gesti…

Commentando uno dei primi versetti della Parashat Lekh Lekhà (Bereshit 12,6) che narra degli spostamenti di Avraham nostro Padre in Eretz Kena’an soffermandosi su dettagli apparentemente irrilevanti, Nachmanide illustra il principio Ma’asseh avòt simàn la-bbanim (“Ciò che è accaduto ai padri è un segno per i figli”). Egli spiega che ciò che nel racconto non ha un’evidenza concreta, se viene riportato ha certamente un significato simbolico per le generazioni future: nella fattispecie si vuole instillare l’idea che tutta la terra d’Israele appartiene alla stirpe di Avraham. Di più: il gesto simbolico avrebbe conferito irrevocabilità alla profezia. Questa considerazione di metodo acquista valore nella storia biblica successiva.

Alberto Moshe Somekh, rabbino

(3 gennaio 2019)