Paolo Sciunnach, insegnante | Nella
Mishnah (Sukkah 4) è insegnato che durante la festa di Sukkot ogni
giorno giravano in processione intorno all'altare e dicevano: Anà
HaShem Oshya Na; Anà HaShem Hatzlichah Na. (Ti supplichiamo ['ana'],
HaShem, salva! Ti supplichiamo, HaShem, concedi la prosperità!
[Tehillim 118, 25]). Invece, secondo Rabbi Jehudah dicevano: Ani WaHu,
Oshya Na. (Io e Hu salva!). Che cosa significano le parole di Rabbi
Jehudah? E quale era la natura del suo disaccordo con il tannà
qammà?
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Anna
Foa,
storica |
L'orribile
vicenda del referendum catalano; la Brexit; i nazionalismi in Polonia e
in Ungheria; il dilagare anche in Italia di un revisionismo contrario
all'Unità d'Italia, filoborbonico e affine ai Viva Maria; il richiamo
identitario sempre più duro e violento alla regione, alla città, al
campanile. No, da questa crisi degli Stati nazionali non si esce
tornando agli interessi di città e regioni, ma allargando l'ottica,
guardando a un Europa sempre più unita politicamente e non solo
economicamente.
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Attentato di Marsiglia,
un arresto a Ferrara
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Fermato
a Ferrara il fratello del terrorista islamico che a Marsiglia ha
brutalmente ucciso due ragazze. Un arresto, quello di Anis Hannachi,
con cui si stringe ulteriormente la morsa degli investigatori sulla
famiglia dell’omicida tunisino. Sottolinea il Corriere: “Nei giorni
scorsi, in Tunisia, le manette erano già scattate per altri due suoi
fratelli, Emma e Anouar, ma sarebbe stato proprio Anis, l’ultimo in
ordine di tempo a cadere nelle mani della polizia, a ricoprire un ruolo
di primo piano nel predisporre l’attentato, ideando l’aggressione e
forse istigando il fratello a metterla in atto”.
Un pacchetto di norme sulla sicurezza pubblica e sul contrasto del
terrorismo in arrivo nell’ordinamento italiano. Si tratta, scrive il
Sole 24 Ore, di atti comunitari che il nostro Paese si prepara a
recepire una volta che i due disegni di legge – la legge europea 2017 e
la legge di delegazione europea 2016/2017 – arriveranno in porto. Un
traguardo che appare a portata di mano: entrambi i Ddl hanno già
ricevuto il primo via libera da un ramo del Parlamento. Spiega il Sole:
“La legge europea, dopo l’approvazione della Camera è ora all’esame
dell’Aula di Palazzo Madama che dovrebbe licenziarla nei prossimi
giorni. Mentre la legge di delegazione europea, che ha incassato il sì
del Senato sbarca questa settimana in Assemblea a Montecitorio”.
Diversi i documenti che saranno esposti alla Casina dei Vallati, sede
della Fondazione Museo della Shoah, per una mostra sulle Leggi Razziali
promulgate dal fascismo che si inaugurerà il 16 ottobre. Curata da
Marcello Pezzetti e Sara Berger, la mostra ha un titolo significativo:
1938. “La gente non sa, i ragazzi non sanno che cosa sono state le
leggi razziali. Con materiale quasi del tutto inedito facciamo vedere
ciò che è accaduto” racconta Pezzetti al Corriere.
“Il pericolo del populismo xenofobo è forte in Italia come in tutta
Europa. Ma non è dal Palazzo della Civiltà Italiana all’Eur, o
dall’obelisco del Foro Italico, che trae alimento”. Così il Corriere su
un articolo del The New Yorker in cui ci si chiede perché in Italia
facciano ancora bella mostra di sé edifici e monumenti di epoca
mussoliniana. “Una polemica inutile” scrive il Corriere.
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l'anniversario dell'attentato al tempio
9 ottobre, Roma non dimentica
“Un
gesto vile contro la città di Roma, simbolo di tolleranza e di
accoglienza, e contro l’intera Italia. Fu un crimine contro l’umanità”.
In un messaggio inviato alla Comunità ebraica romana il capo dello
Stato Sergio Mattarella ha ricordato così l’attentato al Tempio
Maggiore del 9 ottobre 1982. Una ferita ancora aperta, ricordata come
tale nel 35esimo anniversario da quei tragici fatti nel corso di una
cerimonia apertasi questa mattina con la deposizione di una corona in
ricordo del piccolo Stefano Gaj Taché, vittima a due anni dell’odio
antisemita, e proseguita con un incontro nella scuola ebraica della
Capitale.
“Eravamo soli quel giorno” ha affermato il vicepresidente della
Comunità Ruben Della Rocca nel suo intervento introduttivo. “Ancora
oggi sono troppi gli interrogativi, ancora oggi troppe le
responsabilità non accertate. Bisogna che gli armadi secretati vengano
aperti” la richiesta formulata al riguardo dalla presidente Ruth
Dureghello. Fermo il suo appello: “È ora di finirla con questi tabù”.
Di Memoria essenziale per l’esercizio della democrazia ha parlato la
sindaca Virginia Raggi, la prima a intervenire sul palco della scuola.
“Roma non ha mai dimenticato quel giorno, non ha mai dimenticato e mai
dimenticherà il nostro piccolo Stefano” il suo messaggio alle molte
centinaia di studenti in sala. Sulla stessa lunghezza d’onda
l’assessore regionale Lucia Valente: “Siamo qua per lanciare un
messaggio contro l’odio e la violenza. Saremo per sempre al vostro
fianco”.
Osserva il rabbino capo Riccardo Di Segni: “L’attentato ha segnato uno
spartiacque nella storia di questa città e Comunità. Nei giorni
precedenti abbiamo vissuto l’isolamento e un crescendo di ostilità
mediatica. Infine, inermi abbiamo assistito a questo scempio.
I giovani della Comunità ascoltano attenti, insieme ai diversi
rappresentanti istituzionali presenti tra cui la presidente dell’Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e l’ambasciatore
israeliano in Italia Ofer Sachs. In prima fila anche Abdellah Redouane,
segretario generale del Centro islamico culturale d’Italia della Grande
Moschea di Roma. Una presenza che non passa inosservata. Leggi
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pagine ebraiche - l'indagine in gran bretagna
I pregiudizi d'Oltremanica
Contare
quanti siano gli antisemiti presenti in una data società non è la
stessa cosa che misurarne il livello di antisemitismo. Questa
osservazione è al centro della ricerca dell'Institute for Jewish Policy
Research (JPR) intitolata "Antisemitism in contemporary Great Britain.
A study of attitudes towards Jews and Israel", l’antisemitismo nella
Gran Bretagna contemporanea e nella stagione della Brexit. Uno studio
degli atteggiamenti nei confronti degli ebrei e di Israele". È firmato
da L. Daniel Staetsky, Senior Researcher Fellow del JPR - ente di
ricerca e think- thank indipendente basato a Londra che indaga temi
strettamente connessi alle comunità ebraiche britannica e dei diversi
paesi europei - uno studioso già noto per alcune recenti indagini di
grande interesse, come "Are Jews leaving Europe?" del 2017 e "The rise
and rise of Jewish schools in the United Kingdom: Numbers, trends and
policy issues" del 2016, e parte da un campione di 5.466 rispondenti,
su dati raccolti da Ipsos MORI. L'esistenza
di un antisemitismo che Staetsky definisce "forte, sofisticato, forse
dotato di una sua coerenza interna e a volte addirittura 'colto', un
antisemitismo per il quale una aperta avversione nei confronti degli
ebrei si combina con idee negative articolate sugli ebrei, riguarda una
percentuale di adulti britannici che non supera il 2,4 per cento,
indipendentemente dal metodo di analisi dei dati. Si tratta di persone
che esprimono idee e atteggiamenti antisemiti in maniera immediata e
decisa.
Ada Treves, Pagine Ebraiche Ottobre 2017 Leggi
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in migliaia alla manifestazione a gerusalemme
Donne in marcia per la pace
Le
organizzatrici parlano di 30mila persone. I media di diverse migliaia.
Sono le donne – e non solo - che hanno partecipato ieri alla marcia per
la pace organizzata a Gerusalemme dal movimento Women Wage Peace.
A sfilare, manifestanti israeliane e palestinesi di tutte le
confessioni, il cui obiettivo è creare un ponte tra le due realtà
facendo valere un punto di vista al femminile. “Anche se il mio cuore
ancora sanguina, sono qui al vostro fianco. Con orgoglio e avendo
fiducia nel fatto che solo la pace e l'amore possano unirci. - ha
affermato durante la manifestazione Shakib Shanan, ex membro della
Knesset che il 14 luglio ha perso il figlio Kamil nell'attentato al
Monte del Tempio – Abbiamo sofferto così tanto, famiglie palestinesi e
famiglie israeliane hanno perso i propri cari e sono rimaste con ferite
che non si rimarginano. Sono venuta qui per dire, noi vogliamo vivere!
Possiamo dirlo ad alta voce, noi amiamo la pace”. Shanan è stata una
delle personalità a parlare dal palco montato al Parco
dell'Indipendenza, dove è terminata la manifestazione (che continua
ancora domani e che è iniziata da Sderot nel Negev, il 29 settembre
scorso). Tra coloro che hanno preso parte all'iniziativa, Adina
Bar-Shalom, fondatrice di un college femminile ultra-ortodosso e figlia
dell'ex capo rabbino sefardita Ovadia Yosef. Leggi
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Oltremare - Yoreh |
É
arrivato lo Yoreh, il primo passaggio della pioggia su Israele, e
quindi possiamo metterci tranquilli. Non importa quanto sia stata
lunga, secca e calda questa estate: se la prima pioggia cade durante
Sukkot, proprio quando tutti dovrebbero vivere in capanne per provare
ancora, a millenni di distanza, il poco agio che provarono i nostri
padri nel deserto, è segno che l'altissimo non ha perso il senso
dell'umorismo. Un punto a favore dell'alto dei cieli. Ho amici che
durante Sukkot dormono veramente fuori in terrazzo sotto la sukkah con
i bambini – altro che campeggio, tenda, fornello da campo.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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