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16 novembre 2018 - 8 Kislev 5779
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Alberto Sermoneta, rabbino
La parashà inizia descrivendoci il sogno di Giacobbe, che vede degli angeli divini, che salgono e scendono da una scala che unisce il Cielo alla terra e termina con l’incontro di altri angeli.
Secondo l’opinione di Rashì, gli angeli che vede nel sogno della scala, sono quelli che lo accompagneranno da suo zio Labano e per tutto il tempo che resterà lì; mentre quelli incontrati al ritorno, sono quelli che lo riporteranno in Eretz Israel.
 
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
direttore
Fondazione CDEC
“Chi sono i fascisti? Che cosa sono? Benito Mussolini, loro ideatore, ritiene l’interrogativo ozioso. Sì, certo… sono qualcosa di nuovo… qualcosa d’inaudito… un antipartito. Ecco… i fascisti sono un antipartito! Fanno dell’antipolitica. Benissimo. Ma poi la ricerca dell’identità si deve fermare qui. L’importante è essere qualcosa che permetta di evitare gli impacci della coerenza, la zavorra dei principi”. Antonio Scurati nel suo romanzo M. Il figlio del secolo (Bompiani 2018) scrive così a pagina 66, e mi sa che di Mussolini non gliene importa un granché, e che richiami dal passato immagini utili alla descrizione del nostro presente. O sbaglio?...
 
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“Non cederemo a Hamas”
Ha preso avvio ieri, con un colloquio con papa Bergoglio, la visita in Italia del presidente israeliano Rivlin. Si avvicina il 25esimo Anniversario dell’avvio delle relazioni diplomatiche tra Israele e lo Stato Pontificio e, sottolinea La Stampa al riguardo, “c’erano numerosi argomenti sul tavolo dei due interlocutori”. Nell’occasione si è anche parlato dell’ultima crisi con il gruppo terroristico Hamas. “Israele non resterà in disparte mentre mina la stabilità o nuoce ai nostri civili” ha detto Rivlin.
Negli incontri previsti stamane con il Premier Conte e il Presidente Mattarella si parlerà invece “dei cambiamenti in corso in Medio Oriente, delle relazioni bilaterali italo-israeliane e della cooperazione”. Il clima cordiale dell’incontro in Vaticano è illustrato anche sui due giornali cattolici L’Osservatore Romano e Avvenire.

Un percorso partecipato di Memoria. A lanciarlo la sindaca di Roma, Virginia Raggi, che per il cambio di titolazione di due strade che rendono omaggio a firmatari del Manifesto della razza ha scelto di coinvolgere studenti e residenti chiamati a scegliere all’interno di una rosa di alcuni nomi di personalità illustri colpite da quei provvedimenti. L’iniziativa è stata presentata ieri mattina al cinema Andromeda, assieme alla presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello, al giornalista Maurizio Molinari, e a Dario Coen e Pietro Suber, rispettivamente produttore e regista del documentario “1938 – Quando scoprimmo di non essere più italiani”.
“Ci sono voluti 10 mesi dall’annuncio iniziale della sindaca Virginia Raggi ma sul cambio di nome alle strade ancora intitolate ai firmatari del Manifesto della razza qualcosa si muove” scrive Repubblica. Mentre il Messaggero, oltre a dar conto dell’evento, riporta anche i pareri contrari di chi come lo storico Maurizio Ridolfi si dice preoccupato “dell’uso politicizzato della toponomastica”.

Sul tema delle Leggi razziste i dorsi torinesi dei quotidiani presentano la mostra allestita dall’Università degli studi in cui si ricorda la cacciata di studenti e docenti. “È un atto doveroso. La memoria va coltivata. Qui ci sono documenti che raccontano l’epurazione ma anche il fastidio strisciante che nell’ateneo si poteva respirare nel ’45, quando molti degli epurati tornarono in cattedra” ha dichiarato il rettore Gianmaria Ajani. Intervistato dal Corriere, il presidente della Comunità ebraica Dario Disegni dichiara: “Dopo la mostra organizzeremo un ciclo di eventi sulla realtà ebraica, sempre in ateneo. Lo faremo al campus dove ci sono state manifestazioni fortemente antisraeliane e assolutamente di parte, organizzate dal collettivi studenteschi. È importante presentare la complessità del mondo ebraico”.

A giorni a Venezia Teatro Stabile e Regione renderanno omaggio alla controversa figura di Ezra Pound. In un intervento sul Gazzettino, Dario Calimani ricorda che il poeta “fu espressione di un antisemitismo viscerale e subdolo, mascherato da ingenua politica economica”. Su posizioni simili Riccardo Calimani, che in una lettera al Corriere scrive: “La moralità, non il moralismo, in politica deve restare un valore e dagli intellettuali bisogna pretendere di più”.

Domani in edicola con il Corriere il saggio Il fascismo e gli ebrei. Le leggi razziali in Italia di Enzo Collotti. Un libro che, “oltre a ripercorrere con chiarezza la storia delle leggi promulgate dal fascismo italiano per discriminare e perseguitare gli ebrei, richiama la nazione alla sua storia e alle sue responsabilità, delineando il contesto in cui quei provvedimenti furono emanati” scrive Donatella Di Cesare nella prefazione, anticipata oggi dal quotidiano.
 
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  davar
il presidente rivlin a roma
"Italia-Israele, legame forte"
Italia e Israele: continuare il futuro insieme. È uno dei temi al centro della visita del Presidente israeliano Reuven Rivlin, in queste ore a Roma per diversi incontri istituzionali. Rivlin ha incontrato prima il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a cui ha ribadito l'amicizia tra i due paesi e sottolineato "la grande importanza dell’impegno internazionale per esercitare pressione sull'Iran, quale passo indispensabile nella lotta contro il suo armamento nucleare". Poi è stato il momento del vertice con "il mio amico Presidente dell'Italia Sergio Mattarella" al Quirinale (nell'immagine in alto). Tra gli appuntamenti odierni anche un incontro privato con la Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni (nell'immagine in basso). Diversi i punti toccati durante il colloquio: dalla storia dell'ebraismo italiano, al suo legame con Israele, fino al problema dell'antisemitismo in Italia. Rivlin ha manifestato il suo interesse per avere un quadro della realtà ebraica italiana e sottolineato i legami positivi tra i due paesi, ricordando la bellezza della sinagoga italiana a Gerusalemme.
Nel corso della sua visita, il Presidente israeliano ha incontrato anche papa Bergoglio, affermando che “Il legame fra lo Stato d’Israele e la Santa Sede è di grandissimo valore per entrambi gli stati, e auspico che si possa rafforzare e approfondire”. Nell’occasione si è anche parlato dell’ultima crisi con il gruppo terroristico Hamas. “Israele non resterà in disparte mentre mina la stabilità o nuoce ai nostri civili” ha detto Rivlin.
 

pagine ebraiche di novembre
Moscovici, in prima fila
contro il populismo

"All’inizio si sorride e si banalizza perché è ridicolo, poi ci si abitua ad una sorda violenza simbolica e un giorno ci si risveglia con il fascismo. Restiamo vigili. La democrazia è un tesoro fragile”. Le parole di Pierre Moscovici, l'eurocommissario europeo per gli affari economici e monetari vittima della grottesca iniziativa del leghista Angelo Ciocca, che con la sua scarpa "Made in italy" ne ha imbrattato gli appunti al termine della storica bocciatura della manovra finanziaria del governo italiano, sono suonate come un campanello d’allarme. Un’occasione per fermarsi e riflettere, per alcuni. Una splendida occasione per tacere, assai mal sfruttata, per altri. Ne è un esempio il quotidiano Libero, che in un lungo articolo intitolato ‘Ecco il nemico’ (dove il nemico naturalmente è Moscovici) ha reso ancora una volta un pessimo servizio ai suoi lettori, cercando di stuzzicarne i peggiori istinti. "La verità è che ci odia. è un problema di psicopatologia delle élite, il suo. I conti pubblici c'entrano e non c'entrano. La realtà è che per lui siamo fascisti. Lui, Moscovici, vede fra noi piccoli Mussolini ovunque. Il sessantunenne Pierre si legge in un pezzo a dir poco imbarazzante, uscito il giorno dopo crede di avere un conto aperto.
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il programma ucei
Diploma in Studi ebraici,
al via il nuovo anno

Al via negli scorsi giorni, nella sede del Centro Bibliografico UCEI, i corsi del Diploma universitario triennale in Studi ebraici.
L’offerta formativa dei corsi del primo anno è incentrata sull’insegnamento di base di alcune discipline obbligatorie per chi intenda affacciarsi in quel parterre che è l’universo del pensiero degli studi ebraici.
Il circuito delle lezioni, frontali e on line (collegamento Skype) si è attivato con tre insegnamenti fondamentali. Filosofia ebraica, con il professor Massimo Giuliani; Letteratura rabbinica: Midrash e Aggadà, con il rav Amedeo Spagnoletto; Storia del Sionismo, con il professor Cyril Aslanov.
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a bookcity milano
Eichmann, storia di un processo
Il processo al criminale nazista Adolf Eichmann fu un processo – dal punto di vista del diritto – giusto? Attorno a questo interrogativo è gravitato l'incontro organizzato in occasione di Bookcity al tribunale di Milano, organizzato in occasione della pubblicazione dell'ultimo volume dell’opera Processo Eichmann (Casa editrice Mattioli 1885), che – grazie al lavoro di traduzione di Livio Crescenzi - raccoglie integralmente gli atti del famoso processo (oltre 12mila pagine) che ebbe luogo in Israele nel 1961. Dal volume dedicato all’interrogatorio al criminale nazista, il pubblico ministero Riccardo Targetti, l’avvocato Stefano Lalomia e il giudice Ilio Mannucci Pacini hanno affrontato le ragioni dell’accusa e della difesa mentre le conclusioni sono state affidate al rabbino capo di Milano rav Alfonso Arbib. “Nell'idea ebraica di giustizia il colpevole viene punito”, ha sottolineato il rav.
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l'esposizione al rettorato
Torino, l'Università e il 1938
La vergogna delle Leggi 

A Torino proseguono le iniziative legate al progetto “1938-2018. A 80 anni dalle leggi razziali”. Conferenze, istallazioni e mostre popolano gli spazi urbani, offrendo alla cittadinanza la possibilità di entrare in contatto con un capitolo spinoso della storia con modalità sempre più eterogenee. L’obiettivo: rivolgersi con mezzi e linguaggi differenti a più generazioni possibili.
Oggi tocca all’Università di Torino, che inaugura negli spazi del Rettorato “Scienza e vergogna. L’Università di Torino e le leggi razziali”, una mostra tesa a raccontare responsabilità e ambiguità nel rapporto del mondo accademico e dei singoli docenti con le politiche razziali della dittatura.
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le iniziative a casale monferrato
La forza delle parole
Proseguono gli appuntamenti culturali alla Comunità ebraica di Casale Monferrato. Questa domenica spazio alla poesia: due poemi brevi di Mauro Bonelli saranno letti da Maria Paola Casorelli, accompagnata dalla violoncellista Erica Patrucco. La scorsa settimana era stata invece inaugurata l'opera site specific dell'artista Gabriele Levy: le sue lettere ebraiche d'artista compaiono all'ingresso del Museo ebraico di Casale e riportano il passo del Levitico “Amerai il prossimo come te stesso”. Prima dell'inaugurazione si era tenuto l'incontro i Bambini di Teheran: la storia, raccontata in Italia dalla giornalista Farian Sabahi, dei giovani ebrei profughi che dalla Polonia sotto occupazione nazista scapparono verso Est arrivando fino all'Iran.
 

l'assemblea nel capoluogo toscano
Ebraismo progressivo, l'incontro
della Federazione a Firenze

“Il futuro è ora”. Questo è lo slogan attorno al quale è stata organizzata a Firenze la seconda assemblea generale della Federazione Italiana per l’Ebraismo Progressivo (Fiep). Introdotti dalla relazione delle co-presidenti Franca Eckert Coen e Joyce Bigio, i lavori si sono aperti con un confronto sullo stato attuale e sulle prospettive del movimento in Italia.
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pilpul
La difficoltà delle cose facili
Direi che senza dubbio quest’anno le leggi razziste antiebraiche del 1938 hanno battuto la fine della prima guerra mondiale nonostante l’altro anniversario di novembre fosse ben più tondo. O, almeno, non ci sono dubbi se guardo a quello che si è fatto nella mia scuola o agli eventi in programma di cui vengo a conoscenza. Non escludo che in altre città o in altri contesti la percezione possa essere stata diversa. In ogni caso credo si possa dire con certezza che in questo ottantesimo anniversario di leggi razziali si è parlato come non mai.
Lasciamo agli storici il compito di analizzare e spiegare perché questo sia successo proprio 80 anni dopo e non 50 o 75. Io posso limitarmi a dire qualcosa dal mio punto di vista ibrido di insegnante e appartenente alla comunità ebraica. La mia – ho già avuto occasione di dirlo – è una scuola privilegiatissima (ammesso e non concesso che avere occasione di parlare a lungo delle leggi razziali si possa definire un privilegio): dal liceo Alfieri di Torino nel 1938 furono infatti espulsi ben 39 allievi e due insegnanti. 


Anna Segre, insegnante
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Chi boicotta la pace
Il programma European Parliament's Young Political Leaders, come gli altri anni, ha indetto un incontro per il prossimo dicembre che coinvolgerà israeliani e palestinesi. Come si legge sul sito del programma, YPL è un’iniziativa del Parlamento europeo destinata a promuovere il dialogo e la comprensione tra i futuri leader al di fuori dell'Europa, soprattutto quando provengono da zone di conflitto, come mezzo per contribuire alla pace a lungo termine. Non so se questo progetto – sconosciuto per me fino ad adesso - potrà dare qualche frutto in un modo o nell’altro, ma certo non pensavo che qualcuno potesse osteggiarlo. Invece il movimento BDS, e le organizzazioni ad esso correlato, tramite un comunicato hanno invitato tutti i partecipanti palestinesi a non partecipare, poiché altrimenti sarebbero complici di ciò che loro chiamano “normalizzazione” di Israele (o del conflitto? Non è chiaro visto che i termini nella loro retorica sono sempre associati).

Francesco Moises Bassano
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