Elia Richetti,
rabbino
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La
peculiarità di questo giorno è emblematicamente evidenziata dal fatto
che il trattato talmudico che ne descrive i riti si chiama “Yomà”, il
giorno per antonomasia, il giorno che è diverso da qualunque altro.
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
di Gerusalemme
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Quest’anno
a Gerusalemme, stanotte e domani alla vigilia, e domani sera e Sabato
giorno di Yom Kippùr, si diranno le selihòt in due minyaním italiani: a
Rehov Hillel e alla Scuola Evelina de Rothschild. La preghiera di Minhà
ancora a Rehov Hillel e a Evelina. Kol Nedarím e Arvít a Rehov Hillel,
a Rehov Chopin e a Evelina. E le tefillot di Shachrít, Musàf, Minhà,
Ne’illà e Arvít nuovamente a Hillel e a Evelina. Tre Minyaním di
Italkím a Gerusalemme, di cui due sempre operanti in simultanea, oltre
a quelli sempre più numerosi nelle altre città di Israele – a Ramat
Gan, a Tel Aviv, a Netanya, a Ra’anana, a Haifa e in altre città ancora
– potevano sembrare un sogno, forse meglio un’utopia, solo pochi anni
or sono. Oggi questa realtà in continua espansione è un elemento
consolidato della società israeliana e dell’assorbimento della nuova
immigrazione dall’Italia.
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“Interpol, vittoria dell’Anp” |
Fa
discutere l’ingresso dell’Autorità Nazionale Palestinese come Stato
membro nell’organizzazione di polizia internazionale, l’Interpol. La
notizia appare oggi in breve, su pochi giornali. Scrive in una breve il
Corriere: “Una vittoria diplomatica per l’Anp di Abu Mazen e una
sconfitta per Israele e Benjamin Netanyahu, che fino all’ultimo,
insieme agli Usa, ha cercato di evitare il voto”.
Sul Foglio, una riflessione ironica al riguardo nella rubrica Andrea’s Version.
Si chiude in queste ore una nuova stagione di solidarietà per il
Memoriale della Shoah di Milano, attivo per la terza estate
nell’accoglienza dei profughi. Fa il punto il dorso locale di
Repubblica: “Quest’anno al Memoriale sono stati mille i migranti e
rifugiati accolti in questa sorta di scialuppa di salvataggio calata
nel mare magnum dei problemi della stazione. In totale 3.400 le notti
di ospitalità (ogni rifugiato poteva stare al massimo per tre giorni)”.
Momenti di vera e propria guerriglia urbana tra residenti e nomadi a
Guidonia. Descrive così lo scenario il Messaggero: “Continua ad alzarsi
fumo dalla montagna nera: pneumatici, ferro, vestiti si consumano e
avvelenano l’aria. Le auto che passano sollevano la polvere dei
calcinacci usati come arme negli scontri”.
È il manager israeliano Amos Genish il grande favorito per la poltrona
di amministratore delegato di Tim. “La nomina – si legge sul Corriere –
dovrà essere ufficializzata oggi dal cda, che si riunirà nel pomeriggio
in contemporanea al comitato per il ‘golden power’ di Palazzo Chigi”.
Positive in genere le recensioni a L’incredibile vita di Norman,
l’ultimo film di Joseph Cedar con Richard Gere nei panni del
protagonista. “Gere – scrive Repubblica – si carica di un personaggio
tra i più belli degli ultimi tempi: un loser trascurato e goffo, specie
di moderno Shylock che fa il lavoro sporco per i potenti mediando
favori per chi non vuole chiederli da sé”.
“Legge Fiano ridicola e inutile. Assurdo temere nonno Benito”. Così Rachele Mussolini in una intervista al Tempo.
“L’ultradestra tedesca? Il vero fascismo arriva oggi dall’Islam
politico”. È quanto sostiene il semiologo Ugo Volli in una intervista
al Giornale.
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voci ebraiche dopo le elezioni tedesche
"L'odio non è un'alternativa,
la Germania saprà rispondere"
In
una delle manifestazioni del post elezione in Germania, diverse
centinaia di tedeschi hanno sfilato con in mano cartelli che dicevano:
“l'odio non è un'alternativa per la Germania”, riferendosi al 13 per
cento ottenuto dal partito di estrema destra Alternative für
Deutschland. Un exploit che ha sorpreso molti e ha generato
preoccupazione nel mondo ebraico. “Un vero incubo”, ha dichiarato nelle
scorse ore la presidente della Comunità ebraica di Monaco Charlotte
Knobloch, già presidente dell'assise dell'ebraismo tedesco. Parlando
del risultato dell'AfD, la Knobloch ha affermato che “questo cambia il
dibattito politico e la cultura e pregiudica l'immagine della Germania
nel mondo”, invitando governo e opposizioni democratiche “a fornire
soluzioni non parziali ai problemi e alle paure del popolo, sul
terrorismo, integrazione e immigrazione, sicurezza”. “Ogni persona
democratica è chiamata a preservare e difendere la dignità, la libertà
e la natura democratica della Repubblica federale di Germania”, ha
concluso Knobloch. In parte diversa la valutazione sul prestigioso
quotidiano ebraico tedesco Juedische Allgemein da parte dello storico
Michael Wolffsohn. “Il processo storico, che per la prima volta ha
portato alla sgradita entrata di un partito comunque legale, ha avuto
inizio molto prima della fondazione dell'AfD. Chiunque lo abbia capito
non si è trovato sorpreso dal successo di AfD e saprà contrastarlo. La
Germania non è persa. Nuovi estremisti sono entrati in parlamento ma
non sono al potere, e questo continuerà per il prossimo futuro”.
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il 2 ottobre il convegno a firenze
Cassuto, l'eredità di un Maestro
Umberto Cassuto è tra le figure più significative del Novecento ebraico italiano.
Rabbino, storico ed ebraista di fama internazionale, protagonista ai
più alti livelli della cultura del suo tempo: a lui sarà dedicato, il 2
ottobre prossimo a partire dalle 14.30, un convegno che avrà luogo
nell'aula magna del rettorato dell'Università degli studi di Firenze e
che è organizzato, su impulso della professoressa Ida Zatelli, nel
solco della recente pubblicazione di un numero monografico della
Rassegna Mensile di Israel curato da Angelo Piattelli e Alexander Rofé
in cui l'opera e il pensiero di Cassuto sono affrontati nelle loro
molteplici sfaccettature. Partner dell'iniziativa UCEI, Comunità
ebraica fiorentina, Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia, Comune
di Firenze.
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domande da inviare entro il 17 novembre
Un nuovo segretario per Torino,
il bando della Comunità ebraica
Laureato
in discipline giuridiche o economiche o ingegneria gestionale o titolo
equipollente, con esperienza lavorativa di almeno tre anni in posizione
di responsabilità. Completano il profilo inoltre la predisposizione al
lavoro in team, competenze relazionali, flessibilità, capacità di
mettersi in gioco.
È questo il profilo ricercato dalla Comunità ebraica di Torino per la
figura di nuovo segretario della stessa, che dovrà operare a supporto
della Giunta e del Consiglio comunitario. Nel bando pubblicato dalla
Comunità, tutte le norme per la partecipazione alla procedura di
selezione, le modalità della stessa e i documenti da presentare. È
richiesta, si legge, la buona conoscenza della lingua inglese e di
un’altra lingua (preferibilmente l’ebraico). Necessaria inoltre la
buona conoscenza degli strumenti informatici. Leggi
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roma, il RABBINO CAPO A CONFRONTO CON LA RETE
Yom Kippur, la lezione "social"
Riflessioni
e risposte sull'ebraismo. Un confronto diretto tra Maestro e utenti del
web direttamente sulle pagine di un social network diffuso. È accaduto
questa mattina sulla postazione Facebook gestita dalla Comunità ebraica
romana, dove il rabbino capo Riccardo Di Segni ha tenuto una lezione
sull'imminente digiuno dello Yom Kippur rispondendo a diverse domande e
curiosità della rete.
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Setirot
- Memorie ferraresi
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Ultima giornata della Festa del libro ebraico, la giornalista Sabina Fedeli presenta il suo Gli occhiali del sentimento. Ida Bonfiglioli: un secolo di storia nella memoria di un’ebrea ferrarese
(Giuntina). E basta guardarsi intorno nella grande sala gremita per
capire che quella memoria è profondamente “la Memoria” della Ferrara
ebraica e no. Tra i presenti qualcuno l’ha conosciuta, e assai bene,
qualcuno ne ha sentito parlare in famiglia ed è lì in qualità di nuova
o nuovissima generazione. Sì, perché la signora Ida è scomparsa non
molto tempo fa alla veneranda età di 104 anni. È davvero un pezzo di
storia. Anzi, è una istituzione cittadina.
Stefano Jesurum, giornalista
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In ascolto - Autumn Leaves |
Shana
tova, buon anno. Un ciclo si è chiuso e un altro inizia e speriamo sia
buono e dolce come vuole la tradizione. Si raccoglie e si semina,
mentre la terra si prepara al freddo e si copre di foglie dai colori
magnifici, in un miscuglio di malinconia e sogno. “I miss you most of
all my darling, when autumn leaves start to fall”, scrisse Johnny
Mercer nel refrain quando trasformò “Les feuilles mortes” di Jacques
Prévert in “Autumn Leaves”, oggi uno degli standard jazz più conosciuti
al mondo.
La canzone nasce nel 1945 per la colonna sonora del film “Mentre Parigi
dorme” diretto da Marcel Carné ed è interpretata da Yves Montand,
accompagnato dalla fisarmonica; è una ballad malinconica, in cui a un
certo punto fa capolino il sassofono che per qualche battuta crea
quell’anima swing che invece caratterizzerà le decine di versioni
successive nate in America.
Maria Teresa Milano
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Il vento di Kadye Molodowsky |
Bereza
Kartuska, lo shtetl natale vicino a Grodno, attuale Bielorussia. Odessa
e Kiev, la formazione e l’iniziazione alle lettere. Varsavia tra le due
guerre, l’insegnamento, la fioritura intellettuale, l’impegno politico
e le poesie. Poi gli Stati Uniti dell’esilio e della salvezza. Gli anni
nella neonata Israele, desiderata, amata e non trovata. Infine il
ritorno a New York. “Sono una vagabonda” è la raccolta di liriche
scelte di Kadye Molodowsky a cura di Alessandra Cambatzu e Sigrid Sohn
(Free Ebrei 2017), un titolo che sintetizza la vita e l’opera della
grande poetessa yiddish, che attraversa molti dei luoghi dell’anima
della cultura ebraica novecentesca.
Giorgio Berruto
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Immigrazione e laicità
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Tra
i punti individuati dal "Piano nazionale d'integrazione dei titolari di
protezione internazionale", licenziato dal Viminale, si legge tra
l'altro che "l'integrazione non può prescindere dalla piena e sincera
adesione al principio di uguaglianza di genere, al rispetto della
laicità dello Stato concepita come libertà di coscienza e separazione
tra autorità religiosa e autorità politica...", ecc.
Gadi Polacco
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Il giorno di Kippur
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Così
abbiamo recitato anche questo tashlich sulle rive della Brana, con
altre tasche da svuotare non più nella nostra fontanella senese davanti
al Tempio. “E tu Signore getterai tutti i loro peccati nella profondità
del mare”, con la speranza di disfarci dei sassolini-peccato per fare
abbastanza posto ai buoni propositi.
Sara Valentina Di Palma
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