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 23 Febbraio 2018 - 8 Adar 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
Mishkan e Mikdash si incrociano in queste parashot di Terumà e Tetzaveh e sembra quasi che i due termini si confondano tra il versetto in Esodo 25,8 e quello in 25,9.
La santità del Mikdash, del santuario, in questo momento della storia ebraica, mentre il popolo ebraico esce in cammino nel deserto, si fa spazio all’interno delle persone e diventa Mishkan, tabernacolo che cammina con il popolo, santità del Mikdash che diventa passo quotidiano tra la gente, nell’accampamento e tra le tende della gente comune.
 
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
direttore
Fondazione CDEC
“La storiografia – scriveva il compianto Nicola Gallerano nel suo libro “L’uso pubblico della storia” (FrancoAngeli, Milano, 1995) – è frutto di una ‘tensione’ continua, perennemente riproposta e perennemente irrisolta, ragione del suo fascino e insieme della sua dannazione, ‘tra storia, futuro, profezia’: è un'attività scientifica sui generis, la cui dimensione cognitiva si affianca e si mescola con quella affettiva, intrisa di valori, predilezioni, scelte non o pre-scientifiche.”
La Storia è un testo che si può scrivere e riscrivere, perché non usa un linguaggio specialistico (e quindi è alla portata di tutti) e perché da sempre viene manipolata per dare un senso al presente e a volte al futuro. Stiamo parlando di una questione cruciale, che carica di grandi responsabilità i ricercatori che studiano, interpretano e mettono a disposizione la documentazione seguendo criteri scientifici e non disegni e propositi politici.
 
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Roma, piazza antifascista
A Milano c'è Salvini
Domani a Roma l’iniziativa nazionale contro il fascismo e il razzismo convocata da 23 organizzazioni dopo i fatti di Macerata (l’UCEI ha aderito, pur non potendo partecipare perché Shabbat). Negli stessi minuti a Milano il leader leghista Matteo Salvini scenderà in piazza per una contro-manifestazione di altro tenore. “Le parole d’ordine – scrive Repubblica – sono quelle del fascioleghismo che ha riplasmato la Lega negli ultimi quattro anni: a partire da quel ‘prima gli italiani’, ormai lo slogan mantra del Carroccio era-Salvini e del quale però non a caso CasaPound rivendica il copyright”.

Non cala l’attenzione mediatica sulle vicende giudiziarie che hanno per protagonista il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Nell’inchiesta, come racconta tra gli altri il Corriere, finisce anche un orologio di lusso donatogli nel 2003 da Silvio Berlusconi in occasione di una visita ufficiale in Italia. “Nessun reato è contestato per l’orologio. L’episodio romano è stato riferito agli investigatori da Shlomo Filber per spiegare quali ordini imponga Netanyahu ai suoi assistenti” scrive il Corriere. Da consigliere, viene spiegato, tocca all’ex fedelissimo indicare il protocollo da seguire a Roma: il dono va depositato negli archivi di Stato. Quella sera Filber sarebbe stato convocato nella camera del ministro che viaggia con la moglie Sarah. “Lei comincia a urlare, vuole che il regalo le venga ridato”.

In mostra permanente al Louvre alcune tele depredate dai nazisti a famiglie ebraiche francesi, con l’obiettivo di renderle individuabili e restituirle ai legittimi proprietari. All’argomento è dedicato un ampio articolo su Repubblica, in cui si spiega: “Il precedente governo ha creato gruppi di lavoro che, anziché lasciare l’iniziativa solo ai parenti delle vittime, hanno avuto una parte attiva nelle ricerche, mobilitando magistrati, conservatori, archivisti. Sono stati chiamati genealogisti per rintracciare gli eredi, ora che i protagonisti dell’epoca non ci sono più. Dopo ottant’anni le chance di ridare una casa alle opere ‘orfane’ sono sempre meno”.

Cosa sta succedendo all’Università di Torino? È la domanda che oggi si pone Il Foglio. “Da mesi – si legge – questo ateneo prestigioso fa notizia per una serie di iniziative contro Israele”. Il primo marzo “l’apice di queste campagne volte a demonizzare e delegittimare lo Stato ebraico con una due giorni dedicata a Edward Said nell’Aula magna del campus Einaudi”. 
 
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  davar
l'informazione dell'intelligence israeliana
L'Isis cercò di colpire Sydney,
Israele sventò l'attentato

Nel corso dell'American Jewish conference a Gerusalemme, il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha raccontato che grazie a un'informazione fornita dall'intelligence israeliana la scorsa estate è stato sventato un attentato del gruppo dello Stato islamico a un aereo in partenza da Sydney. Il piano dei terroristi, ha affermato Netanyahu, era di utilizzare un tritacarne come ordigno esplosivo per poi farlo scoppiare in volo. “Sarebbe stato un massacro inimmaginabile”, ha detto il Premier spiegando che l'attacco è stato evitato grazie alle informazioni fornite dall'unità speciale 8200 dell'esercito israeliano. Questa unità si occupa di raccogliere e analizzare informazioni intercettate utilizzando sofisticate tecnologie informatiche. L' esercito israeliano ha confermato che l'informazione sul presunto attacco all'areo partito dall'Australia ha “salvato la vita di decine” di persone, ma non ha specificato quale fosse il volo preso di mira. L'anno scorso due fratelli sono stati arrestati a Sydney - Khaled Khayat e Mahmoud Khayat - e accusati di aver complottato per abbattere un aereo passeggeri dell'Etihad Airways con destinazione Abu Dhabi.
 

israele verso il giro d'italia 
Da Gerusalemme fino a Eilat,
in bici con i grandi campioni

Cinque grandi campioni del passato sulle strade israeliane del Giro d’Italia che il prossimo 4 maggio prenderà il via da Gerusalemme. Ricognizione d’eccellenza tra la capitale ed Eilat, sede di arrivo della terza tappa della corsa rosa, per Alessandro Ballan, Maurizio Fondriest, Paolo Savoldelli, Gibo Simoni e Andrea Tafi. Un quintetto che può vantare un curriculum illustre di vittorie al Giro, ai campionati del mondo, nelle classiche più importanti. Ospiti del ministero israeliano del turismo e accompagnati da un gruppo selezionato di giornalisti, i cinque ex sono pronti a inforcare le bici e a saggiare gli stimoli e le suggestioni di un percorso davvero unico.
Tanti incontri in agenda e la possibilità di entrare in contatto con l’articolata offerta di un paese che è sempre più “bike friendly”.
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la campagna del mondo ebraico americano
"Il cambiamento inizia con noi.
Sostieni il controllo delle armi"

“Dopo la tragica sparatoria alla Stoneman Douglas High School di Parkland, Florida, dobbiamo finalmente alzarci in piedi e dire 'adesso basta'. Mai più un bambino dovrà sentirsi in pericolo a scuola, nessuna vita innocente sarà ancora persa a causa della violenza delle armi da fuoco. Siamo tre fratelli di Boca Raton, che confina con Parkland, e riteniamo di dover agire. Mentre Purim si avvicina, invitiamo le comunità ebraiche di tutto il paese a unirsi a noi nella lotta per porre fine alla violenza delle armi in America”. A scriverlo, i fratelli Gabby, Serena e Cole, figli del politico americano Ted Deutch, democratico e membro della Camera dei Rappresentanti per lo Stato della Florida. I tre ragazzi, dopo la strage compiuta con un fucile semiautomatico nella scuola di Parkland, hanno lanciato una campagna di fundraising on line per sostenere Everytown for Gun Safety, organizzazione americana no-profit che sostiene l'introduzione di leggi per il controllo delle armi negli Stati Uniti. Per dare il loro appoggio, i fratelli Deutch hanno deciso di chiamare in causa il mondo ebraico e la festa di Purim. “Purim celebra il coraggio, e questo Purim, saremo forti. - affermano Gabby, Serena e Cole - Cuoceremo Hamantaschen (orecchie di Haman) e faremo cesti di Mishloach Manot da vendere nelle nostre comunità. Doneremo il ricavato a Everytown for Gun Safety (https://everytown.org/), un'organizzazione nazionale che lavora per fermare la violenza delle armi da fuoco nelle comunità americane”.
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pilpul
Politici sotto accusa
Non so se tutti ricordano che Scipione l’Africano - il generale celebrato da più di duemila anni tanto da essere menzionato addirittura nel terzo verso del nostro inno nazionale, colui che sconfisse Annibale e salvò Roma dal nemico più terribile che avesse mai avuto - terminò la sua vita in volontario esilio dopo essere stato messo sotto accusa per non aver voluto rendere conto del denaro e del bottino ottenuti nella guerra contro Antioco III. Non saprei dire se le accuse contro di lui fossero vere o false. Certo Roma dimostrò al mondo che nessuno dei suoi cittadini, neppure il più illustre di tutti, era al di sopra della legge. E questo non la rese affatto più debole di fronte ai suoi nemici, tant’è che proprio in quegli anni avvenne la sua rapidissima espansione verso il Mediterraneo orientale.
Yitzhak Rabin, il protagonista della straordinaria vittoria israeliana del 1967 (anche in quel caso seguita a un grande momento di pericolo) pochi anni dopo subì un’inchiesta e successivamente si dimise da candidato premier a causa di un conto aperto dalla moglie negli Stati Uniti quando lui era ambasciatore. Certo nessuno può dire che negli anni ’70 lo stato ebraico fosse in una condizione di assoluta tranquillità; ma i pericoli oggettivi non bastavano per rendere intoccabile neppure un leader con un curriculum così prestigioso. 


Anna Segre, insegnante
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Stereotipi
Niente di più vero, come ha scritto Alberto Cavaglion questa settimana, “il personaggio dell'ebreo in Italia davvero fatica ad uscire dagli stereotipi”. Se la fiction tende a rappresentare l'ebreo ogni qual volta come presuntuoso e avido di potere e denaro – quando non si limita invece a definirlo soltanto attraverso qualche menorah sparsa per casa – non dovremmo poi stupirci dei consueti pregiudizi dell'italiano “medio”.
Eppure non è sempre così. Ripenso a qualche più colto riferimento letterario o cinematografico della post-modernità. Per esempio, ci sono dei casi in autori non ebrei dove personaggi fittizi catapultati in un contesto in cui i principali diritti sono negati si ergono a paladini e custodi della libertà e di idee democratiche.


Francesco Moises Bassano
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