28 febbraio 2018 - 13 Adar 5778

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12 dicembre 2018 - 5 Tevet 5779
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL


alef/tav
Giuseppe Momigliano,
rabbino
Una delle fonti di riferimento del principio di responsabilità reciproca di tutti i figli d’Israele è il comportamento che Jehudà manifesta in tal senso verso la sorte del fratello Beniamino; nel momento in cui questi viene accusato di aver rubato la coppa del principe egiziano - ancora non avevano scoperto trattarsi del loro fratello Giuseppe – ed appare quindi soggetto a scontare la colpa con la schiavitù perpetua, Jehudà ricorda l’impegno preso con il padre Giacobbe "Io mi sono fatto garante del ragazzo presso mio padre..”; per mantenere fede a tale promessa, Jehudà propone di essere preso lui stesso come schiavo, in sostituzione del fratello. 
 
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Davide
Assael,
ricercatore
Oggi sarebbe stato logico parlare del viaggio del nostro Ministro dell’Interno in Israele, delle polemiche cha ha suscitato e delle diverse posizioni assunte da leader politici dello stesso partito. Posizioni, che, tra l’altro, riflettono benissimo il dibattito della diaspora. Purtroppo, però, dobbiamo commentare un altro attentato; nuovamente in un luogo dal forte valore simbolico. Le domande sono sempre le solite: quanto si tratta dell’azione di un pazzo, di un lupo solitario integralizzatosi sul web, oppure di una struttura organizzata.
 
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Orrore a Strasburgo
È caccia all’uomo per arrestare Cherif Chekatt, il terrorista autore dell’attentato al mercato di Natale di Strasburgo in cui sono rimaste uccise tre persone e numerosi (tra cui un giornalista italiano) sono i feriti. “Il mercato di Natale di Strasburgo, vicino alla cattedrale e in una città dalla quale molti giovani sono partiti per andare a combattere in Siria e Iraq, è da anni un bersaglio simbolico dei terroristi islamici ma non è mai stato annullato, neanche dopo gli attentati del 2015” ricorda tra gli altri il Corriere. “Nel novembre 2016 – spiega Repubblica – in sette vennero fermati dalle forze speciali francesi prima che mettessero a segno un attentato. Nel maggio 2014, nella città venne smantellata una rete jihadista: si trattava anche in questo caso di sette persone tornate dalla Siria”.
Intervistato dal Messaggero, il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani (che ha dato comunicazione dell’attentato nel corso di un dibattito in aula) commenta: “Un attacco alla democrazia, ma la democrazia è più forte della violenza. Non ci facciamo intimorire. Non cambieremo il nostro modo di vivere a causa di questi attacchi. Ed è per questo che ho deciso di continuare il dibattito e di restare in aula: il Parlamento dell’Europa alla violenza risponde con la libertà”.

Oggi l’incontro con Netanyahu e la visita allo Yad Vashem. Ieri, tra i tanti appuntamenti, una ricognizione nel Nord del paese dove l’esercito opera per smantellare la minaccia di Hezbollah. La visita di Salvini in Israele è tra gli argomenti più in vista sui quotidiani. In particolare per lo scontro apertosi internamente al governo per le dichiarazioni del ministro leghista, che ha definito Hezbollah un gruppo terrorista islamico. Parole che non sono state gradite dall’altro vicepremier Luigi Di Maio e dalla ministra della Difesa Elisabetta Trenta. “La questione riguarda la sicurezza dei nostri soldati che si trovano in quell’area in un momento di forte tensione e proprio mentre la missione Unifil in Libano è sotto il comando italiano” dichiara quest’ultima al Corriere.
“Le scintille tra Salvini e Di Maio su Hezbollah sono l’effetto di due strategie opposte che si sfidano dentro il governo” sottolinea al riguardo La Stampa.
In un articolo in cui si parla della visita il Fatto Quotidiano scrive: “La squadra di Salvini ha ingaggiato la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Noemi Di Segni per unirsi a lui durante il viaggio in Israele. La mossa, che alcuni vedono come un tentativo di dare legittimità a Salvini, probabilmente farà infuriare alcuni membri della comunità ebraica”. Così invece Claudio Cerasa, direttore del Foglio: “Da Corbyn a Orbán. Da Podemos al M5s. Da Le Pen a Salvini. I populisti non sono un argine contro la proliferazione dell’antisemitismo e non basta una bella visita in Israele per diventare nemici giurati dell’estremismo”.

A Bari 30 esponenti del movimento di estrema destra Casa Pound indagati per aggressione e per tentata ricostituzione del partito fascista. “Bilancieri da palestra, catene, un busto di Benito Mussolini, una bandiera della X Flottiglia Mas, il Mein Kampf di Hitler” in bella vista nella loro sede, segnala Repubblica. Il pm ne ha disposto il sequestro.
 
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  davar
la missione del vicepremier italiano
Netanyahu incontra Salvini
“Un grande amico d'Israele”

“Matteo Salvini è un grande amico di Israele”. Così il Premier israeliano Benjamin Netanyahu al termine del lungo incontro con il ministro dell’Interno e vicepremier, che ha da poco concluso la sua quarta visita (la prima da esponente del governo) nello Stato ebraico. Due ore di incontro con al centro i temi del contrasto alla delegittimazione di Israele nelle sedi internazionali, la collaborazione economica tra i due paesi, iniziative di cooperazione in Africa, la lotta al terrorismo islamico. Un tema, quest’ultimo, su cui Salvini ha avuto modo di confrontarsi in modo diretto visitando ieri, come primo atto della sua visita, in compagnia degli ambasciatori Ofer Sachs e Gianluigi Benedetti, i luoghi in cui l’esercito israeliano sta operando per smantellare la minaccia di Hezbollah. “Lei ieri ha avuto modo di vedere direttamente i tunnel terroristici scavati dagli Hezbollah sotto al confine. Si tratta di atti evidenti di aggressione contro Israele e le norme internazionali” ha sottolineato il Premier nelle dichiarazioni alla stampa. “Il comandante dell’Unifil è un italiano e noi pensiamo che l’Unifil debba svolgere un ruolo più forte e determinato. Ma in fin dei conti – ha aggiunto Netanyahu – questa è responsabilità della comunità internazionale”.
Salvini, accompagnato anche dalla Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, si è poi recato allo Yad Vashem. “Il mio impegno da uomo e da papà prima ancora che da ministro – ha affermato Salvini, intervenendo alla Tenda della Rimembranza del Memoriale della Shoah – è a fare tutto quello che è umanamente possibile perché non solo non si ripeta ma che non si possa neanche mai più pensare in futuro a crimini come quelli, che sono fortunatamente testimoniati e che arrivano dal passato, perché tutti i bimbi sorridano”. Nell’occasione il ministro ha anche incontrato alcuni esponenti degli Italkim, la comunità degli italiani d’Israele.
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dopo l'attentato in francia
"Strasburgo, la forza democratica
sconfiggerà violenza e terrore"

Tristezza, rabbia e sgomento. Sono le parole usate dal Gran Rabbino di Francia Haim Korsia nel rivolgere un pensiero di solidarietà alle vittime dell'attentato terroristico di Strasburgo. “Rivolgo le mie preghiere e i miei migliori pensieri alle vittime e alle loro famiglie”, ha sottolineato Korsia in una nota a cui si è aggiunta quella del presidente delle Comunità ebraiche francesi Francis Kalifat, che ha reso omaggio anche alle forze dell'ordine impegnate in queste ore a catturare il colpevole della strage. Centinaia di poliziotti infatti sono alla ricerca del terrorista che nella notte ha sparato nei pressi di un mercatino di Natale nel centro di Strasburgo, uccidendo tre persone e ferendone altre tredici (6 si trovano in gravissime condizioni). “Strasburgo è un simbolo di pace. L'atto criminale di ieri è un attacco alla pace, alla democrazia e al nostro stile di vita. Dobbiamo continuare a lavorare per dimostrare che la forza della libertà e della democrazia vincerà la violenza, il crimine e il terrore”, ha commentato il Presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani.
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il conferimento del san giusto d'oro
Trieste, la Memoria dei giovani
e l'omaggio agli ebrei della città 

"È un premio, questo, con cui i giornalisti triestini vogliono ricordare e onorare, a ottant'anni dalle vergognose leggi razziali, annunciate da Mussolini il 18 settembre 1938 proprio a Trieste, in piazza Unità, il grande contributo dato nel corso dei secoli dalla Comunità ebraica, decimata dopo le leggi razziali, alla crescita culturale ed economica del capoluogo giuliano. Un ricordo che forse arriva in ritardo, ma è quanto mai doveroso in un momento storico che purtroppo vede, in Italia e ovunque, diffondersi il razzismo e rinascere l'antisemitismo. Come se la tragica lezione del Novecento non ci avesse insegnato nulla". È con queste parole che Carlo Muscatello, giornalista, presidente Assostampa Friuli-Venezia Giulia e componente della giunta esecutiva della Federazione Nazionale Stampa Italiana, ha consegnato questa mattina ad Alessandro Salonichio, presidente della comunità triestina, il prestigioso San Giusto d'oro, premio nato nel 1967 su iniziativa del Gruppo Giuliano Cronisti, che giunge quindi quest'anno alla sua cinquantaduesima edizione, organizzato dal sindacato unitario dei giornalisti FVG con la collaborazione del Comune di Trieste e della Fondazione CrTrieste.
"Dopo tante edizioni in cui il premio è andato a personaggi noti - da Giorgio Strehler a Claudio Magris, da Gillo Dorfles a Susanna Tamaro - abbiamo da qualche anno scelto di premiare persone o gruppi di persone che hanno portato alto il nome di Trieste pur stando lontano dalla luce dei riflettori. Quest'anno, con una ulteriore novità, abbiamo voluto unire simbolicamente il premio e la Targa speciale, con cui abbiamo scelto di premiare gli studenti del Liceo Petrarca per la mostra 'Razzismo in cattedra', anche per unire non solo passato e presente ma per guardare anche al futuro". Un concetto ribadito anche da Tiziana Benussi, presidente della Fondazione CrTrieste: "E tengo molto a dire quanto condivido la scelta dei destinatari 2018, un riconoscimento importantissimo in questo momento storico".
E Cristiano Degano, presidente dell'Ordine dei Giornalisti Fvg, non ha mancato di ricordare le polemiche nate proprio intorno a una mostra che però, ha commentato "si sono dimostrate una geniale operazione di marketing senza la quale, probabilmente, la visibilità del lavoro eccezionale e appassionato dei ragazzi della Quinta I del Petrarca sarebbe stata molto minore". Una mostra che è ora visitabile al Memoriale della Shoah di Milano - Binario 21. Nel ricevere la targa le studentesse hanno voluto sottolineare come si sia trattato di "un progetto che ci ha formati sia come studenti che, soprattutto, come cittadini. Un lavoro che ci è costato davvero tanti sforzi, fatti però con tutto il cuore".

(Nelle foto di Giovanni Montenero, gli studenti del liceo Petrarca; due studentesse ritirano la targa speciale conferita per la mostra 'Razzismo in cattedra'; il discorso della professoressa Fulvia Levi, scampata alla persecuzione nazifascista)
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qui ferrara - l'anniversario
Meis, la festa per il primo anno
nel segno della sostenibilità

Cade domani, giovedì 13 dicembre, il primo anniversario dell’apertura del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, inaugurato lo scorso anno dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il Meis celebrerà l’evento mettendo l’accento su una propria, speciale caratteristica, forse meno nota: il fatto di essere un edificio completamente “green”, ovvero ecologico e autosostenibile per il suo intero ciclo di vita: dalla progettazione all’utilizzo quotidiano, fino alla dismissione, coinvolgendo i produttori di materiali, le imprese e i fornitori.
In questo contesto, domani pomeriggio, al Presidente Dario Disegni e al Direttore Simonetta Della Seta verrà consegnata la targa che attesta la certificazione GBC Historic BuildingTM ORO del Museo.
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qui roma
Dialogo sul grande schermo
Ha preso il via a Roma la ventiduesima edizione del Festival del dialogo interreligioso. Religioni e culture a confronto attraverso il linguaggio universale del cinema in questa edizione del Tertio Millennio Film Fest che, organizzata dalla Fondazione Ente dello Spettacolo, con il patrocinio del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, il Pontificio Consiglio della cultura e l’Ufficio comunicazioni sociali della Cei, ha il sostegno tra gli altri anche di UCEI e Centro Ebraico Il Pitigliani.
Tra i film che saranno proiettati, domani alle 17 al Cinema Trevi, l’israeliano “Doubtful” di Eliran Elya. Un film “onesto e duro” e in cui la forza dirimente dell’amicizia, si dice della pellicola, opera prima del giovane regista, “non è sufficiente a dirottare la vita del giovane protagonista verso un lieto fine”.
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pilpul
Ticketless - Dediche
Vorrei portare questa settimana un piccolo contributo alla lodevole iniziativa del Centro Primo Levi di Torino, che ha avviato una mappatura delle copie della prima edizione 1947 di Se questo è un uomo conservate in biblioteche pubbliche o private. Per chi si trovasse a passare per Torino, si può ancora vedere alla Biblioteca Nazionale la bella mostra curata da Cristina Zuccaro dedicata alla storia e alla preistoria del libro. Un piccolo contributo il mio, che è anche una esortazione a chi mi legge. Chi possedesse o conoscesse l’esistenza di qualcuno di questi esemplari è pregato di segnalarlo direttamente a questo indirizzo: libroprimogenito@primolevi.it.

Alberto Cavaglion
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Periscopio - I voti all'Onu
Siamo abituati, da sempre, a sapere che l'Onu ha una profonda, radicata, morbosa avversione per Israele, e stiamo periodicamente a commentare (con un sentimento misto di noia, paura, rabbia, disgusto...) le periodiche risoluzioni di condanna di quel piccolo Paese, che porta, sulle sue gracili spalle, un carico spaventoso di colpe: avere ucciso Gesù, tramare nell'ombra, massacrare gli arabi, manovrare le finanze mondiali, essere di destra, essere di sinistra ecc. ecc. Colpe facilmente sintetizzabili in un sola, che tutte le riassume, e che è certamente vera: esistere, e ostinarsi a farlo.
Ci siamo abituati, così, a convivere con questo pesante fardello, con le radiazioni tossiche emananti da quel lugubre grattacielo di cristallo, sinistro simbolo scintillante della innata refrattarietà dell'uomo ai valori della coscienza. Altro che, come diceva Kant, "cielo stellato sopra di me e legge morale dentro di me"! Diciamo piuttosto "aria velenosa intorno a noi, sangue avvelenato dentro di noi".


Francesco Lucrezi, storico
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