Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
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“Sciara,
per qualcuno che non lo sa, è un piccolo paese in provincia di Palermo,
dove ancora oggi regna e comanda la mafia. Quindi, Turiddu aveva i
jurna cuntati / ma ‘ncuntrava la morti e ci ridia / Ca videva li frati
cunnannati / sutta li pedi di la tirannia”.( ‘Cicciu’ Busacca e Ignazio
Buttitta, ‘Lamentu ppi la morti di Turiddu Carnivali’, 1955.)
Negli anni che vanno dal 1945 al 1948 in Sicilia iniziano le lotte per
la terra da parte di un mondo affamato, di un popolo sfruttato, di
gente usata come bestie da lavoro senza diritti e con prospettive di
vita drammatiche ed apparentemente immutabili.
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Gadi
Luzzatto
Voghera, direttore
Fondazione CDEC
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Il
breve intervento della senatrice Liliana Segre durante il dibattito
sulla fiducia al nuovo governo rappresenta quello che si definisce in
termini tecnici un “turning point”, un punto di non ritorno nella
politica della memoria in questo paese. Dopo quasi un ventennio di
Giorno della Memoria e un numero infinito di manifestazioni pubbliche,
viaggi, esperienze didattiche, film, libri e manifestazioni artistiche,
la memoria delle discriminazioni diventa terreno di azione politica
diretta.
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Israele, massima allerta
al confine con Gaza
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L’esercito
israeliano si sta preparando a duri scontri lungo la barriera di
sicurezza con Gaza per questo pomeriggio, potenzialmente simili a
quelli del 14 maggio scorso. A riferirlo ai media locali, fonti dello
stesso esercito che nelle scorse ore – rileva anche il Fatto Quotidiano
– ha lanciato volantini nella Striscia di Gaza avvertendo la
popolazione di non partecipare alle manifestazioni sul confine e
invitando a non farsi usare dal movimento terroristico di Hamas per i
suoi fini. “Dietro a questi interessi si nasconde l’Iran sciita, –
riportava il volantino scritto in arabo – il cui obiettivo è infiammare
la regione per il bene dei suoi obiettivi religiosi ed etnici. Non
dovete permettere che Hamas vi trasformi nei suoi ostaggi, in modo che
possa ottenere capitale politico a spese del benessere e del futuro
degli abitanti di Gaza in generale, e dei suoi giovani in particolare.
Per evitare risultati dannosi, vi invitiamo a non partecipare alle
manifestazioni e all’anarchia e a non mettervi in pericolo”.
L’intelligence militare israeliana ha dichiarato di aver ricevuto
informazioni circa i possibili sforzi da parte dei gruppi terroristici
palestinesi di colpire i soldati israeliani con armi da fuoco ed
esplosivi. E mentre l’allerta sicurezza nel Paese è alta, l’opinione
pubblica israeliana continua a discutere dell’amichevole di calcio
cancellata dall’Argentina e ora teme che lo stesso possa accadere con
l’Eurovision: grazie alla vittoria della cantante israeliana Netta
Barzilai nell’edizione di quest’anno, la rassegna dovrebbe tenersi in
Israele il prossimo anno ma, riporta il Giornale, “gli organizzatori
non vogliono tenere la gara musicale a Gerusalemme città troppo
‘divisiva’ dopo l’investitura americana come capitale di Israele”. La
competizione in realtà è già stata ospitata nella Capitale israeliana
nel 1979 e nel 1999 e il ministro della Cultura e dello Sport, Miri
Regev,ha fatto sapere che se “l’Eurovision non si terrà a Gerusalemme
non l’ospiteremo da altre parti”.
Ferrara, libro ebraico protagonista. Grande attesa a Ferrara per la
nona edizione della Festa del libro ebraico, rassegna che si terrà
domenica 10 giugno ed è promossa dal Museo Nazionale dell’Ebraismo
italiano e della Shoah. Ospite d’onore quest’anno, riporta il Corriere
della Sera, sarà lo scrittore israeliano Abraham B. Yehoshua. “Verrà
perché attirato dalla sua curiosità per una città che non ha mai
visitato e per il nostro museo. E terrà una lectio assolutamente
inedita su un tema a lui caro come il rapporto tra il popolo ebraico e
la lingua, il libro e la letteratura”, le parole del direttore del Meis
Simonetta Della Seta, riportate dal Corriere Bologna. Durante la
giornata al Meis, ricorda il Quotidiano nazionale, l’ebraista Mauro
Perani presenterà “Nuovi studi su Isacco Lampronti. Storia, poesia,
scienza e Halakah”, la filosofa Donatella Di Cesare dialogherà sul suo
“Marrani”, rav Pierpaolo Pinhas Punturello illustrerà il suo libro di
racconti ebraici “Napoli, via Cappella Vecchia 31. Voci ebraiche da
dietro il vicolo” e Lia Levi parlerà del suo ultimo romanzo, “Questa
sera è già domani” ambientato nel periodo delle Leggi razziste.
Germania, dolore e rabbia. “Si sono chiuse tragicamente le ricerche di
una ragazza di 14 anni, Susanna, di Magonza, scomparsa il 22 maggio
scorso. La giovane della comunità ebraica della città nell’ovest della
Germania è stata ritrovata senza vita nella zona di Wiesbaden”, scrive
La Stampa, spiegando che la ragazza è stata violentata e uccisa dal suo
aggressore. “In Germania – prosegue il quotidiano torinese – è scattata
la caccia all’uomo, ma il principale sospettato, tale Ali Bashar, un
profugo iracheno di 20 anni, secondo il ‘Frankfurter Allgemeine
Zeitung’, sarebbe già fuggito nel suo Paese d’origine con tutta la
famiglia giovedì scorso”. Gli inquirenti, confermano dalla Comunità
ebraica tedesca, al momento non hanno trovato indizi che facciano
pensare a un delitto di matrice antisemita. “A rendere possibile la
ricostruzione dell’accaduto – riferisce La Stampa – sono state le
testimonianze rese da un bambino, anche lui profugo, di 13 anni: ha
raccontato di aver saputo dallo stesso Ali Bashar dello stupro e
dell’omicidio”.
Roma, gli studenti del Socrate. Prosegue l’attenzione mediatica per
quanto accaduto al Liceo Socrate di Roma, dove dieci studenti, nei
giorni scorsi, si sono fatti immortalare in una foto di classe mentre
facevano il saluto romano. Un gesto condannato da alcuni coetanei che
hanno sottolineato la loro preoccupazione per la gestione dell’accaduto
da parte della preside dell’istituto: quest’ultima non ha infatti preso
provvedimenti e ha definito il saluto romano come un semplice “atto
goliardico”. “Chi dovrebbe vigilare, dare il buon esempio e insegnare i
valori della nostra Costituzione non dovrebbe far passare sottotraccia
il gesto simbolo dell’oppressione fascista”, la replica della
presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni.
Sulla stessa linea la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth
Dureghello che, come riporta il Corriere Roma, ha invitato – “se la
preside è d’accordo” – gli studenti “in visita al Museo Ebraico di
Roma” per spiegare loro “cosa rappresenti quel saluto nella coscienza
civile del nostro Paese”.
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l'iniziativa al campidoglio
Roma, nel nome di Mireille
L’idea
era stata lanciata nel corso della cerimonia di commemorazione
organizzata nel Tempio Maggiore di Roma pochi giorni dopo la barbara
uccisione. Una proposta subito raccolta dalla sindaca Virginia Raggi.
Da oggi la foto di Mireille Knoll, l’anziana donna ebrea parigina
sfuggita in gioventù al rastrellamento del Vel d’Hiv e massacrata lo
scorso marzo dai suoi vicini di casa islamici, appare su una facciata
di Piazza del Campidoglio.
“Mireille è una vittima dell’odio. Un odio che purtroppo sta tornando
in tutta Europa saldandosi con la propaganda di matrice islamica, che
nulla ha a che fare con il vero Islam” afferma la presidente della
Comunità ebraica romana Ruth Dureghello, autrice della proposta,
rivolgendosi ai tanti giovani presenti stamane.
“Da Roma – incalza Dureghello – vogliamo lanciare un messaggio di
libertà e di pace. Valori di cui Mireille è un simbolo”. Un impegno
concreto, quindi, contro ogni forma di odio. Anche quello che,
ammonisce, serpeggia nella violenza verbale che caratterizza il mondo
del web.
“Purtroppo – interviene il rabbino capo, rav Riccardo Di Segni – quello
di cui parliamo oggi non è un episodio isolato. Ce lo ricordano le
uccisioni, sempre in Francia, di Sarah e Ilan Halimi. O quello che
sentiamo in queste ore dalla Germania”. È fondamentale, prosegue il
rav, che questo non sia un grido di dolore soltanto ebraico ma di tutta
la società. Perché l’antisemitismo riguarda tutti.
Si riallaccia a questo pensiero la sindaca Raggi. “Quello che succede a
uno di noi, riguarda tutti noi. Apriamo gli occhi, agiamo. Non dobbiamo
permettere – dice, guardando in faccia gli studenti – che odio e rabbia
prendano il posto di rispetto e tolleranza”. Ferma al riguardo la
condanna per quanto avvenuto al Liceo Socrate, dove un gruppo di
ragazzi si è fatto immortalare in posa col saluto romano. Un episodio
che la preside ha definito “una goliardiata”.
Emozionano le parole di Daniel Knoll, uno dei figli di Mireille. “Sono
qui – afferma – per denunciare una deriva antisemita di cui sono
responsabili le stesse persone, gli stessi nemici, che massacrano i
cristiani in Oriente, che li detestano quanto destano i veri musulmani
e le nostre società. Non restiamo in silenzio”. L’invito ai ragazzi,
alla generazione ipertecnologica che ha di fronte, è a informarsi, a
prendere in mano dei libri. “Ci sono tanti scrittori straordinari –
spiega – che meritano di essere conosciuti”.
In un messaggio inviato alla sindaca la presidente UCEI Noemi Di Segni
ha scritto: “Esprimere con risolutezza un no alla violenza e alla
cancellazione della Memoria, ed esprimere un sì alla verità e alla
sensibilizzazione dei nostri concittadini non è un fatto scontato ed è
un segno importante di consapevolezza, esempio e responsabilità
istituzionale”.
Erano presenti tra gli altri alla cerimonia l’ambasciatore di Israele
in Italia Ofer Sachs e l’ambasciatore di Francia in Italia Christian
Masset. Leggi
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mondiali - la campagna #NotInMyGame
“Dal calcio un no fermo all’odio”
A
una settimana dal fischio d’inizio dei Mondiali di calcio in Russia,
molto attesi ma anche molto discussi, una campagna social si propone di
richiamare l’attenzione sui temi condivisi dalle società progredite. Un
no fermo al razzismo, alla xenofobia, all’antisemitismo. Una chiara
presa di posizione per lo sport inclusivo, che crea ponti e Dialogo. Un
valore, come noto, messo fortemente a rischio dalla decisione argentina
di cancellare il match amichevole con Israele, l’ultimo prima del
torneo, per le minacce di associazioni e federazione palestinese.
A lanciarla è lo European Jewish Congress, con l’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane che è parte integrante del progetto. #NotInMyGame: un
messaggio e una dichiarazione di intenti da condividere su ogni
bacheca, insieme a foto o video di adesione alla campagna (che sarà
condivisa con atleti, politici e opinion leader).
(Nell’immagine il board del Congresso ebraico europeo, riunito negli scorsi giorni a Praga, lancia #NotInMyGame) Leggi
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Tardelli, Skorka e la partita cancellata
“Argentina, un errore grave”
“Lo sport non dovrebbe mai essere strumentalizzato”.
Non nasconde l’amarezza Marco Tardelli, eroe del Mondiale dell’82 e attento osservatore del mondo che ruota attorno al pallone.
La decisione della federazione argentina di annullare l’incontro
amichevole con Israele, previsto per domani a Gerusalemme, dice a
Pagine Ebraiche, “è una gran brutta cosa”. La paura è umana, prosegue
Tardelli, “ma se a ogni minaccia ci si tira indietro diventa difficile
risolvere i problemi aperti”. Il riferimento è alle parole di odio, cui
sono seguite alcune iniziative concrete, di varie associazioni
palestinesi. Un blocco fermo, orchestrato dal Bds e cui anche il numero
uno della locale federazione, Jibril Rajoub, ha aderito con
dichiarazioni di fuoco e l’invito, in caso di conferma del match, “a
dare alle fiamme le divise argentine” e in particolare quella dell’uomo
più rappresentativo della Seleccion: Lionel Messi. “Nella mia vita –
spiega Tardelli – mi è capito di affrontare le situazioni più
disparate, ma una così non mi è mai successa. Male, molto male”. Leggi
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Piantare paletti |
Non
sono di quelli che sperano che le cose vadano male per il gusto di dire
“l’avevo detto!”, quindi non azzardo giudizi sul neonato governo, anche
perché non sarebbe questa la sede opportuna. Certo è che per noi ebrei
si apre una fase nuova che, come tutte le novità, può essere ricca di
insidie ma anche di opportunità. Se prendiamo in considerazione i temi
che ci riguardano più direttamente notiamo che i due partiti di
maggioranza offrono entrambi motivi di preoccupazione che per certi
versi sono complementari: da una parte la Lega favorevole a Israele ma
assai inquietante per le sue amicizie europee e per la difficoltà a
riconoscere il pluralismo religioso come un valore, dall’altra i
Cinquestelle forse più sensibili sul piano del riconoscimento delle
minoranze religiose (almeno per quello che posso giudicare finora
soprattutto dall’esperienza romana e torinese) ma decisamente più
ostili verso Israele. Dunque in teoria dovremmo avere sempre una parte
del governo su cui contare per frenare l’altra.
Anna Segre, insegnante
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Le soluzioni semplici |
Come
dimostrano gli ultimi sondaggi, oltre il 60% degli italiani è fiducioso
nei confronti del nuovo esecutivo gialloverde guidato dal premier
Giuseppe Conte. Il resto della popolazione, ovvero chi non sostiene il
neo governo, non appartiene a un fronte unito come quello
anti-berlusconiano precedente al 2011, e la stessa opposizione
sembrerebbe non avere idee chiare su eventuali alternative da proporre
nello scenario politico attuale. Ognuno dunque, individualmente, è in
trepidante attesa di qualcosa che il M5S e la Lega hanno promesso in
campagna elettorale, come un coniglio che dovrebbe uscire da un momento
all'altro dal cappello del prestigiatore.
Francesco Moises Bassano
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