Giuseppe Momigliano,
rabbino
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Una
delle fonti di riferimento del principio di responsabilità reciproca di
tutti i figli d’Israele è il comportamento che Jehudà manifesta in tal
senso verso la sorte del fratello Beniamino; nel momento in cui questi
viene accusato di aver rubato la coppa del principe egiziano - ancora
non avevano scoperto trattarsi del loro fratello Giuseppe – ed appare
quindi soggetto a scontare la colpa con la schiavitù perpetua, Jehudà
ricorda l’impegno preso con il padre Giacobbe "Io mi sono fatto garante
del ragazzo presso mio padre..”; per mantenere fede a tale promessa,
Jehudà propone di essere preso lui stesso come schiavo, in sostituzione
del fratello.
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Davide
Assael,
ricercatore
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Oggi
sarebbe stato logico parlare del viaggio del nostro Ministro
dell’Interno in Israele, delle polemiche cha ha suscitato e delle
diverse posizioni assunte da leader politici dello stesso partito.
Posizioni, che, tra l’altro, riflettono benissimo il dibattito della
diaspora. Purtroppo, però, dobbiamo commentare un altro attentato;
nuovamente in un luogo dal forte valore simbolico. Le domande sono
sempre le solite: quanto si tratta dell’azione di un pazzo, di un lupo
solitario integralizzatosi sul web, oppure di una struttura organizzata.
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Orrore a Strasburgo
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È
caccia all’uomo per arrestare Cherif Chekatt, il terrorista autore
dell’attentato al mercato di Natale di Strasburgo in cui sono rimaste
uccise tre persone e numerosi (tra cui un giornalista italiano) sono i
feriti. “Il mercato di Natale di Strasburgo, vicino alla cattedrale e
in una città dalla quale molti giovani sono partiti per andare a
combattere in Siria e Iraq, è da anni un bersaglio simbolico dei
terroristi islamici ma non è mai stato annullato, neanche dopo gli
attentati del 2015” ricorda tra gli altri il Corriere. “Nel novembre
2016 – spiega Repubblica – in sette vennero fermati dalle forze
speciali francesi prima che mettessero a segno un attentato. Nel maggio
2014, nella città venne smantellata una rete jihadista: si trattava
anche in questo caso di sette persone tornate dalla Siria”.
Intervistato dal Messaggero, il presidente del Parlamento europeo
Antonio Tajani (che ha dato comunicazione dell’attentato nel corso di
un dibattito in aula) commenta: “Un attacco alla democrazia, ma la
democrazia è più forte della violenza. Non ci facciamo intimorire. Non
cambieremo il nostro modo di vivere a causa di questi attacchi. Ed è
per questo che ho deciso di continuare il dibattito e di restare in
aula: il Parlamento dell’Europa alla violenza risponde con la libertà”.
Oggi l’incontro con Netanyahu e la visita allo Yad Vashem. Ieri, tra i
tanti appuntamenti, una ricognizione nel Nord del paese dove l’esercito
opera per smantellare la minaccia di Hezbollah. La visita di Salvini in
Israele è tra gli argomenti più in vista sui quotidiani. In particolare
per lo scontro apertosi internamente al governo per le dichiarazioni
del ministro leghista, che ha definito Hezbollah un gruppo terrorista
islamico. Parole che non sono state gradite dall’altro vicepremier
Luigi Di Maio e dalla ministra della Difesa Elisabetta Trenta. “La
questione riguarda la sicurezza dei nostri soldati che si trovano in
quell’area in un momento di forte tensione e proprio mentre la missione
Unifil in Libano è sotto il comando italiano” dichiara quest’ultima al
Corriere.
“Le scintille tra Salvini e Di Maio su Hezbollah sono l’effetto di due
strategie opposte che si sfidano dentro il governo” sottolinea al
riguardo La Stampa.
In un articolo in cui si parla della visita il Fatto Quotidiano scrive:
“La squadra di Salvini ha ingaggiato la presidente dell’Unione delle
Comunità Ebraiche Noemi Di Segni per unirsi a lui durante il viaggio in
Israele. La mossa, che alcuni vedono come un tentativo di dare
legittimità a Salvini, probabilmente farà infuriare alcuni membri della
comunità ebraica”. Così invece Claudio Cerasa, direttore del Foglio:
“Da Corbyn a Orbán. Da Podemos al M5s. Da Le Pen a Salvini. I populisti
non sono un argine contro la proliferazione dell’antisemitismo e non
basta una bella visita in Israele per diventare nemici giurati
dell’estremismo”.
A Bari 30 esponenti del movimento di estrema destra Casa Pound indagati
per aggressione e per tentata ricostituzione del partito fascista.
“Bilancieri da palestra, catene, un busto di Benito Mussolini, una
bandiera della X Flottiglia Mas, il Mein Kampf di Hitler” in bella
vista nella loro sede, segnala Repubblica. Il pm ne ha disposto il
sequestro.
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la missione del vicepremier italiano
Netanyahu incontra Salvini
“Un grande amico d'Israele”
“Matteo
Salvini è un grande amico di Israele”. Così il Premier israeliano
Benjamin Netanyahu al termine del lungo incontro con il ministro
dell’Interno e vicepremier, che ha da poco concluso la sua quarta
visita (la prima da esponente del governo) nello Stato ebraico. Due ore
di incontro con al centro i temi del contrasto alla delegittimazione di
Israele nelle sedi internazionali, la collaborazione economica tra i
due paesi, iniziative di cooperazione in Africa, la lotta al terrorismo
islamico. Un tema, quest’ultimo, su cui Salvini ha avuto modo di
confrontarsi in modo diretto visitando ieri, come primo atto della sua
visita, in compagnia degli ambasciatori Ofer Sachs e Gianluigi
Benedetti, i luoghi in cui l’esercito israeliano sta operando per
smantellare la minaccia di Hezbollah. “Lei ieri ha avuto modo di vedere
direttamente i tunnel terroristici scavati dagli Hezbollah sotto al
confine. Si tratta di atti evidenti di aggressione contro Israele e le
norme internazionali” ha sottolineato il Premier nelle dichiarazioni
alla stampa. “Il comandante dell’Unifil è un italiano e noi pensiamo
che l’Unifil debba svolgere un ruolo più forte e determinato. Ma in fin
dei conti – ha aggiunto Netanyahu – questa è responsabilità della
comunità internazionale”.
Salvini,
accompagnato anche dalla Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane Noemi Di Segni, si è poi recato allo Yad Vashem. “Il mio
impegno da uomo e da papà prima ancora che da ministro – ha affermato
Salvini, intervenendo alla Tenda della Rimembranza del Memoriale della
Shoah – è a fare tutto quello che è umanamente possibile perché non
solo non si ripeta ma che non si possa neanche mai più pensare in
futuro a crimini come quelli, che sono fortunatamente testimoniati e
che arrivano dal passato, perché tutti i bimbi sorridano”.
Nell’occasione il ministro ha anche incontrato alcuni esponenti degli
Italkim, la comunità degli italiani d’Israele. Leggi
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il conferimento del san giusto d'oro
Trieste, la Memoria dei giovani
e l'omaggio agli ebrei della città
"È
un premio, questo, con cui i giornalisti triestini vogliono ricordare e
onorare, a ottant'anni dalle vergognose leggi razziali, annunciate da
Mussolini il 18 settembre 1938 proprio a Trieste, in piazza Unità, il
grande contributo dato nel corso dei secoli dalla Comunità ebraica,
decimata dopo le leggi razziali, alla crescita culturale ed economica
del capoluogo giuliano. Un ricordo che forse arriva in ritardo, ma è
quanto mai doveroso in un momento storico che purtroppo vede, in Italia
e ovunque, diffondersi il razzismo e rinascere l'antisemitismo. Come se
la tragica lezione del Novecento non ci avesse insegnato nulla". È con
queste parole che Carlo Muscatello, giornalista, presidente Assostampa
Friuli-Venezia Giulia e componente della giunta esecutiva della
Federazione Nazionale Stampa Italiana, ha consegnato questa mattina ad
Alessandro Salonichio, presidente della comunità triestina, il
prestigioso San Giusto d'oro, premio nato nel 1967 su iniziativa del
Gruppo Giuliano Cronisti, che giunge quindi quest'anno alla sua
cinquantaduesima edizione, organizzato dal sindacato unitario dei
giornalisti FVG con la collaborazione del Comune di Trieste e della
Fondazione CrTrieste.
"Dopo
tante edizioni in cui il premio è andato a personaggi noti - da Giorgio
Strehler a Claudio Magris, da Gillo Dorfles a Susanna Tamaro - abbiamo
da qualche anno scelto di premiare persone o gruppi di persone che
hanno portato alto il nome di Trieste pur stando lontano dalla luce dei
riflettori. Quest'anno, con una ulteriore novità, abbiamo voluto unire
simbolicamente il premio e la Targa speciale, con cui abbiamo scelto di
premiare gli studenti del Liceo Petrarca per la mostra 'Razzismo in
cattedra', anche per unire non solo passato e presente ma per guardare
anche al futuro". Un concetto ribadito anche da Tiziana Benussi,
presidente della Fondazione CrTrieste: "E tengo molto a dire quanto
condivido la scelta dei destinatari 2018, un riconoscimento
importantissimo in questo momento storico".
E
Cristiano Degano, presidente dell'Ordine dei Giornalisti Fvg, non ha
mancato di ricordare le polemiche nate proprio intorno a una mostra che
però, ha commentato "si sono dimostrate una geniale operazione di
marketing senza la quale, probabilmente, la visibilità del lavoro
eccezionale e appassionato dei ragazzi della Quinta I del Petrarca
sarebbe stata molto minore". Una mostra che è ora visitabile al
Memoriale della Shoah di Milano - Binario 21. Nel ricevere la targa le
studentesse hanno voluto sottolineare come si sia trattato di "un
progetto che ci ha formati sia come studenti che, soprattutto, come
cittadini. Un lavoro che ci è costato davvero tanti sforzi, fatti però
con tutto il cuore".
(Nelle foto di Giovanni Montenero, gli studenti del liceo Petrarca; due
studentesse ritirano la targa speciale conferita per la mostra
'Razzismo in cattedra'; il discorso della professoressa Fulvia Levi,
scampata alla persecuzione nazifascista) Leggi
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qui ferrara - l'anniversario
Meis, la festa per il primo anno
nel segno della sostenibilità
Cade
domani, giovedì 13 dicembre, il primo anniversario dell’apertura del
Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, inaugurato lo
scorso anno dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il Meis
celebrerà l’evento mettendo l’accento su una propria, speciale
caratteristica, forse meno nota: il fatto di essere un edificio
completamente “green”, ovvero ecologico e autosostenibile per il suo
intero ciclo di vita: dalla progettazione all’utilizzo quotidiano, fino
alla dismissione, coinvolgendo i produttori di materiali, le imprese e
i fornitori.
In questo contesto, domani pomeriggio, al Presidente Dario Disegni e al
Direttore Simonetta Della Seta verrà consegnata la targa che attesta la
certificazione GBC Historic BuildingTM ORO del Museo. Leggi
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Ticketless - Dediche
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Vorrei
portare questa settimana un piccolo contributo alla lodevole iniziativa
del Centro Primo Levi di Torino, che ha avviato una mappatura delle
copie della prima edizione 1947 di Se questo è un uomo conservate in
biblioteche pubbliche o private. Per chi si trovasse a passare per
Torino, si può ancora vedere alla Biblioteca Nazionale la bella mostra
curata da Cristina Zuccaro dedicata alla storia e alla preistoria del
libro. Un piccolo contributo il mio, che è anche una esortazione a chi
mi legge. Chi possedesse o conoscesse l’esistenza di qualcuno di questi
esemplari è pregato di segnalarlo direttamente a questo indirizzo: libroprimogenito@primolevi.it.
Alberto Cavaglion
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Periscopio - I voti all'Onu
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Siamo
abituati, da sempre, a sapere che l'Onu ha una profonda, radicata,
morbosa avversione per Israele, e stiamo periodicamente a commentare
(con un sentimento misto di noia, paura, rabbia, disgusto...) le
periodiche risoluzioni di condanna di quel piccolo Paese, che porta,
sulle sue gracili spalle, un carico spaventoso di colpe: avere ucciso
Gesù, tramare nell'ombra, massacrare gli arabi, manovrare le finanze
mondiali, essere di destra, essere di sinistra ecc. ecc. Colpe
facilmente sintetizzabili in un sola, che tutte le riassume, e che è
certamente vera: esistere, e ostinarsi a farlo.
Ci siamo abituati, così, a convivere con questo pesante fardello, con
le radiazioni tossiche emananti da quel lugubre grattacielo di
cristallo, sinistro simbolo scintillante della innata refrattarietà
dell'uomo ai valori della coscienza. Altro che, come diceva Kant,
"cielo stellato sopra di me e legge morale dentro di me"! Diciamo
piuttosto "aria velenosa intorno a noi, sangue avvelenato dentro di
noi".
Francesco Lucrezi, storico
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