Paolo Sciunnach, insegnante
| Nell’espressione
«filosofia dell’ebraismo» il termine «ebraismo» può essere usato o come
oggetto o come soggetto. Nella prima accezione «la filosofia
dell’ebraismo» è una critica filosofica dell’ebraismo; l’ebraismo è
inteso come tema od oggetto del nostro esame. Nella seconda accezione,
invece, «la filosofia dell’ebraismo» ha un significato paragonabile al
significato di una frase del tipo «la filosofia di Kant» o «la
filosofia di Platone», l’ebraismo è inteso cioè come una sorgente di
idee e di pensiero ebraico che cerchiamo di comprendere.
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Anna
Foa,
storica |
Se
ne è andato Amos Oz. Ci sentiamo più fragili, più poveri. Non ci
saranno nuovi romanzi in cui immergerci, nuovi scritti politici e
civili su cui riflettere. Nessuno come lui ci ha aperto la mente,
dandoci possibilità di capire e di riflettere. Con Grossman e Yehoshua
ha portato la voce di Israele nel mondo. Una voce critica, attenta alle
ingiustizie, volta alla pace, memore dell’etica con cui i padri di
Israele hanno fondato lo Stato. Quanti lo hanno letto e amato saranno
d’ora in poi più soli.
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L'era Bolsonaro
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Inizia
domani (con otto ministri militari) l’era Bolsonaro. “I nomi degli
ospiti d’onore già indicano la svolta che l’ex capitano intende
imprimere al Brasile” scrive il Corriere a proposito della cerimonia di
insediamento. “In testa il premier di Israele Benjamin Netanyahu
(felice perché ‘il presidente Jair Bolsonaro ha detto che trasferirà
l’ambasciata del Brasile a Gerusalemme. La questione non è se ciò
avverrà, ma quando’) e l’ungherese Viktor Orbán, mentre Donald Trump
manda il segretario di Stato, Mike Pompeo”. Per l’Italia ci saranno
invece il ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio e
l’ambasciatore Antonio Bernardini.
Lilian Thuram, l’ex difensore della Juventus in prima linea contro il
razzismo, interviene sugli ululati a Koulibaly. Due le interviste a
quotidiani italiani. “Perché non considerare nel ranking la civiltà di
un Paese o di un club? C’è razzismo? Invece di quattro squadre in
Champions, ne avrai solo tre” la sua proposta nel colloquio con
Repubblica. A proposito di quanto avvenuto a San Siro, al Corriere
dello Sport dice: “Accadeva quando giocavo lo, si ripete oggi. Politici
e dirigenti pensano ad altro. I giocatori bianchi dovrebbero
ribellarsi, non lo fanno perché non sanno cosa vuol dire essere
discriminati”.
L’otto gennaio, scrive Il Fatto Quotidiano, il rabbino capo di Roma rav
Riccardo Di Segni si recherà in visita nella sede romana del Grande
Oriente d’Italia. “La suggestione di un’iniziativa del genere in tempi
di populismo e di internazionale nera del sovranismo – si legge – è
destinata a rilanciare nel network dei cattolici salviniani e
tradizionalisti la temuta suggestione del famoso complotto
demo-pluto-giudaico-massonico”.
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qui ferrara - i ragazzi protagonisti Razzismo, la lezione dello sport
Cari amici di Pagine Ebraiche,
mi chiamo Maria, frequento il quarto anno al Liceo Scientifico A. Roiti
di Ferrara, indirizzo sportivo. Quest’anno alle classi quarte del
nostro indirizzo è stato proposto un progetto di alternanza a partire
dalla mostra “Sport, sportivi e giochi olimpici nell’Italia in guerra”.
Siamo stati protagonisti fin dall’inizio, abbiamo allestito, studiato,
spiegato e smontato la mostra, insomma ne abbiamo vissuto ogni aspetto.
Ognuno di noi ha dovuto rapportarsi direttamente con uno dei periodi
storici più bui della nostra storia: dovevamo fare i conti con quello
che è accaduto. Per me è stata sicuramente una presa di coscienza di
fronte al passato, ma soprattutto di fronte alla mia quotidianità:
quante volte si danno per scontati i diritti che rendono così libera la
nostra vita, e quante tante altre volte davanti ad un’ingiustizia si
rimane indifferenti. La mostra ha aiutato molto in questo lavoro di
“presa di coscienza”: nei pannelli vengono rappresentate le vite di
tantissime persone che hanno visto in primis la loro carriera sportiva,
e successivamente la loro stessa vita, stroncate da questo odio
irrazionale che tanto infuocò gli animi delle persone.
Maria Boarini Leggi
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Oltremare -Turisti
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I
buoni propositi per l’anno nuovo sono sicuramente qualcosa di molto
personale che nessuno ha il dovere di comunicare al prossimo. Social
media esclusi, dove pullulano le liste fatte a mano o copiate e
incollate (le peggiori banalità ovviamente). Bisognerebbe che si
facessero queste liste anche paese per paese, e che venissero appese in
ogni ufficio pubblico e bacheca di sito internet ufficiale. Si potrebbe
cominciare con cose semplici, che tutti possono fare ad ogni livello:
semplice cittadino o presidente. Per esempio Israele potrebbe proporsi
per il 2019 di trattare bene i turisti.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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Controvento - Il ruolo dei libri
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Cultura
e Onestà. Due valori che sembrano obsoleti, in un mondo in cui
imperversano le fake news, le menzogne in 160 caratteri, le teorie
complottistiche più strampalate… In cui i saggi e gli esperti sono
umiliati, la scienza ridicolizzata, la furbizia scambiata per
intelligenza e l’onestà è diventata una vuota parola di propaganda
elettorale quotidianamente smentita dai fatti, senza che nessuno sembri
preoccuparsene –se non qualche inascoltata Cassandra della stampa di
opposizione.
Come augurio di un 2019 migliore del 2018, due brevi storie che a quei valori si rifanno.
Viviana Kasam
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