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16 ottobre 2018 - 7 Cheshvan 5779
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Ephraim Mirvis, rabbino capo
di Gran Bretagna
Quando qualcuno nega il diritto di Israele ad esistere ci ferisce, proprio come un attacco a un membro stretto della nostra famiglia.
 
Dario
Calimani,
Università di Venezia
Capita ogni volta che ricordiamo come siamo stati trattati, il male che ci hanno fatto, la crudeltà che hanno riversato su di noi, l’indifferenza che ci hanno riservato i molti che si sono girati dall’altra parte. Succede troppe volte all’anno. Capita oggi, per l’anniversario della deportazione degli ebrei da Roma, e capita quest’anno, per l’anniversario delle famigerate leggi razziste, e ricapiterà in tutte le date che ci ricordano, ogni anno e più volte l’anno, la persecuzione e la deportazione dei nostri cari dalle città e dai paesi d’Italia.
 
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Lodi e i bimbi esclusi
Si alza il livello dello scontro politico in merito alla delibera emessa dal sindaco di Lodi Sara Casanova che impedisce a decine di bambini stranieri di pranzare alle mense delle scuole materne ed elementari della città e di utilizzare i relativi servizi di scuolabus. Secondo il presidente della Camera Roberto Fico, “nel momento in cui si fa una delibera che in modo conscio o in modo inconscio crei delle discriminazioni così importanti si deve solamente chiedere scusa. Dopo le scuse questi bambini potranno rientrare tranquillamente nella mensa scolastica”.
“Il sindaco di Lodi vuole controllare che tutti quelli che devono paghino la mensa scolastica dei figli? Fa bene”, la risposta del vicepremier Matteo Salvini. Sulla delibera intanto si aspetta la decisione del Tar, dopo il ricorso di alcune associazioni per chiederne l’annullamento (Corriere della Sera).

Lunedì sera la Francia ha ammesso di avere espulso venerdì scorso in Italia due migranti attraverso una procedura irregolare. “Bell’ambito di una missione di rimpatrio di stranieri irregolari, un veicolo della gendarmeria francese ha attraversato il confine franco-italiano in direzione di Claviére (Italia) senza previa autorizzazione della polizia italiana”, hanno confermato le autorità francese, aggiungendo però che la polizia di Bardonecchia, città poco più a nord di Claviére, sulle Alpi torinesi, era a conoscenza del fatto che i due migranti sarebbero stati coinvolti in una procedura di espulsione.
 
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  davar
a 75 anni dal rastrellamento nazista
"16 ottobre, ferita di tutti"
“Il 16 ottobre 1943 fu un sabato di orrore, da cui originò una scia ancor più straziante di disperazione e morte: la deportazione degli ebrei dal ghetto di Roma costituisce una ferita insanabile non solo per la comunità tragicamente violata, ma per l’intero popolo italiano”.
È quanto dichiara in una nota il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “In questo giorno di memoria e raccoglimento
prosegue la nota – la Repubblica si stringe alla Comunità ebraica italiana, ai parenti, ai discendenti dei deportati, poi torturati e uccisi, e rinnova il proprio impegno per rafforzare i valori della Costituzione, che si fonda sull’inviolabilità dei diritti di ogni persona e che mai potrà tollerare discriminazioni, limitazioni della libertà, odi razziali”.
Favorita dalle leggi razziste fu l'avvio anche in Italia, si ricorda, “di una caccia spietata che non risparmiò donne e bambini, anziani e malati, adulti di ogni età e condizione, messi all’indice solo per infame odio”.
Su questo fronte il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha garantito massimo impegno: “La Presidenza del Consiglio dei ministri – le sue parole – assicura il proprio impegno a sostenere tutte le iniziative volte a perpetuare la memoria della Shoah, affinché quella tragica pagina del nostro passato non resti soltanto un ricordo da tramandare e condividere, ma costituisca soprattutto un insegnamento essenziale per combattere ogni comportamento dettato dalla paura del diverso”.
Molte le iniziative che in queste ore ricordano il 16 ottobre. Tra le altre “Ricordiamo insieme”, svoltasi per il secondo anno consecutivo all’interno dell’ex Collegio Militare, oggi sede del Centro Alti Studi di Difesa, dove gli ebrei romani furono imprigionati prima della loro deportazione. Mille passi separano l’ex Collegio da Piazza San Pietro, da dove si è mosso un corteo con molti giovani in testa.
“Al mio ritorno a Roma da Auschwitz, solo e disperato, trovai indifferenza. L’indifferenza delle persone e delle istituzioni. Una indifferenza che ancora pesa sul nostro paese” ha sottolineato il Testimone Piero Terracina, che fu catturato in una successiva circostanza.

Emozione profonda anche nel corso della marcia silenziosa che ieri sera si è snodata per le strade e le piazze del Portico d’Ottavia per concludersi nel Tempio Maggiore della Capitale. I nomi di tutti i deportati, pronunciati uno ad uno. E stamane all’alba il suono dello shofar. “L’affetto che mi dimostrate è così forte che mi mancano la parole. Spero di continuare ancora in questa missione che il Padreterno mi ha affidato. Sarò sempre con voi” ha detto in sinagoga, in uno dei momenti più toccanti della cerimonia, il Testimone Sami Modiano.
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16 OTTOBRE - la FESTA DEL CINEMA DI ROMA
La Memoria sul grande schermo
La Festa del Cinema di Roma apre nel segno della Memoria, con la proiezione in un Cinema Barberini gremitissimo di “1938 – Quando scoprimmo di non essere più italiani”, film documentario di Pietro Suber con la consulenza di Amedeo Osti Guerrazzi.
Cinque storie e molteplici punti di vista attraverso cui comprendere come si arrivò alle negazione dei diritti fondamentali fino alle estreme conseguenze, mettendo ai margini una intera comunità distintasi per partecipazione e coinvolgimento nelle vicende nazionali. Una produzione Blue Film con Rai Cinema, insieme a Istituto Luce – Cinecittà, per riflettere sul ’38 attraverso le possibilità offerte dal grande schermo.
Sul palco sale tra gli altri la sindaca Virginia Raggi, accompagnata dal produttore Dario Coen. Una presenza significativa tra il pubblico di questa serata. E una iniziativa concreta presa proprio grazie al documentario di Suber: la decisione di cambiar nome alle strade della Capitale intitolate ai sottoscrittori del Manifesto della Razza Arturo Donaggio ed Edoardo Zavattari. Un impegno che, riconosce Coen, ha finito per essere un esempio anche per altre città.
Dedicato al rastrellamento che avvenne esattamente 75 anni fa il documentario La Razzia, 16 ottobre 1943, diretto dal regista Ruggero Gabbai e con testi di Marcello Pezzetti e Liliana Picciotto. Il documentario, prodotto dalla Fondazione Museo della Shoah in collaborazione con Rai Cinema, sarà proiettato stasera alle 21 alla Casa del Cinema e in anteprima nel pomeriggio alla Camera dei deputati su iniziativa della vicepresidente Mara Carfagna.
Il tema della Memoria al centro anche del documentario Who Will Write Our History di Roberta Grossman, prodotto da Nancy Spielberg, che ricostruisce le vicende dello storico Emanuel Ringelblum e relative realizzazione di un archivio all’interno del ghetto di Varsavia (la proiezione avverrà venerdì 19 alle 16.30, all’Auditorium Parco della Musica).
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qui milano - la conferenza
Accoglienza, sfida del presente
Accettare lo straniero è un processo di consapevolezza complesso e non immediato. “La tendenza dell’umano è di difendere la propria identità; è di espellere e non accogliere” ha spiegato in un affollata conferenza al Memoriale della Shoah di Milano lo psicoanalista e scrittore Massimo Recalcati, tra i protagonisti del ciclo di eventi organizzato dal Memoriale dal titolo “Premesso che non sono razzista – come nasce il pregiudizio e come combatterlo”. Recalcati ha parlato al pubblico de “Lo straniero interiore”, portando l’esempio del cuore e del suo trapianto da una persona a un’altra
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qui milano - l'incontro 
A confronto sul fine vita
Un confronto aperto tra mondo scientifico e religioso per approfondire un argomento di stretta attualità e di grande rilevanza per l’intera società italiana: quello del testamento biologico. Ad organizzare al Museo del Risorgimento di Milano un’articolata tavola rotonda – nel quadro delle iniziative del ciclo “Insieme per per prenderci cura” – l’Associazione Medica Ebraica, assieme alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana, la Comunità Religiosa Islamica Italiana, il Collegio Ipasvi Milano e Lodi. “Questo confronto è una grande opportunità per portare l’attenzione sulle differenze di approccio in merito al testamento biologico” ha sottolineato in apertura Rosanna Supino, presidente dell’Ame.
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l'incontro al meis
La nuova frontiera del Dialogo
Arrivati al Meis da Bologna per una sessione speciale della trentaduesima edizione di Ponti di pace – l’appuntamento annuale organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio nello “spirito di Assisi” – i partecipanti all’incontro intitolato “Le nuove frontiere del dialogo ebraico – cristiano” hanno avuto l’opportunità di visitare il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah accompagnati dal Direttore Simonetta della Seta. I relatori, dal rabbino capo di Francoforte Avichai Apel al vescovo luterano Jürgen Johannesdotter, dal grande studioso rav Daniel Sperber, che alla Bar Ilan University insegna Talmud ed è presidente dell’Institute for Advanced Torah Studies ai vescovi Michel Santier e Ambrogio Spreafico sino a Oded Wiener, ex direttore generale del Gran Rabbinato di Israele, non
hanno solo visitato il percorso museale ma durante il percorso si sono soffermati a dibattere e spiegare, portando il loro contributo a una visita decisamente particolare.
“Sono stata felice e onorata di ricevere al Meis interpreti del dialogo ebraico-cristiano di una tale importanza – ha commentato Della Seta – personaggi di assoluto rilievo che sono inoltre venuti a visitare il museo accompagnati da una nutrita rappresentanza di altri partecipanti a Ponti di pace, appositamente venuti a Ferrara”.
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il premio menorah di anticoli
"Architettura, linguaggio vivo"
L’architetto Gianni Ascarelli, assessore ai Beni Culturali dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ha ricevuto a Fiuggi il Premio Menorah di Anticoli, giunto alla sesta edizione e conferito ogni anno dalla Fondazione Giuseppe Levi Pelloni in occasione e nell’ambito della Giornata Europea della Cultura Ebraica a personalità che abbiano legato il proprio impegno intellettuale, artistico e professionale al tema proposto.
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qui milano - il lutto
Ulianova Radice (1953-2018)
È scomparsa all’età di 64 anni la filosofa Ulianova Radice, direttore di Gariwo e vicepresidente dell’Associazione per il Giardino dei Giusti di Milano.
Sua, viene ricordato sul sito di Gariwo, l’idea di creare Wefor, il progetto del 2009 sui Giardini virtuali dei Giusti, rivolto al mondo della scuola. “Uno strumento di dialogo con i ragazzi su misura per loro, appoggiato dalla Comunità europea come progetto di eccellenza, che si è concluso con l’istituzione della Giornata europea dei Giusti. Perché – si legge – i ragazzi sono da sempre al centro del lavoro di Ulia, di Gariwo e di quanti, negli anni, hanno lavorato con noi sul tema dei Giusti”.
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qui ferrara - la proiezione
1938, il racconto di Treves
Questa sera alle 21 al Cinema Boldini (Via Previati 18, Ferrara) il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS, in collaborazione con l’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, presenta il documentario “1938 DIVERSI” di Giorgio Treves, che prenderà parte alla serata, introdotto dal Direttore del Museo, Simonetta della Seta, e da quello di ISCO, Anna Maria Quarzi.
L’occasione è data da una duplice ricorrenza: il 75° anniversario della razzia degli ebrei romani e gli 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziste.
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  pilpul

La soglia del pericolo
La domanda non è semplice ma, in definitiva, molto chiara. Qual è la soglia del pericolo? Quando, in altre parole, una somma di episodi piccoli e grandi, dichiarazioni estemporanee o strutturate, misure intraprese o solo annunciate configurano un clima che desta legittimamente allarme? Il quesito non è in alcun modo retorico, poiché ogni ingiustificato allarme sarebbe un regalo ai nostri avversari e un boomerang per le nostre ragioni. Sintetizziamola così: se vengono discriminati dei commercianti in base alla nazione di provenienza, o dei bambini non sono ammessi alla mensa perché immigrati, è lecito gridare al razzismo, dando per scontato lo scandalo? Ripeto: è un dilemma semplice ma è, in definitiva, l’unico decisivo.

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas



Il comunismo ci salverà
Negli ultimi giorni (NYT 5/10/2018, p. 1 ss.) Yue Xin è stata arrestata, Yu Juncong anche e con loro molti altri comunisti, dalle forze dell’ordine della Repubblica Popolare Cinese, la cui Costituzione, all’articolo 1, dispone che la RPC è uno Stato socialista soggetto alla dittatura democratica del popolo condotta dalla classe lavoratrice e basata sull’alleanza fra lavoratori e contadini. Nella mia attività (diciamo), ho incontrato numerose delegazioni cinesi, anche se dal dialogo non sono scaturiti, sicuramente per mia pochezza, dei risultati concreti.

Emanuele Calò, giurista
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Riscoprire Marx
Il 5 maggio 1818, a Treviri (Trier), bella città tedesca di origine romana sulle rive della Mosella, nasceva Karl Marx. Duecento anni dopo la sua città natale gli ha dedicato due mostre interessanti e complementari che si chiuderanno tra pochi giorni. Un week end è sufficiente per dare uno sguardo al tentativo di esplorare e comprendere il filosofo, l’economista, lo storico, il giornalista mettendolo criticamente a confronto col nostro tempo. La duplice esposizione si configura come un appassionante percorso nella vita di Marx e nel suo tempo, fasi decisive nella vicenda del progresso industriale e della trasformazione sociale, europea e non solo.

David Sorani
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