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3 Dicembre 2018 - 25 Kislev 5779
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Paolo Sciunnach, insegnante
Non con la potenza né con la forza, ma con il mio spirito, dice il Signore degli eserciti! (Zaccaria 4, 6)
Così si temerà il nome del Signore dall’occidente e la sua gloria dall’oriente; quando l’avversario verrà come una fiumana, lo Spirito del Signore lo metterà in fuga. (Isaia 59, 19)
 
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Anna
Foa,
storica
L’odio cresce e il razzismo avanza a grandi passi (oggi se la sono presa con i bambolotti di pelle scura, a pensarci bene era logico che lo facessero). Come contrastarlo? Cosa fare, come muoversi? La scorsa settimana si è svolta ai Frigoriferi Milanesi una giornata organizzata da Gariwo, il secondo incontro internazionale Gariwo Network, intitolata “Coltivare i giardini dei Giusti per contrastare la cultura del nemico”, dove cultura del nemico sta evidentemente per cultura volta a creare ed individuare il nemico.
 
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"Usa ostacolo alla pace"
“Nel 2017 ho incontrato il presidente Trump quattro volte, si è offerto di mediare fra noi e gli israeliani ma sfortunatamente ha cambiato drasticamente la sua posizione quando ha riconosciuto Gerusalemme unificata come capitale di Israele e vi ha spostato l’ambasciata Usa, affermando che da quel momento Gerusalemme era fuori dal tavolo negoziale. Poi l’amministrazione Usa ha adottato altre misure punitive contro i palestinesi, incluso il taglio di aiuti al governo e all’agenzia Unrwa, e ha chiuso l’ufficio dell’Olp a Washington. Tutto ciò rende impossibile per gli Stati Uniti essere l’unico mediatore”.
È quanto afferma il presidente dell’Anp Abu Mazen in una intervista con il direttore de La Stampa Maurizio Molinari. Diversi i temi trattati nell’intervista, che esce a poche ore dalla visita del leader palestinese a Bergoglio e dagli incontri con Mattarella e il premier Conte. Dell’avvicinamento in corso tra Israele e alcuni governi arabi Abu Mazen dice: “Per quanto ci riguarda Israele è ancora una potenza occupante in Palestina, inclusi i Luoghi Santi di Gerusalemme Est, e nessun leader arabo normalizzerà le relazioni con loro fino a quando i nostri diritti non saranno rispettati, inclusa Gerusalemme Est nostra capitale. Ovunque gli israeliani andranno e qualsiasi cosa faranno non avranno successo se non faranno fronte a tali obblighi”. Mentre sembra guardare con ottimismo agli imminenti colloqui romani: “Siamo grati all’Italia per il sostegno, politico ed economico, al popolo palestinese, e per il sostegno alle posizioni Ue. Palestinesi e italiani hanno molti valori comuni: combattiamo terrorismo ed estremismo. E ci coordiniamo a più livelli su cultura, economia e politica. Vogliamo per l’Italia un ruolo maggiore nel processo di pace nella regione. Aspettiamo il giorno in cui ci riconoscerete come avete fatto per lo Stato di Israele”.
 
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  davar
la grande inchiesta su pagine ebraiche
Catechismo nella scuola pubblica,

i materiali del pregiudizio
L’insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica italiana è davvero, come talvolta si sostiene, una sorta di neutrale storia delle religioni, pur con una specifica attenzione riservata al retaggio ebraico-cristiano europeo?


Qual è, in particolare,
l’immagine del mondo ebraico che emerge da tale insegnamento?
Un tema scottante su cui Pagine Ebraiche ha dedicato un’ampia inchiesta, che svela molti problemi aperti, curata dal docente Andrea Atzeni.

Clicca qui per scaricare la prima parte dell'approfondimento.
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qui roma - il convegno
L'Università e le leggi del '38

"Mappatura ateneo per ateneo"
Le conseguenze delle leggi razziste sul mondo dell’università italiana, con una mappatura ateneo per ateneo, al centro di un convegno internazionale in tre giornate promosso dall’Università Roma Tre, con la partecipazione del master internazionale di II livello in Didattica della Shoah, in collaborazione con l’Università degli Studi della Tuscia e con l’adesione della Fondazione Europa ricerca e il patrocinio dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane.
Organizzato dal professor David Meghnagi, docente e direttore del master internazionale dell’ateneo romano e assessore UCEI alla Cultura, insieme a Tommaso Dell’Era dell’Università degli Studi della Tuscia, il convegno entrerà nel vivo nelle prossime ore. Ma le sue peculiarità e finalità sono già state tracciate questa mattina, nella Sala della Lupa alla Camera dei deputati, nel corso di una presentazione moderata dal giornalista Antonio Di Bella e apertasi con i saluti del vicepresidente della Camera Ettore Rosato.
“L’originalità di questo convegno – ha affermato Meghnagi – sta nel tentativo di mappatura che abbiamo cercato di offrire nelle diverse sezioni. Tanto resta ancora da tirar fuori sia per quanto riguarda i professori di ruolo, sia per i ‘non incardinati’ di cui in molti casi, dopo il ’38, si è persa traccia. È un impegno che svolgiamo con un fine di riumanizzazione. Solo personalizzando le vicende, solo andando a fondo delle singole biografie di chi fu colpito da quei provvedimenti, è possibile alimentare l’empatia e l’attenzione necessarie”. Altro elemento forte, sottolinea Meghnagi, l’attualità delle tematiche che saranno affrontate dagli studiosi. “È nostra intenzione far suonare una sirena sull’oggi. Come ci dimostra il caso del Movimento Bds, che nel nome di una malintesa solidarietà verso gli ‘oppressi’ altro non è che una forma di antisemitismo nascosta”.
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qui roma - chanukkah 5779
"Più luce contro l'oscurita"
È una felice tradizione che si rinnova quella dell’accensione delle luci di Chanukkah in Piazza Barberini a Roma. Organizzata dal Movimento Chabad, la cerimonia durante la quale è stato acceso il primo degli otto lumi della festa ha avuto tra i suoi protagonisti l’ambasciatore americano Lewis Eisenberg, oltre ai rappresentanti di Israele, mondo ebraico, istituzioni.
“Il nostro pensiero va al 1938, alla Germania nazista, alla Notte dei Cristalli. Oggi in quegli stessi luoghi si celebra la nostra festa. Chi ha vinto?” si chiede il rav Yitzhak Hazan, davanti alla piazza gremita. Numerosi gli interventi che hanno preceduto le sue parole. A partecipare alla cerimonia, tra gli altri, l’ambasciatore israeliano Ofer Sachs, il rabbino capo rav Riccardo Di Segni, la presidente UCEI Noemi Di Segni, la presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello, il presidente della Fondazione Museo della Shoah Mario Venezia, l’assessore comunale Linda Meleo, la Consigliera della Città metropolitana Gemma Guerrini.
La prima luce è accesa. Una luce, sottolineano in tanti, “contro l’oscurità”.
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qui genova - il premio del centro primo levi 
"Michnik, maestro di libertà"
È andato ad Adam Michnik, intellettuale e attivista polacco, il premio internazionale annualmente conferito dal Centro culturale Primo Levi a Genova. Ieri sera la cerimonia di consegna a Palazzo Ducale, di fronte a una vasta platea e con gli interventi del presidente Piero Dello Strologo, del giornalista Wlodek Goldkorn, dell’assessore comunale Arianna Viscogliosi.
Con Adam Michnik, il Centro “intende premiare colui che a partire dagli Anni Sessanta e per più di venti anni si è battuto nella sua Polonia
contro il regime che governava il Paese dalla fine della Seconda Guerra Mondiale lottando in nome della libertà di pensiero e della libertà d’espressione con l’intento di favorire per il popolo polacco un processo di rinnovamento democratico”.


(Foto di Emanuele Dello Strologo)
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l'inaugurazione del bagno rituale
Un miqvè rinnovato per Firenze
Una domenica davvero speciale per gli ebrei fiorentini. Mentre era ancora in corso le vendita annuale dell’Associazione Donne Ebree d’Italia, che quest’anno ha richiamato un numerosissimo pubblico anche con le attività specifiche per i bambini (lettura, racconto di favole, pittura ed anche cucina) nel pomeriggio, nel contiguo giardino della sinagoga, si è svolta una breve ma simpatica cerimonia per l’inaugurazione del rinnovato miqvè.
Pochi ormai ricordano il bellissimo bagno rituale in marmo verde, opera di Marco Treves, l’architetto della sinagoga, situato nel villino settecentesco sede della casa del Rabbino e poi della scuola ebraica.


Lionella Viterbo
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qui torino - la proiezione
Ovazza, una famiglia ebraica

prima delle leggi razziste
A quarant’anni dalla scomparsa di Vittorio Ovazza e in occasione degli ottant’anni delle leggi razziste, il Museo Nazionale del Cinema di Torino ha organizzato la proiezione di “La famiglia Ovazza. Una famiglia ebrea italiana e le leggi razziali”, patrocinata dalla Fondazione CDEC, dalla Comunità ebraica di Torino, dal Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah e dal Centro Primo Levi di New York.
Un montaggio di più film in 16 mm ritrovati in un vecchio armadio di famiglia, che ritraggono frammenti di vita quotidiana degli Ovazza prima del 1938.


Alice Fubini
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informazione - international edition
Dentro l'armadio della vergogna
L’Italia, la sua difficoltà di fare i conti con il passato, e la storia coraggiosa di chi quel passato lo porta impresso nel cuore e sul braccio e non si stanca di testimoniarlo e di denunciare il pericolo non solo della malvagità ma anche dell’indifferenza. Nella rubrica Italics dell’odierna uscita di Pagine Ebraiche International Edition, la ripresa di un lungo approfondimento del quotidiano israeliano Haaretz che indaga il modo in cui il paese, la società e le istituzioni si rapportano all’ottantesimo anniversario dalla pubblicazione delle leggi razziste, tra l’altro attraverso le parole di Liliana Segre, sopravvissuta ad Auscwitz e nominata senatrice a vita.
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otto giorni otto lumi
"Una fiamma che non si spegne"
Chanukkah è la festa che la tradizione collega al patriarca Giacobbe/Israele. Rabbì Avraham Borenstein (detto Haavnè Nezer, 1839-1910) insegna che il nostro popolo ha potuto vincere contro gli ellenisti solo per la forza del patriarca Giacobbe, come grazie a quella di Abramo siamo sopravvissuti a Babilonia e grazie a quella di Isacco siamo scampati alla Persia. La nostra luce, la Torah, non si è spenta allora perché proprio quando sembrava calare su di noi l’oscurità si è ridestata la forza di colui che in grembo materno scalciava per andare a studiare Torah nelle scuole di Shem ed Ever, che ha abitato presso lo zio Labano e osservato le 613 mitzwoth, che non si è fatto assimilare da Esaù né oscurare dall’angelo suo rappresentante.


Adolfo Locci, rabbino capo di Padova
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pilpul
Oltremare - Feste
Bloccati nel traffico di Tel Aviv della prima sera di Channukkah con la radio che non sa decidersi se essere strettamente israeliana e quindi suonare canzoncine per i bambini “ner li, ner li”, oppure abbandonare ogni pudore e accogliere canzoni natalizie ma almeno per adulti, ovviamente in inglese, e quindi sciorina melodie mizrachi sdolcinate e musicalmente irrilevanti. A guardare da qui, ad altezza strada, i negozi illuminati e pieni di movimento, la gente con sacchetti e pacchetti regalo, la fretta negli occhi e nei movimenti, questa è una sera di pre-festivo come ce ne sono in tutto il mondo.

Daniela Fubini, Tel Aviv
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Controvento - Musica nel lager
È dedicato alle donne il concerto per il Giorno della Memoria 2019, che stiamo organizzando, come ormai è consuetudine da sei anni, sotto gli auspici della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dell’UCEI.
“Libero è il mio canto” è dedicato alla musica scritta da donne prigioniere: deportate nei lager nazisti e nei gulag russi, internate nei campi giapponesi in Indonesia durante la seconda guerra mondiale.


Viviana Kasam 
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