Jonathan Sacks,
rabbino
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Sukkot
è il momento in cui ci poniamo la domanda più profonda su cosa rende
una vita degna di essere vissuta. Dopo aver pregato per Rosh Hashanah e
Yom Kippur per essere scritti nel Libro della Vita, Kohelet (che
leggiamo a Sukkot) ci costringe a ricordare quanto breve sia
effettivamente la vita e quanto sia vulnerabile.
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Davide
Assael,
ricercatore
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Nella
Budapest dell’Ungheria di Viktor Orban si sta inaugurando un Museo
della Shoah. Sembrerebbe una buona notizia, che rafforza il clima di
vicinanza fra il Premier ungherese e Netanyahu, anche recentemente
ribadito da reciproche visite. C’è un però, già sottolineato dagli
esperti dello Yad VaShem.
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Trump-Rohani,
scontro all’Onu
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Nuovo
scontro tra Trump e Rohani all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
“Probabilmente è anche una persona amabile, ma gli iraniani devono
cambiare atteggiamento” ha detto Trump di Rohani, manifestando
disponibilità a un incontro. “Non siamo noi che abbiamo chiesto un
incontro con il governo americano. Sono loro che nel 2017 ci hanno
invitato otto volte. Ma per ora non ci sono le condizioni per il
dialogo” ha detto Rohani in una intervista alla Cnn.
Nel suo intervento Trump ha parlato del recente spostamento
dell’ambasciata in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme come di un passo
avanti verso la pace. In generale, ha affermato, “la mia
amministrazione ha realizzato in meno di due anni più cose di quasi
tutte quelle che l’avevano preceduta”. Parole che, riportano i
quotidiani, hanno suscitato una generale ilarità. “Trump sfida (e fa
ridere) l’Onu” titola il Corriere. “Trump tuona contro Teheran ma
l’assemblea Onu ride di lui” la scelta di Repubblica. Sostiene Fiamma
Nirenstein, sul Giornale: “L’Iran ha rispettato l’accordo, ha detto la
Mogherini. Sì, quello di restare se stesso, accanito, imperialista,
furbo, sicuro di potere impaurire e sedurre. Tutti, fuorché Israele. E
adesso anche Trump”.
È stata proprio la Mogherini ad annunciare la creazione di un sistema
europeo per tutelare le transazioni con l’Iran, evitando le sanzioni
americane. “Il sistema – scrive il Corriere – faciliterà le compagnie
petrolifere e le imprese consentendo loro di continuare a fare business
senza affidarsi al dollaro e al mercato globale a guida Usa”.
Ha suscitato indignazione il furto a Varese di una targa commemorativa
in ricordo di Giorgio Perlasca posta nove anni fa nel locale Giardino
dei Giusti. Per il sindaco Davide Galimberti, le cui parole sono
riportate dal Corriere Milano, si tratta di “un gesto vigliacco di
matrice ideologica e che arriva nell’ottantesimo anniversario delle
leggi razziali”.
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il vertice tra netanyahu e trump
La Russia e il pericolo iraniano,
le preoccupazioni d'Israele
“La
crisi tra Russia e Israele per l'abbattimento dell'aereo dell'aviazione
russa da parte di una batteria antiaerea siriana è lungi dall'essere
superata. Gerusalemme spera che l'intervento americano contribuisca a
ridurre la tensione”, riportava nelle scorse ore l'analista militare di
Haaretz Amos Harel. Nonostante un primo segnale di disgelo infatti, la
Russia sembra voler mantenere una linea dura nei confronti d'Israele,
considerata indirettamente responsabile dell'incidente della scorsa
settimana in cui era rimasto coinvolto un aereo russo: ad abbatterlo,
la contraerea siriana, attivatasi dopo un attacco aereo israeliano in
Siria, mirato a colpire un rifornimento di armi iraniano diretto al
movimento terroristico Hezbollah. I caccia israeliani, riporta Tsahal,
erano già rientrati in patria quando i missili siriani hanno abbattuto
l'aereo in questione. “Le informazioni fornite dall’esercito israeliano
sono in contrasto con le conclusioni del ministero della Difesa russo”,
aveva commentato il Presidente russo Vladimir Putin, aprendo così una
piccola crisi nei rapporti con Israele, che da tempo interviene in
Siria con il benestare di Mosca per colpire obiettivi iraniani e legati
a Hezbollah. Di questa complessa situazione Netanyahu ha intenzione di
discutere oggi con Trump (nell'immagine l'incontro trai due a
Washington nel febbraio 2017), nel vertice che li vedrà coinvolti a New
York dove è in corso l'assemblea delle Nazioni Unite. Leggi
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bilancio sociale / 10 - musica
Da Parma a Roma, l'ebraismo
si racconta attraverso le note
Organizzato
dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in collaborazione con
Parma OperArt e sotto la direzione artistica del Maestro Riccardo
Joshua Moretti, il "Concorso di composizione musicale nella tradizione
ebraica" ha richiamato a Parma musicisti da tutta Europa e da Israele.
Dedicato ai cinquant’anni dall’unificazione di Gerusalemme, con la
partecipazione della Presidente dell’Unione Noemi Di Segni,
dell’assessore alla Cultura UCEI David Meghnagi, di rav David Sciunnach
e dell'allora presidente della Comunità ebraica locale Giorgio Yehuda
Giavarini, la manifestazione si è dimostrate laboratorio e incubatore
di nuove idee.
Ad aggiudicarsi il concorso il brano Shirah del compositore Luka Lodi.
Oltre al vincitore in lizza nella finale il francese Alexis Cielsa e
gli italiani Francesco Melani e Gianmartino
Durighello. Tutti protagonisti con dei brani, ha sottolineato il
Maestro Moretti, “di altissimo livello”. “Questa prima edizione è
riuscita a determinare pienamente lo spirito dell’iniziativa, ha
commentato Moretti, nel frattempo diventato presidente della Comunità
ebraica di Parma oltre che coordinatore della Commissione Cultura UCEI
portando all’attenzione composizioni di musicisti provenienti da vari
paesi europei e da Israele che hanno dedicato i loro brani alla
tradizione ebraica e in particolare modo alla città di Gerusalemme”. Leggi
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qui torino - il convegno
"1938, la memoria dell'infamia
si traduca in azione civile"
È
il 18 settembre 1938 il giorno in cui Benito Mussolini annuncia da
Trieste parole paragonabili a macigni che sanciscono il punto di non
ritorno per la discriminazione e le persecuzioni degli ebrei italiani.
L’ebraismo mondiale viene definito un “nemico irreconciliabile” del
fascismo, un problema a cui bisogna trovare una soluzione. Ed è proprio
a ottant’anni esatti da quel discorso, che il Polo del ‘900 di concerto
con l’Ordine dei giornalisti del Piemonte, si è fatto promotore per
creare, nel sempre più fitto calendario di iniziative dedicate,
un’occasione di studio e di riflessione attorno al tema delle
discriminazioni razziali.
Ad aprire il convegno, dopo i saluti istituzionali di Sergio Soave,
presidente del Polo del ‘900 e di Alberto Sinigaglia, presidente
dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte, la proiezione del filmato
originale del discorso di Mussolini, custodito dall’Archivio Nazionale
Cinematografico della Resistenza. Leggi
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Ticketless - Pecore matte
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C’è
grande bisogno di “pecore matte”, nei giorni in cui si commemorano le
leggi razziali: “Se mala cupidigia altro vi grida,/ uomini siate, e non
pecore matte,/sì che ‘l Giudeo di voi tra voi non rida”. Si ricorderà:
i versi del Canto V dell’Inferno furono scelti come epigrafe per la
rivista “La Difesa della Razza”. “Pecore matte” con orgoglio andavano e
vanno definiti coloro che ieri s’opponevano a quell’obbobrio e, oggi,
denunciano il razzismo strisciante. Convinto da sempre che la ricerca
storiografica debba sempre partire da un’esigenza del presente ho
ripreso in mano in questi giorni un lavoro abbandonato prima di
concluderlo: un’antologia delle più belle pagine dell’antirazzismo
nell’Italia unita. Una ricerca rimasta nel mondo delle belle
intenzioni: si partiva dall’antirazzismo coloniale di Napoleone
Colajanni e Arcangelo Ghisleri. Contavo di intitolarla proprio così “Le
pecore matte”.
Alberto Cavaglion
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Periscopio - Buonismo
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La
storia degli "-ismi", com'è noto, è assai controversa e altalenante.
Alcuni (come il nazismo, o il comunismo), dopo avere goduto di
strepitosa popolarità, e avere mosso sterminate masse di supporter,
sconfitti dalla storia, passano rapidamente di moda, svelando
(giustamente, e per fortuna) la loro intrinseca nequizia o illusorietà
(pur continuando a sedurre gruppi minoritari, ma non insignificanti, di
supporter). Altri (come il socialismo, o il liberalismo) vanno
semplicemente all'ospizio, per vecchiaia, tra pannoloni e infermiere,
in attesa di una pietosa eutanasia. Altri ancora (come il fascismo), da
morti, stramorti che sembravano, conoscono impensabili e sorprendenti
risvegli. Qualcuno (come il terrorismo), pur combattuto dai più,
continua a rigogliare e spaventare, qualcun altro (come il sionismo)
affascina, come sempre, alcuni, ma sta molto antipatico a molti altri.
Francesco Lucrezi, storico
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