Paolo Sciunnach, insegnante | “In
quel giorno la mia ira arderà contro di lui ed Io li abbandonerò e
nasconderò il Mio volto da loro”. “Tu sei un D-o che ti nascondi, o D-o
di Israele, o salvatore!”.
| |
Leggi
|
Anna
Foa,
storica |
Non
si parla che di fascismo e razzismo, in Italia e nel mondo. Da noi, il
Duce è sulla cresta dell’onda, elogi da ogni parte, i saluti romani si
sprecano, croci celtiche ovunque. E insulti razzisti a chi ha la pelle
più scura: sugli spalti, nel web, da parte di un presidente degli Stati
Uniti. L’ultima è un’attricetta che ha insultato sanguinosamente, in
Inghilterra, la fidanzata del principe Harry perché meticcia. Fascismo
e razzismo sembrano esser stati sdoganati. Io sono preoccupata, e voi?
|
|
|
Crolla il tunnel del terrore
Israele colpisce Hamas
|
LUn
nuovo tunnel costruito dal movimento terroristico di Hamas per
infiltrarsi in Israele dalla Striscia di Gaza è stato distrutto
dall’aviazione israeliana. Come racconta La Stampa, “è la terza volta
in due mesi che gli israeliani demoliscono una infrastruttura
sotterranea nella Striscia di Gaza. L’attacco al tunnel, vicino al
valico meridionale di Kerem Shalom, è stato condotto sabato da un
cacciabombardiere israeliano, che ha usato una tecnologia elettronica
avanzata, sviluppata per questo tipo di operazioni”. “Così come contro
i razzi sparati da Gaza, il genio ebraico ha escogitato il sistema di
intercettamento Iron Dome – ha spiegato Yoav Mordechai, coordinatore
delle attività nei Territori -, sotto terra disponiamo ora di un
tecnologico Steel Dome che localizza i tunnel di Hamas e della Jihad
islamica”. Secondo il generale Mordechai nei prossimi mesi altre
gallerie verranno scovate e messe fuori uso. Il tunnel distrutto era
lungo 900 metri e penetrava per 180 metri all’interno del territorio
israeliano. Una diramazione portava anche in territorio egiziano.
Mahmoud Abbas, tutta colpa degli altri. Il leader dell’Autorità
nazionale palestinese Mahmoud Abbas accusa Israele di aver “posto fine”
agli accordi di pace di Oslo del 1990 (fra Olp e Israele) e definisce
la proposta dell’amministrazione Trump per riavviare i negoziati
offensiva. Parole pronunciate dal presidente dell’Anp durante una
riunione del gruppo dirigente palestinese per discutere della prossime
mosse, dopo la decisione del presidente Usa Donald Trump di riconoscere
Gerusalemme come capitale dello Stato ebraico. “Voglio essere chiaro –
ha affermato Abu Mazen -. Non accetteremo più alcuna mediazione
americana. Trump minaccia di tagliarci gli aiuti finanziari perché noi
avremmo intralciato i negoziati. Che la sua casa crolli! Quando mai
sono ripresi quei negoziati?”. Riguardo ai palestinesi, il Foglio del
lunedì riporta un articolo del Jerusalem Post che afferma: “l’Olp e più
in generale la causa palestinese stanno affondando nell’irrilevanza, ma
anziché riformare le loro politiche per ristabilire la loro posizione,
hanno adottato una politica della terra bruciata che non fa altro che
intensificare la loro corsa verso il basso”.
Milano, il Memoriale apre le porte al calcio. Dopo l’annuncio sulle
pagine della Gazzetta dello Sport, anche il Fatto Quotidiano racconta
dell’appuntamento che coinvolge il Memoriale della Shoah di Milano e il
mondo del calcio: su iniziativa di Gianluca Tizi, giornalista e
procuratore sportivo – subito accolta dalla Fondazione Memoriale – il
23 gennaio la Lega di Serie A e alcune squadre di calcio della massima
serie visiteranno il luogo della Memoria milanese da cui, il 30 gennaio
1944, furono deportati 605 ebrei e di cui solo 22 fecero ritorno.
“Rumori e atmosfera – scriveva la Gazzetta – aiuteranno i presenti a
riflettere su ciò che accadde per evitarsi il ripetersi di eventi
simili in futuro. L’idea iniziale ha trovato immediato sostegno dalla
Fondazione attraverso il vicepresidente, l’ingegnere Roberto Jarach, e
la segretaria Daniela Di Veroli, e poi dall’avvocato Luciano Belli Paci
e il dottor Marco Vigevani”. Hanno già aderito, ricorda invece il
Fatto, Napoli, Milan, Inter, la Lega di serieA e di serie B.
Milano, gli slogan antisemiti e la riunione a Palazzo Marino. Prevista
per oggi la discussione a Palazzo Marino sui cori antisemiti in arabo
pronunciati più volte lo scorso 9 dicembre in piazza Cavour nel corso
di una manifestazione indetta dall’Associazione dei Palestinesi in
Italia. “Beppe Sala interverrà nella seduta di oggi, – scrive il
Giornale Milano – a cui seguirà la presentazione di un ordine del
giorno depositato da Forza Italia, primi firmatari Mariastella Gelmini,
Fabrizio De Pasquale, Gianluca Comazzi e Luigi Amicone. Il testo invita
la giunta a ‘inserire nell’ambito dei tavoli di lavoro istituiti dal
Comune con le diverse realtà del mondo islamico, la espressa condanna
di frasi e istanze politiche xenofobe e antisemite tra i valori
ritenuti criterio di ammissione’”.
|
|
Leggi
|
|
|
la conferenza stampa a palazzo chigi Memoria e difesa dei diritti
Un Giorno per l'impegno civile
La
stagione del disonore e delle leggi razziste che nel 1938 infangarono
l’Italia deve lasciare il passo alla stagione dei diritti. Questo, ha
sottolineato la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Noemi Di Segni, il significato degli appuntamenti del Giorno della
Memoria 2018 che sono stati presentati agli organi di informazione a
Palazzo Chigi.
Con la presidente UCEI, la Sottosegretaria alla Presidenza del
Consiglio Maria Elena Boschi e il segretario generale di Palazzo Chigi
Paolo Aquilanti a testimoniare l’impegno dell’Esecutivo per la
trasmissione di una Memoria viva e per una vigilanza stretta su tutti
gli inquietanti fenomeni di intolleranza e di rigurgito neofascista che
continuano a turbare l’Italia. Nel calendario del Comitato di
coordinamento per le celebrazioni in ricordo della Shoah che tiene il
tavolo di concertazione fra il Governo e le istituzioni dell’ebraismo
italiano appaiono numerosissimi appuntamenti di rilievo. Il programma,
a disposizione di tutti i cittadini sul sito di Palazzo Chigi e sul sito UCEI, è vastissimo (qua invece la cartella stampa).
Dal Processo al Re che lasciò passare le infami leggi di ottant’anni fa
e il tradimento dei suoi cittadini ebrei italiani, alla Maratona Run
for Mem; alla grande iniziativa che coronerà alla Farnesina la
presidenza italiana dell’Office for Democratic Institututions and Human
Right (OSCE) e farà da preludio alla conduzione italiana per il 2018
dell’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA).
Ma celebrare non basta, e la Boschi ha preannunciato azioni concrete
del Governo per contrastare i tanti segnali di intolleranza che
offendono la dignità della società italiana e minacciano i valori
comuni di convivenza e di civile progresso. A cominciare da uno
speciale protocollo d’azione da perseguire in sintonia con le
istituzioni dell’ebraismo italiano che dovrebbe essere sottoscritto
nelle prossime intense giornate.
“Il Giorno della Memoria è un giorno per il futuro, per superare
l’indifferenza. Per ricordare che è importante lavorare
sull’educazione, e monitorare e contrastare in fenomeni di estremismo e
razzismo, di cui abbiamo assistito anche di recente a tristi episodi”,
ha detto Boschi. “Quest’anno cade una ricorrenza particolarmente
dolorosa, che ci ricorda, a ottant’anni di distanza, la promulgazione
delle leggi antiebraiche del ’38, una vergogna per l’Italia. Anche
quest’anno le iniziative sono pensate per mantenere viva la Memoria,
per raccogliere il testimone dei sopravvissuti, in favore delle nuove
generazioni.”
“Quest’anno, in cui cadono i dieci anni dall’istituzione del Comitato
di Coordinamento per le Celebrazioni in ricordo della Shoah, è un anno
importante, perché segna anche l’anno della presidenza italiana
dell’Ihra – International Holocaust Remembrance Alliance”, ha detto
Aquilanti. “Importante l’aspetto del rapporto tra legalità e giustizia,
sottolineato dalle iniziative relative agli ottant’anni dalla
promulgazione delle leggi del ’38. Nello stesso tempo stiamo lavorando
da tempo all’allestimento di quello che è il padiglione italiano di
Auschwitz, perché come è noto è stato smantellato. E su questo si sta
facendo un lavoro con le autorità competenti, sperando che in tempi non
troppo lontani si potrà allestire il percorso espositivo dedicato in
particolare ai tanti ragazzi che dall’Italia si recano ad Auschwitz per
i viaggi della Memoria.”
“Le celebrazioni per il Giorno della Memoria di quest’anno avranno
principalmente uno sguardo sulle corresponsabilità degli apparati
normativi e amministrativi nella promulgazione delle leggi antiebraiche
del ’38, che nella perfetta legalità formale, hanno consentito la
discriminazione, il sopruso. Tutto contrario alle norme etiche, del
diritto naturale, del rispetto per l’essere umano” ha detto Noemi Di
Segni. “Abbiamo definito un percorso, ‘Dalla tutela della razza, alla
tutela dei diritti’, per sottolineare il passaggio dalla
discriminazione al diritto. Per una presa di coscienza delle
responsabilità passate, e per favorire un impegno per il futuro.”
|
qui milano - al lavoro per le stolpersteine Nuovi segni, ricordo indelebile “In
occasione della giornata della Memoria poseremo altre 26 pietre
d’inciampo, un gesto concreto e un segno visibile nella nostra città
per non dimenticare mai le atrocità della Shoah”. Così il sindaco di
Milano Beppe Sala, presentando a Palazzo Marino, a Milano, la seconda
edizione delle Pietre d’inciampo in città e il calendario delle
iniziative milanesi per il Giorno della Memoria. Al suo fianco, tra gli
altri, la Testimone della Shoah e presidente del Comitato per le pietre
d’inciampo Liliana Segre, che nel suo intervento ha ricordato le sei
milioni di vittime ebraiche così come “gli eroi che scelsero la parte
giusta e che non hanno una pietra, una tomba” a commemorarli. Le
pietre, ha sottolineato Segre, sono lì per rendere omaggio alla loro
Memoria, a ricordare e a far inciampare nel loro ricordo chi percorre
le strade di Milano. Milano che grazie allo stanziamento firmato dal
ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini vedrà presto completato
il progetto del suo Memoriale della Shoah. “Voglio ringraziare il
Ministro Franceschini per avere stanziato 3 milioni di euro per
finanziare i lavori di valorizzazione del binario 21 in Stazione
Centrale, – ha detto Sala – uno dei luoghi della Memoria presenti in
città”. A intervenire a Palazzo Marino, anche il rettore
dell’Università Bocconi Gianmario Verona, il presidente del Municipio 8
Simone Zambelli, il presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertolé
e il presidente dell’Anpi provinciale di Milano Roberto Cenati.
Leggi
|
qui roma - il confronto
“Dialogo, una lunga prospettiva”
“La
prospettiva che ci deve guidare è quella del lungo periodo. Tanto resta
da fare, ma se ci guardiamo indietro il bilancio è senz’altro positivo”.
Lo ha sottolineato David Meghnagi, docente dell’Università degli Studi
Roma Tre e assessore alla Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane, intervenendo nel corso di una conferenza organizzata nella
sede della Pontificia Università Gregoriana in occasione della XXIX
Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra Cattolici
ed Ebrei. Organizzato dall’Ufficio Ecumenismo e Dialogo del Vicariato
di Roma e dal Centro Cardinal Bea per gli Studi Giudaici, l’incontro ha
avuto come relatori anche monsignor Pino Pulcinelli e padre Felix
Körner.
La relazione tra ebrei e cattolici, ha affermato Meghnagi, “va
coltivata a partire dalle piccole cose”. E deve essere sviluppato
all’insegna della massima sincerità, facendo sì che anche le criticità
aperte non siano lasciate fuori dal confronto. “Il dialogo è un albero
che sta crescendo, come quello che piantammo nel ’95 nei giardini
vaticani insieme al rav Elio Toaff. Ma per farlo crescere ulteriormente
– ha osservato Meghnagi – c’è bisogno di coerenza”.
Coerenza nelle piccole, come nelle grandi cose. Riferendosi ad esempio
al voto Unesco che ha negato la radice ebraica di Gerusalemme,
l’assessore UCEI si è detto deluso dal fatto che questo voto non sia
stato condannato dai vertici della Chiesa. Un silenzio, la sua
riflessione, che svelerebbe un grave pericolo nel breve e lungo
termine. “Il rischio che il Dialogo tra Cristianesimo e Islam avvenga
sulla pelle del dialogo ebraico-cristiano. Un rischio – le sue parole –
che non possiamo permetterci”. Leggi
|
INFORMAZIONE
– INTERNATIONAL EDITION
Una Memoria viva e condivisa
Con
l’avvicinarsi del 27 gennaio, data in cui ricorre il Giorno della
Memoria, sono molte le iniziative legate al ricordo di quanto accaduto
durante la Shoah. Sull’uscita odierna di Pagine Ebraiche International
Edition, si dà conto dell’adesione dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane alla campagna #WeRemember lanciata dal World Jewish Congress,
che mira a coinvolgere le nuove generazione maggiormente attive sui
social media nel farsi parte propositive del ricordo e così facendo
coinvolgere i loro contatti. Sulla Memoria e sul modo in cui il
concetto si è evoluto nel tempo, riflette Daniela Fubini nel suo Double
Life. “Io appartengo a una generazione che ha assistito a un
cambiamento a 180 gradi nella gestione della Memoria nelle famiglie e
poi nel dibattito pubblico. Un tempo, noi nipoti trovavamo a malapena
il coraggio di chiedere ai nostri nonni cosa fosse accaduto”. E la
lotta all’antisemitismo e a ogni forma di intolleranza e odio sarà tra
le priorità della presidenza italiana all’Organizzazione per la
Sicurezza e la Cooperazione Europea per l’anno 2018, come promesso dal
ministro degli Esteri Angelino Alfano nell’inaugurazione del percorso.
“Intendiamo promuovere un approccio globale alla sicurezza che affronti
anche le minacce transnazionali, proteggendo nel contempo i diritti
umani e le libertà fondamentali e investendo nell’istruzione e nella
cultura, nonché nell’emancipazione delle donne e dei giovani”, ha
aggiunto il ministro.
Leggi
|
Oltremare - Limoni |
In
Israele è il tempo dei limoni. Ovvero, detto più banalmente, è inverno.
Non che questo si possa dire perché piove, o comunque non abbastanza. E
infatti i limoni quest’anno sono belli e gialli ma ci hanno messo di
più del solito a maturare. Il mio punto di riferimento quotidiano è
l’albero nel giardino attraverso il quale accedo al mio ufficio (i
vantaggi di lavorare in un piano terra nella verde Ramat Aviv). L’anno
scorso, arrivando al lavoro in una bella mattina dopo la pioggia in
gennaio, avevo trovato i custodi arrampicati su di una scala altissima
e ai loro piedi cesti pieni di limoni grandi come pompelmi, e con la
buccia così spessa che il mio primo pensiero, molto italiano, era
stato: limoncello. E intorno a Purim, limoncello fu. Limpido e
leggermente amarognolo, perché i limoni raccolti a gennaio erano grandi
e la buccia sufficientemente spessa, ma non erano di Sorrento e i numi
locali dovevano in qualche maniera farmi pagare la ubris della
distilleria clandestina con agrumi spurii cresciuti oltremare e per
giunta con alcool al 95% con l’etichetta scritta integralmente in russo.
Daniela Fubini, Tel Aviv
Leggi
|
|
|