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 2 Novembre 2017 - 13 Cheshvan 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav


Elia Richetti,
rabbino
È noto che nell’interpretazione dei Maestri i tre angeli che vanno a trovare Avraham hanno tre compiti diversi: uno per annunciare a Sarà la prossima nascita di Itzchak, uno per distruggere Sodoma ed uno per guarire Avraham dalle sofferenze dopo la milà.
 
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
di Gerusalemme
L’uccisione di Yitzhak Rabin il 4 novembre 1995 è stata un delitto politico da parte di un terrorista ebreo. Ieri il figlio di Rabin, Yuval, ha cosí commentato: “Il meccanismo di propaganda, sobillazione e scissionismo che fu attivato contro di lui continua a scagliarsi contro di noi, e chiunque la pensi diversamente viene etichettato come traditore. Rabin non agì mai contro i diritti democratici dei suoi oppositori né mai cercó di tappare le loro bocche, non è mai sfuggito alle sue responsabilità e non ha mai fatto piagnistei”.
 
L'annuncio di Trump
Il terrorista che ha ucciso 8 persone a New York, lanciando il suo furgone su alcuni passanti, pianificava l’azione da quasi un anno e ha agito “in nome dell’Isis”. Sayfullo Habibullaevic Saipov, un 29enne originario dell’Uzbekistan, avrebbe preparato l’attacco seguendo istruzioni diffuse in rete dal sedicente Stato islamico e nel suo pc, ricostruisce Repubblica, sono state trovate migliaia di immagini e decine di video legate al califfato. Gli inquirenti lo hanno definito “consumato dall’odio e da un’ideologia distorta” e in ospedale avrebbe chiesto di appendere una bandiera nera. L’uomo, accusato di terrorismo e strage, potrebbe avere dei complici: è infatti in corso la verifica dei contatti di Saipov e l’Fbi riferisce che c’è un’altra persona, un altro cittadino uzbeko, sospettato in relazione all’attacco e fermato. Intanto il presidente Usa Donald Trump affida il suo pensiero a Twitter e attacca gli avversari politici attraverso la vicenda di New York. “Basta col politically correct nel rispondere al terrorismo. L’attentatore è un animale che ha fatto entrare altra gente negli Usa. Era il punto di contatto di almeno 23 persone. Chiederò al Congresso di porre fine alla lotteria della carta verde”, le parole di Trump.
 
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  davar
le celebrazioni a londra
Dichiarazione Balfour, 100 anni

"Orgogliosi di quella scelta"
"Siamo orgogliosi del ruolo avuto nella creazione dello Stato d’Israele”. Ad affermarlo il Primo ministro britannico Theresa May, che oggi incontrerà il Premier israeliano Benjamin Netanyahu in occasione di una cerimonia dedicata al centenario della Dichiarazione Balfour. Le parole della May fanno riferimento proprio alla lettera inviata il 2 novembre del 1917 da lord Arthur Balfour, allora ministro degli Esteri della Gran Bretagna, a lord Walter Rotschild, in cui viene riconosciuta la legittimità dell’aspirazione del movimento sionista a costituire in Eretz Israel il proprio Stato.

“Oggi – si legge in un comunicato diffuso dall’ufficio del Primo ministro May alla vigilia delle celebrazioni dell’anniversario – c’è una nuova e perniciosa forma di antisemitismo che usa le critiche alle azioni del governo israeliano come una giustificazione sprezzante per mettere in discussione il diritto di Israele di esistere”.
"Questo è aberrante e non lo condividiamo – le parole della May, che saranno lette in occasione della cena con Netanyahu – Criticare le azioni di Israele, non è mai, e non potrà mai essere, una scusa per mettere in discussione il diritto di Israele ad esistere".


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qui napoli - l'assessore alla cultura 
"Ascarelli, presto una strada"
“Vivi nel ricordo”. Anche quest’anno, in occasione del Primo novembre, il Comune di Napoli, in accordo con diverse realtà territoriali tra cui Comunità ebraica, ha voluto promuovere una serie di iniziative volte a valorizzare il patrimonio culturale materiale e immateriale del capoluogo campano. Significativa tra le altre la tappa all’antico cimitero ebraico, dove riposano tanti napoletani illustri. Un vero e proprio tuffo in vicende antiche ma ancora attuali, condotto da Sandro Temin, Consigliere UCEI, e dall’ingegner Roberto Modiano, alla presenza dell’assessore alla Cultura del Comune Nino Daniele e della presidente della Comunità ebraica Lydia Schapirer. Proprio Daniele, nell’occasione, ha annunciato la prossima conclusione dell’iter che porterà all’intitolazione di una strada di Napoli a Giorgio Ascarell (1894-1930), imprenditore, filantropo e fondatore della locale squadra di calcio.


(Nell’immagine l’assessore Daniele davanti alla tomba di Ascarelli)

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il diario letto dai cittadini milanesi
Anna Frank, parole contro l'odio
Per rendere omaggio alla Memoria di Anna Frank e delle milioni di vittime del nazifascismo, l’invito è stato rivolto a tutti: cittadini, studenti, rappresentanti politici, istituzioni, associazioni ed enti. A turno al microfono, per leggere una pagina del suo Diario. “Le derive nazifasciste e antisemite sono un problema che riguarda tutti e ogni attacco alla Memoria è un attacco alle istituzioni democratiche, che richiede una risposta istituzionale: sulla resistenza al nazifascismo, sancita dalla nostra Costituzione, non siamo disponibili ad arretrare” ha spiegato il Presidente del Municipio 6 di Milano, Santo Minniti. E così è stato, con tante persone raccoltesi in Darsena per leggere insieme le pagine del celebre Diario e dare, insieme, una risposta di civiltà a chi – come nel recente caso dei tifosi della Lazio all’Olimpico – oltraggia la Memoria della Shoah.
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qui trieste
Miriam Hassid (1938-2017)
Era nata nel luglio del 1938. Pochi mesi ancora e le Leggi Razziste, annunciate nella sua Trieste davanti a una folla entusiasta, avrebbero messo ai margini la sua famiglia e quelle di migliaia di correligionari. Un’infanzia in salita, a confronto con la paura dell’arresto e con altre prove durissime. E nel dopoguerra la sfida di ripartire, senza un padre, prima internato nel campo di Casoli in Abruzzo e poi ucciso dai nazifascisti alla Risiera di San Sabba. Una sorte rimasta a lungo ignota, di cui prese coscienza soltanto diversi anni dopo.
Ma Miriam Hassid, per tutti Mariù, non si è mai arresa. E con una determinazione fuori dal comune ha raggiunto traguardi importanti. L’adesione al progetto politico dell’Hashomer Hatzair, movimento sionistico di sinistra, la porta in Israele dal 1956 al 1964. E là ad impegnarsi in progetti di insegnamento e sostegno ai giovani. Quindi il ritorno in Italia, sempre con i giovani al centro del suo orizzonte e del suo grande cuore. L’insegnamento a scuola, le pratiche per dare assistenza alle vittime del nazifascismo attraverso la Claims Conference, una parola gentile e un aiuto a tutti. E inoltre un impegno intellettuale di altissimo livello, come nel caso di alcune traduzioni svolte insieme allo scrittore Giorgio Voghera. Di pochi mesi fa l’emozionante riconoscimento di una foto del padre Giuseppe, nativo dell’Impero ottomano, relativa al suo internamento a Casoli.
Un’intera Comunità la piange in queste ore. Afferma al riguardo Mauro Tabor, Consigliere UCEI: “Mariù mi ha insegnato il rispetto e, più importante ancora, mi ha insegnato cosa significa essere ebreo nel dna. Ebreo in ogni atto, quasi esistessero delle mizvot ‘religiose’ e delle mizvot ‘laiche’. Mi ha fatto capire che l’etica ebraica laica e l’etica religiosa ebraica possono essere due aspetti della stessa medaglia”.
I funerali di Miriam Hassid si sono svolti quest’oggi, nel cimitero ebraico di Trieste.
Sia il suo ricordo di benedizione.

jciak 
Carbone, il colpo del secolo
Un bottino da 500 miliardi di euro speculando sull’aria. È uno di quei casi in cui la realtà supera la fiction. Il colpo del secolo, la colossale frode dei certificati di emissione di Co2, aspettava solo di essere raccontato. E da ieri Carbone, il nuovo film di Olivier Marchal scritto da Emanuel Naccache, con Benoît Magimel e Gerard Depardieu, porta nelle sale francesi la storia della truffa del carbon trading considerata una delle specialità degli ambienti franco-israeliani in un thriller ricco di colpi di scena.
La vicenda, nella realtà dipanatisi fra il 2008 e il 2009 e culminata in un processo che in Francia quattro anni fa ha tenuto l’opinione pubblica con il fiato sospeso, ha come protagonista un uomo qualsiasi. Antoine Roca, interpretato da Magimel, non tenta il colpo grosso per smania di profitti ma perché teme di perdere.
Una volta inoltratosi nella truffa del carbon trading, il poveretto non ha però alcuna possibilità di farcela. Presto rimane intrappolato nei meccanismi perversi della grande criminalità e si vede costretto ad affrontare morti, tradimenti e regolamenti di conti.


Daniela Gross
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  pilpul
Due pericoli a confronto
A volte leggo confronti che vengono fatti sulla gravità dei due pericoli che minacciano la cultura, la stabilità e la democrazia in Europa: quello islamico e quello neofascista. A parte il fatto che è quasi privo di senso confrontare due fenomeni non misurabili talmente diversi, se proprio vogliamo fare un confronto dobbiamo mettere in luce le differenze, dato che di somiglianze ce ne sono ben poche. Uno è esterno e ha la sua origine dai paesi islamici lacerati dalle guerre, l’altro viene dall’interno di un’Europa che ha vinto il fascismo ma non del tutto, e sicuramente non a livello culturale e in particolare non a quello della cultura del potere. Il primo è collegato con una migrazione di massa di gente povera che nei paesi d’arrivo stenta ad inserirsi nel tessuto sociale e trae la sua forza e influenza dal peso numerico, non da una minaccia militare sull’Europa da parte dei paesi d’origine. L’altro pericolo è endemico e più difficile da combattere, dato che si tratta alla base di un problema educativo. Il sistema educativo va indietro e non si evolve.

Daniel Haviv
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In ascolto - Sasha Argov
La settimana scorsa abbiamo ascoltato “Bereshit”, una lettura musicale moderna degli antichi versetti biblici su testo di Haim Hefer – che abbiamo già conosciuto – e musica di Sasha Argov di cui, abbiamo detto, avremmo parlato oggi.
Alexander (Sasha) Abramovich nasce a Mosca il 26 ottobre 1914. La mamma è pianista e gli trasmette fin da bambino la passione per la musica, una passione che dovrà purtroppo coltivare per diversi anni solo tra le mura domestiche in quanto per via della posizione sociale della sua famiglia non gli è permesso fare l’audizione presso il Conservatorio di Mosca. Nel 1934 il giovane ottiene il certificato per l’emigrazione e raggiunge i genitori, che un paio di anni prima avevano fatto l’aliyah e si erano insediati nella Palestina Mandataria. Nella nuova terra, Sasha riesce a collaborare come pianista accompagnatore e compositore soprattutto in teatro, ma certo la vita del musicista non è semplice e soprattutto non redditizia, per cui accetta un impiego in banca e lascia che la musica riempia i momenti liberi, senza crearsi troppe aspettative.


Maria Teresa Milano
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Un anno di Ugei
Napoli, Roma, Genova, Milano e Torino. Sono le cinque città in cui l’Unione dei Giovani Ebrei d’Italia (Ugei) nel corso di quest’anno ha organizzato eventi di tre giorni, dal venerdì alla domenica. In una parola: shabbatonim. Napoli a fine febbraio, Roma per Lag Ba’omer a maggio, Genova in occasione della Giornata europea della cultura ebraica, a settembre. A cui aggiungere la quattro giorni di Irua in Toscana, un progetto realizzato grazie all’organizzazione Ucei, il Viaggio della Memoria a Dachau e Mauthausen che si è concluso ieri, la costante attività del nostro organo Hatikwà, “un giornale aperto al confronto delle idee”, e molto altro.

Giorgio Berruto
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Sul riso e sul patto
Ed eccoci a discutere di Ishmael ed Yitzhak, prima ancora di leggere la parashà di Vayerà, commentando il precedente Shabbat un disegno per bambini nella parashà di Lech lechà in cui il piccolo Ishmael è ritratto già infante con un ghigno cattivo. Perché, se c’è già lui, nasce anche Yitzhak, quando sembrava che Sarà non potesse avere figli? Avraham ha già un erede, o no? Sospiro, avvertendo il sentore di un terreno scivoloso ad introdurre discorsi su rapporti non pacifici tra fratelli.

Sara Valentina Di Palma
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