Pagine Ebraiche 24

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1 novembre 2018 - 23 Cheshvan 5779
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav


Alberto Moshe Somekh,
rabbino
Occorre sapere mostrare gratitudine verso chi ci ha aiutati. È questo un aspetto dell’etica biblica non adeguatamente messo in luce. Si predica sui meriti di chi aiuta, ma poco o nulla sui doveri incombenti su chi è aiutato.
 
Giorgio Berruto
“Chi mai metterebbe in discussione che l’antigiudaismo mutato in ‘antisemitismo’ rimanga la tela di fondo di quella catastrofe?” si chiede Georges Bensoussan indagando la genealogia della Shoah nel volume “Genocidio. Una passione europea”, pubblicato in Italia da Marsilio. “Ma questo presupposto”, continua lo storico francese, “non esclude uno sguardo più ampio: come comprendere, per esempio, i massacri del 1941 [la fucilazione sul posto in Polonia, Unione Sovietica e Paesi baltici, da parte di reparti speciali tedeschi, le Einsatzgruppen, di circa un milione e mezzo di persone, in larga maggioranza ebrei] senza fare riferimento al programma T4 [il piano della Germania nazista, parzialmente realizzato, di eliminazione delle persone con disabilità mentali]?
 
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Stop ai neofascisti
Il nuovo prefetto di Milano Renato Saccone ha confermato il divieto di raduni politici nei cimiteri. Lo ha fatto nel giorno in cui i soliti nostalgici del fascismo vogliono riunirsi al Campo X del cimitero Maggiore milanese. “Il questore prenderà i provvedimenti conseguenti e qualsiasi comportamento che non rientri nella regola sarà denunciato all’autorità giudiziaria”, spiega il prefetto al termine della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza. Una scelta condivisa dopo l’appello del sindaco Beppe Sala e dell’Anpi, anche se la Regione non ha partecipato al vertice. L’estrema destra però minaccia di sfidare i divieti, racconta Repubblica, mentre il Giornale è dalla parte dei nostalgici. “Attenti al fascista che è in noi”, avvertono Michela Murgia e Helena Janczek (Repubblica).

I rappresentanti del Memoriale di Auschwitz hanno presentato un’esposto all’ufficio del procuratore in Polonia per denunciare la neofascista che a Predappio ha indossato la vergognosa maglietta con su scritto Auschwitzland. Il caso, riporta Repubblica Bologna, “riguarda due aspetti in particolare della vicenda, cioè la promozione dell’ideologia nazista, quella che trova un corrispondente in Italia nell’apologia di fascismo, e l’offesa al memoriale di Auschwitz che è monumento nazionale in Polonia”. Al caso fa riferimento anche un editoriale di Enrico Franco, direttore del Corriere Bologna: editoriale che parla del legame tra il mondo ebraico e l’Emilia Romagna
 
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  davar
i lavori del consiglio e gli stati generali
UCEI, scelto il nuovo Segretario
L’ingegnere romano Uriel Perugia, 42 anni, è il nuovo Segretario Generale dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
L’ha stabilito all’unanimità il Consiglio UCEI nel corso dell’odierna riunione in svolgimento a Roma nell’ambito degli Stati Generali dell’Ebraismo Italiano.
Perugia succederà al segretario uscente Gloria Arbib dall’inizio del prossimo anno. Oggi, nel presentarsi al Consiglio, ha esposto il suo percorso di formazione ebraica, gli anni di studio al Collegio Rabbinico, l’esperienze con il movimento giovanile Hashomer Hatzair, l’aliyah in Israele a metà degli Anni Novanta, il ritorno a Roma, il suo lavoro nel settore aerospaziale.
Tra gli auspici espressi per il futuro dell’ebraismo italiano un rafforzamento del senso di identità, una maggiore internazionalizzazione, impegni forti sul fronte dell’educazione, della cultura e della Memoria, la necessità che sempre più sia spazio di confronto sereno tra anime diverse. “Darò tutto me stesso” ha assicurato.
“Questi dieci anni di lavoro in UCEI sono stati un’esperienza arricchente e gratificante. Dieci anni intensi, in cui ho accumulato esperienze e ricordi” ha sottolineato Arbib, cui il Consiglio ha rivolto un lungo applauso.
Apertosi con alcune comunicazioni della Presidente UCEI Noemi Di Segni, il Consiglio è proseguito con una relazione dell’assessore al Bilancio Davide Romanin Jacur, che ha fatto il punto sul’implementazione del piano di ristrutturazione dell’ente e assicurato, relativamente al 2019, la volontà di presentare un bilancio in pareggio senza dover utilizzare alcuna riserva.
Nel corso della mattinata sono inoltre intervenuti i diversi assessori di riferimento delle Commissioni UCEI. A prendere la parola Livia Ottolenghi, Giorgio Mortara, rav Giuseppe Momigliano, Sara Modena, Jacqueline Fellus, David Menasci, David Meghnagi e Dario Disegni.
I lavori (in diretta Facebook sulla pagina UCEI) proseguono nel pomeriggio con l’apertura degli Stati Generali.
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il reportage di 7 del corriere
Russia ebraica, presenza viva
"Diecimila chilometri, otto fusi orari, sette città, undici notti in treno, di cui sette in vagoni di terza classe con 52 sconosciuti, e quattro in intimi scompartimenti di seconda da condividere con altri due viaggiatori. Nell’uno e nell’altro caso, niente docce. A un primo impatto potrebbero non sembrare gli ingredienti di una luna di miele da sogno”. Inizia così il reportage firmato da Rossella Tercatin su 7 del Corriere in edicola in cui racconta il suo viaggio di nozze lungo la Transiberiana, da San Pietroburgo a Vladivostok. Una fotografia del paese anche attraverso la luce della sua significativa storia e presenza ebraica.


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jciak
La stagione dell'odio
Quando sabato mattina la notizia della strage di Pittsburgh è rimbalzata dallo schermo del telefono mi è tornata in mente Charlottesville, Virginia. Le bandiere con la svastica al vento, le braccia tese nel saluto nazista, le urla sgangherate dei suprematisti bianchi “Jews will not replace us!”, la giovane vita di Heather Heyer travolta da una macchina lanciata contro la folla.
Per quanto rovente, la furia antisemita di quel weekend era sfumata in secondo piano mentre l’attenzione pubblica si concentrava sulle statue confederate e il secolare razzismo contro gli afroamericani. Che l’odio dei suprematisti minacciasse allo stesso modo neri ed ebrei era però sotto gli occhi di tutti e basta andare al cinema per rendersene conto.

Daniela Gross
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  pilpul
Setirot - Noi e il fascismo
«Il fascismo non è una tegola cadutaci per caso sulla testa; è un effetto della apoliticità e quindi della immoralità civile del popolo italiano. Se non ci facciamo una coscienza politica non sapremo governarci, e un popolo che non sa governarsi cade necessariamente sotto il dominio straniero, o sotto la dittatura di uno dei suoi». Parola di Emanuele Artom, partigiano ebreo torinese, catturato sulle montagne piemontesi e ucciso dai nazifascisti nel marzo del 1944 (cit. da i Diari, a cura di Guri Schwarz, Bollati Boringhieri, 2008).

Stefano Jesurum, giornalista

In ascolto - De Sica
Questa settimana voglio ricordare il Giardino dei Finzi Contini. Ci ho pensato a lungo, mi sono chiesta se ai più sarebbe apparsa banale la scelta, fin troppo palese il collegamento con la nuova opera site-specific dell’artista israeliano Dani Karavan creata a Ferrara.
In realtà il mio non vuol essere un commento didascalico all’evento, quanto piuttosto una suggestione musicale che avvolge il luogo stesso, o meglio il “non luogo” nato dalla fantasia di Giorgio Bassani.
“Il giardino che non c’è” viene cullato dalla musica di Manuel De Sica, che compose la colonna sonora per il film “Il Giardino dei Finzi Contini” nel 1970 (regia di Vittorio De Sica), vincitore dell’Oscar come miglior film straniero (1971) e dell’Orso d’oro a Berlino (1971).


Maria Teresa Milano
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La necessaria reazione
Io una domanda l'avrei, dice uno studente in conclusione dell'incontro organizzato dall'Istituto Storico della Resistenza di Pistoia presso il Liceo scientifico cittadino, alla presenza di chi scrive e del collega e amico Stefano Bartolini: mi chiedo che cosa avrei fatto io, se avrei trovato la forza di aiutare e cercare di  salvare gli ebrei braccati dalle forze di polizia italiane, dai repubblichini, dalle bande degli sgherri fascisti e dai soldati tedeschi.

Sara Valentina Di Palma
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Eppur si muove 
Due episodi avvenuti negli ultimi giorni sembrano destinati a produrre significativi mutamenti negli equilibri del Medio Oriente, dove finora il quadro appariva segnato soltanto da aspetti negativi: la costante minaccia iraniana nei confronti di Israele, in particolare attraverso la pressione di Hezbollah al confine nord dello Stato ebraico; l’ininterrotto attacco di Hamas contro il Sud di Israele; l’infinita guerra civile siriana; la permanente instabilità dell’Iraq.

Valentino Baldacci
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