PROTAGONISTI
“Nella vita scegliete buoni Maestri”
Gioele Dix / QUANDO TUTTO QUESTO SARÀ FINITO / Mondadori
È un giorno qualunque a Mondovì, un giovedì di sole e di montagne
ancora innevate. Quando arrivo i negozi sono in chiusura e i dehor dei
locali in centro sono già animati dalle voci e dai calici di vino.
Stasera al teatro Baretti, appena dietro la casa di Marco Levi, simbolo
della storia ebraica monregalese, va in scena Vorrei essere figlio di
un uomo felice, di e con Gioele Dix. Ho appuntamento con lui per
un’intervista, poco prima dello spettacolo, nella calma del teatro
ancora vuoto. Gioele Dix scende dal palco, mi stringe la mano e mi
chiede sorridendo: “Allora, mi dica, di cosa si occupa lei?”. E di
fronte all’antitesi del divo, che invece di rovesciare fiumi di parole
su di sé, crea una relazione squisitamente umana, rispondo in modo un
po’ frammentario, quasi non mi ricordassi manco bene io di cosa mi
occupo. E di nuovo, lui sorride. Ho la sensazione che potremmo
chiacchierare a lungo, ma il tempo è poco e così vado dritta al punto,
facendo la classica domanda da un milione di dollari.
Maria Teresa Milano, Pagine Ebraiche, maggio 2018
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