JUDAICA L’Isacco enciclopedico

isacco lamprontiMauro Perani (a cura di) / NUOVI STUDI SU ISACCO LAMPRONTI / Giuntina

C’erano una volta le enciclopedie. Non quelle on-line, che sembrano ancora vive e vegete, almeno a giudicare dalla regina incontrastata del mondo digitale, l’amata-odiata Wikipedia. Parliamo delle enciclopedie di carta, legate in pelle vera o in simil-plastica, a seconda del censo e delle ambizioni di chi le esponeva nella libreria di casa. Finite in cantina, al macero, o in un triste angolo del salotto buono, ammesso che di tale locale resti oggi ancora qualcosa. Dieci volumi, venti, o addirittura trenta? Le vecchie rassegne enciclopediche facevano a gara nell’occupare spazio, nel tentativo di far valere i propri diritti sull’intero scibile. Di tutte le enciclopedie che conosco, la più disperatamente e meravigliosamente immensa è quella scritta da una sola persona, in quarant’anni della propria vita. Rigorosamente a mano, e quasi tutta di proprio pugno. Centoventi volumi vi sembrano troppi? In tal caso, potete scegliere le due edizioni successive, sempre manoscritte, di cui l’ultima di “soli” trentacinque tomi, oppure accontentarvi delle varie stampe, uscite a poco a poco negli anni e nei secoli successivi. A Isacco Lampronti, grande maestro di diritto ebraico vissuto a Ferrara tra il 1679 e il 1756, non facevano difetto le cose da dire. Provate a mettere tutta la cultura rabbinica nero su bianco, elencatela voce per voce in ordine alfabetico. Aggiungetevi le osservazioni personali, impreziositela con continui rimandi alla scienza moderna, con citazioni da testi in volgare e in latino, con casi di vita vissuta. Un enorme sforzo intellettuale, che Lampronti affronta con lucidità, senso critico e sconfinato amore per la propria tradizione. Medico laureato all’Università di Padova, predicatore e rabbino nella sua Ferrara, lettore onnivoro, questo grande esponente del giudaismo italiano della prima età moderna vuole compendiare la lezione del passato pur guardandosi attorno, facendo ricorso a tutti gli strumenti di conoscenza che gli mette a disposizione la cultura europea. Il volume di studi sul Lampronti, curato da Mauro Perani e promosso dal Museo Nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara, contribuisce alla rivalutazione di questa personalità d’eccezione. I centoventi volumi di Lampronti sono tutti da scoprire. Prendetevi il tempo che vi serve. Wikipedia può aspettare.

Giulio Busi, Il Sole 24 Ore Domenica, 27 maggio 2018