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19 Marzo 2018 - 3 Nissan 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Paolo Sciunnach, insegnante
Essere liberi significa necessariamente identificarsi con il nostro prossimo.
Per quale motivo era previsto e necessario che il Popolo Ebraico soffrisse la schiavitù in Egitto prima di essere pronto per ricevere la Torah ed essere libero nella Terra di Israele?
Perché è necessario l’Esilio?
 
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Anna
Foa,
storica
Steven Spielberg, la notizia è del Corriere di ieri, farà un film sull’esodo di una giovane siriana riuscita a scampare al naufragio di un barcone al largo dell’Italia salvando due bambine che erano con lei. La storia è stata raccontata in un libro che sta uscendo in italiano per Piemme, Più profondo del mare, da Melissa Fleming, capo comunicazione dell’Unhcr. “L’esodo dei siriani è tragico e crudele quanto le persecuzioni degli ebrei. Che lo si racconti sui libri e al cinema è importante per sensibilizzare l’opinione pubblica” scrive la Fleming. Voglio sperare che non ci sarà nessuno che protesterà per questo accostamento fra la Shoah e il genocidio in Siria. Fleming accosta la tragedia siriana alla Shoah sotto l’aspetto della crudeltà, non le identifica. Ma, potremmo aggiungere, c’è un altro aspetto che rende possibile l’accostamento: l’indifferenza con cui il mondo guarda oggi alla Siria come guardava ieri alla Shoah. Grazie, Steven Spielberg, per aver visto anche questo genocidio di oggi.
 
Afrin in mano turca
Domenica mattina l’esercito turco è entrato ad Afrin, la città a maggioranza curda nel nord della Siria che era sotto assedio da due mesi, e dalla quale sono scappate circa 150mila persone. “Le bandiere turche, rosse con la mezzaluna, sono spuntate ovunque – racconta Giordano Stabile su La Stampa – a partire dal balcone del municipio, mentre quelle gialle, rosse e verdi dei curdi finivano stracciate e calpestate. II presidente Recep Tayyip Erdogan già alle 8 e 30 del mattino annunciava la ‘vittoria’. E arrivata anche prima del previsto, dopo meno di due mesi dal lancio dell’operazione Ramoscello di ulivo”. Sul Corriere, Lorenzo Cremonesi sottolinea come ora si aprano diverse domande sul futuro del conflitto e il ruolo turco: “Cosa farà adesso Erdogan? Allargherà l’offensiva a Est verso Manbij, dove si trovano anche le unità Usa impegnate con gli alleati curdi nella guerra all’Isis? Lancerà le sue truppe a oriente dell’Eufrate verso Kobane e il cuore dell’enclave autonoma curda? Ma come reagirà il regime di Assad, alleato di Russia e Iran, che un mese fa aveva inviato unità irregolari al fianco dei curdi ad Afrin? E come replicheranno gli americani, da una parte impegnati a garantire i curdi, dall’altra desiderosi di limitare gli attriti con uno degli eserciti più importanti della Nato? Sono questioni chiave”.
 
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  davar
israele e il terrorismo palestinese
"Non cederemo all'odio"
Centinaia di persone hanno partecipato nelle scorse ore ai funerali di Adiel Kolman, il trentaduenne ucciso da un terrorista palestinese nel quartiere arabo della Città Vecchia di Gerusalemme. “Cosa posso dire di una persona così retta che ha affrontato momenti così difficili e li ha superati?”, le parole della madre di Kolman, Yael, durante la cerimonia funebre tenutasi a Kochav Hashahar, insediamento israeliano in Cisgiordania. “Eri il nostro gioiello. Per anni siamo stati vicini al tuo cuore ma ora te l’hanno portato via. Avremmo voluto essere al tuo fianco più a lungo” il ricordo della madre di Adiel, padre di quattro bambini e dipendente del Museo della città di Davide. “Il dolore è insopportabile – ha affermato il presidente israeliano Reuven Rivlin – Il 32enne Adiel Kolman, che ha lavorato devotamente negli scavi della città di David, è stato ucciso ieri nella Città Vecchia in un terribile attacco. Il terrore nelle strade di Gerusalemme, la nostra capitale, dove ebrei e arabi vivono insieme da centinaia di anni, è una grande disgrazia per tutti i suoi abitanti e non permetteremo che si trasformi in una realtà”.
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il paese raccontato dalle minoranze
"Cristiani, drusi e beduini

parte integrante di Israele"
Stati Uniti, Norvegia, Inghilterra, Scozia e ora Italia. Il viaggio di Jonathan, Muhammad e Lorene per raccontare Israele attraverso gli occhi delle sue minoranze prosegue nel nostro paese con quattro tappe che da oggi a giovedì coinvolgeranno altrettante città: Torino, Milano, Bologna e Roma. “Vogliamo raccontare quello che il pubblico fuori da Israele non conosce”, racconta a Moked.it Jonathan Nizar Elkhoury, coordinatore per le minoranze dell’organizzazione no profit Reservists on Duty, cristiano e di origine libanese.
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qui firenze - balabrunch
Petrowskaja, viaggio alle origini
Nonostante il maltempo un pubblico folto e partecipe al secondo incontro del Balabrunch con l’autore, rassegna di appuntamenti cultural-gastronomici promossa dalla Comunità ebraica di Firenze in collaborazione con le Comunità di Livorno e Pisa (e le sezioni di Siena e Pistoia) all’interno del progetto RE.T.E Rete Toscana Ebraica. Protagonista la scrittrice Katja Petrowskaja, vincitrice col suo romanzo “Forse Esther” di numerosi riconoscimenti internazionali (tra cui il Premio Strega Europeo). In dialogo con Laura Forti ed Enrico Fink, l’autrice ha affrontato i temi principali del libro e in particolare la riscoperta della sua storia familiare devastata dalla Shoah.
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qui casale - l'incontro 
Graphic novel per la Memoria
Il pomeriggio di ieri a Casale Monferrato, in Comunità, è stato un po’ una somma di presentazioni diverse. Tutte unite però dalla parola graphic novel. “Termine che chi ha la mia età spesso identifica con il fumetto – celia Elio Carmi, vicepresidente della Comunità introducendo sia gli ospiti, sia i disegni alle pareti della sala Carmi – In realtà sono due cose distinte e al di là delle definizioni la graphic novel è un efficace modo di trasmettere la memoria”.


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fosse ardeatine - il ricordo
Un ulivo per la consapevolezza
Un ulivo di Gerusalemme in ricordo delle vittime delle Fosse Ardeatine e dei tanti lancieri caduti durante la Resistenza all’occupazione nazista di Roma è stato piantato oggi all’ippodromo militare Gen.C.A. Pietro Giannattasio della Capitale su iniziativa del Keren Kayemeth Le Israel.
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qui roma – la convention lgbt
"Diritti civili un punto fermo" 
“Mantenere un punto fermo sui diritti civili e sui diritti di tutti. E rafforzare le collaborazioni con realtà che si battono per i nostri stessi obiettivi”.
Questo l’impegno del Magen David Keshet Italia, la prima realtà di rappresentanza di ebrei italiani LGBT cui si deve l’organizzazione, negli scorsi giorni a Roma, del Congresso Mondiale delle associazioni di categoria. Quattro giornate e tre sedi differenti (tra cui il Centro Ebraico Il Pitigliani) per parlare di network da rafforzare con altre minoranze, lotta alla violenza di genere contro le donne, i molteplici spunti offerti dalla realtà israeliana. “Un grande successo, per la partecipazione complessiva di pubblico e per la qualità dei diversi interventi che sono stati tenuti” commenta Marco Serafini Fiammelli, il presidente dell’organizzazione.
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pilpul
Oltremare - Buoni
Ci sono manifestazioni della cultura israeliana che anche dopo dieci anni tondi tondi faccio fatica a spiegarmi e di sicuro a spiegare a chi non vive qui. Ad esempio la febbre del “tlush”, oggetto a forma di simil-assegno o simil-carta di credito ricaricabile, che ogni israeliano che si rispetti riceve sotto Pesach e sotto Rosh HaShana (feste comandate, in occasione delle quali si spendono cifre esorbitanti in cibarie e accessori per la casa, sopra a tutto per la cucina). Trattasi di banale bonus minimo annuale più che logico in un mondo del lavoro che non conosce la tredicesima, ma viene percepito come qualcosa che si colloca fra il diritto inalienabile e il simbolo di status faticosamente raggiunto. I buoni sono legati a supermercati e catene di negozi e producono l’ebbrezza del comperare senza pagare alla cassa: sogno di chiunque non abbia mai vissuto in un kibbutz.

Daniela Fubini, Tel Aviv
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