Giuseppe Momigliano,
rabbino
|
“Come
sono belle le tue tende, o Giacobbe, le tue dimore, o Israele” (Numeri
24,5). È questa una delle sublimi espressioni rivolte ai figli
d’Israele da Bil’am, un veggente ingaggiato per maledire il popolo e
trovatosi, suo malgrado, per volontà dell’Eterno, a pronunciare, in
spirito profetico, elevate parole di benedizione. Le dimore di cui ci
parla questo passo della Torah, che Bil’am contemplò estasiato, sono
state variamente interpretate dai Maestri; nel senso letterale,
riportato anche da Rashì, rappresentano la purezza di sentimenti e il
reciproco rispetto che caratterizzava tutto il popolo d’Israele, dal
momento che le tende dell’accampamento erano disposte in modo tale che
gli ingressi non fossero mai prospicienti gli uni agli altri, così da
preservare l’intimità e la riservatezza nella vita privata di ogni
famiglia.
|
|
Leggi
|
Davide
Assael,
ricercatore
|
La
cosa che più sancisce la vittoria dell'imperante retorica nazionalista
è l'adozione, da parte di politici ed intellettuali dell'altro fronte,
non solo degli stessi argomenti, ma anche dello stesso vocabolario.
Quella neolingua scandita da termini privi di senso come "sovranismo",
"migranti economici", "taxi del mare", "è finita la pacchia", "lo
faccio pensando ai loro bambini". Ieri sentivo il matematico
Piergiorgio Oddifreddi, sempre in prima fila a denunciare quelli che
definisce i crimini israeliani (una volta si spinse persino a
paragonare Gaza al ghetto di Varsavia, noto covo di progettazione di
attentati terroristici e famosa rampa di lancio per missili destinati
sulla popolazione civile avversaria) annuire alla politica del nostro
ministro dell'Interno.
|
|
Leggi
|
 |
Neonazisti nel campo rom
In Ucraina una vittima
|
In
Europa ancora un drammatico caso di cronaca che ha come protagonista
l’estrema destra. La Stampa riferisce di un attacco a un campo rom in
Ucraina perpetrato da alcuni neonazisti, armati di martelli e pugnali.
“Si tratta come minimo della sesta aggressione contro i rom ucraini in
appena due mesi, ma questa volta la barbara ferocia dei nazionalisti ha
superato ogni limite: nell’attacco – spiega il quotidiano torinese – è
stato infatti ucciso un ragazzo di 24 anni e sono rimaste gravemente
ferite altre quattro persone, tra cui una donna e un bambino”.
Nessuna strada o piazza sarà dedicata a Roma a Giorgio Almirante,
diversamente da quanto stabilito in una mozione di due settimane fa.
Ironizza il Messaggero: “Era il 14 giugno quando l’Assemblea
capitolina, coi voti determinanti dei Cinquestelle, ha deciso che a
Roma andrebbe intitolata una strada a Giorgio Almirante. Ieri sera, coi
partigiani a marcare stretto il Consiglio comunale, il Movimento ha
fatto inversione a U: contrordine grillini, la via al leader missino
non si fa più”. Tra le tante voci che si erano levate in protesta viene
ricordata anche quella della Comunità ebraica.
La candidatura di Sumaya Abdel Qader alla presidenza della Commissione
cultura del Comune di Milano, sostenuta dal Pd, scatena forti polemiche
nell’opposizione ma anche in parte della squadra di governo cittadina.
“Due anni fa la sua candidatura nelle liste del Pd aveva scatenato
polemiche durissime. Dal centrodestra, soprattutto, per la presunta
vicinanza di Sumaya ai Fratelli Musulmani, ma anche a sinistra qualcuno
storse il naso per certe prese di posizioni considerate ‘ambigue’
contro lo Stato d’Israele. Oggi – scrive il dorso locale del Corriere –
il caso riesplode”. Tra gli interventi che vengono riportati anche
quello dell’europarlamentare Stefano Maullu di Forza Italia, che
afferma: “Dalla giunta è arrivato un altro colpo per i milanesi e per
l’intera comunità ebraica”.
Nuovi numeri, diffusi dal ministero israeliano del Turismo, riconoscono
il successo del Giro d’Italia partito quest’anno da Gerusalemme.
“L’istituto certifica che sono stati circa diecimila i nostri
connazionali che sono arrivati in Israele a maggio, per vacanza o
lavoro: il 27% in più rispetto al 2017” scrive la Gazzetta dello sport.
Il quotidiano rosa segnala anche il conferimento agli organizzatori
della corsa della Menorah d’oro, il premio internazionale del Benè
Berith che sarà assegnato il prossimo lunedì a Roma.
“In futuro ogni passeggero che si rifiuti di sedersi accanto a un altro
sarà fatto scendere immediatamente”. Così il presidente della compagnia
di bandiera israeliana El Al, che Avvenire definisce “una delle più
affidabili e accreditate al mondo”. Parole che chiudono una polemica
apertasi negli scorsi giorni quando un volo New York-Tel Aviv è
decollato con ritardo perché, riporta il quotidiano della Conferenza
episcopale italiana, “quattro passeggeri ebrei ortodossi si sono
rifiutati di viaggiare seduti accanto a passeggere di sesso femminile”
|
|
Leggi
|
|
|
varsavia modifica la norma controversa
Polonia, legge sulla Shoah
marcia indietro del governo
Dopo
mesi di pressione diplomatica sul governo di Varsavia, il Primo
ministro Mateusz Morawiecki ha deciso di fare un passo indietro e
riformulare la controversa legge sulla Memoria della Shoah. Nelle
scorse ore Morawiecki ha infatti presentato una proposta di riforma
della norma che nella sua prima versione prevedeva il carcere fino a 3
anni per chiunque associasse la nazione polacca alla Shoah. “Con questa
legge abbiamo riaffermato un principio, ma il senso della modifica
consiste nel venire incontro alla realtà internazionale”, ha affermato
il Premier chiedendo il sostegno all'emendamento della legge che
cancella la previsione di una pena detentiva. “Esistono altri strumenti
per difendere il buon nome della Polonia”, ha affermato Morawiecki,
sostenuto dalla camera bassa che ha approvato la nuova formulazione con
388 favorevoli, 25 contrari e 5 astensioni dopo una tesa discussione
parlamentare. “Perché così tardi? Perché così tanto ha dovuto essere
rotto?” ha contestato in aula Kamila Gasiuk-Pihowicz, membro
dell'opposizione, riferendosi agli scontri internazionali prodotti
dalla norma voluta dal partito di maggioranza Diritto e Giustizia.
Israele e Stati Uniti sono stati infatti tra i paesi che hanno più
duramente criticato la norma. “Questa norma – aveva avvisato lo Yad
Vashem di Gerusalemme – rischia di rendere confusa la verità storica
grazie alle limitazioni che pone alle espressioni riguardo la
complicità di segmenti della popolazione polacca nei crimini commessi
contro gli ebrei dal suo stesso popolo, sia direttamente sia
indirettamente su suolo polacco durante la Shoah”. Tra le voci che più
si sono spese per contrastare l'iniziativa del governo polacco, quella
dell'International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA),
organizzazione intergovernativa dedicata alla tutela della Memoria e di
cui l'Italia ha assunto la guida nel 2018. “La decisione di non imporre
la pena detentiva va senz'altro apprezzata come un un passo nella
giusta direzione – ha sottolineato il presidente dell'IHRA
Sandro De Bernardin a Pagine Ebraiche - Credo che l'IHRA abbia
svolto un ruolo importante, coagulando una forte pressione 'pedagogica'
internazionale nei confronti del governo polacco”. Leggi
|
a roma, il meis incontra lo storico settis
"Il museo, memoria culturale
contro l'oblio e l'ignoranza"
“Mostrare
la storia, coltivare la memoria”. Un tema importante, impegnativo, che
per il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah rappresenta
una sfida fondante, di quelle che pongono continui interrogativi: quale
valenza ha un museo di questo tipo? Che cosa deve rappresentare?
Domande che sono riecheggiate nella Sala del Galata di Palazzo Altemps,
sede del Museo Nazionale Romano, e alle quali ha offerto alcune
soluzioni l’Accademico dei Lincei, archeologo e storico dell’arte
Salvatore Settis.
La cornice di Piazza S. Apollinare è stata scelta perché il Museo
Nazionale Romano, come ha spiegato il suo direttore, Daniela Porro, ha
partecipato attivamente alla realizzazione del percorso espositivo
“Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni”, da cui la lectio di
Settis ha preso spunto: “Abbiamo prestato al MEIS alcuni reperti –
lucerne che raffigurano la menorah, epitaffi, sigilli come quello di
Theodora, coperchi di sarcofagi come quello di Artemidora e colli di
anfora – provenienti da Palazzo Massimo alle Terme, dalle Terme di
Diocleziano e dalla Crypta Balbi. E abbiamo permesso la riproduzione di
calchi in 3D di diverse opere, quali il sarcofago della menorah,
inamovibile per motivi conservativi, e il sarcofago di Faustina. Una
collaborazione che, anche nello sviluppo futuro di questo
importantissimo museo, saremo lieti di poter continuare”.
La
stringente attualità del tema dell’incontro romano e del messaggio che
il percorso espositivo del MEIS comunica è stata sottolineata dal
Presidente del Museo, Dario Disegni: “La nostra mostra inaugurale,
oltre ad essere molto innovativa e a prefigurare il futuro museo,
mostra come la minoranza ebraica fosse perfettamente integrata nella
società italiana, ma non assimilata, perché gli ebrei hanno mantenuto
saldamente e anzi sviluppato la propria identità religiosa e culturale.
Una dinamica che credo dovrebbe ispirare una riflessione sullo sviluppo
dell’Italia, tanto più in un momento come questo, in cui si affacciano
al nostro paese minoranze in fuga da guerre, barbarie e persecuzioni”. Leggi
|
qui roma - il festival di cultura ebraica
Moretto, un eroe a teatro
Da
una parte un pugile dilettante in lotta contro i crimini del
nazifascismo, all’anagrafe registrato come Pacifico Di Consiglio ma
conosciuto da tutti come “Moretto”. Dall’altra Luigi Roselli, a capo di
una delle bande in camicia nera che imperversarono per le strade di
Roma dopo l’entrata in vigore delle Leggi razziste.
Un confronto che, dalle pagine del libro “Duello del ghetto” di
Maurizio Molinari e Amedeo Osti Guerrazzi uscito nel gennaio del 2017
arriva ora a teatro con “A testa alta”, lo spettacolo del giornalista
Antonello Capurso con cui si concluderà questa sera alle 21.30 Ebraica,
il festival culturale romano in svolgimento. Interpretato dallo stesso
Capurso, da Micol Pavoncello e da Ludovico Fremont, lo spettacolo
valorizza “l’imprevedibile gancio destro” con cui Moretto combatté
l’arroganza degli aguzzini. Un gancio che lo inserisce a pieno titolo
nella grande generazione di pugilatori “che negli stessi anni si
formava nella comunità ebraica, da Lazzaro Anticoli a Lello Efrati, da
Giacomo Di Segni a Settimio Terracina”. Leggi
|
Ticketless - Poledrelli siamo noi
|
"Dunque,
come dicevo, quella mattina mi era venuta la bella idea di passarla in
biblioteca. Senonché avevo avuto appena il tempo di sedermi a un tavolo
della sala di consultazione e di tirar fuori quanto mi occorreva, che
uno degli inservienti, tale Poledrelli, un tipo sui sessant’anni,
grosso, gioviale, celebre mangiatore di pastasciutta e incapace di
mettere insieme due parole che non fossero in dialetto, mi si era
avvicinato per intimarmi d’andarmene, e subito. Tutto impettito,
facendo rientrare il pancione e riuscendo persino a esprimersi in
lingua, l’ottimo Poledrelli aveva spiegato a voce alta, ufficiale, come
il signor direttore avesse dato in proposito ordini tassativi: ragione
per cui – aveva ripetuto – facessi senz’altro il piacere di alzarmi e
di sgomberare".
Il destino ha voluto che Poledrelli, il personaggio del Giardino dei
Finzi Contini, facesse capolino nelle scuole superiori il giorno della
prima prova dell’Esame di Stato e nelle ore in cui "ordini tassativi"
intimavano "a voce alta, ufficiale" censimenti in nome
dell’appartenenza etnica ("Facciano senz’altro il piacere di alzarsi e
di sgomberare").
Alberto Cavaglion
Leggi
|
|
Periscopio - Edoardo Volterra
|
Vivo
interesse e grande commozione ha suscitato, nel folto e assai
autorevole pubblico presente (nel quale erano presenti diversi tra i
più eminenti giuristi italiani), una toccante manifestazione
organizzata, lo scorso mercoledì 13 giugno, presso la Facoltà di
Giurisprudenza dell'Università di Roma la Sapienza, in commemorazione
di Edoardo Volterra (Roma 1904-Roma 1984), tra i massimi protagonisti
della cultura, del diritto e della democrazia del secolo trascorso, che
ha segnato profondamente, con la sua personale impronta di pensiero,
impegno e dedizione, la storia del nostro Paese.
Francesco Lucrezi, storico
Leggi
|
I quaderni di Ravensbrück
|
Tra
il 2005 e il 2007 le ricercatrici Shirli Gilbert e Juliane Brauer
pubblicarono rispettivamente Music in the Holocaust. Confronting Life
in the Nazi Ghettos and Camps (Clarendon Press, Oxford) e Musik im
Konzentrationslager Sachsenhausen (Metropol Verlag, Berlin); entrambi i
testi sono fondamentali nell’analisi della fenomenologia musicale nei
Lager sorti nel territorio metropolitano tedesco.
Nel 2005 le Éditions de la Martinière Paris pubblicarono il testo
dell’operetta–revue Le Verfügbar aux Enfers, scritta a Ravensbrück
dall’etnologa francese Germaine Tillion; il 2 giugno 2007 presso il
Théâtre du Châtelet di Parigi si tenne la prima esecuzione de Le
Verfügbar aux enfers per attore, voci soliste ed ensemble strumentale
(musicisti della Orchestre de Chambre Pelléas diretta da Hélène
Bouchez), l’esecuzione fu altresì registrata per France Musique.
Francesco Lotoro
Leggi
|
|
|