 Alberto Sermoneta, rabbino
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La
parashà inizia descrivendoci il sogno di Giacobbe, che vede degli
angeli divini, che salgono e scendono da una scala che unisce il Cielo
alla terra e termina con l’incontro di altri angeli.
Secondo l’opinione di Rashì, gli angeli che vede nel sogno della scala,
sono quelli che lo accompagneranno da suo zio Labano e per tutto il
tempo che resterà lì; mentre quelli incontrati al ritorno, sono quelli
che lo riporteranno in Eretz Israel.
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Gadi
Luzzatto
Voghera, direttore
Fondazione CDEC
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“Chi
sono i fascisti? Che cosa sono? Benito Mussolini, loro ideatore,
ritiene l’interrogativo ozioso. Sì, certo… sono qualcosa di nuovo…
qualcosa d’inaudito… un antipartito. Ecco… i fascisti sono un
antipartito! Fanno dell’antipolitica. Benissimo. Ma poi la ricerca
dell’identità si deve fermare qui. L’importante è essere qualcosa che
permetta di evitare gli impacci della coerenza, la zavorra dei
principi”. Antonio Scurati nel suo romanzo M. Il figlio del secolo
(Bompiani 2018) scrive così a pagina 66, e mi sa che di Mussolini non
gliene importa un granché, e che richiami dal passato immagini utili
alla descrizione del nostro presente. O sbaglio?...
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“Non cederemo a Hamas”
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Ha
preso avvio ieri, con un colloquio con papa Bergoglio, la visita in
Italia del presidente israeliano Rivlin. Si avvicina il 25esimo
Anniversario dell’avvio delle relazioni diplomatiche tra Israele e lo
Stato Pontificio e, sottolinea La Stampa al riguardo, “c’erano numerosi
argomenti sul tavolo dei due interlocutori”. Nell’occasione si è anche
parlato dell’ultima crisi con il gruppo terroristico Hamas. “Israele
non resterà in disparte mentre mina la stabilità o nuoce ai nostri
civili” ha detto Rivlin.
Negli incontri previsti stamane con il Premier Conte e il Presidente
Mattarella si parlerà invece “dei cambiamenti in corso in Medio
Oriente, delle relazioni bilaterali italo-israeliane e della
cooperazione”. Il clima cordiale dell’incontro in Vaticano è illustrato
anche sui due giornali cattolici L’Osservatore Romano e Avvenire.
Un percorso partecipato di Memoria. A lanciarlo la sindaca di Roma,
Virginia Raggi, che per il cambio di titolazione di due strade che
rendono omaggio a firmatari del Manifesto della razza ha scelto di
coinvolgere studenti e residenti chiamati a scegliere all’interno di
una rosa di alcuni nomi di personalità illustri colpite da quei
provvedimenti. L’iniziativa è stata presentata ieri mattina al cinema
Andromeda, assieme alla presidente della Comunità ebraica Ruth
Dureghello, al giornalista Maurizio Molinari, e a Dario Coen e Pietro
Suber, rispettivamente produttore e regista del documentario “1938 –
Quando scoprimmo di non essere più italiani”.
“Ci sono voluti 10 mesi dall’annuncio iniziale della sindaca Virginia
Raggi ma sul cambio di nome alle strade ancora intitolate ai firmatari
del Manifesto della razza qualcosa si muove” scrive Repubblica. Mentre
il Messaggero, oltre a dar conto dell’evento, riporta anche i pareri
contrari di chi come lo storico Maurizio Ridolfi si dice preoccupato
“dell’uso politicizzato della toponomastica”.
Sul tema delle Leggi razziste i dorsi torinesi dei quotidiani
presentano la mostra allestita dall’Università degli studi in cui si
ricorda la cacciata di studenti e docenti. “È un atto doveroso. La
memoria va coltivata. Qui ci sono documenti che raccontano l’epurazione
ma anche il fastidio strisciante che nell’ateneo si poteva respirare
nel ’45, quando molti degli epurati tornarono in cattedra” ha
dichiarato il rettore Gianmaria Ajani. Intervistato dal Corriere, il
presidente della Comunità ebraica Dario Disegni dichiara: “Dopo la
mostra organizzeremo un ciclo di eventi sulla realtà ebraica, sempre in
ateneo. Lo faremo al campus dove ci sono state manifestazioni
fortemente antisraeliane e assolutamente di parte, organizzate dal
collettivi studenteschi. È importante presentare la complessità del
mondo ebraico”.
A giorni a Venezia Teatro Stabile e Regione renderanno omaggio alla
controversa figura di Ezra Pound. In un intervento sul Gazzettino,
Dario Calimani ricorda che il poeta “fu espressione di un antisemitismo
viscerale e subdolo, mascherato da ingenua politica economica”. Su
posizioni simili Riccardo Calimani, che in una lettera al Corriere
scrive: “La moralità, non il moralismo, in politica deve restare un
valore e dagli intellettuali bisogna pretendere di più”.
Domani in edicola con il Corriere il saggio Il fascismo e gli ebrei. Le
leggi razziali in Italia di Enzo Collotti. Un libro che, “oltre a
ripercorrere con chiarezza la storia delle leggi promulgate dal
fascismo italiano per discriminare e perseguitare gli ebrei, richiama
la nazione alla sua storia e alle sue responsabilità, delineando il
contesto in cui quei provvedimenti furono emanati” scrive Donatella Di
Cesare nella prefazione, anticipata oggi dal quotidiano.
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il presidente rivlin a roma
"Italia-Israele, legame forte"
Italia
e Israele: continuare il futuro insieme. È uno dei temi al centro della
visita del Presidente israeliano Reuven Rivlin, in queste ore a Roma
per diversi incontri istituzionali. Rivlin ha incontrato prima il
Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a cui ha ribadito l'amicizia
tra i due paesi e sottolineato "la grande importanza dell’impegno
internazionale per esercitare pressione sull'Iran, quale passo
indispensabile nella lotta contro il suo armamento nucleare". Poi è
stato il momento del vertice con "il mio amico Presidente dell'Italia
Sergio Mattarella" al Quirinale (nell'immagine in alto). Tra gli
appuntamenti odierni anche un incontro privato con la Presidente
dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni
(nell'immagine in basso). Diversi i punti toccati durante il colloquio:
dalla storia dell'ebraismo italiano, al suo legame con Israele, fino al
problema dell'antisemitismo in Italia. Rivlin ha manifestato il suo
interesse per avere un quadro della realtà ebraica italiana e
sottolineato i legami positivi tra i due paesi, ricordando la bellezza
della sinagoga italiana a Gerusalemme.
Nel
corso della sua visita, il Presidente israeliano ha incontrato anche
papa Bergoglio, affermando che “Il legame fra lo Stato d’Israele e la
Santa Sede è di grandissimo valore per entrambi gli stati, e auspico
che si possa rafforzare e approfondire”. Nell’occasione si è anche
parlato dell’ultima crisi con il gruppo terroristico Hamas. “Israele
non resterà in disparte mentre mina la stabilità o nuoce ai nostri
civili” ha detto Rivlin.
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pagine ebraiche di novembre
Moscovici, in prima fila
contro il populismo
"All’inizio
si sorride e si banalizza perché è ridicolo, poi ci si abitua ad una
sorda violenza simbolica e un giorno ci si risveglia con il fascismo.
Restiamo vigili. La democrazia è un tesoro fragile”. Le parole di
Pierre Moscovici, l'eurocommissario europeo per gli affari economici e
monetari vittima della grottesca iniziativa del leghista Angelo Ciocca,
che con la sua scarpa "Made in italy" ne ha imbrattato gli appunti al
termine della storica bocciatura della manovra finanziaria del governo
italiano, sono suonate come un campanello d’allarme. Un’occasione per
fermarsi e riflettere, per alcuni. Una splendida occasione per tacere,
assai mal sfruttata, per altri. Ne è un esempio il quotidiano Libero,
che in un lungo articolo intitolato ‘Ecco il nemico’ (dove il nemico
naturalmente è Moscovici) ha reso ancora una volta un pessimo servizio
ai suoi lettori, cercando di stuzzicarne i peggiori istinti. "La verità
è che ci odia. è un problema di psicopatologia delle élite, il suo. I
conti pubblici c'entrano e non c'entrano. La realtà è che per lui siamo
fascisti. Lui, Moscovici, vede fra noi piccoli Mussolini ovunque. Il
sessantunenne Pierre si legge in un pezzo a dir poco imbarazzante,
uscito il giorno dopo crede di avere un conto aperto.
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le iniziative a casale monferrato
La forza delle parole
Proseguono
gli appuntamenti culturali alla Comunità ebraica di Casale Monferrato.
Questa domenica spazio alla poesia: due poemi brevi di Mauro
Bonelli saranno letti da Maria Paola Casorelli, accompagnata dalla
violoncellista Erica Patrucco. La scorsa settimana era stata
invece inaugurata l'opera site specific dell'artista Gabriele Levy: le
sue lettere ebraiche d'artista compaiono all'ingresso del Museo ebraico
di Casale e riportano il passo del Levitico “Amerai il prossimo come te
stesso”. Prima dell'inaugurazione si era tenuto l'incontro i Bambini di
Teheran: la storia, raccontata in Italia dalla giornalista Farian
Sabahi, dei giovani ebrei profughi che dalla Polonia sotto occupazione
nazista scapparono verso Est arrivando fino all'Iran.
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La difficoltà delle cose facili |
Direi
che senza dubbio quest’anno le leggi razziste antiebraiche del 1938
hanno battuto la fine della prima guerra mondiale nonostante l’altro
anniversario di novembre fosse ben più tondo. O, almeno, non ci sono
dubbi se guardo a quello che si è fatto nella mia scuola o agli eventi
in programma di cui vengo a conoscenza. Non escludo che in altre città
o in altri contesti la percezione possa essere stata diversa. In ogni
caso credo si possa dire con certezza che in questo ottantesimo
anniversario di leggi razziali si è parlato come non mai.
Lasciamo agli storici il compito di analizzare e spiegare perché questo
sia successo proprio 80 anni dopo e non 50 o 75. Io posso limitarmi a
dire qualcosa dal mio punto di vista ibrido di insegnante e
appartenente alla comunità ebraica. La mia – ho già avuto occasione di
dirlo – è una scuola privilegiatissima (ammesso e non concesso che
avere occasione di parlare a lungo delle leggi razziali si possa
definire un privilegio): dal liceo Alfieri di Torino nel 1938 furono
infatti espulsi ben 39 allievi e due insegnanti.
Anna Segre, insegnante
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Chi boicotta la pace |
Il
programma European Parliament's Young Political Leaders, come gli altri
anni, ha indetto un incontro per il prossimo dicembre che coinvolgerà
israeliani e palestinesi. Come si legge sul sito del programma, YPL è
un’iniziativa del Parlamento europeo destinata a promuovere il dialogo
e la comprensione tra i futuri leader al di fuori dell'Europa,
soprattutto quando provengono da zone di conflitto, come mezzo per
contribuire alla pace a lungo termine. Non so se questo progetto –
sconosciuto per me fino ad adesso - potrà dare qualche frutto in un
modo o nell’altro, ma certo non pensavo che qualcuno potesse
osteggiarlo. Invece il movimento BDS, e le organizzazioni ad esso
correlato, tramite un comunicato hanno invitato tutti i partecipanti
palestinesi a non partecipare, poiché altrimenti sarebbero complici di
ciò che loro chiamano “normalizzazione” di Israele (o del conflitto?
Non è chiaro visto che i termini nella loro retorica sono sempre
associati).
Francesco Moises Bassano
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