Jonathan Sacks, rabbino | Il
più grande regalo che possiamo fare ai nostri figli non è il denaro o
il possesso di un bene ma una vera storia. Una storia che li connetta a
noi e al patrimonio di ideali che abbiamo ereditato.
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee | “Ci
sono solo le parole che contano. Il resto sono chiacchiere.” Così
Eugene Ionesco. Esistono le convinzioni. I lapsus non esistono.
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'Su migranti ebrei lacerati'
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“La
migrazione incontrollata può provocare intolleranza; ci andremmo di
mezzo anche noi, e forse per primi. Non vorrei finisse con un’altra
Auschwitz”.
È quanto afferma il rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni in una
intervista al Corriere. “Sui migranti – dice il rav – noi ebrei siamo
lacerati. La fuga, l’esilio, l’accoglienza fanno parte della nostra
storia e della nostra natura. Ma mi chiedo: tutti i musulmani che
arrivano qui intendono rispettare i nostri diritti e valori? E lo Stato
italiano ha la forza di farli rispettare?”.
Molteplici i temi trattati nell’intervista, realizzata da Aldo
Cazzullo. Il Dialogo con le altre religioni, la lotta
all’antisemitismo, la complessa sfida della Memoria. Della salma di
Vittorio Emanuele III il rav dice: “Era meglio se rimaneva dove stava”.
Mentre, per quanto riguarda la figura di Pio XII, commenta: “Ho
studiato la sua storia, e devo ribadire un giudizio severo. Non fece
nulla per impedire la deportazione”. Per poi aggiungere: “È vero che
poi offrì rifugio a molti perseguitati”.
Si parla anche dell’attuale pontefice: “È un papa che sa ascoltare. Gli
ho chiesto di non citare più i farisei come paradigma negativo, visto
che l’ebraismo rabbinico deriva da loro; e l’ha fatto. Gli ho chiesto
di non cadere nel marcionismo – sottolinea il rabbino capo – e mi pare
ci stia attento”.
Il Corriere, nel suo dorso milanese, racconta la prima uscita pubblica
da neo senatrice a vita della Testimone della Shoah Liliana Segre. “Non
sono una sognatrice – racconta agli studenti del liceo Carducci – sono
una persona molto realista. Sarei falsa se dicessi che ho speranza. Mi
sono impegnata nella missione di dare voce a chi non è tornato. Ma le
derive attuali, la violenza che c’è anche per cose minime nelle persone
intorno a noi, l’indifferenza che regna sovrana rispetto alle
sofferenze di persone che non hanno fatto niente di male e vengono
cacciate e disprezzate, i rigurgiti orribili di cose e parole che
credevo morte e non avrei mai pensato di tornare a sentire, mi fanno
essere molto pessimista”. Tra i prossimi appuntamenti dedicati alla
Memoria il Corriere segnala la visita di numerosi rappresentanti del
mondo del calcio al Memoriale della Shoah milanese, martedì prossimo.
Hanno tra gli altri assicurato la loro presenza Gianni Rivera, Sandro
Mazzola, Javier Zanetti e Francesco Totti.
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l'iniziativa miur-ucei Memoria, in viaggio con i ragazzi Oltre
cento studenti, ragazzi e ragazze di licei e istituti italiani, sono in
partenza in queste ore per partecipare al Viaggio della Memoria ad
Auschwitz, organizzato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e
della Ricerca con la collaborazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane. Ad accompagnare i giovani la ministra Valeria Fedeli, insieme
alla presidente UCEI Noemi Di Segni e con la presenza quest’anno anche
del vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Giovanni
Legnini. Le sorelle Andra e Tatiana Bucci, sopravvissute ad Auschwitz,
porteranno agli studenti le proprie dure e vivide testimonianze
dell’orrore, mentre a dare un contesto storico alle vicende della
persecuzione e della Polonia occupata sarà lo storico Marcello
Pezzetti. Nella tre giorni di viaggio organizzata da Miur assieme
all’UCEI, oltre al campo di Auschwitz-Birkenau, verrà visitato il
ghetto istituito dai nazisti nel 1941 nel quartiere Podgorze, l’antico
quartiere di Kazimierz e la Sinagoga Tempel, dove sarà rinnovato il
Protocollo d’Intesa tra il Ministero dell’Istruzione e l’Unione per
promuovere percorsi didattici sulla Memoria della Shoah. Il Miur
inoltre quest’anno ha predisposto un Piano di attività che è stato
lanciato nei giorni scorsi dalla Ministra Fedeli, in vista del Giorno
della Memoria, e che attraverserà tutto il 2018 con un’attenzione
particolare alla ricorrenza degli 80 anni dall’emanazione delle Leggi
antiebraiche.
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qui bologna - le iniziative Da Weisz alla Run for Mem,
lo sport per la Memoria Domenica
28 l’appuntamento è con la Run for Mem, la corsa per un ricordo
consapevole che prenderà il via alle 11 davanti al Memoriale della
Shoah cittadino. Ma già oggi il binomio Sport e Memoria entra nel vivo
a Bologna, con l’apertura al Museo ebraico della mostra “Arpad Weisz.
Dal successo alla tragedia” curata da Vincenza Maugeri e Carlo F.
Chiesa. Inaugurata con gli interventi del presidente del Museo Guido
Ottolenghi, del presidente della Comunità
ebraica Daniele De Paz e del rabbino capo rav Alberto Sermoneta, la
mostra propone uno sguardo approfondito sul grande allenatore
ungherese, emarginato dal calcio dopo la promulgazione delle Leggi
razziste e quindi deportato ad Auschwitz. A impreziosire l’esposizione
le tavole di Matteo Matteucci, autore con Minerva del libro a fumetti Arpad Weisz e il Littoriale.
Un
momento di conoscenza che arriva alle porte della cerimonia di
intitolazione di una curva dello stadio Dall’Ara al tecnico magiaro,
che a Bologna regalò due scudetti. L’appuntamento in questo caso è per
giovedì mattina, con un evento dedicato alle scuole. La Run for Mem,
con in testa i due testimonial Shaul Ladany e Franca Fiacconi, qualche
giorno dopo passerà anche da là. Leggi
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l'annuncio ufficiale di rcs sport Giro, anche gli israeliani al via
"Per noi un momento storico" Quasi
una formalità, visto che la notizia era data per certa da diversi mesi.
Comunque ieri, nel tardo pomeriggio, è arrivata finalmente la conferma
ufficiale. La Israel Cycling Academy, la prima squadra professionistica
israeliano di ciclismo, sarà al via del prossimo Giro d’Italia. Il
team, coinvolto nell’organizzazione della Grande partenza, le prime tre
tappe israeliane del Giro, ha ottenuto una wild card da Rcs Sport. Sia
per partecipare alla corsa rosa, che inizierà il 4 maggio con una
cronometro a Gerusalemme, sia per altre due classiche con cui si aprirà
nelle prossime settimane la stagione: la Milano-Sanremo e la
Tirreno-Adriatico.
“È un momento storico, un grande onore per tutti noi” commenta la
dirigenza del team. La Academy è una vecchia conoscenza dei lettori di
Pagine Ebraiche: in collaborazione con il giornale dell’ebraismo
italiano atleti e dirigenti hanno infatti affrontato per due volte a
pedali, nel 2016 e nel 2017, il tratto da Firenze ad Assisi che vide
protagonista Gino Bartali nei mesi delle persecuzioni antiebraiche.
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cordoglio nell'italia ebraica Ambretta Sonnino (1935-2018) Profonda
commozione nell’Italia ebraica per la scomparsa di Ambretta Sonnino,
figlia del rav Aldo che fu vicepresidente della Comunità ebraica romana
e formatore di molti rabbini italiani. I funerali si svolgeranno nella
giornata di martedì alle 11.30, al cimitero di Prima Porta.
Nata nel 1935 a Roma, Ambretta era emigrata con la famiglia nell’allora
Palestina mandataria in seguito alla promulgazione delle Leggi Razziste
e a Gerusalemme aveva trascorso gli anni dell’infanzia e
dell’adolescenza fino al ritorno in Italia, all’inizio degli Anni
Cinquanta.
È in questo frangente che nasce l’unione con Elia Arbib, da tutti
conosciuto come Lillo, tra i protagonisti della nascita dello Stato di
Israele e in seguito punto di riferimento della comunità dei libici a
Roma. Dall’unione con Elia, mancato lo scorso mese di marzo, sarebbero
nati tre figli.
A Roberto, Morris e Gloria, Segretario generale dell’Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane, la partecipazione e l’affetto della
Presidenza, del Consiglio e di tutti i dipendenti dell’Unione.
Che il ricordo di Ambretta sia di benedizione.
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Il buco nero
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C’è
chi ritiene che ci si debba impegnare per difendere la «razza bianca»
dalla sua contrazione demografica e, in estrema ipotesi, dalla sua
possibile estinzione a venire. Peraltro, in una sorta di involontaria
par condicio, già alcuni mesi fa un’esponente di un partito opposto a
quello di colui che nei giorni scorsi si era richiamato alla tutela
della «razza», aveva fatto incauto ricorso a concetti e parole simili
riferendosi, in questo caso, alla «razza italica». Peccati veniali, si
dirà, quasi a punta di lingua poiché «voci dal sen fuggite». Se non
fosse per il fatto che i lapsus rivelano qualcosa di tanto rimosso
quanto di profondo e persistente. Un sentire comune che, proprio per la
sua natura di inaccettabilità, permane consegnato alle pieghe del
discorso, salvo poi riemergere in misura tanto repentina quanto era
stata la modalità della sua censura pubblica. Un tale slittamento di
parole si accompagna oramai da tempo al rigenerarsi del campo della
destra radicale. Va da sé che non ci sia alcuna reciprocità immediata
tra chi può scivolare, ancorché clamorosamente, su alcune bucce di
banana e quanti, invece, quelle bucce le hanno volutamente distribuite
sul percorso altrui. Rimane però il fatto che vi è una nuova
disposizione d’animo nei confronti di alcuni temi e motivi che arrivano
dall’arsenale del neofascismo, essendo poi acquisiti nel linguaggio
quotidiano, di senso comune.
Claudio Vercelli
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