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9 ottobre 2017 - 19 Tishri 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Paolo Sciunnach, insegnante
Nella Mishnah (Sukkah 4) è insegnato che durante la festa di Sukkot ogni giorno giravano in processione intorno all'altare e dicevano: Anà HaShem Oshya Na; Anà HaShem Hatzlichah Na. (Ti supplichiamo ['ana'], HaShem, salva! Ti supplichiamo, HaShem, concedi la prosperità! [Tehillim 118, 25]). Invece, secondo Rabbi Jehudah dicevano: Ani WaHu, Oshya Na. (Io e Hu salva!). Che cosa significano le parole di Rabbi Jehudah? E quale era la natura del suo disaccordo con il tannà qammà? 
 
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Anna
Foa,
storica
L'orribile vicenda del referendum catalano; la Brexit; i nazionalismi in Polonia e in Ungheria; il dilagare anche in Italia di un revisionismo contrario all'Unità d'Italia, filoborbonico e affine ai Viva Maria; il richiamo identitario sempre più duro e violento alla regione, alla città, al campanile. No, da questa crisi degli Stati nazionali non si esce tornando agli interessi di città e regioni, ma allargando l'ottica, guardando a un Europa sempre più unita politicamente e non solo economicamente.
 
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Attentato di Marsiglia,
un arresto a Ferrara
Fermato a Ferrara il fratello del terrorista islamico che a Marsiglia ha brutalmente ucciso due ragazze. Un arresto, quello di Anis Hannachi, con cui si stringe ulteriormente la morsa degli investigatori sulla famiglia dell’omicida tunisino. Sottolinea il Corriere: “Nei giorni scorsi, in Tunisia, le manette erano già scattate per altri due suoi fratelli, Emma e Anouar, ma sarebbe stato proprio Anis, l’ultimo in ordine di tempo a cadere nelle mani della polizia, a ricoprire un ruolo di primo piano nel predisporre l’attentato, ideando l’aggressione e forse istigando il fratello a metterla in atto”.

Un pacchetto di norme sulla sicurezza pubblica e sul contrasto del terrorismo in arrivo nell’ordinamento italiano. Si tratta, scrive il Sole 24 Ore, di atti comunitari che il nostro Paese si prepara a recepire una volta che i due disegni di legge – la legge europea 2017 e la legge di delegazione europea 2016/2017 – arriveranno in porto. Un traguardo che appare a portata di mano: entrambi i Ddl hanno già ricevuto il primo via libera da un ramo del Parlamento. Spiega il Sole: “La legge europea, dopo l’approvazione della Camera è ora all’esame dell’Aula di Palazzo Madama che dovrebbe licenziarla nei prossimi giorni. Mentre la legge di delegazione europea, che ha incassato il sì del Senato sbarca questa settimana in Assemblea a Montecitorio”.

Diversi i documenti che saranno esposti alla Casina dei Vallati, sede della Fondazione Museo della Shoah, per una mostra sulle Leggi Razziali promulgate dal fascismo che si inaugurerà il 16 ottobre. Curata da Marcello Pezzetti e Sara Berger, la mostra ha un titolo significativo: 1938. “La gente non sa, i ragazzi non sanno che cosa sono state le leggi razziali. Con materiale quasi del tutto inedito facciamo vedere ciò che è accaduto” racconta Pezzetti al Corriere.

“Il pericolo del populismo xenofobo è forte in Italia come in tutta Europa. Ma non è dal Palazzo della Civiltà Italiana all’Eur, o dall’obelisco del Foro Italico, che trae alimento”. Così il Corriere su un articolo del The New Yorker in cui ci si chiede perché in Italia facciano ancora bella mostra di sé edifici e monumenti di epoca mussoliniana. “Una polemica inutile” scrive il Corriere.
 
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  davar
l'anniversario dell'attentato al tempio 
9 ottobre, Roma non dimentica
“Un gesto vile contro la città di Roma, simbolo di tolleranza e di accoglienza, e contro l’intera Italia. Fu un crimine contro l’umanità”.
In un messaggio inviato alla Comunità ebraica romana il capo dello Stato Sergio Mattarella ha ricordato così l’attentato al Tempio Maggiore del 9 ottobre 1982. Una ferita ancora aperta, ricordata come tale nel 35esimo anniversario da quei tragici fatti nel corso di una cerimonia apertasi questa mattina con la deposizione di una corona in ricordo del piccolo Stefano Gaj Taché, vittima a due anni dell’odio antisemita, e proseguita con un incontro nella scuola ebraica della Capitale.
“Eravamo soli quel giorno” ha affermato il vicepresidente della Comunità Ruben Della Rocca nel suo intervento introduttivo. “Ancora oggi sono troppi gli interrogativi, ancora oggi troppe le responsabilità non accertate. Bisogna che gli armadi secretati vengano aperti” la richiesta formulata al riguardo dalla presidente Ruth Dureghello. Fermo il suo appello: “È ora di finirla con questi tabù”. Di Memoria essenziale per l’esercizio della democrazia ha parlato la sindaca Virginia Raggi, la prima a intervenire sul palco della scuola. “Roma non ha mai dimenticato quel giorno, non ha mai dimenticato e mai dimenticherà il nostro piccolo Stefano” il suo messaggio alle molte centinaia di studenti in sala. Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore regionale Lucia Valente: “Siamo qua per lanciare un messaggio contro l’odio e la violenza. Saremo per sempre al vostro fianco”.
Osserva il rabbino capo Riccardo Di Segni: “L’attentato ha segnato uno spartiacque nella storia di questa città e Comunità. Nei giorni precedenti abbiamo vissuto l’isolamento e un crescendo di ostilità mediatica. Infine, inermi abbiamo assistito a questo scempio.
I giovani della Comunità ascoltano attenti, insieme ai diversi rappresentanti istituzionali presenti tra cui la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e l’ambasciatore israeliano in Italia Ofer Sachs. In prima fila anche Abdellah Redouane, segretario generale del Centro islamico culturale d’Italia della Grande Moschea di Roma. Una presenza che non passa inosservata.
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pagine ebraiche - l'indagine in gran bretagna
I pregiudizi d'Oltremanica
Contare quanti siano gli antisemiti presenti in una data società non è la stessa cosa che misurarne il livello di antisemitismo. Questa osservazione è al centro della ricerca dell'Institute for Jewish Policy Research (JPR) intitolata "Antisemitism in contemporary Great Britain. A study of attitudes towards Jews and Israel", l’antisemitismo nella Gran Bretagna contemporanea e nella stagione della Brexit. Uno studio degli atteggiamenti nei confronti degli ebrei e di Israele". È firmato da L. Daniel Staetsky, Senior Researcher Fellow del JPR - ente di ricerca e think- thank indipendente basato a Londra che indaga temi strettamente connessi alle comunità ebraiche britannica e dei diversi paesi europei - uno studioso già noto per alcune recenti indagini di grande interesse, come "Are Jews leaving Europe?" del 2017 e "The rise and rise of Jewish schools in the United Kingdom: Numbers, trends and policy issues" del 2016, e parte da un campione di 5.466 rispondenti, su dati raccolti da Ipsos MORI.
L'esistenza di un antisemitismo che Staetsky definisce "forte, sofisticato, forse dotato di una sua coerenza interna e a volte addirittura 'colto', un antisemitismo per il quale una aperta avversione nei confronti degli ebrei si combina con idee negative articolate sugli ebrei, riguarda una percentuale di adulti britannici che non supera il 2,4 per cento, indipendentemente dal metodo di analisi dei dati. Si tratta di persone che esprimono idee e atteggiamenti antisemiti in maniera immediata e decisa.

Ada Treves, Pagine Ebraiche Ottobre 2017
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in migliaia alla manifestazione a gerusalemme
Donne in marcia per la pace
Le organizzatrici parlano di 30mila persone. I media di diverse migliaia. Sono le donne – e non solo - che hanno partecipato ieri alla marcia per la pace organizzata a Gerusalemme dal movimento  Women Wage Peace. A sfilare, manifestanti israeliane e palestinesi di tutte le confessioni, il cui obiettivo è creare un ponte tra le due realtà facendo valere un punto di vista al femminile. “Anche se il mio cuore ancora sanguina, sono qui al vostro fianco. Con orgoglio e avendo fiducia nel fatto che solo la pace e l'amore possano unirci. - ha affermato durante la manifestazione Shakib Shanan, ex membro della Knesset che il 14 luglio ha perso il figlio Kamil nell'attentato al Monte del Tempio – Abbiamo sofferto così tanto, famiglie palestinesi e famiglie israeliane hanno perso i propri cari e sono rimaste con ferite che non si rimarginano. Sono venuta qui per dire, noi vogliamo vivere! Possiamo dirlo ad alta voce, noi amiamo la pace”. Shanan è stata una delle personalità a parlare dal palco montato al Parco dell'Indipendenza, dove è terminata la manifestazione (che continua ancora domani e che è iniziata da Sderot nel Negev, il 29 settembre scorso). Tra coloro che hanno preso parte all'iniziativa, Adina Bar-Shalom, fondatrice di un college femminile ultra-ortodosso e figlia dell'ex capo rabbino sefardita Ovadia Yosef.
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qui verona
Sukkot spiegato ai bambini
Un antico rotolo ebraico, una storia di coraggio e salvezza durante la guerra, l’incontro tra due culture e religioni raccontato ai bambini. Per la Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo, la Biblioteca Capitolare di Verona si è trasformata nella sede ideale per un racconto dell’ebraismo a 360 gradi: la Torah, l’alfabeto ebraico, la festa di Sukkot in svolgimento. E, per i più piccoli, un laboratorio didattico ad hoc con i bambini presenti che hanno colorato la loro Sukkà e incollato la lettera dell’alfabeto corrispondente all’iniziale del loro nome. Con il presidente della Comunità ebraica veronese Bruno Carmi anche il consigliere Roberto Foroni e l’educatrice Orit Moyal.
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la retata nazista del 1943
Trieste, la ferita aperta
9 ottobre 1943. È Yom Kippur, il digiuno di espiazione, il giorno più importante del calendario, quando i nazisti decidono di effettuare la prima retata antiebraica a Trieste. La drammatica premessa alle numerose azioni che anche nelle settimane successive saranno sferrate, lasciando un segno profondo tra gli ebrei triestini. Prima l’internamento nella Risiera di San Sabba, dove già alcuni di loro furono uccisi. Quindi la deportazione nei campi di sterminio. Afferma al riguardo la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni: “Siamo nel pieno della festività di Sukkot, ricorrenza con cui si chiude un intenso ciclo di celebrazioni e appuntamenti con il nostro io più profondo. In questa data il nostro pensiero non può che andare a due Comunità che un prezzo carissimo hanno pagato all’odio. Agli ebrei romani, che oggi ricordano l’attentato al Tempio Maggiore in cui fu ucciso il piccolo Stefano Gaj Taché. Un ‘bambino italiano’, come ci ha ricordato in un discorso altissimo e indimenticabile il Presidente Mattarella.

(Nell’immagine la Risiera di San Sabba) 
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pilpul
Oltremare - Yoreh
É arrivato lo Yoreh, il primo passaggio della pioggia su Israele, e quindi possiamo metterci tranquilli. Non importa quanto sia stata lunga, secca e calda questa estate: se la prima pioggia cade durante Sukkot, proprio quando tutti dovrebbero vivere in capanne per provare ancora, a millenni di distanza, il poco agio che provarono i nostri padri nel deserto, è segno che l'altissimo non ha perso il senso dell'umorismo. Un punto a favore dell'alto dei cieli. Ho amici che durante Sukkot dormono veramente fuori in terrazzo sotto la sukkah con i bambini – altro che campeggio, tenda, fornello da campo.

Daniela Fubini, Tel Aviv
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