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8 giugno 2018 - 25 sivan 5778
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL


alef/tav

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
“Sciara, per qualcuno che non lo sa, è un piccolo paese in provincia di Palermo, dove ancora oggi regna e comanda la mafia. Quindi, Turiddu aveva i jurna cuntati / ma ‘ncuntrava la morti e ci ridia / Ca videva li frati cunnannati / sutta li pedi di la tirannia”.( ‘Cicciu’ Busacca e Ignazio Buttitta, ‘Lamentu ppi la morti di Turiddu Carnivali’, 1955.)
Negli anni che vanno dal 1945 al 1948 in Sicilia iniziano le lotte per la terra da parte di un mondo affamato, di un popolo sfruttato, di gente usata come bestie da lavoro senza diritti e con prospettive di vita drammatiche ed apparentemente immutabili.
 
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
direttore
Fondazione CDEC
Il breve intervento della senatrice Liliana Segre durante il dibattito sulla fiducia al nuovo governo rappresenta quello che si definisce in termini tecnici un “turning point”, un punto di non ritorno nella politica della memoria in questo paese. Dopo quasi un ventennio di Giorno della Memoria e un numero infinito di manifestazioni pubbliche, viaggi, esperienze didattiche, film, libri e manifestazioni artistiche, la memoria delle discriminazioni diventa terreno di azione politica diretta.
 
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Israele, massima allerta
al confine con Gaza
L’esercito israeliano si sta preparando a duri scontri lungo la barriera di sicurezza con Gaza per questo pomeriggio, potenzialmente simili a quelli del 14 maggio scorso. A riferirlo ai media locali, fonti dello stesso esercito che nelle scorse ore – rileva anche il Fatto Quotidiano – ha lanciato volantini nella Striscia di Gaza avvertendo la popolazione di non partecipare alle manifestazioni sul confine e invitando a non farsi usare dal movimento terroristico di Hamas per i suoi fini. “Dietro a questi interessi si nasconde l’Iran sciita, – riportava il volantino scritto in arabo – il cui obiettivo è infiammare la regione per il bene dei suoi obiettivi religiosi ed etnici. Non dovete permettere che Hamas vi trasformi nei suoi ostaggi, in modo che possa ottenere capitale politico a spese del benessere e del futuro degli abitanti di Gaza in generale, e dei suoi giovani in particolare. Per evitare risultati dannosi, vi invitiamo a non partecipare alle manifestazioni e all’anarchia e a non mettervi in pericolo”. L’intelligence militare israeliana ha dichiarato di aver ricevuto informazioni circa i possibili sforzi da parte dei gruppi terroristici palestinesi di colpire i soldati israeliani con armi da fuoco ed esplosivi. E mentre l’allerta sicurezza nel Paese è alta, l’opinione pubblica israeliana continua a discutere dell’amichevole di calcio cancellata dall’Argentina e ora teme che lo stesso possa accadere con l’Eurovision: grazie alla vittoria della cantante israeliana Netta Barzilai nell’edizione di quest’anno, la rassegna dovrebbe tenersi in Israele il prossimo anno ma, riporta il Giornale, “gli organizzatori non vogliono tenere la gara musicale a Gerusalemme città troppo ‘divisiva’ dopo l’investitura americana come capitale di Israele”. La competizione in realtà è già stata ospitata nella Capitale israeliana nel 1979 e nel 1999 e il ministro della Cultura e dello Sport, Miri Regev,ha fatto sapere che se “l’Eurovision non si terrà a Gerusalemme non l’ospiteremo da altre parti”.

Ferrara, libro ebraico protagonista. Grande attesa a Ferrara per la nona edizione della Festa del libro ebraico, rassegna che si terrà domenica 10 giugno ed è promossa dal Museo Nazionale dell’Ebraismo italiano e della Shoah. Ospite d’onore quest’anno, riporta il Corriere della Sera, sarà lo scrittore israeliano Abraham B. Yehoshua. “Verrà perché attirato dalla sua curiosità per una città che non ha mai visitato e per il nostro museo. E terrà una lectio assolutamente inedita su un tema a lui caro come il rapporto tra il popolo ebraico e la lingua, il libro e la letteratura”, le parole del direttore del Meis Simonetta Della Seta, riportate dal Corriere Bologna. Durante la giornata al Meis, ricorda il Quotidiano nazionale, l’ebraista Mauro Perani presenterà “Nuovi studi su Isacco Lampronti. Storia, poesia, scienza e Halakah”, la filosofa Donatella Di Cesare dialogherà sul suo “Marrani”, rav Pierpaolo Pinhas Punturello illustrerà il suo libro di racconti ebraici “Napoli, via Cappella Vecchia 31. Voci ebraiche da dietro il vicolo” e Lia Levi parlerà del suo ultimo romanzo, “Questa sera è già domani” ambientato nel periodo delle Leggi razziste.

Germania, dolore e rabbia. “Si sono chiuse tragicamente le ricerche di una ragazza di 14 anni, Susanna, di Magonza, scomparsa il 22 maggio scorso. La giovane della comunità ebraica della città nell’ovest della Germania è stata ritrovata senza vita nella zona di Wiesbaden”, scrive La Stampa, spiegando che la ragazza è stata violentata e uccisa dal suo aggressore. “In Germania – prosegue il quotidiano torinese – è scattata la caccia all’uomo, ma il principale sospettato, tale Ali Bashar, un profugo iracheno di 20 anni, secondo il ‘Frankfurter Allgemeine Zeitung’, sarebbe già fuggito nel suo Paese d’origine con tutta la famiglia giovedì scorso”. Gli inquirenti, confermano dalla Comunità ebraica tedesca, al momento non hanno trovato indizi che facciano pensare a un delitto di matrice antisemita. “A rendere possibile la ricostruzione dell’accaduto – riferisce La Stampa – sono state le testimonianze rese da un bambino, anche lui profugo, di 13 anni: ha raccontato di aver saputo dallo stesso Ali Bashar dello stupro e dell’omicidio”.

Roma, gli studenti del Socrate. Prosegue l’attenzione mediatica per quanto accaduto al Liceo Socrate di Roma, dove dieci studenti, nei giorni scorsi, si sono fatti immortalare in una foto di classe mentre facevano il saluto romano. Un gesto condannato da alcuni coetanei che hanno sottolineato la loro preoccupazione per la gestione dell’accaduto da parte della preside dell’istituto: quest’ultima non ha infatti preso provvedimenti e ha definito il saluto romano come un semplice “atto goliardico”. “Chi dovrebbe vigilare, dare il buon esempio e insegnare i valori della nostra Costituzione non dovrebbe far passare sottotraccia il gesto simbolo dell’oppressione fascista”, la replica della presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni. Sulla stessa linea la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello che, come riporta il Corriere Roma, ha invitato – “se la preside è d’accordo” – gli studenti “in visita al Museo Ebraico di Roma” per spiegare loro “cosa rappresenti quel saluto nella coscienza civile del nostro Paese”.
 
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  davar
forze di sicurezza israeliana in allerta
Israele e il confine con Gaza,
un nuovo giorno di tensione

Scontri su vasta scala. È quanto hanno previsto per questo venerdì di fine Ramadan le forze di sicurezza israeliane per le nuove preannunciate manifestazioni palestinesi alla barriera di sicurezza che divide la Striscia di Gaza e Israele. L'esercito sta rafforzando la sua presenza al confine con l'enclave sotto il controllo del movimento terroristico di Hamas in previsione dell'arrivo di migliaia di palestinesi che manifesteranno per il cosiddetto Naksa Day, il giorno che ricorda gli sfollamenti che hanno accompagnato la vittoria di Israele nella Guerra dei sei giorni del 1967 contro i vicini arabi. E i primi danni per la manifestazione si sono già verificati: questa mattina un aquilone incendiario, lanciato dalla Striscia, ha causato un incendio in un campo vicino a Kibbutz Mefalsim, dove sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco. Vigili che sono stati allertati con squadre pronte lungo tutto il confine per eventuali ulteriori attacchi incendiari: un alto ufficiale israeliano ha raccontato che negli scorsi giorni soldati e volontari hanno abbattuto più di 500 aquiloni infuocati usando la tecnologia dei droni, e che centinaia di questi aquiloni saranno probabilmente lanciati nelle prossime ore dai palestinesi. L'esercito, per dissuadere le persone a partecipare alle manifestazioni al confine, ha lanciato ieri sulla Striscia di Gaza volantini in cui esortava i palestinesi a non permettere che Hamas li trasformi “in strumenti per i suoi interessi”.
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l'iniziativa al campidoglio
Roma, nel nome di Mireille
L’idea era stata lanciata nel corso della cerimonia di commemorazione organizzata nel Tempio Maggiore di Roma pochi giorni dopo la barbara uccisione. Una proposta subito raccolta dalla sindaca Virginia Raggi. Da oggi la foto di Mireille Knoll, l’anziana donna ebrea parigina sfuggita in gioventù al rastrellamento del Vel d’Hiv e massacrata lo scorso marzo dai suoi vicini di casa islamici, appare su una facciata di Piazza del Campidoglio.
“Mireille è una vittima dell’odio. Un odio che purtroppo sta tornando in tutta Europa saldandosi con la propaganda di matrice islamica, che nulla ha a che fare con il vero Islam” afferma la presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello, autrice della proposta, rivolgendosi ai tanti giovani presenti stamane.
“Da Roma – incalza Dureghello – vogliamo lanciare un messaggio di libertà e di pace. Valori di cui Mireille è un simbolo”. Un impegno concreto, quindi, contro ogni forma di odio. Anche quello che, ammonisce, serpeggia nella violenza verbale che caratterizza il mondo del web.
“Purtroppo – interviene il rabbino capo, rav Riccardo Di Segni – quello di cui parliamo oggi non è un episodio isolato. Ce lo ricordano le uccisioni, sempre in Francia, di Sarah e Ilan Halimi. O quello che sentiamo in queste ore dalla Germania”. È fondamentale, prosegue il rav, che questo non sia un grido di dolore soltanto ebraico ma di tutta la società. Perché l’antisemitismo riguarda tutti.
Si riallaccia a questo pensiero la sindaca Raggi. “Quello che succede a uno di noi, riguarda tutti noi. Apriamo gli occhi, agiamo. Non dobbiamo permettere – dice, guardando in faccia gli studenti – che odio e rabbia prendano il posto di rispetto e tolleranza”. Ferma al riguardo la condanna per quanto avvenuto al Liceo Socrate, dove un gruppo di ragazzi si è fatto immortalare in posa col saluto romano. Un episodio che la preside ha definito “una goliardiata”.
Emozionano le parole di Daniel Knoll, uno dei figli di Mireille. “Sono qui – afferma – per denunciare una deriva antisemita di cui sono responsabili le stesse persone, gli stessi nemici, che massacrano i cristiani in Oriente, che li detestano quanto destano i veri musulmani e le nostre società. Non restiamo in silenzio”. L’invito ai ragazzi, alla generazione ipertecnologica che ha di fronte, è a informarsi, a prendere in mano dei libri. “Ci sono tanti scrittori straordinari – spiega – che meritano di essere conosciuti”.
In un messaggio inviato alla sindaca la presidente UCEI Noemi Di Segni ha scritto: “Esprimere con risolutezza un no alla violenza e alla cancellazione della Memoria, ed esprimere un sì alla verità e alla sensibilizzazione dei nostri concittadini non è un fatto scontato ed è un segno importante di consapevolezza, esempio e responsabilità istituzionale”.
Erano presenti tra gli altri alla cerimonia l’ambasciatore di Israele in Italia Ofer Sachs e l’ambasciatore di Francia in Italia Christian Masset.
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mondiali - la campagna #NotInMyGame
“Dal calcio un no fermo all’odio”
A una settimana dal fischio d’inizio dei Mondiali di calcio in Russia, molto attesi ma anche molto discussi, una campagna social si propone di richiamare l’attenzione sui temi condivisi dalle società progredite. Un no fermo al razzismo, alla xenofobia, all’antisemitismo. Una chiara presa di posizione per lo sport inclusivo, che crea ponti e Dialogo. Un valore, come noto, messo fortemente a rischio dalla decisione argentina di cancellare il match amichevole con Israele, l’ultimo prima del torneo, per le minacce di associazioni e federazione palestinese.
A lanciarla è lo European Jewish Congress, con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane che è parte integrante del progetto. #NotInMyGame: un messaggio e una dichiarazione di intenti da condividere su ogni bacheca, insieme a foto o video di adesione alla campagna (che sarà condivisa con atleti, politici e opinion leader).

(Nell’immagine il board del Congresso ebraico europeo, riunito negli scorsi giorni a Praga, lancia #NotInMyGame)
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Tardelli, Skorka e la partita cancellata 
“Argentina, un errore grave”
“Lo sport non dovrebbe mai essere strumentalizzato”.
Non nasconde l’amarezza Marco Tardelli, eroe del Mondiale dell’82 e attento osservatore del mondo che ruota attorno al pallone.
La decisione della federazione argentina di annullare l’incontro amichevole con Israele, previsto per domani a Gerusalemme, dice a Pagine Ebraiche, “è una gran brutta cosa”. La paura è umana, prosegue Tardelli, “ma se a ogni minaccia ci si tira indietro diventa difficile risolvere i problemi aperti”. Il riferimento è alle parole di odio, cui sono seguite alcune iniziative concrete, di varie associazioni palestinesi. Un blocco fermo, orchestrato dal Bds e cui anche il numero uno della locale federazione, Jibril Rajoub, ha aderito con dichiarazioni di fuoco e l’invito, in caso di conferma del match, “a dare alle fiamme le divise argentine” e in particolare quella dell’uomo più rappresentativo della Seleccion: Lionel Messi. “Nella mia vita – spiega Tardelli – mi è capito di affrontare le situazioni più disparate, ma una così non mi è mai successa. Male, molto male”.
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la mostra all'Archivio di Stato
Verona, le vie del ghetto
È stata inaugurata presso la nuova prestigiosa sede dell’Archivio di Stato di Verona la mostra “Ebrei e città - Le vicende urbanistiche del ghetto di Verona”.
L’esposizione storico-documentaria è il risultato finale di un progetto di alternanza scuola-lavoro che ha coinvolto ventiquattro studenti di scuole secondarie di secondo grado della città che, con il coordinamento e la guida dell’Istituto Veronese per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, ha visto l’attiva partecipazione dell’Archivio di Stato, dell’Università di Verona, della Biblioteca Civica e della Comunità ebraica.

Bruno Carmi
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Rabbi g e il progetto Kids Kicking Cancer
Il coraggio contro la malattia
All’anagrafe è Elimelech Goldberg. Ma per tutti ormai è Rabbi G. Attraverso il Kids Kicking Cancer, ente no profit inaugurato quasi 20 anni fa, questo rabbino americano dall’entusiasmo contagioso insegna a bambini affetti da cancro e gravi malattie croniche ad affrontare la propria patologia. Anche attraverso le arti marziali.
Un’esperienza che ha fatto scuola un po’ ovunque. Anche in Italia, primo paese in Europa, dove tanti incontri lo stanno vedendo protagonista.
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qui Roma
Moscati, collezionista di storie
Di collezionismo, impegno cui si dedicò per tutta la vita, si parla nella parashah della scorsa settimana. Dell’importanza di recuperare le cose perdute e di saperle poi mettere a disposizione degli altri. “Ed è proprio quello che Gianfranco ha sempre fatto, con la sua intensa attività. Gli dobbiamo molto” sottolinea il rav Umberto Piperno.
Una testimonianza ricca di aneddoti tratti dai Testi quella con cui il rav ha voluto omaggiare la memoria di Gianfranco Moscati, il celebre collezionista di documenti relativi alla storia dell’ebraismo italiano e della persecuzione nazifascista scomparso in febbraio all’età di 93 anni.
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pilpul
Piantare paletti
Non sono di quelli che sperano che le cose vadano male per il gusto di dire “l’avevo detto!”, quindi non azzardo giudizi sul neonato governo, anche perché non sarebbe questa la sede opportuna. Certo è che per noi ebrei si apre una fase nuova che, come tutte le novità, può essere ricca di insidie ma anche di opportunità. Se prendiamo in considerazione i temi che ci riguardano più direttamente notiamo che i due partiti di maggioranza offrono entrambi motivi di preoccupazione che per certi versi sono complementari: da una parte la Lega favorevole a Israele ma assai inquietante per le sue amicizie europee e per la difficoltà a riconoscere il pluralismo religioso come un valore, dall’altra i Cinquestelle forse più sensibili sul piano del riconoscimento delle minoranze religiose (almeno per quello che posso giudicare finora soprattutto dall’esperienza romana e torinese) ma decisamente più ostili verso Israele. Dunque in teoria dovremmo avere sempre una parte del governo su cui contare per frenare l’altra. 

Anna Segre, insegnante
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Le soluzioni semplici
Come dimostrano gli ultimi sondaggi, oltre il 60% degli italiani è fiducioso nei confronti del nuovo esecutivo gialloverde guidato dal premier Giuseppe Conte. Il resto della popolazione, ovvero chi non sostiene il neo governo, non appartiene a un fronte unito come quello anti-berlusconiano precedente al 2011, e la stessa opposizione sembrerebbe non avere idee chiare su eventuali alternative da proporre nello scenario politico attuale. Ognuno dunque, individualmente, è in trepidante attesa di qualcosa che il M5S e la Lega hanno promesso in campagna elettorale, come un coniglio che dovrebbe uscire da un momento all'altro dal cappello del prestigiatore.

Francesco Moises Bassano
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