Giuseppe Momigliano,
rabbino
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Nel
quinto capitolo dei Pirkè Avot, la Mishnà (Avot 5,8) enumera sette
caratteristiche in cui, dal modo in cui interloquisce e sostiene una
discussione, si distingue il sapiente rispetto all’uomo rozzo.
Il commento Tiferet Israel (R. Israel Lifshitz) riferisce le diverse
modalità di comportamento indicate dalla Mishnà alle varie fasi di
svolgimento di una conversazione.
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Davide
Assael,
ricercatore
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Seppur fra mille dubbi, personalmente ero favorevole al patto di Obama con l’Iran. Principalmente per tre ragioni:
si sarebbe potuto controllare lo sviluppo nucleare iraniano, si avrebbe
avuto in mano un deterrente in caso di mire espansionistiche iraniane
in Medio Oriente (va sempre ricordata la propensione imperiale
dell’antica Persia), si sarebbe dato supporto alla parte più filo
occidentale della società civile iraniana.
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L'Iran e l'accordo nucleare
Trump si ritira
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Gli Stati Uniti escono dall’accordo sul nucleare iraniano.
“L’accordo serve solo alla sopravvivenza del regime, a cui permette
ancora di arricchire uranio” ha detto ieri il presidente Donald Trump.
Gli Stati Uniti, ha poi aggiunto, “non saranno ostaggio del ricatto
nucleare dell’Iran”. Trump ha inoltre definito l’accordo del 2015
“disastroso, imbarazzante e che non avrebbe mai dovuto essere firmato”.
La notizia è in evidenza su molti giornali. Sottolinea il Corriere: “Lo
schema è trasparente: gli Stati Uniti vogliono mandare un segnale di
forza al Paese degli ayatollah; ma sono disponibili a riprendere il
negoziato su basi più ampie”.
Scrive La Stampa: “Una scelta netta che lascia aperte solo due strade:
l’improbabile resa della Repubblica Islamica, attraverso un nuovo
accordo che recepisca tutte le richieste di Washington; oppure l’avvio
di un processo finalizzato al cambio di regime”.
Repubblica si concentra anche sui paesi della regione che hanno
appoggiato gli Usa. “Se questo gesto americano dovesse rafforzare l’ala
più intransigente nel regime degli ayatollah, se l’Iran ricomincerà
immediatamente a lavorare sulla costruzione della sua atomica, la
vittoria israeliana e saudita – si legge – potrebbe rivelarsi effimera”.
Il Corriere riferisce inoltre di un caso aperto da Guardian e New
Yorker, secondo cui una rete di 007 israeliani sarebbe stata incaricata
di spiare figure vicine all’ex presidente Obama. “Le inchieste dei due
giornali – riporta il Corriere – divergono sui mandanti: il Guardian
sostiene che i detective siano stati contattati da consiglieri di
Donald Trump a maggio dell’anno scorso dopo la visita del presidente in
Israele; secondo il New Yorker sono stati assunti da un cliente privato
che aveva interessi economici nel mantenimento delle sanzioni contro
l’Iran”.
Un mezzo fallimento la protesta di un gruppo di propal alla ripartenza
del Giro d’Italia in Sicilia dopo la tre giorni israeliana con cui la
corsa ha avuto inizio. “Quasi non li vedi – scrive la Gazzetta dello
sport – perché sopraffatti dalle decine di migliaia di tifosi che
accompagnano festosi il gruppo alla partenza da Catania, dal Duomo alla
via Etnea”.
Lo scrittore e germanista Claudio Magris è l’uomo dell’anno per il 2018
dell’Associazione Amici del Museo d’arte di Tel Aviv (Amata onlus).
L’evento, spiega il Corriere, si è svolto ieri sera a Palazzo Parigi a
Milano dopo una breve lectio magistralis dello stesso Magris.
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come e perché compilare il questionario online
Indagine sull’antisemitismo al via
“Facciamo sentire la nostra voce”
Dopo
sei anni l’Agenzia per i Diritti Fondamentali (Fra) dell’Unione Europea
rilancia il sondaggio la percezione dei fenomeni di antisemitismo, odio
e razzismo tra gli ebrei che vivono in territorio Europeo, al quale
siamo tutti invitati a dare il nostro contributo e concorrere,
riportando le nostre personali esperienze, a fornire dati ed
informazioni utili ad una ricerca che oggi è essenziale e di assoluta
priorità
A partire da oggi, il questionario è disponibile (clicca qui),
e sarà online per i prossimi 30 giorni. Sono invitati a partecipare
tutti coloro che hanno più di sedici anni, sono di religione ebraica e
risiedono in uno dei 14 stati membri partecipanti all’indagine.
Quanto più ampio sarà il database che riusciremo a condividere con gli
esperti quanto più qualitativa e autorevole sarà la proiezione,
l’analisi e la descrizione dei fenomeni che oggi tutti noi sentiamo
come crescente minaccia alla nostra legittimazione, esistenza fisica e
futuro, in Italia e in Europa.
La narrazione di ciascuno di noi è un valore aggiunto, in ragione di
qualsiasi vissuto – privato, istituzionale o professionale – che
possiamo rappresentare e, quindi, l’invito a dedicare uno spazio del
vostro tempo a questo indispensabile lavoro di ricerca sulla base del
quale potremo tutti maturare conclusioni e adottare iniziative ben
fondate.
Vorrei ringraziare tutti coloro che in questi mesi hanno collaborato
alla preparazione della ricerca e alla più ampia diffusione e l’Agenzia
per i Diritti Fondamentali (Fra) dell’Unione europea per la
responsabile attenzione ai drammatici cambiamenti, decidendo quindi di
rilanciare il sondaggio dopo oltre sei anni da quello precedente.
Ogni vostra risposta e supporto nel diffondere questo questionario a
tutti coloro che vi sono vicini e nelle vostre comunità ed enti sarà
estremamente apprezzata.
Nell’auspicio, spero non illusorio, che i risultati siano meno gravi di
quanto sono oggi i nostri timori, invio a voi tutti un cordiale shalom
Noemi Di Segni,
Presidente Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
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domani al via la rassegna torinese
Salone del Libro di Torino,
cultura ebraica protagonista
Il
biglietto da visita dell'editoria italiana nel mondo. Così il
presidente Massimo Bray e il direttore Nicola Lagioia hanno descritto
il Salone Internazionale del Libro di Torino, che si appresta ad aprire
i battenti. Dal 10 al 14 maggio torna infatti l'appuntamento con la
rassegna - “Un giorno, tutto questo”, il titolo di questa edizione -
che per cinque giorni porterà nel capoluogo piemontese editori,
scrittori, scienziati, registi, artisti, musicisti, premi Nobel, premi
Pulitzer, premi Oscar. E in prima fila al Salone, come oramai da
tradizione, ci sarà anche Pagine Ebraiche: il giornale dell'ebraismo
italiano, che i visitatori della cinque giorni torinese hanno imparato
a conoscere sin dalla sua nascita, sarà presente con il numero di
maggio attualmente in distribuzione. La redazione dell'Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane sarà inoltre protagonista all'interno del
programma come sempre pieno di spunti legati alla cultura ebraica e a
Israele. Domenica (13 maggio, ore 16.00 - Sala Professionali) infatti
il direttore della redazione UCEI Guido Vitale modererà l'incontro
dedicato al Trattato di Berakhot, ovvero il secondo capitolo
dell'imponente Progetto di traduzione del Talmud in italiano: a
discutere del Trattato - pubblicato da Giuntina e curato da rav
Gianfranco Di Segni – saranno il rabbino capo di Torino rav Ariel Di
Porto, rav Gadi Piperno e Mario Patrono, giurista e membro del
Consiglio di Amministrazione del Progetto Talmud. Altro appuntamento
oramai tradizionale al Salone è poi la Lezione Primo Levi, arrivata
alla nona edizione: a tenerla quest'anno, lo storico Alberto Cavaglion
e la studiosa Paola Valabrega che discuteranno della voce del sacro
all'interno degli scritti del grande intellettuale torinese (venerdì 11
maggio, ore 10.30 - Sala Rossa). Leggi
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Ticketless - Il busto di Churchill
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Non
vedo Gerusalemme da troppi anni e non voglio quindi cadere anch’io
nella schiera dei “viaggiatori in ozio”, che in queste ore,
festeggiandosi insieme il compleanno di Israele e la partenza del Giro
d’Italia, esprimono giudizi apolgetici o diffamatori senza averi messo
piede a Tel Aviv o aver fatto una pedalata sul Monte Scopus. Ho visto –
e vedo ogni volta che posso – il giovane cinema israeliano e lo
confronto con il cinema europeo dell’ultimo periodo.
A fronte della crisi politica, di natura ovviamente diversa, che segna
l’Europa come Israele, noto che i giovani registi israeliani descrivono
il presente e ne raffigurano – talora spietatamente – le contraddizioni
– mentre i più giovani registi europei, quelli più bravi, fuggono dal
contorto presente per trovare un’ancora di salvezza nel passato. “L’ora
più buia”, il film storico di Joe Wright dedicato a Churchill e “Il
giovane Marx” di Raoul Peck mi sono sembrati i due lavori più riusciti
della recente stagione cinematografica.
Alberto Cavaglion
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Periscopio - Fantasie
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Un
mio amico, che lavora nel Mossad, mi ha fatto avere la registrazione
segretissima dell'intercettazione di questa conversazione svoltasi la
settimana scorsa in un palazzo di Ramallah, tra due interlocutori non
identificati:
"Permesso, capo?"
"Che c'è?"
"Capo, ci sarebbe qualche problema, dovuto alle tue dichiarazioni dell'altro giorno, al Consiglio nazionale..."
"Che problema? Ho detto qualcosa di sbagliato?"
"Ma no, capo, è ovvio che hai detto cose giustissime, la pura e santa verità, solo che alcuni avrebbero avuto da ridire..."
"E chi? Quel deficiente americano? O quel suo ambasciatore ebreo? E chi se ne frega di quei due!"
"Certo, capo, è ovvio che di loro non ci importa, solo che, a quanto
pare, avrebbero un po' protestato - appena appena, un sottile sussurro
- anche alcuni europei...".
Francesco Lucrezi, storico
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Il canto dei Roma
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Il
processo di ricostruzione del repertorio concentrazionario del popolo
Romanò è problematico poiché il repertorio creato nei Lager dai Roma è
principalmente giunto su trasmissione orale e si è ulteriormente
articolato presso i più diversi villaggi e insediamenti urbani dei vari
gruppi Romanò in Slovacchia, Austria e Romania.
In ognuno dei suddetti insediamenti urbani, la medesima canzone si è
arricchita di ulteriori strofe – materiale letterario spurio ai fini
della individuazioni delle fonti – o di diverse inclinazioni o parziali
variazioni della linea melodica.
Francesco Lotoro
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Violenza di pace a Torino
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Gli
spettacoli di Beresheet LaShalom creano nel pubblico una sorta
d’incanto. Spettatori di ogni età s’innamorano dei ragazzi,
percepiscono il messaggio autentico e genuino e la richiesta innocente
di pace. I ragazzi ebrei e arabi dell’Arcobaleno hanno portato al
Festival “Cartoons on the bay” lo spettacolo “Mamma perché noi non
possiamo entrare?” – cinque storie vere di bambini ebrei che hanno
vissuto le persecuzioni nazifasciste nascondendosi con le loro famiglie
presso gente coraggiosa che non ha esitato a mettere a repentaglio la
propria vita.
Angelica Edna Calò Livne
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