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8 Gennaio 2019 - 2 Shevat 5779
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Paolo Sciunnach, insegnante
Può esistere un’identità ebraica laica?
Si può definire l’appartenenza al popolo ebraico prescindendo dalla Halachà?
Si può appartenere ad una comunità ebraica prescindendo dalla tradizione?
Si può essere ebrei soltanto dal punto di vista nazionale e non religioso?

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Dario
Calimani,
Università di Venezia
Nulla di peggio che trasformare le speranze in illusioni, sapendo bene, nell’intimo, che di illusioni si tratta. Prima o poi verrà il momento di risvegliarsi e dover guardare in faccia la realtà. Non sarà facile, allora, inventarsi giustificazioni. Accade spesso quando, nella ricerca del meglio, ci si affida a chi promette ideali assoluti – trasparenza, condivisione, coerenza, onestà, verità. Ma gli assoluti non pagano mai. Presto o tardi il reale ci coglierà impreparati, magari con un tonfo. “Scenderemo nel gorgo muti”, e con tutta la nostra ingenuità.
 
Migranti alla deriva
Mentre le navi delle ong Sea Watch e Sea Eye con a bordo 49 migranti sono in emergenza al largo di Malta – le persone a bordo sono ormai “allo stremo delle forze”, fanno sapere le ong – la questione sarà al centro del Consiglio dei ministri degli Affari generali Ue a Bruxelles. Il governo italiano, sulla linea del ministro degli Interni Matteo Salvini, conferma di non accettare nessuno sbarco. Secondo fonti Ue un gruppo di Paesi europei avrebbe ora dato disponibilità ad accogliere i 49 migranti a patto che Malta ne consenta lo sbarco: l’Italia, nell’idea del Premier Conte, avrebbe aperto ad accogliere 15 persone ma Salvini si è opposto anche a questa soluzione, riporta Repubblica.

Le Regioni contro il decreto sicurezza. Continua intanto la mobilitazione di alcune regioni italiane per aprire i porti alla Sea Watch e Sea Eye e al contempo contro il decreto sicurezza: Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Umbria, Calabria, Basilicata e Sardegna sono pronte a presentare un ricorso alla Corte costituzionale contro il decreto, scrive il Corriere che nell’articolo riporta anche l’intervento della Comunità ebraica di Roma rispetto al caso delle due navi a cui non viene concesso di sbarcare: “La vita umana è sacra e deve essere anteposta a qualsiasi considerazione politica”.
 
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  davar
LE PAROLE DI RIVLIN
"Finiscano attacchi allo Shin Bet,

ci difende contro ogni minaccia"
Sul caso dell’omicidio della palestinese Aisha Rabi in Cisgiordania è necessario lasciare lavorare lo Shin Bet e non cercare di delegittimarlo. È il messaggio recapitato dal Presidente d’Israele Reuven Rivlin a chi negli scorsi giorni ha attaccato il servizio di intelligence interno per la gestione del caso Rabi, la 47enne palestinese uccisa dal lancio di una grossa pietra sul parabrezza della sua auto mentre viaggiava nei pressi dello snodo di Tapuach, in Cisgiordania. Lo Shin Bet ha arrestato cinque minorenni considerati coinvolti nell’attacco. Secondo quanto dichiarato dallo stesso servizio di sicurezza si tratta di studenti della yeshiva Pri Ha’aretz dell’insediamento israeliano di Rehelim, in Cisgiordania. “Dal giorno degli arresti lo Shin Bet ha riscontrato un continuo e intenso sforzo da parte di alcuni di delegittimare l’organizzazione, i suoi agenti, le sue attività. – le parole di una nota diffusa dallo stesso servizio di intelligence – Questo tentativo deve essere condannato e nulla deve essere fatto per indebolire lo Shin Bet nella sua lotta al terrore, sia esso ebraico o palestinese. Nel nome dei valori dello Stato e della sicurezza nazionale”.
“Non c’è democrazia senza critiche, anche alle nostre istituzioni più vitali, ma dobbiamo guardarci dagli attacchi irresponsabili a persone che hanno il compito di difendere e proteggere Israele da minacce interne ed esterne”, ha ammonito il Presidente Rivlin parlando di uno Shin Bet sotto attacco.
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l'iniziativa del rettore mancarella
Antisemitismo, l'ateneo pisano

accoglie la definizione dell'Ihra
“Non possiamo impegnarci in una lotta comune senza una definizione comune di ciò contro cui stiamo combattendo. Gli Stati membri sono quindi chiamati ad adottare la definizione di antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance come punto di riferimento. Ciò rappresenterebbe un passo importante”.
Così si esprimevano recentemente il Primo vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans e il Commissario europeo per la giustizia, la tutela dei consumatori e l’uguaglianza di genere Věra Jourová, in una nota diffusa poche ore dopo lo storico voto con il quale i 28 paesi dell’Unione Europea hanno approvato all’unanimità una dichiarazione che li impegna ancora più intensamente su questo fronte.
Una sfida che resta attuale su vari fronti, compreso il mondo accademico. La definizione di antisemitismo dell’Ihra è stata infatti recentemente accolta dall’Università di Pisa. Un’iniziativa voluta e proposta dal rettore Paolo Mancarella, che ha comunicato l’esito positivo del voto del senato accademico dell’ateneo pisano alla Presidente UCEI Noemi Di Segni.
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la campagna del world jewish congress
"Memoria, facciamola insieme"
“Con livelli di antisemitismo, xenofobia e negazionismo dilaganti e in aumento in tutto il mondo, è imperativo che la Memoria della Shoah sia condivisa nel modo più ampio possibile, per assicurare che le atrocità a cui abbiamo assistito solo sette decenni fa non si ripetano mai più”. Così il presidente del World Jewish Congress Ronald S. Lauder nel lanciare la nuova edizione della campagna social #WeRemember, per combattere l’antisemitismo e tutte le forme di odio, genocidio e xenofobia. Un’iniziativa a cui l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ha già aderito negli anni passati attivamente, invitando a partecipare il pubblico italiano.
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il presidente della federcalcio palestinese
"Nazionale, niente convocazione

se giochi in un club israeliano"
Giocatori arabi impegnati nel campionato israeliano di calcio non potranno far parte della squadra nazionale palestinese. Così, rivela il sito israeliano Walla!, si sarebbe perentoriamente espresso il presidente della federazione Jibril Rajoub in risposta a una richiesta arrivata dall’allenatore della rappresentativa, impegnata in questi giorni nella fase a gironi della Coppa d’Asia (esordio domenica scorsa con la Siria, prossimi incontri con Australia e Giordania).
Tra i calciatori indicati dall’allenatore, il coach algerino Noureddine Ould Ali, figura Ala’a Abu Saleh, in forza all’Hapoel Iksal. Vanamente, riferisce Walla!, il tecnico avrebbe provato in passato a farlo tesserare per team stranieri così da aggirare questo che per Rajoub è stato e continua ad essere un ostacolo insormontabile. Altro nome indicato, si legge, quello del calciatore Ali Khatib dell’Hapoel Hadera.
Torna quindi a far discutere la figura del dirigente palestinese, che ha un passato di terrorista e che ha trascorso 17 anni nelle carceri israeliane, cui la scorsa estate la Fifa ha imposto un anno di divieto assoluto di partecipazione a manifestazioni calcistiche di ogni tipo.


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"alcune storture" a convegno 
Il pensiero forte e il ministro
L’attivista ospite fisso dei dossier stilati periodicamente dall’Osservatorio Antisemitismo del Cdec per le sue attività di odio antisemita sul web. E un ministro della Repubblica vicesegretario federale della Lega. Maurizio Blondet e l’onorevole Lorenzo Fontana, invitati a confrontarsi insieme ad altri ospiti su “Le basi di una rinascita nazionale”.
Questo il titolo di un convegno in due giornate organizzato per il prossimo 19 e 20 gennaio a Montecatini Terme da “Il pensiero forte”, pubblicazione che si definisce “politicamente scorretta” e che annovera tra i suoi collaboratori lo stesso Blondet ed è diretta dall’estremista di destra Adriano Tilgher, ex dirigente di Avanguardia Nazionale e di Fiamma Tricolore.
Tra gli ospiti annunciati nella locandina, oltre a Blondet e al ministro Fontana, la cui presenza è considerata “in attesa di conferma”, la scrittrice Silvana De Mari, recentemente condannata per omofobia; l’imbarazzante sovranista da talk show Diego Fusaro; animatori di siti di “controinformazione” come Paolo Borgognone e Ouday Ramadan.
Nel dicembre del 2017, facendo la cronaca di una surreale conferenza svoltasi a Roma con la partecipazione tra gli altri di un esponente palestinese, Tilgher aveva espresso il suo compiacimento per la tesi, cavallo di battaglia degli antisemiti di ogni dove, secondo cui “gli organi di informazione mondiali” sarebbero asserviti al sionismo.
Per non parlare della sua ammirazione per Hitler, che in un’intervista di qualche anno fa era definito: “Un uomo che ha lottato per il suo popolo, incorrendo, secondo la storiografia ufficiale, in alcune storture”.
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pilpul


Male assoluto, male relativo
“La disparition de Joseph Mengele”, di Olivier Guez (2017, edizione italiana 2018, dal titolo “La scomparsa di Josef Mendele") oltre ad essere un capolavoro di romanzo quale involucro ideale dove convogliare una pergamena perché giunga a noi senza lacune di sorta, ci trascina verso l’Argentina dei tempi di “Gilda” con Glenn Ford e Rita Hayworth, indi ci fa attraversare gli incubi paraguaiani, per poi far calare il sipario negli anfratti più squallidi del Brasile.

Emanuele Calò
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Una strada diversa
“E quando uno straniero faccia dimora con voi nel vostro paese, non dovete fargli sopruso. Lo straniero dimorante con voi dev’essere per voi uguale ad un vostro indigeno, ed amerai per lui quel che ami per te; perché (anche voi) siete stati stranieri nella terra d’Egitto. Sono Io, il Signore, Dio vostro.” (Levitico, 19, 33-34).
Il significato profondo di questo celebre passo della parashà di Kedoshim risiede nel radicare la genesi, il senso stesso dell’accoglienza e dell’aiuto fornito al forestiero nell’immedesimazione.


David Sorani
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