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9 maggio 2018 - 24 Iyar 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Giuseppe Momigliano,
rabbino
Nel quinto capitolo dei Pirkè Avot, la Mishnà (Avot 5,8) enumera sette caratteristiche in cui, dal modo in cui interloquisce e sostiene una discussione, si distingue il sapiente rispetto all’uomo rozzo.
Il commento Tiferet Israel (R. Israel Lifshitz) riferisce le diverse modalità di comportamento indicate dalla Mishnà alle varie fasi di svolgimento di una conversazione.
 
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Davide
Assael,
ricercatore
Seppur fra mille dubbi, personalmente ero favorevole al patto di Obama con l’Iran. Principalmente per tre ragioni:
si sarebbe potuto controllare lo sviluppo nucleare iraniano, si avrebbe avuto in mano un deterrente in caso di mire espansionistiche iraniane in Medio Oriente (va sempre ricordata la propensione imperiale dell’antica Persia), si sarebbe dato supporto alla parte più filo occidentale della società civile iraniana.
 
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L'Iran e l'accordo nucleare
Trump si ritira
Gli Stati Uniti escono dall’accordo sul nucleare iraniano.
“L’accordo serve solo alla sopravvivenza del regime, a cui permette ancora di arricchire uranio” ha detto ieri il presidente Donald Trump. Gli Stati Uniti, ha poi aggiunto, “non saranno ostaggio del ricatto nucleare dell’Iran”. Trump ha inoltre definito l’accordo del 2015 “disastroso, imbarazzante e che non avrebbe mai dovuto essere firmato”.
La notizia è in evidenza su molti giornali. Sottolinea il Corriere: “Lo schema è trasparente: gli Stati Uniti vogliono mandare un segnale di forza al Paese degli ayatollah; ma sono disponibili a riprendere il negoziato su basi più ampie”.
Scrive La Stampa: “Una scelta netta che lascia aperte solo due strade: l’improbabile resa della Repubblica Islamica, attraverso un nuovo accordo che recepisca tutte le richieste di Washington; oppure l’avvio di un processo finalizzato al cambio di regime”.
Repubblica si concentra anche sui paesi della regione che hanno appoggiato gli Usa. “Se questo gesto americano dovesse rafforzare l’ala più intransigente nel regime degli ayatollah, se l’Iran ricomincerà immediatamente a lavorare sulla costruzione della sua atomica, la vittoria israeliana e saudita – si legge – potrebbe rivelarsi effimera”.
Il Corriere riferisce inoltre di un caso aperto da Guardian e New Yorker, secondo cui una rete di 007 israeliani sarebbe stata incaricata di spiare figure vicine all’ex presidente Obama. “Le inchieste dei due giornali – riporta il Corriere – divergono sui mandanti: il Guardian sostiene che i detective siano stati contattati da consiglieri di Donald Trump a maggio dell’anno scorso dopo la visita del presidente in Israele; secondo il New Yorker sono stati assunti da un cliente privato che aveva interessi economici nel mantenimento delle sanzioni contro l’Iran”.

Un mezzo fallimento la protesta di un gruppo di propal alla ripartenza del Giro d’Italia in Sicilia dopo la tre giorni israeliana con cui la corsa ha avuto inizio. “Quasi non li vedi – scrive la Gazzetta dello sport – perché sopraffatti dalle decine di migliaia di tifosi che accompagnano festosi il gruppo alla partenza da Catania, dal Duomo alla via Etnea”.

Lo scrittore e germanista Claudio Magris è l’uomo dell’anno per il 2018 dell’Associazione Amici del Museo d’arte di Tel Aviv (Amata onlus). L’evento, spiega il Corriere, si è svolto ieri sera a Palazzo Parigi a Milano dopo una breve lectio magistralis dello stesso Magris.
 
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  davar
come e perché compilare il questionario online
Indagine sull’antisemitismo al via
“Facciamo sentire la nostra voce”

Dopo sei anni l’Agenzia per i Diritti Fondamentali (Fra) dell’Unione Europea rilancia il sondaggio la percezione dei fenomeni di antisemitismo, odio e razzismo tra gli ebrei che vivono in territorio Europeo, al quale siamo tutti invitati a dare il nostro contributo e concorrere, riportando le nostre personali esperienze, a fornire dati ed informazioni utili ad una ricerca che oggi è essenziale e di assoluta priorità
A partire da oggi, il questionario è disponibile (clicca qui), e sarà online per i prossimi 30 giorni. Sono invitati a partecipare tutti coloro che hanno più di sedici anni, sono di religione ebraica e risiedono in uno dei 14 stati membri partecipanti all’indagine.
Quanto più ampio sarà il database che riusciremo a condividere con gli esperti quanto più qualitativa e autorevole sarà la proiezione, l’analisi e la descrizione dei fenomeni che oggi tutti noi sentiamo come crescente minaccia alla nostra legittimazione, esistenza fisica e futuro, in Italia e in Europa.
La narrazione di ciascuno di noi è un valore aggiunto, in ragione di qualsiasi vissuto – privato, istituzionale o professionale – che possiamo rappresentare e, quindi, l’invito a dedicare uno spazio del vostro tempo a questo indispensabile lavoro di ricerca sulla base del quale potremo tutti maturare conclusioni e adottare iniziative ben fondate.
Vorrei ringraziare tutti coloro che in questi mesi hanno collaborato alla preparazione della ricerca e alla più ampia diffusione e l’Agenzia per i Diritti Fondamentali (Fra) dell’Unione europea per la responsabile attenzione ai drammatici cambiamenti, decidendo quindi di rilanciare il sondaggio dopo oltre sei anni da quello precedente.
Ogni vostra risposta e supporto nel diffondere questo questionario a tutti coloro che vi sono vicini e nelle vostre comunità ed enti sarà estremamente apprezzata.
Nell’auspicio, spero non illusorio, che i risultati siano meno gravi di quanto sono oggi i nostri timori, invio a voi tutti un cordiale shalom

Noemi Di Segni,
Presidente Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
 

dopo l'uscita di trump dall'intesa con l'iran
Netanyahu a Putin: "Mosca
ci aiuti a fermare Teheran"

Poco dopo la notizia della decisione del presidente Usa Donald Trump di ritirarsi dall'accordo nucleare iraniano, il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha preso un aereo per Mosca per incontrare il presidente Vladimir Putin (nell'immagine la cerimonia odierna che celebra la vittora dell'Armata Rossa sui nazisti), uno dei firmatari dell'intesa con Teheran nonché un alleato del regime iraniano in Siria. “Sto partendo per un incontro importante con il presidente russo Vladimir Putin. Gli incontri tra noi sono sempre importanti e questo lo è particolarmente. Alla luce di ciò che sta accadendo in Siria, è necessario garantire il continuo coordinamento tra l'esercito russo e le Forze di difesa israeliane”, le parole di Netanyahu poco prima di partire per Mosca. Il Premier israeliano è quindi arrivato in Russia con quello che gli analisti israeliani e internazionali considerano un suo successo personale: ovvero la citata decisione di Trump di abbandonare l'accordo nucleare siglato dal cosiddetto gruppo “5+1” (Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Russia, Cina più la Germania) e l'Iran.
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domani al via la rassegna torinese
Salone del Libro di Torino,
cultura ebraica protagonista

Il biglietto da visita dell'editoria italiana nel mondo. Così il presidente Massimo Bray e il direttore Nicola Lagioia hanno descritto il Salone Internazionale del Libro di Torino, che si appresta ad aprire i battenti. Dal 10 al 14 maggio torna infatti l'appuntamento con la rassegna - “Un giorno, tutto questo”, il titolo di questa edizione - che per cinque giorni porterà nel capoluogo piemontese editori, scrittori, scienziati, registi, artisti, musicisti, premi Nobel, premi Pulitzer, premi Oscar. E in prima fila al Salone, come oramai da tradizione, ci sarà anche Pagine Ebraiche: il giornale dell'ebraismo italiano, che i visitatori della cinque giorni torinese hanno imparato a conoscere sin dalla sua nascita, sarà presente con il numero di maggio attualmente in distribuzione. La redazione dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane sarà inoltre protagonista all'interno del programma come sempre pieno di spunti legati alla cultura ebraica e a Israele. Domenica (13 maggio, ore 16.00 - Sala Professionali) infatti il direttore della redazione UCEI Guido Vitale modererà l'incontro dedicato al Trattato di Berakhot, ovvero il secondo capitolo dell'imponente Progetto di traduzione del Talmud in italiano: a discutere del Trattato - pubblicato da Giuntina e curato da rav Gianfranco Di Segni – saranno il rabbino capo di Torino rav Ariel Di Porto, rav Gadi Piperno e Mario Patrono, giurista e membro del Consiglio di Amministrazione del Progetto Talmud. Altro appuntamento oramai tradizionale al Salone è poi la Lezione Primo Levi, arrivata alla nona edizione: a tenerla quest'anno, lo storico Alberto Cavaglion e la studiosa Paola Valabrega che discuteranno della voce del sacro all'interno degli scritti del grande intellettuale torinese (venerdì 11 maggio, ore 10.30 - Sala Rossa).
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pilpul
Ticketless - Il busto di Churchill
Non vedo Gerusalemme da troppi anni e non voglio quindi cadere anch’io nella schiera dei “viaggiatori in ozio”, che in queste ore, festeggiandosi insieme il compleanno di Israele e la partenza del Giro d’Italia, esprimono giudizi apolgetici o diffamatori senza averi messo piede a Tel Aviv o aver fatto una pedalata sul Monte Scopus. Ho visto – e vedo ogni volta che posso – il giovane cinema israeliano e lo confronto con il cinema europeo dell’ultimo periodo.
A fronte della crisi politica, di natura ovviamente diversa, che segna l’Europa come Israele, noto che i giovani registi israeliani descrivono il presente e ne raffigurano – talora spietatamente – le contraddizioni – mentre i più giovani registi europei, quelli più bravi, fuggono dal contorto presente per trovare un’ancora di salvezza nel passato. “L’ora più buia”, il film storico di Joe Wright dedicato a Churchill e “Il giovane Marx” di Raoul Peck mi sono sembrati i due lavori più riusciti della recente stagione cinematografica.


Alberto Cavaglion
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Periscopio - Fantasie
Un mio amico, che lavora nel Mossad, mi ha fatto avere la registrazione segretissima dell'intercettazione di questa conversazione svoltasi la settimana scorsa in un palazzo di Ramallah, tra due interlocutori non identificati:
"Permesso, capo?"
"Che c'è?"
"Capo, ci sarebbe qualche problema, dovuto alle tue dichiarazioni dell'altro giorno, al Consiglio nazionale..."
"Che problema? Ho detto qualcosa di sbagliato?"
"Ma no, capo, è ovvio che hai detto cose giustissime, la pura e santa verità, solo che alcuni avrebbero avuto da ridire..."
"E chi? Quel deficiente americano? O quel suo ambasciatore ebreo? E chi se ne frega di quei due!"
"Certo, capo, è ovvio che di loro non ci importa, solo che, a quanto pare, avrebbero un po' protestato - appena appena, un sottile sussurro - anche alcuni europei...".


Francesco Lucrezi, storico
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Il canto dei Roma
Il processo di ricostruzione del repertorio concentrazionario del popolo Romanò è problematico poiché il repertorio creato nei Lager dai Roma è principalmente giunto su trasmissione orale e si è ulteriormente articolato presso i più diversi villaggi e insediamenti urbani dei vari gruppi Romanò in Slovacchia, Austria e Romania.
In ognuno dei suddetti insediamenti urbani, la medesima canzone si è arricchita di ulteriori strofe – materiale letterario spurio ai fini della individuazioni delle fonti – o di diverse inclinazioni o parziali variazioni della linea melodica.


Francesco Lotoro
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Violenza di pace a Torino
Gli spettacoli di Beresheet LaShalom creano nel pubblico una sorta d’incanto. Spettatori di ogni età s’innamorano dei ragazzi, percepiscono il messaggio autentico e genuino e la richiesta innocente di pace. I ragazzi ebrei e arabi dell’Arcobaleno hanno portato al Festival “Cartoons on the bay” lo spettacolo “Mamma perché noi non possiamo entrare?” – cinque storie vere di bambini ebrei che hanno vissuto le persecuzioni nazifasciste nascondendosi con le loro famiglie presso gente coraggiosa che non ha esitato a mettere a repentaglio la propria vita.

Angelica Edna Calò Livne
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