28 febbraio 2018 - 13 Adar 5778

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 27 Giugno 2018 - 14 Tamuz 5778
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Giuseppe Momigliano,
rabbino
“Come sono belle le tue tende, o Giacobbe, le tue dimore, o Israele” (Numeri 24,5). È questa una delle sublimi espressioni rivolte ai figli d’Israele da Bil’am, un veggente ingaggiato per maledire il popolo e trovatosi, suo malgrado, per volontà dell’Eterno, a pronunciare, in spirito profetico, elevate parole di benedizione. Le dimore di cui ci parla questo passo della Torah, che Bil’am contemplò estasiato, sono state variamente interpretate dai Maestri; nel senso letterale, riportato anche da Rashì, rappresentano la purezza di sentimenti e il reciproco rispetto che caratterizzava tutto il popolo d’Israele, dal momento che le tende dell’accampamento erano disposte in modo tale che gli ingressi non fossero mai prospicienti gli uni agli altri, così da preservare l’intimità e la riservatezza nella vita privata di ogni famiglia. 
 
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Davide
Assael,
ricercatore
La cosa che più sancisce la vittoria dell'imperante retorica nazionalista è l'adozione, da parte di politici ed intellettuali dell'altro fronte, non solo degli stessi argomenti, ma anche dello stesso vocabolario. Quella neolingua scandita da termini privi di senso come "sovranismo", "migranti economici", "taxi del mare", "è finita la pacchia", "lo faccio pensando ai loro bambini". Ieri sentivo il matematico Piergiorgio Oddifreddi, sempre in prima fila a denunciare quelli che definisce i crimini israeliani (una volta si spinse persino a paragonare Gaza al ghetto di Varsavia, noto covo di progettazione di attentati terroristici e famosa rampa di lancio per missili destinati sulla popolazione civile avversaria) annuire alla politica del nostro ministro dell'Interno.
 
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Neonazisti nel campo rom
In Ucraina una vittima
In Europa ancora un drammatico caso di cronaca che ha come protagonista l’estrema destra. La Stampa riferisce di un attacco a un campo rom in Ucraina perpetrato da alcuni neonazisti, armati di martelli e pugnali. “Si tratta come minimo della sesta aggressione contro i rom ucraini in appena due mesi, ma questa volta la barbara ferocia dei nazionalisti ha superato ogni limite: nell’attacco – spiega il quotidiano torinese – è stato infatti ucciso un ragazzo di 24 anni e sono rimaste gravemente ferite altre quattro persone, tra cui una donna e un bambino”.
Nessuna strada o piazza sarà dedicata a Roma a Giorgio Almirante, diversamente da quanto stabilito in una mozione di due settimane fa. Ironizza il Messaggero: “Era il 14 giugno quando l’Assemblea capitolina, coi voti determinanti dei Cinquestelle, ha deciso che a Roma andrebbe intitolata una strada a Giorgio Almirante. Ieri sera, coi partigiani a marcare stretto il Consiglio comunale, il Movimento ha fatto inversione a U: contrordine grillini, la via al leader missino non si fa più”. Tra le tante voci che si erano levate in protesta viene ricordata anche quella della Comunità ebraica.
La candidatura di Sumaya Abdel Qader alla presidenza della Commissione cultura del Comune di Milano, sostenuta dal Pd, scatena forti polemiche nell’opposizione ma anche in parte della squadra di governo cittadina. “Due anni fa la sua candidatura nelle liste del Pd aveva scatenato polemiche durissime. Dal centrodestra, soprattutto, per la presunta vicinanza di Sumaya ai Fratelli Musulmani, ma anche a sinistra qualcuno storse il naso per certe prese di posizioni considerate ‘ambigue’ contro lo Stato d’Israele. Oggi – scrive il dorso locale del Corriere – il caso riesplode”. Tra gli interventi che vengono riportati anche quello dell’europarlamentare Stefano Maullu di Forza Italia, che afferma: “Dalla giunta è arrivato un altro colpo per i milanesi e per l’intera comunità ebraica”.
Nuovi numeri, diffusi dal ministero israeliano del Turismo, riconoscono il successo del Giro d’Italia partito quest’anno da Gerusalemme. “L’istituto certifica che sono stati circa diecimila i nostri connazionali che sono arrivati in Israele a maggio, per vacanza o lavoro: il 27% in più rispetto al 2017” scrive la Gazzetta dello sport. Il quotidiano rosa segnala anche il conferimento agli organizzatori della corsa della Menorah d’oro, il premio internazionale del Benè Berith che sarà assegnato il prossimo lunedì a Roma.
“In futuro ogni passeggero che si rifiuti di sedersi accanto a un altro sarà fatto scendere immediatamente”. Così il presidente della compagnia di bandiera israeliana El Al, che Avvenire definisce “una delle più affidabili e accreditate al mondo”. Parole che chiudono una polemica apertasi negli scorsi giorni quando un volo New York-Tel Aviv è decollato con ritardo perché, riporta il quotidiano della Conferenza episcopale italiana, “quattro passeggeri ebrei ortodossi si sono rifiutati di viaggiare seduti accanto a passeggere di sesso femminile”
 
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  davar
varsavia modifica la norma controversa
Polonia, legge sulla Shoah
marcia indietro del governo

Dopo mesi di pressione diplomatica sul governo di Varsavia, il Primo ministro Mateusz Morawiecki ha deciso di fare un passo indietro e riformulare la controversa legge sulla Memoria della Shoah. Nelle scorse ore Morawiecki ha infatti presentato una proposta di riforma della norma che nella sua prima versione prevedeva il carcere fino a 3 anni per chiunque associasse la nazione polacca alla Shoah. “Con questa legge abbiamo riaffermato un principio, ma il senso della modifica consiste nel venire incontro alla realtà internazionale”, ha affermato il Premier chiedendo il sostegno all'emendamento della legge che cancella la previsione di una pena detentiva. “Esistono altri strumenti per difendere il buon nome della Polonia”, ha affermato Morawiecki, sostenuto dalla camera bassa che ha approvato la nuova formulazione con 388 favorevoli, 25 contrari e 5 astensioni dopo una tesa discussione parlamentare. “Perché così tardi? Perché così tanto ha dovuto essere rotto?” ha contestato in aula Kamila Gasiuk-Pihowicz, membro dell'opposizione, riferendosi agli scontri internazionali prodotti dalla norma voluta dal partito di maggioranza Diritto e Giustizia. Israele e Stati Uniti sono stati infatti tra i paesi che hanno più duramente criticato la norma. “Questa norma – aveva avvisato lo Yad Vashem di Gerusalemme – rischia di rendere confusa la verità storica grazie alle limitazioni che pone alle espressioni riguardo la complicità di segmenti della popolazione polacca nei crimini commessi contro gli ebrei dal suo stesso popolo, sia direttamente sia indirettamente su suolo polacco durante la Shoah”. Tra le voci che più si sono spese per contrastare l'iniziativa del governo polacco, quella dell'International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA), organizzazione intergovernativa dedicata alla tutela della Memoria e di cui l'Italia ha assunto la guida nel 2018. “La decisione di non imporre la pena detentiva va senz'altro apprezzata come un un passo nella giusta direzione – ha sottolineato il presidente dell'IHRA Sandro De Bernardin a Pagine Ebraiche - Credo che l'IHRA abbia svolto un ruolo importante, coagulando una forte pressione 'pedagogica' internazionale nei confronti del governo polacco”.
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a roma, il meis incontra lo storico settis
"Il museo, memoria culturale
contro l'oblio e l'ignoranza"

“Mostrare la storia, coltivare la memoria”. Un tema importante, impegnativo, che per il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah rappresenta una sfida fondante, di quelle che pongono continui interrogativi: quale valenza ha un museo di questo tipo? Che cosa deve rappresentare?
Domande che sono riecheggiate nella Sala del Galata di Palazzo Altemps, sede del Museo Nazionale Romano, e alle quali ha offerto alcune soluzioni l’Accademico dei Lincei, archeologo e storico dell’arte Salvatore Settis.
La cornice di Piazza S. Apollinare è stata scelta perché il Museo Nazionale Romano, come ha spiegato il suo direttore, Daniela Porro, ha partecipato attivamente alla realizzazione del percorso espositivo “Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni”, da cui la lectio di Settis ha preso spunto: “Abbiamo prestato al MEIS alcuni reperti – lucerne che raffigurano la menorah, epitaffi, sigilli come quello di Theodora, coperchi di sarcofagi come quello di Artemidora e colli di anfora – provenienti da Palazzo Massimo alle Terme, dalle Terme di Diocleziano e dalla Crypta Balbi. E abbiamo permesso la riproduzione di calchi in 3D di diverse opere, quali il sarcofago della menorah, inamovibile per motivi conservativi, e il sarcofago di Faustina. Una collaborazione che, anche nello sviluppo futuro di questo importantissimo museo, saremo lieti di poter continuare”.
La stringente attualità del tema dell’incontro romano e del messaggio che il percorso espositivo del MEIS comunica è stata sottolineata dal Presidente del Museo, Dario Disegni: “La nostra mostra inaugurale, oltre ad essere molto innovativa e a prefigurare il futuro museo, mostra come la minoranza ebraica fosse perfettamente integrata nella società italiana, ma non assimilata, perché gli ebrei hanno mantenuto saldamente e anzi sviluppato la propria identità religiosa e culturale. Una dinamica che credo dovrebbe ispirare una riflessione sullo sviluppo dell’Italia, tanto più in un momento come questo, in cui si affacciano al nostro paese minoranze in fuga da guerre, barbarie e persecuzioni”.
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qui roma - il festival di cultura ebraica
Moretto, un eroe a teatro
Da una parte un pugile dilettante in lotta contro i crimini del nazifascismo, all’anagrafe registrato come Pacifico Di Consiglio ma conosciuto da tutti come “Moretto”. Dall’altra Luigi Roselli, a capo di una delle bande in camicia nera che imperversarono per le strade di Roma dopo l’entrata in vigore delle Leggi razziste.
Un confronto che, dalle pagine del libro “Duello del ghetto” di Maurizio Molinari e Amedeo Osti Guerrazzi uscito nel gennaio del 2017 arriva ora a teatro con “A testa alta”, lo spettacolo del giornalista Antonello Capurso con cui si concluderà questa sera alle 21.30 Ebraica, il festival culturale romano in svolgimento. Interpretato dallo stesso Capurso, da Micol Pavoncello e da Ludovico Fremont, lo spettacolo valorizza “l’imprevedibile gancio destro” con cui Moretto combatté l’arroganza degli aguzzini. Un gancio che lo inserisce a pieno titolo nella grande generazione di pugilatori “che negli stessi anni si formava nella comunità ebraica, da Lazzaro Anticoli a Lello Efrati, da Giacomo Di Segni a Settimio Terracina”.
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qui roma 
Le vittime del Lager di Dachau,
un gesto per non dimenticare

Presso il Monumento al Deportato del cimitero del Verano ha avuto luogo una toccante cerimonia di collocazione di ceneri di vittime del campo di Dachau, consegnate dopo la guerra allo storico esponente dell’Associazione Nazionale Ex Deportati (ed ex internato) Giovanni Melodia, e da lui conservate fino alla sua scomparsa.
All’iniziativa hanno presenziato il presidente di Aned Dario Venegoni e il suo vice Aldo Pavia (che guida la sezione romana), la presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello, il rabbino Alberto Funaro, l’assessore alla Persona, scuola e comunità solidale del Comune di Roma Laura Baldassarre.
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la rivista shalom passa a sei uscite l'anno 
Roma ebraica, l'informazione
e la formula che cambia

Il giornale comunitario romano Shalom riduce la periodicità limitandola a sei uscite l’anno e cambia la formula sviluppando la propria presenza sul web. Un incontro al Palazzo della Cultura intitolato “Shalom. Comunicare il futuro”, nell’ambito di Ebraica. Festival internazionale di cultura, la kermesse che si sta svolgendo in questi giorni a Roma, è in programma per il pomeriggio di questo mercoledì 27 giugno alle 18.30.
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pilpul
Ticketless - Poledrelli siamo noi
"Dunque, come dicevo, quella mattina mi era venuta la bella idea di passarla in biblioteca. Senonché avevo avuto appena il tempo di sedermi a un tavolo della sala di consultazione e di tirar fuori quanto mi occorreva, che uno degli inservienti, tale Poledrelli, un tipo sui sessant’anni, grosso, gioviale, celebre mangiatore di pastasciutta e incapace di mettere insieme due parole che non fossero in dialetto, mi si era avvicinato per intimarmi d’andarmene, e subito. Tutto impettito, facendo rientrare il pancione e riuscendo persino a esprimersi in lingua, l’ottimo Poledrelli aveva spiegato a voce alta, ufficiale, come il signor direttore avesse dato in proposito ordini tassativi: ragione per cui – aveva ripetuto – facessi senz’altro il piacere di alzarmi e di sgomberare".
Il destino ha voluto che Poledrelli, il personaggio del Giardino dei Finzi Contini, facesse capolino nelle scuole superiori il giorno della prima prova dell’Esame di Stato e nelle ore in cui "ordini tassativi" intimavano "a voce alta, ufficiale" censimenti in nome dell’appartenenza etnica ("Facciano senz’altro il piacere di alzarsi e di sgomberare").


Alberto Cavaglion
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Periscopio - Edoardo Volterra
Vivo interesse e grande commozione ha suscitato, nel folto e assai autorevole pubblico presente (nel quale erano presenti diversi tra i più eminenti giuristi italiani), una toccante manifestazione organizzata, lo scorso mercoledì 13 giugno, presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Roma la Sapienza, in commemorazione di Edoardo Volterra (Roma 1904-Roma 1984), tra i massimi protagonisti della cultura, del diritto e della democrazia del secolo trascorso, che ha segnato profondamente, con la sua personale impronta di pensiero, impegno e dedizione, la storia del nostro Paese.

Francesco Lucrezi, storico
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 I quaderni di Ravensbrück
Tra il 2005 e il 2007 le ricercatrici Shirli Gilbert e Juliane Brauer pubblicarono rispettivamente Music in the Holocaust. Confronting Life in the Nazi Ghettos and Camps (Clarendon Press, Oxford) e Musik im Konzentrationslager Sachsenhausen (Metropol Verlag, Berlin); entrambi i testi sono fondamentali nell’analisi della fenomenologia musicale nei Lager sorti nel territorio metropolitano tedesco.
Nel 2005 le Éditions de la Martinière Paris pubblicarono il testo dell’operetta–revue Le Verfügbar aux Enfers, scritta a Ravensbrück dall’etnologa francese Germaine Tillion; il 2 giugno 2007 presso il Théâtre du Châtelet di Parigi si tenne la prima esecuzione de Le Verfügbar aux enfers per attore, voci soliste ed ensemble strumentale (musicisti della Orchestre de Chambre Pelléas diretta da Hélène Bouchez), l’esecuzione fu altresì registrata per France Musique.


Francesco Lotoro
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