della città. “Palermo è una città orgogliosamente europea ma anche mediorientale che crede nello ius soli e che si impegna con forza a far dialogare le diverse culture – sottolinea a Pagine Ebraiche Orlando – È una città mosaico, costruita da tante tessere e ciascuna di queste rappresenta una cultura differente, come quella ebraica”. Il sindaco ha ricordato il glorioso passato ebraico di Palermo, traumaticamente interrotto sul
finire del XV secolo con l’espulsione degli ebrei dalla Sicilia su ordine dei regnanti spagnoli. Un passato che oggi è tornato a vivere grazie all’impegno della piccola realtà ebraica locale, che presto avrà una sua sinagoga. La prima nell’isola dopo oltre 500 anni, ha affermato Noemi Di Segni, esprimendo poi la propria gratitudine alla Diocesi locale per la concessione dell’ex Oratorio di Santa Maria del Sabato, dove sorgerà la sinagoga, alla neonata sezione ebraica del capoluogo siciliano: proprio venerdì scorso c’è stata la storica firma da parte dell’arcivescovo Corrado Orefice della concessione dei locali. A firmare il documento, la presidente della Comunità ebraica di Napoli Lydia Schapirer e la referente della sezione ebraica palermitana Evelyne Aouate, alla presenza del vicepresidente UCEI Giulio Disegni.
Un progetto che racconta di un ebraismo vivo come dimostrano anche gli eventi in tutta Italia, da Torino a Roma, da Venezia a Napoli, oltre ovviamente alle iniziative siciliane, con Catania protagonista nel pomeriggio. E da un illustre rappresentante dell’isola è arrivato un messaggio importante: “Identità e dialogo è il tema della Giornata della cultura ebraica di quest’anno – il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – a cui vorrei aggiungere memoria e responsabilità, il senso di responsabilità di chi intende coltivare la memoria per sviluppare anticorpi contro il ripetersi di degenerazioni dei valori di convivenza civile che videro uno stato sospinto da un regime feroce rivoltarsi contro i propri cittadini, contro umani inermi”.
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giornata della cultura ebraica - catania
Sicilia, due millenni in mostra
Si apre con l’inaugurazione della mostra “Gli ebrei in Sicilia” la Giornata di Catania, che nel pomeriggio eredita da Palermo la qualifica di città capofila. In mostra riproduzioni a cura di UCEI e Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia della mostra Sicilia Judaica – 2000 anni di presenza ebraica in Sicilia, realizzata dalla Regione Sicilia-Assessorato Regionale dei Beni Culturali e della Pubblica Istruzione.
La cerimonia di apertura della Giornata alle 17, con interventi del sindaco Enzo Bianco, della presidente dell’Unione Noemi Di Segni e del ministro consigliere dell’ambasciata israeliana Rafael Erdreich. Alle 17.30 al Palazzo degli Elefanti convegno aperto alla cittadinanza sui temi salienti della manifestazione. Ad intervenire, moderati dal segretario generale UCEI Gloria Arbib, Nicolò Bucaria (“La presenza degli ebrei mitteleuropei a Catania negli anni ‘20 e ‘30 e il loro contributo alla vita economica e culturale della città”), Nadia Zeldes (“Il mondo culturale degli ebrei Siciliani: fra identità ebraica e identità locale”) e Myriam Silvera (“Le espulsioni del 1492 dalla Spagna a Catania”). In serata, nella corte del palazzo, improvvisazioni su musiche ebraiche della Diaspora da parte del pianista Yakir Arbib.


(Il segretario generale dell'UCEI Gloria Arbib firma il libro degli ospiti della mostra insieme al sindaco di Catania Enzo Bianco)

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palermo - l'intervento della presidente ucei 
"Cultura chiave per il progresso"
È con grande emozione che inauguriamo la diciottesima Giornata Europea della Cultura Ebraica in Italia, qui in Sicilia – in un percorso che vedrà diverse città e località. A Palermo nella prestigiosa e simbolica cornice di Palazzo Steri, per secoli sede dell’Inquisizione, sinonimo di oscurantismo e di oppressione, oggi luogo che illumina una cultura millenaria. A Catania, nel Palazzo degli Elefanti, sede del Comune. Grazie per questa accoglienza.
Anzitutto un ringraziamento alle numerose Istituzioni che sostengono questa Giornata condividendo l’importanza – direi vitale – di far conoscere il patrimonio culturale ebraico diffuso nella nostra penisola. 22 secoli di storia vissuta ed ininterrotta. Storia dell’Italia. Artisti, Scrittori, Architetti, Scienziati, premi Nobel, imprenditori, sindaci e giuristi, rabbini e soprattutto cittadini. Secoli di studio e contributo alla scienza, alla sapienza e al pensiero ebraico, alla mistica e alla Cabalà. Un apporto culturale importante, che noi ebrei italiani siamo felici di far conoscere e valorizzare con iniziative come questa che rappresentano un inno alla vita.
Perché la cultura? Citando una celebre battuta di Albert Einstein: “È più facile dividere un atomo, che spezzare un pregiudizio.” Proprio per questo nasce la Giornata europea della cultura ebraica: per contrastare antisemitismo, razzismo, vecchi e nuovi stereotipi, con lo strumento più importante che abbiamo: la cultura.
La Cultura, in tutte le sue espressioni, è ciò di cui il Paese necessita oggi, quale motore indispensabile per lo sviluppo e per un futuro di vero progresso, anche economico. Permettetemi di dire: È l’unica vera arma nucleare che il mondo possiede.


Noemi Di Segni, Presidente UCEI
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giornata della cultura ebraica - livorno
Grave emergenza e lutti in città,

la Comunità rinvia gli incontri
“La Comunità ebraica di Livorno esprime le proprie condoglianze dinanzi alle vittime causate in queste ore dal maltempo ed è vicina a quanti hanno patito danni e alle istituzioni chiamate ad affrontare questa difficile prova. In segno di lutto ritiene opportuno rinviare, a data da destinarsi, le iniziative previste per oggi pomeriggio a Villa Henderson in occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica 2017”.
È quanto si legge in una nota diramata dalla stessa Comunità questa mattina.
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l'incontro lauder-gentiloni a palazzo chigi
"Italia-Israele, forte amicizia"
Un fermo apprezzamento al governo italiano per l’atteggiamento tenuto di fronte ai ripetuti tentativi di organizzazioni internazionali, a partire dall’Unesco, di isolare Israele attraverso squallide manovre e iniziative che molto hanno fatto parlare l’opinione pubblica in questi mesi.
A rivolgerlo è stato il presidente del Congresso Ebraico Mondiale Ronald Lauder nel corso di un incontro con il Primo Ministro Paolo Gentiloni svoltosi a Palazzo Chigi. Un confronto cordiale e proficuo, avvenuto alle porte dello Shabbat e con la partecipazione della Presidente UCEI Noemi Di Segni.
Dal premier Gentiloni sono arrivate parole di grande amicizia nei confronti dello Stato di Israele e del mondo ebraico.


giornata della cultura ebraica - roma 
Le foto per guardare l'Altro
Come è ormai consuetudine la Giornata romana si apre a braccetto con l’avvio degli incontri del Festival Internazionale di Letteratura e Cultura Ebraica (giunto quest’anno alla decima edizione). Significativa la partecipazione agli eventi organizzati ieri sera per la tradizionale Notte della Cabbalà in due sedi: Palazzo della Cultura e Giardini del Tempio. Una notte di eventi, cibo, musica e molto altro ancora. “La Notte bianca ebraica”, come hanno sottolineato alcuni dei protagonisti.
Questa mattina invece, tra le iniziativa legate Giornata, l’interesse è stato tra gli altri forte per l’inaugurazione della mostra fotografica “Vedere l’altro, vedere la Shoah” curata da Paolo Coen e allestita nella sede della Fondazione Museo della Shoah alla Casina dei Vallati. In apertura i saluti di Mario Venezia, presidente della Fondazione; Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma; Donata Levi, Università degli Studi di Udine.
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giornata della cultura - milano
"Più unità contro il terrore"
“Siamo in una fase storica in cui è importante il dialogo interreligioso, che deve avere due capisaldi teorici: non perseguitare nessuno nel nome di Dio; non uccidere nel nome di Dio”. È il messaggio lanciato dal ministro dell’Interno Marco Minniti dalla sinagoga di via Guastalla a Milano. Ospite e protagonista della Giornata Europea della Cultura Ebraica organizzata dalla Comunità milanese, il ministro ha sottolineato come il dialogo giochi un ruolo fondamentale nel futuro della tenuta democratica dell’Europa. “Sembrano ovvietà – ha detto Minniti – ma nel momento storico attuale è evidente che non lo sono, quindi la questione è morale, culturale, religiosa e poi diventa questione di sicurezza. Se voglio combattere chi uccide nel nome di Dio metterò in campo tutte le misure che mi competono da ministro dell’Interno, ma accetterò anche la sfida morale culturale e religiosa, e per questo sono venuto qui a chiedere anche a voi di affrontare questa sfida insieme”. A fare gli onori di casa, il rabbino capo di Milano rav Alfonso Arbib, ringraziato dal ministro dopo il suo intervento sul significato della Diaspora per il popolo ebraico.


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GIORNATA DELLA CULTURA EBRAICA - FERRARA
L'identità davanti al cambiamento
La Giornata ferrarese si è aperta con l’incontro promosso stamani dalla Comunità ebraica cittadina sul tema “Diaspora: identità e dialogo”, tenutosi in una sala gremita di Palazzo Poverella. Nei suoi saluti, il sindaco Tiziano Tagliani ha sottolineato come la partecipazione di Ferrara alla Giornata aiuti a tenere aperto il dialogo tra la città, la Comunità ebraica e un’importante istituzione come il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, e come questo dato non sia più una novità, “ma una costante delle relazioni costruttive che si sono instaurate”. Protagonisti dell’incontro, lo storico Georges Bensoussan, rav Luciano Caro, rabbino capo di Ferrara, la direttrice del MEIS Simonetta Della Seta e il presidente della Comunità ebraica Andrea Pesaro.
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giornata della cultura ebraica - torino
Un racconto (anche) in musica
Molte le iniziative che vedono coinvolti a Torino gli spazi della Comunità ebraica in occasione della Giornata: visite guidate alle tre sinagoghe, banchetti informativi sulle principali attività e realtà culturali che ruotano attorno al mondo ebraico torinese e percorsi guidati tra le strade di quello che è stato il ghetto della città.
Anteprima della Giornata, il concerto di ieri sera del quartetto Le’Haim: tenore Angel Harkatz Kaufman, al pianoforte Alfredo Scalari, violino Andrea Testa, Contrabbasso Matteo Vallicella.
Si è scelto quindi di partire dal linguaggio universale della musica per avvicinarsi al mondo ebraico. Accanto a brani liturgici, sono stati eseguiti pezzi klezmer, intervallati dalle note tratte dalla colonna sonora di Schindler’s List. Molte le autorità presenti durante la serata – accolte dal presidente della Comunità di Torino Dario Disegni – che poi hanno fatto ritorno questa mattina per l’apertura ufficiale dei lavori.


Alice Fubini Leggi


giornata della cultura ebraica - venezia
Un Ghetto, tante nazioni
La Giornata veneziana si è aperta questa mattina nella sala Montefiore della Comunità ebraica. Sono intervenuti per i saluti ufficiali Paolo Gnignati, presidente della Comunità ebraica; rav Scialom Bahbout, rabbino capo della stessa; Cristiana del Monaco, vicepresidente Coopculture; Deborah Onisto, vicepresidente della commissione cultura del Comune; Bruno Pigozzo, vicepresidente del Consiglio Regionale del Veneto.
Un programma intenso di eventi che, nonostante il maltempo, animeranno il ghetto e il Museo ebraico.
Ad aprire le danze nella rinnovata sala Montefiore la lectio magistralis dello scrittore e saggista Francesco Cataluccio, conoscitore attento delle diverse storie relative alle Comunità ebraiche orientali, dal Titolo “La diaspora Centro_Europea: lingue e culture a confronto”.
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pilpul

Tra permanenza e mutamento
Sia la condizione diasporica che l’idea di nazione di matrice ebraica hanno costituito due paradigmi moderni ai quali altri movimenti e gruppi si sono ispirati, non importa quanto consapevolmente, nel Novecento. Va tuttavia precisato un fatto. Vi sono peculiari caratteristiche della diaspora ebraica che si ritrovano e si rinnovano, sic et simpliciter, nelle altre diaspore in generale, senza che vi sia necessariamente un qualche disegno imitativo. Il vero punto nodale è comunque dato dal riconoscersi come parte di una comunità che deve ricomporsi. A partire da ciò si innesca una traiettoria che richiama, per identificazione esplicita, come anche per dinamiche autonome – in questo secondo caso tali perché non direttamente associate al precedente ebraico -, quanto è comunque di storicamente consustanziale alla storia degli ebrei. Non di meno, la lunga permanenza di una coscienza diasporica è ciò di più peculiare che l’ebraismo abbia apportato. Alimento d’essa sono stati l’intreccio tra dimensione storica e componente religiosa delle tradizioni, insieme all’alto livello di alfabetizzazione, fatto quest’ultimo che permise non solo la rielaborazione della cultura ma anche la sua trasmissione tra poli spazialmente segmentati. I Testi sacri, da questo punto di vista, hanno costituito un vettore formidabile. È stato detto che: «una memoria collettiva costruita sulla cultura scritta, la cui trasmissione non è stata affidata a depositari del sapere sacro ma a tutta la collettività, e priva di un luogo in cui appoggiarsi, ha facilitato la resistenza culturale e su quello che potremmo definire il proprio capitale simbolico». Di fatto diaspora ha significato circolazione: di notizie, di idee, di esperienze. Il paradigma dell’esilio, infatti, non si basa sulla fissità bensì sulla mobilità.

Claudio Vercelli
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