Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

 3 Gennaio 2019 - 26 Tevet 5779
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav

Alberto
Moshe
Somekh,
rabbino
Commentando uno dei primi versetti della Parashat Lekh Lekhà (Bereshit 12,6) che narra degli spostamenti di Avraham nostro Padre in Eretz Kena’an soffermandosi su dettagli apparentemente irrilevanti, Nachmanide illustra il principio Ma’asseh avòt simàn la-bbanim (“Ciò che è accaduto ai padri è un segno per i figli”).
 
Leggi
Giorgio Berruto
“Quand’ero piccolo, da grande volevo diventare un libro. Non uno scrittore, un libro: perché le persone le si può uccidere come formiche”. E invece un libro no; di un libro – prosegue Amos Oz nel suo capolavoro Una storia di amore e di tenebra – rimarrà sempre almeno una copia “su un ripiano dimenticato di qualche sperduta biblioteca”.
I libri sono tra i protagonisti del più autobiografico romanzo dello scrittore israeliano. L’amore per la carta, l’inchiostro e i caratteri viene a Oz dai genitori.
 
Leggi
Afghanistan, anno zero
Il 2019, per l’Afghanistan, rischia di essere l’anno zero. “Siamo a 6000 miglia dall’Afghanistan, perché dobbiamo stare laggiù?” ha detto il presidente americano Donald Trump. Un esempio che, sostiene Repubblica, è destinato a venire seguito dai 7500 soldati della Nato di 38 diverse nazionalità, Italia inclusa (ieri un razzo ha centrato un blindato italiano a Herat, fortunatamente senza vittime e feriti). Presto 200 soldati rientreranno in patria, sostituiti da una compagnia albanese. “Ma è dal 2016 – prosegue Repubblica – che si pianifica la fine della missione, che già l’allora ministra Roberta Pinotti non riteneva strategica per l’interesse nazionale, e più volte Luigi Di Maio ha parlato di ritiro totale”.

Si affinano le manovre tra i diversi gruppi e le diverse forze che si sfideranno alle prossime elezioni europee. Repubblica al riguardo segnala la prossima visita del ministro Salvini in Polonia, dove incontrerà tra gli altri Jaroslaw Kaczynski. Appuntamento che sarà seguito da una visita dal nuovo presidente brasiliano Jair Bolsonaro in febbraio. “L’Internazionale sovranista – si legge – punta a conquistare quei 130-140 seggi che le consentirebbero di sedere in una posizione di forza al tavolo delle trattative col Ppe di Manfred Weber. È la missione di Salvini, che ha già annunciato la sua candidatura alle Europee, probabilmente in tutte le circoscrizioni italiane”. Del nuovo partito in formazione “non farebbe parte Viktor Orbàn, che ha già fatto sapere agli amici dell’Internazionale di voler resterà nel Ppe, dove potrà giocare di sponda”.
 
Leggi

  davar
parla il docente che ha aperto il caso 
'Ora di religione, la mia battaglia per una scuola davvero di tutti'
Un sano gusto per la polemica, la profonda convinzione che la scuola pubblica debba essere laica, un più sfumato anticlericalismo, una buona dose di anticonformismo e una meticolosità fuori dall’ordinario. Sono alcuni degli ingredienti che hanno portato Andrea Atzeni, docente di Storia e Filosofia di Milano, a scrivere un’approfondita inchiesta – pubblicata da Pagine Ebraiche in tre puntate – sull’ora di religione nella scuola italiana e su come i libri di testo adottati per insegnarla trattino l’ebraismo. “Avevo visto un ragazzo a scuola con un libro di testo di religione e mi era venuta la curiosità di vedere se effettivamente veicolasse semplicemente contenuti culturali, storici, come più volte mi era stato detto” racconta in un caffè a poca distanza dalla sua nuova scuola, il liceo scientifico statale “Leonardo da Vinci”, nel pieno centro di Milano. L’anno precedente, spiega con una riconoscibile inflessione sarda, era stato in periferia ma “ho chiesto il trasferimento. Era una classe per così dire troppo vivace e complicata da gestire. Le storie delle difficoltà delle scuole di periferia non sono semplici miti, purtroppo. Io insegnavo nella sezione ad indirizzo sportivo di questo liceo: l’impressione era che bastasse già questo aggettivo, sportivo, per portare gli studenti ad autoselezionarsi in base allo scarso interesse per lo studio”. Entrato nel mondo della scuola nel 2008, dopo una laurea in Filosofia a Cagliari e a sette anni di distanza dall’aver partecipato al concorso pubblico per insegnanti, Atzeni descrive in modo molto analitico la situazione che si è trovato davanti. Tra le perplessità, il rapporto ancora così stringente tra l’istituzione pubblica e la Chiesa cattolica. “Ad esempio nel mio liceo si è tenuto nell’ultimo giorno di lezioni a dicembre, una messa in memoria di alcuni ragazzi morti alcuni anni fa durante il loro percorso scolastico. Prima, è passata una circolare per avvisare che al termine delle lezioni, nei locali della scuola, si sarebbe tenuta la messa. Ovviamente credo si abbia pieno diritto di commemorare come si desidera questi lutti ma mi lascia perplesso che lo si faccia all’interno dell’istituto, che è pubblico e laico. Anche se tutti gli studenti fossero cattolici, non penso che la scuola pubblica sia il luogo dove esprimersi in termini confessionali”. A lungo docente in un Liceo di Varese, prima di spostarsi su Milano, Atzeni sottolinea il suo stupore nel vedere come il tema “scuola e religione cattolica” non sia cambiato molto rispetto agli anni in cui era lui lo studente.

Professore, da dove nasce questo suo interesse per l’insegnamento dell’ora di religione nelle scuola italiana?
Ero al liceo negli anni in cui è cambiata la normativa, '85-86, quando religione era diventata una materia facoltativa e quindi in teoria le scuole avrebbero dovuto attivare anche l’ora alternativa per gli studenti. Nella mia classe ero stato l’unico a scegliere di non giovarmi dell’ora di religione cattolica e in realtà la scuola mi teneva in classe con i compagni e alla fine avevo anche la valutazione del docente di religione, un sacerdote. Era anche simpatico ma mi lasciava perplesso il fatto che durante la sua ora in sostanza si facesse chiacchiera su tematiche generali, ovviamente riportate con una visione clericale. Non c’era ad esempio nessun approfondimento sulla Bibbia, che sarebbe anche stato legittimo. E poi contestavo, più per una questione di principio, il fatto che la scuola mi tenesse in classe.


Daniel Reichel, Pagine Ebraiche gennaio 2019
Leggi

la visita di netanyahu vista dal brasile
'Bolsonaro-Bibi, svolta radicale'
Un’amicizia destinata a lasciare il segno, quella tra il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il nuovo presidente brasiliano Jair Bolsonaro. È l’opinione dei principali media del paese sudamericano, che hanno dato molta enfasi alla visita di Netanyahu, ai suoi incontri, alle parole e ai gesti che hanno caratterizzato questa missione nei giorni dell’insediamento del controverso ex militare alla guida del Paese.
“Questa visita è stata unica e storica. Un cambio radicale nelle relazioni tra i due paesi. Un grande inizio di 2019” ha affermato nelle scorse ore Yossi Shelley, ambasciatore israeliano in Brasile, interpellato dalla Jewish Telegraphic Agency.
Entusiasmo condiviso da Freddy Glatt, 90 anni, presidente dell’associazione brasiliana di sopravvissuti alla Shoah che ha accolto per lo Shabbat il Premier di Israele e sua moglie Sara. “La sua visita – ha commentato – ha mostrato ai brasiliani le cose belle di Israele. Nonostante le consuete critiche da sinistra, Netanyahu si è comportato con gentilezza e semplicità”. E questo, a suo dire, avrebbe avuto un impatto positivo sull’opinione pubblica locale.

Nelle sue giornate in Brasile Netanyahu ha incontrato leader ebraici di diversi Stati brasiliani, compresi quelli preoccupati per l’impatto di una figura estrema come Bolsonaro.
“La comunità ebraica è piuttosto diversificata e lavoreremo in modo che le differenze politiche non influenzino la nostra unità” ha detto Fernando Lottenberg, presidente degli ebrei brasiliani.
Leggi

l'incontro delet-ugei
Da Roma alla Silicon Valley
Il suo “american dream” l’ha realizzato con determinazione e coraggio. Partito 20 anni fa da Roma per Israele, dopo dieci anni intensi a Google, dall’aprile del 2017 è arrivato nella mitica Silicon Valley californiana come Director Global Business Development & Partnerships alla Waze.
Un’esperienza su cui Aron Di Castro si è confrontato davanti a una folta platea di ragazzi in occasione dell’incontro “Dalla Silicon Wadi alla Silicon Valley” organizzato da Delet-Assessorato alle Politiche Giovanili della Comunità ebraica romana insieme all’Unione Giovani Ebrei d’Italia.
Leggi

JCIAK
Amos Oz, racconto per immagini
Nella memoria restano le immagini di Gerusalemme al crocevia dell’Indipendenza. Le sue vie povere e buie, la sua umanità tormentata e sempre di fretta, le piogge torrenziali dove i sogni della madre Fania finiscono per naufragare. Al cinema il mondo di Amos Oz, il grande scrittore israeliano appena mancato, resterà legato a Sognare è vivere, diretto e interpretato dall’israelo-americana Natalie Portman, che nel 2015 ha trasposto sullo schermo Storia d’amore e di tenebra, la monumentale autobiografia di Oz.
Focalizzato sugli anni fra il 1945 e il 1947, il film narra la nascita di uno scrittore sullo sfondo della nascita dello Stato d’Israele. In una magnifica ricostruzione d’epoca, che alterna al girato preziosi footage storici, entriamo nel cuore del legame tragico e tenerissimo fra Amos e la madre Fania, interpretata dalla stessa Portman.


Daniela Gross
Leggi

  pilpul
Setirot - Israele
Che cosa ci ha preso un po’ a tutti? Imbarazzo? Coda di paglia? Smarrimento? Fatto sta che dopo l’annuncio delle elezioni anticipate in Israele è calato il silenzio più assoluto. Eppure la politica israeliana, generalmente, non manca di infiammare dibattiti e discussioni talvolta al limite della decenza, e stupisce che non ci si infervori riguardo al 9 aprile prossimo venturo.

Stefano Jesurum, giornalista
Leggi


Appunti di fine anno civile
Inviare pensieri positivi alla tua insegnante di latino e greco del ginnasio, all’improvviso gravemente malata. Non sembra tanto tempo fa che diceva burbera, tra un aoristo ed un duale, ricordate che non sono la vostra mamma. E invece era almeno un paio di vite fa.
Decidere di non andare in piscina per la prima volta con tuo figlio neonato per compiere invece una mitzvà che non dovrebbe esserci, in un momento triste.


Sara Valentina Di Palma
Leggi

Le tribù del calcio
È necessario tornare su quanto accaduto a Milano in occasione della partita Inter-Napoli perché molto forte è la sensazione che anche questa volta tutto tenda a rientrare nell’alveo del “già visto”, di una ripetitività certamente inaccettabile ma, appunto perché ripetitiva, in qualche modo “normale”. Verrebbe quasi da dire rassicurante, se non si riferisse ad un atteggiamento tra i più ignobili, il razzismo. Rassicurante, perché tutto ciò che è già noto svolge in qualche modo una funzione di rassicurazione, permette di inserire quanto avvenuto dentro e fuori dello stadio di San Siro in una categoria che tutti i commentatori possono deprecare con toni più o meno alti, più o meno convincenti.

Valentino Baldacci
Leggi




moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK  TWITTER
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo comunicazione@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: comunicazione@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.