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  31 Dicembre 2018 - 23 Tevet 5779
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Paolo Sciunnach, insegnante
Nell’espressione «filosofia dell’ebraismo» il termine «ebraismo» può essere usato o come oggetto o come soggetto. Nella prima accezione «la filosofia dell’ebraismo» è una critica filosofica dell’ebraismo; l’ebraismo è inteso come tema od oggetto del nostro esame. Nella seconda accezione, invece, «la filosofia dell’ebraismo» ha un significato paragonabile al significato di una frase del tipo «la filosofia di Kant» o «la filosofia di Platone», l’ebraismo è inteso cioè come una sorgente di idee e di pensiero ebraico che cerchiamo di comprendere.

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Anna
Foa,
storica
Se ne è andato Amos Oz. Ci sentiamo più fragili, più poveri. Non ci saranno nuovi romanzi in cui immergerci, nuovi scritti politici e civili su cui riflettere. Nessuno come lui ci ha aperto la mente, dandoci possibilità di capire e di riflettere. Con Grossman e Yehoshua ha portato la voce di Israele nel mondo. Una voce critica, attenta alle ingiustizie, volta alla pace, memore dell’etica con cui i padri di Israele hanno fondato lo Stato. Quanti lo hanno letto e amato saranno d’ora in poi più soli.
 
L'era Bolsonaro
Inizia domani (con otto ministri militari) l’era Bolsonaro. “I nomi degli ospiti d’onore già indicano la svolta che l’ex capitano intende imprimere al Brasile” scrive il Corriere a proposito della cerimonia di insediamento. “In testa il premier di Israele Benjamin Netanyahu (felice perché ‘il presidente Jair Bolsonaro ha detto che trasferirà l’ambasciata del Brasile a Gerusalemme. La questione non è se ciò avverrà, ma quando’) e l’ungherese Viktor Orbán, mentre Donald Trump manda il segretario di Stato, Mike Pompeo”. Per l’Italia ci saranno invece il ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio e l’ambasciatore Antonio Bernardini.

Lilian Thuram, l’ex difensore della Juventus in prima linea contro il razzismo, interviene sugli ululati a Koulibaly. Due le interviste a quotidiani italiani. “Perché non considerare nel ranking la civiltà di un Paese o di un club? C’è razzismo? Invece di quattro squadre in Champions, ne avrai solo tre” la sua proposta nel colloquio con Repubblica. A proposito di quanto avvenuto a San Siro, al Corriere dello Sport dice: “Accadeva quando giocavo lo, si ripete oggi. Politici e dirigenti pensano ad altro. I giocatori bianchi dovrebbero ribellarsi, non lo fanno perché non sanno cosa vuol dire essere discriminati”.

L’otto gennaio, scrive Il Fatto Quotidiano, il rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni si recherà in visita nella sede romana del Grande Oriente d’Italia. “La suggestione di un’iniziativa del genere in tempi di populismo e di internazionale nera del sovranismo – si legge – è destinata a rilanciare nel network dei cattolici salviniani e tradizionalisti la temuta suggestione del famoso complotto demo-pluto-giudaico-massonico”.
 
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  davar
la misura effettiva dalle prossime ore
"Unesco, pregiudizio radicato"

Israele e Usa abbandonano
Dalle parole si è oggi passati ai fatti: tra poche ore Israele e Stati Uniti non saranno più membri dell’Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura.
Annunciata diversi mesi fa, questa misura estrema è la strada scelta da entrambi i paesi per protestare contro il proliferare di iniziative e risoluzioni ostili a Israele. Un problema particolarmente intensificatosi negli ultimi due anni, da quando cioè l’Autorità nazionale palestinese e gli Stati arabi (con astensione tra gli altri dell’Italia) sono riusciti a far passare una risoluzione in cui sono state negate le radici ebraiche di Gerusalemme e di alcuni suoi luoghi sacri (tra cui il Muro Occidentale). Il più significativo ma non l’ultimo degli inciampi diplomatici tra l’Unesco e i rappresentanti dei due paesi.
“Dal 2009 ad oggi, all’Unesco sono state approvate 71 risoluzioni di condanna di Israele. E due sole che riguardavano tutti gli altri Paesi messi insieme. In poche parole, una vergogna” ha recentemente affermato il Primo ministro Benjamin Netanyahu.
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qui ferrara - i ragazzi protagonisti
Razzismo, la lezione dello sport
Cari amici di Pagine Ebraiche,
mi chiamo Maria, frequento il quarto anno al Liceo Scientifico A. Roiti di Ferrara, indirizzo sportivo. Quest’anno alle classi quarte del nostro indirizzo è stato proposto un progetto di alternanza a partire dalla mostra “Sport, sportivi e giochi olimpici nell’Italia in guerra”. Siamo stati protagonisti fin dall’inizio, abbiamo allestito, studiato, spiegato e smontato la mostra, insomma ne abbiamo vissuto ogni aspetto. Ognuno di noi ha dovuto rapportarsi direttamente con uno dei periodi storici più bui della nostra storia: dovevamo fare i conti con quello che è accaduto. Per me è stata sicuramente una presa di coscienza di fronte al passato, ma soprattutto di fronte alla mia quotidianità: quante volte si danno per scontati i diritti che rendono così libera la nostra vita, e quante tante altre volte davanti ad un’ingiustizia si rimane indifferenti. La mostra ha aiutato molto in questo lavoro di “presa di coscienza”: nei pannelli vengono rappresentate le vite di tantissime persone che hanno visto in primis la loro carriera sportiva, e successivamente la loro stessa vita, stroncate da questo odio irrazionale che tanto infuocò gli animi delle persone.


Maria Boarini
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informazione - international edition
Totocalcio, futuro a rischio
Sono tanti gli eroi dello sport la cui carriera e spesso vita fu spezzata dalle Leggi razziste del 1938. Per qualcuno, lo sport rimase un’arma di sopravvivenza e riscatto. Come raccontato nell’odierna uscita di Pagine Ebraiche International Edition, fino al 10 marzo 2019 il Museo ebraico di Venezia propone la storia di uno di loro, Giorgio Gesuà Sive Salvadori. Nato nel 1921, sin da ragazzino Giorgio dimostrò il suo grande talento nel nuoto. Selezionato per i campionati nazionale della sua categoria nel 1937, dopo il ’38 la sua società continuò a farlo gareggiare con vari espedienti e talvolta sotto falso nome. Nel frattempo al padre era stata portata via la Tabaccheria a San Marco, che non fu mai più restituita alla famiglia. Nel ’43 il giovane riuscì a fuggire in Svizzera dove trovò lavoro come insegnante di nuoto a Lugano. A Venezia la storia dell’esclusione degli ebrei di ogni età dal mondo sportivo, viene sottolineato nella mostra, è ancora oggi tutta da scrivere.
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pilpul
Oltremare -Turisti
I buoni propositi per l’anno nuovo sono sicuramente qualcosa di molto personale che nessuno ha il dovere di comunicare al prossimo. Social media esclusi, dove pullulano le liste fatte a mano o copiate e incollate (le peggiori banalità ovviamente). Bisognerebbe che si facessero queste liste anche paese per paese, e che venissero appese in ogni ufficio pubblico e bacheca di sito internet ufficiale. Si potrebbe cominciare con cose semplici, che tutti possono fare ad ogni livello: semplice cittadino o presidente. Per esempio Israele potrebbe proporsi per il 2019 di trattare bene i turisti.

Daniela Fubini, Tel Aviv
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Controvento - Il ruolo dei libri
Cultura e Onestà. Due valori che sembrano obsoleti, in un mondo in cui imperversano le fake news, le menzogne in 160 caratteri, le teorie complottistiche più strampalate… In cui i saggi e gli esperti sono umiliati, la scienza ridicolizzata, la furbizia scambiata per intelligenza e l’onestà è diventata una vuota parola di propaganda elettorale quotidianamente smentita dai fatti, senza che nessuno sembri preoccuparsene –se non qualche inascoltata Cassandra della stampa di opposizione.
Come augurio di un 2019 migliore del 2018, due brevi storie che a quei valori si rifanno.


Viviana Kasam 
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