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 9 Novembre 2017 - 20 Cheshvan 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav


Elia Richetti,
rabbino
C’è da domandarsi perché Avraham ci tenesse tanto che suo figlio non sposasse una cananea, ma solo una del luogo di origine della famiglia: tutto sommato, erano idolatri gli uni come gli altri, quindi dove stava la differenza?
 
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
di Gerusalemme
In questi giorni i risultati delle elezioni regionali in Sicilia hanno prodotto un ribaltone nel governo regionale, con un netto passaggio dal centrosinistra al centrodestra. La destra si è riunita attorno a un candidato e ha vinto. La sinistra si è divisa e ha perso malamente. Il risultato siciliano è di indubbio interesse per le sue possibili proiezioni a livello nazionale. Ma è di non minore interesse anche per chi segue la dinamica dei partiti politici in Israele. Le elezioni parlamentari in Israele sono ufficialmente previste per l’autunno del 2019, ma è molto improbabile che si arrivi tanto lontano senza un voto anticipato, se non di un anno per lo meno di diversi mesi. Anche a causa delle diverse e sempre più fitte indagini giudiziarie che interessano il Primo Ministro Benjamin Netanyahu, i partiti si stanno muovendo e posizionando in vista di una campagna elettorale che si preannuncia molto intensa e disinibita. Non che Netanyahu intenda cedere facilmente la sua poltrona, anzi, se messo sotto accusa giudiziaria si difenderà con tutte le forze in una lunga e aspra battaglia.
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Il clan e i fascisti
Ad Ostia, nel corso di un servizio televisivo, il giornalista Daniele Piervincenzi e il suo operatore video Edoardo Anselmi sono stati picchiati da un membro degli Spada, il clan che da anni controlla spaccio e usura nel quadrante sud-ovest di Roma. Un episodio condannato unanimemente da tutto il mondo delle istituzioni e della politica. Il ministro dell’Interno Marco Minniti sta seguendo personalmente la questione. E dal Viminale trapela la sua linea intransigente sulla vicenda: i principi di legalità “non sono derogabili e in Italia non possono esistere zone franche” (Avvenire). La violenza degli Spada è cosa nota e i quotidiani ricordano la vicinanza tra il clan e i neofascisti di CasaPound: Luca Marsella, leader di CasaPound sul litorale, compare in un’immagine con Roberto Spada, il responsabile dell’aggressione ai giornalisti (che gli chiedevano conto proprio dei suoi rapporti con il movimento neofascista). Lo stesso personaggio, una settimana fa aveva dato il suo endorsement, sempre sui social, ai “fascisti del terzo millennio”, invitando a votare “gli unici sempre presenti, questa è la realtà” (Repubblica). Ci sono anche intrecci giudiziari tra le due realtà nonostante dalla leadership di CasaPound si contesti ogni rapporto con il clan.
 
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  davar
la missione ucei - csm
Italia, Israele e la lotta al terrore: verso la firma del memorandum
Ha preso il via in queste ore la visita a Gerusalemme di una delegazione del Consiglio Superiore della Magistratura, guidata dal vice presidente del CSM Giovanni Legnini e dal primo presidente della Corte di Cassazione Giovanni Canzio. Al loro fianco, la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni. Primo appuntamento della delegazione, l’incontro, alla presenza dell’ambasciatore israeliano in Italia Gianluigi Benedetti, al Ministero degli Affari Esteri con la direttrice del Dipartimento diritto internazionale Sarah Weiss Maudi e Amir Weissbrod, capo della divisione di Ricerca politica. Nei prossimi giorni, la delegazione incontrerà anche la Comunità degli Italkim alla sinagoga italiana di Gerusalemme nonché la presidente della Corte suprema israeliana Ester Hayut. La visita è anche l’occasione per proseguire l’iter che porterà alla firma di un memorandum tra Csm e gli organi di giustizia israeliani su diversi punti di cooperazione tra cui il terrorismo.
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qui ferrara - il convegno
Bioetica, una prospettiva ebraica
I“Un evento di grandissima rilevanza culturale e scientifica, che pone Ferrara quale punto di incontro e dialogo tra studiosi provenienti da paesi e culture diverse, ed esprime in modo emblematico l’orientamento a creare forti sinergie tra le più prestigiose e autorevoli istituzioni ferraresi, per dare vita a iniziative di respiro internazionale”.
Sono le parole con cui stamani Giovanni De Cristofaro, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Ferrara, ha aperto i lavori del convegno “Questioni bioetiche e diritto ebraico”, promosso nell’ambito del Corso di Diritto e Religione di Unife, con la collaborazione del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah - MEIS.
E proprio in rappresentanza del Museo è intervenuta la Direttrice Simonetta Della Seta, evidenziando come l’incontro abbia catalizzato nel capoluogo estense autorevoli studiosi da tutta Italia e da Israele. “Ferrara ha grande consapevolezza dei valori ebraici e del fatto che l’ebraismo è una cultura dedicata alla vita. Non a caso, tanti studiosi di ebraismo e rabbini sono stati e sono dei medici. Nel Deutoronomio – ha evidenziato Della Seta - si dice 'rincorri la giustizia'. Penso si possa dire che l’ebraismo cerca di occuparsi della vita in un contesto di giustizia, come già fece, ad esempio Isacco Lampronti: medico, rabbino e talmudista di fine ’600, che ha lasciato alcuni scritti fondamentali sui quali ancora gli studiosi si cimentano, lavorando sul crinale della bioetica”.
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l'adesione della comunità ebraica torinese
"Corridoi umanitari, ci siamo"

Si unisce anche la Comunità ebraica torinese alla soddisfazione e al comprensibile orgoglio per quanto portato avanti sino ad ora con l'esperienza dei Corridoi umanitari. La possibilità di guardare al futuro, garantita dalla firma apposta negli scorsi giorni al Viminale al secondo Protocollo d'intesa tra Ministeri degli Affari Esteri e dell'Interno e Comunità di Sant'Egidio, Federazione delle Chiese evangeliche d'Italia (FCEI) e Chiese valdesi e metodiste vede ora un primo sostegno concreto nell'iniziativa presentata ieri presso il centro di aggregazione “Il Passo Social Point”, storica sede di accoglienza della comunità valdese immigrata a Torino.
Dario Disegni, presidente della Comunità di Torino, la pastora Maria Bonafede, Alice Gamba, coordinatrice dei progetti di assistenza sociale dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane hanno raccontato, insieme ai responsabili del progetto, come è nata e come si svilupperà la collaborazione con la comunità ebraica. Mettere a disposizione un appartamento, in cui andrà a vivere una famiglia di profughi siriani, è un gesto compiuto senza esitazioni da una comunità che già in passato ha scelto di ospitare una coppia di rifugiati dal Congo, che sono ancora seguiti nel loro percorso di inserimento.
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il seminario ucei per i giovani
Ye'ud, la formazione al centro
Quattordici giovani in età universitaria da tutta Italia partecipano in queste ore a Ye’ud 2017, progetto seminaristico di formazione dedicato alla crescita di nuove generazioni di leader, organizzato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dalla World Zionist Organization, e diretto da Rav Roberto Della Rocca e Claudia Jonas. Il ritrovo è stato a Tev Aviv per poi dirigersi tutti insieme verso Kiryat Moriah – Rechov Ha’Armon HaNatziv, Gerusalemme.
In serata rav Roberto della Rocca e rav Wasserman hanno salutato e accolto i partecipanti introducendo i criteri di base del progetto e ponendo al centro della settimana di studio il concetto stesso di “Ye’ud” e l’importanza di incontrare persone che lo esprimono nella loro quotidianità in Israele, mettendo in luce fin da subito la ricchezza di un programma scandito da incontri teorici e sperimentali condotti da ebrei italiani e israeliani che si distinguono nel loro campo.


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qui roma - gusto kosher
Negev, sapori nuovi in tavola
Un’edizione che è come un viaggio. Nel deserto, luogo dello spirito che da sempre affascina l’uomo con il suo mistero. E che con il popolo ebraico e Israele ha un rapporto fondato su radici plurimillenarie.
“BaMidbar. Il Negev delle meraviglie” è il titolo di quest’edizione di Gusto Kosher in programma domenica (dalle 11 alle 19) al Palazzo della Cultura, nel quartiere ebraico romano.
Ieri, nelle sale comunitarie di via Balbo, un’anteprima di quello che avverrà nel fine settimana. Con un menù che ha spaziato dal Mezè di Lebonton catering al Mediterrean Fish proposto da Ido Zarmi, dal Baccalà ajo e ojo di Susanna Sipione al Knafè portato sulle tavole da Daniel Kornmehl.
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qui roma - l'evento al maxxi
Israele, il racconto nelle foto 
Un approfondimento critico relativo ai maggiori fotografi israeliani attivi negli ultimi trent’anni e costantemente presenti in numerose manifestazioni internazionali. Una selezione di artisti, tra i molti che hanno contribuito allo sviluppo della scena di Israele, in grado di evidenziare un fenomeno creativo che oltrepassa, a causa del suo spessore culturale, della varietà di stili e di poetiche, i confini nazionali.
Si presenta così Il vento e il melograno (Postcart Edizioni), volume curato da Maurizio De Bonis e Orith Youdovich presentato ieri al Maxxi, il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo. Con i curatori Pietro Barrera, direttore generale del Maxxi, e l’addetto culturale dell’ambasciata israeliana Eldad Golan. Oltre alla fotografa Orit Raff, tra gli artisti coinvolti nel progetto.
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jciak
Il "Nobel ebraico" alla Portman
Dopo l’Oscar come miglior attrice, Natalie Portman ottiene il Genesis Prize, il cosiddetto "Nobel ebraico". Il premio, del valore di un milione di dollari, viene assegnato ogni anno a chi, per i suoi raggiungimenti professionali e la dedizione ai valori ebraici, può essere d’ispirazione alle nuove generazioni di ebrei.
Natalie Portman, Oscar nel 2011 per Black Swan di Darren Aronofsky, regista e interprete di Sognare è vivere (2015) tratto da Storia d’amore e ombra di Amos Oz e girato interamente in ebraico, è stata premiata per l’impegno sociale e il profondo legame con le sue origini ebraiche e israeliane.


Daniela Gross
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    pilpul
Setirot - Ambiguità e veleni
Tariq Ramadan, noto e discusso teologo musulmano, vera e propria star del mondo islamico occidentale – non a caso chiamato “il Profeta svizzero” perché nato a Ginevra 55 anni fa – è stato sospeso dall’Università di Oxford dove aveva la cattedra di Studi islamici contemporanei all’Oriental Institute del St Antony’s College. La motivazione è secca: è stato formalmente accusato di stupro in Francia e di abusi sessuali su ex studentesse in Svizzera.
Fatto salvo il principio che nessuno è colpevole fino al momento della condanna, di Ramadan vanno ricordate un paio di cose.


Stefano Jesurum, giornalista
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In ascolto - Lin Jaldati
Berlino, 9 novembre 1952. In Potsdamer Platz è previsto un concerto di canzoni in yiddish. Coraggioso, provocatorio o semplicemente giusto? A quattordici anni esatti dalla Kristallnacht, due giovani artisti decidono di eseguire melodie che rendano onore alla memoria della vita ebraica in est Europa. Pianoforte e voce, ovvero il musicologo ebreo tedesco Eberhard Rebling e la cantante e ballerina ebrea olandese Lin Jaldati, nome d’arte per Rebekka Brilleslijper.
Questo concerto costituisce il trampolino di lancio della lunga carriera di Lin, che alle spalle ha l’esperienza della resistenza in Olanda insieme alla sorella e la deportazione ad Auschwitz.

Maria Teresa Milano
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Europei dopo l'Europa
“Mio zio David era un europeo consapevole, in un’epoca in cui nessuno in Europa si sentiva ancora europeo, a parte i membri della mia famiglia e altri ebrei come loro. Tutti gli altri erano panslavi, pangermanici, o semplicemente patrioti lituani, bulgari, irlandesi, slovacchi. Gli unici europei di tutta l’Europa, negli anni venti e trenta, erano gli ebrei. Mio padre diceva sempre: in Cecoslovacchia vivono tre nazionalità: cechi, slovacchi e cecoslovacchi, cioè gli ebrei. In Iugoslavia ci sono i serbi, i croati, gli sloveni e i montenegrini, ma anche lì vive una manciata di iugoslavi smaccati, e persino con Stalin ci sono russi e ucraini e uzbeki e ceceni e tatari, ma fra tutti vivono anche dei nostri fratelli, membri del popolo sovietico” (Amos Oz, “Una storia di amore e di tenebra”, Feltrinelli, ed. 2005 p. 86).

Giorgio Berruto, HaTikwà/Ugei
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Il nome di Gerusalemme
Ancora riguardo la figura del nostro patriarca Avraham, nel viaggio che ci ha portato allo Shabaton livornese dove ragazzi da tutte le Comunità italiane hanno svolto un nuovo Chidon (un quiz questa volta, dopo quello bolognese dello scorso inverno, sulla riunificazione di Yerushalaim), leggiamo qualcosa a proposito del nome della città, apparso come tale per la prima volta in Yehoshua (10:1).

Sara Valentina Di Palma
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