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5 Febbraio 2019 - 30 Shevat 5779
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Michael Ascoli, rabbino
“Nell’ebraismo, la fede non è accettazione bensì protesta contro il Mondo così com’è, e in nome del Mondo così come dovrebbe essere”. Lo sostiene rav Jonathan Sacks. E così in effetti la Torah ci insegna, fin dal primo ebreo, Avrahàm, pronto a protestare perfino contro D-o. E se non bastasse l’attestazione narrativa nella Torah, ecco che nel Levitico la norma stabilisce chiaramente “non rimanere indifferente quando viene sparso il sangue del tuo prossimo” (Lev. 19:16). Di fronte a tragedie che succedono più o meno vicino a noi, non possiamo rimanere indifferenti.
 
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Dario
Calimani,
Università di Venezia
Ho sempre pensato che affrontare la parola della Torah fosse la strada privilegiata per comprendere la cultura dell’ebraismo e per appropriarsi attivamente di essa, intellettualmente, innanzitutto, ma anche, più o meno necessariamente, nella pratica di vita. Mai mi è passato per la mente che leggere la Torah o avvicinarsi, con rispettosa deferenza e reverenziale timore intellettuale, al Talmud fosse un modo per ‘ricevere Dio’. Lo affermo forse solo come ammissione di colpa, la colpa dell’ignoranza.
 
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Il Premier in Libano
Giovedì il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte sarà in Libano, prima tappa di una missione nel Mediterraneo che lo porterà nei prossimi mesi anche in Israele. Tre gli obiettivi della visita, scrive La Stampa. Il primo è legato alla sicurezza e alla missione Unifil, criticata da Israele dopo la scoperta di nuovi tunnel costruiti da Hezbollah sul confine. Conte vuole ribadire l’impegno italiano nella missione a tutela della pace. A questo punto, spiega La Stampa, è legato il secondo obiettivo ovvero l’intenzione di posizionare l’Italia come mediatore tra Libano e Israele. “L’ultimo punto riguarda l’economia: il Libano ha bisogno del sostegno e degli investimenti della comunità internazionale e l’Italia partecipa a diverse iniziative. Tra i progetti più rilevanti quello riguardante Eni, che insieme con Total è intenzionata ad avviare l’esplorazione di giacimenti di gas, compatibilmente con un accordo con Israele (ancora da mettere a punto) sulle zone assegnate alle trivellazioni”.
È prevista per il 30 marzo la storica visita del Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Rabat. “Israele e Marocco non hanno rapporti diplomatici, nonostante le relazioni cordiali fin dai tempi Mohammed V, il sovrano che ha portato all’indipendenza il regno nel 1956”, ricorda La Stampa. Ora il sito marocchino in lingua francese Le Desk ha rivelato che il consigliere alla Sicurezza nazionale Meir Ben-Shabbat sta lavorando con il pieno appoggio americano a un incontro fra Netanyahu e re Mohammed VI. “La visita, secondo la tv israeliana Channel 12, dovrebbe svolgersi negli ultimi giorni di marzo, subito dopo quella di Papa Francesco. Per il Times of Israel, le chance di successo sono alte, – scrive il quotidiano torinese – perché Rabat conta sull’appoggio di Washington per farsi riconoscere le proprie rivendicazioni sull’ex Sahara spagnolo, occupato nel 1975. In cambio, fra l’altro, è pronta a offrire la normalizzazione dei rapporti con Israele”.
 
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  davar
il riconoscimento del quirinale il
Anna Foa, un onore per la Storia
Un nuovo prestigioso riconoscimento per la professoressa Anna Foa, tra i massimi esperti italiani di storia ebraica, studiosa e saggista autrice di numerosi volumi di successo, collaboratrice da dieci anni del quotidiano dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche 24, del portale dell’ebraismo italiano www.moked.it e del mensile Pagine Ebraiche.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’ha infatti insignita del titolo di commendatore, tra i più significativi assegnati dal Capo dello Stato a cittadini distintisi per il loro contributo nelle professioni, nella cultura e nella società.
Proprio la professoressa Foa, nel gennaio dello scorso anno, era stata chiamata dal Presidente Mattarella a tenere l’intervento centrale nell’ambito delle celebrazioni del Giorno della Memoria al Quirinale. E sempre la professoressa aveva guidato il Presidente in compagnia degli altri curatori in visita alla mostra inaugurale del Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara nel dicembre del 2017 (nell’immagine). Senza dimenticare la solenne orazione sul contributo degli ebrei italiani all’unità nazionale tenuta davanti al suo predecessore Giorgio Napolitano durante l’apertura dei lavori del Congresso UCEI del dicembre 2010.
Ad Anna, nostra stimata collaboratrice fino dal primo giorno di pubblicazione, un grande Mazal Tov da tutta la redazione.
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Israele verso le elezioni
Likud, tempo di primarie
Ventiquattro ore per sapere quale volto avrà il partito guidato dal Premier Benjamin Netanyahu alle prossime elezioni del 9 aprile. In queste ore infatti gli elettori del Likud stanno partecipando alle primarie del partito per definire la graduatoria dei futuri candidati. Tra i 142 nomi (28 tra ministri in carica ed ex membri della Knesset) ci sono anche figure di spicco all’interno della destra israeliana, tra cui l’ex sindaco di Gerusalemme Nir Barkat, l’attuale ministro dell’immigrazione Yoav Gallant, transfugo del partito di centro ‘Kulanu’, l’ex ministro Gideon Saar, che Netanyahu – che ha di diritto il primo spot nella lista dei candidati – considera un pericoloso avversario interno. Le preferenze per ogni elettore sono 12 e i risultati si sapranno con certezza domani, dopo lo spoglio della notte. Queste primarie, come rilevano i quotidiani israeliani, rappresentano una sorta di barometro politico in grado di determinare gli equilibri della formazione di Netanyahu.
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la firma oggi a roma 
Fine vita, il manifesto condiviso 
Un punto di riferimento condiviso per definire i diritti e garantire, oltre alle cure, il rispetto della dignità e il supporto religioso e spirituale per chi si trova nella fase conclusiva della vita in strutture sanitarie. Presentato oggi a Roma, nel Salone del Commendatore del Complesso Monumentale del Santo Spirito, il “Manifesto interreligioso dei Diritti nei Percorsi di Fine Vita” risponde a questa esigenza.
Un risultato che è frutto del coinvolgimento di varie comunità religiose a livello nazionale, tra cui l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, e che è stato sviluppato a partire dal gruppo promotore costituito da ASL Roma 1, GMC – Università Cattolica del Sacro Cuore e Tavolo Interreligioso di Roma.
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prosegue la campagna 
Genova, la solidarietà UCEI
Dopo la tragedia del Ponte Morandi a Genova dello scorso 14 agosto, l’UCEI, già in occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica che ha avuto nel capoluogo ligure la propria città capofila, si è attivata nell’iniziativa di una raccolta fondi in favore delle famiglie colpite, testimoniando la vicinanza e il supporto dell’ebraismo italiano alla popolazione locale.
Un gesto di solidarietà concreta che è stato richiamato anche nel corso dell’ultimo Consiglio UCEI, con l’invito a proseguire in questo impegno per aiutare gli sfollati o i parenti delle vittime coinvolte in questa tragedia. Un invito aperto a tutti.
È possibile contribuire attraverso donazioni e versando un’offerta su un conto corrente speciale, intestato all’Unione.

IBAN – IT42B0200805205000103538743
CAUSALE: offerta per le vittime del crollo del Ponte Morandi

qui verona - il convegno
Il 1938 e l'Italia in esilio 
Si è aperto questa mattina nei locali dell’Università di Verona il convegno “L’Italia in esilio – La migrazione degli intellettuali italiani dopo il 1938”. Durante le due giornate di lavoro del convegno, che ha avuto anche il patrocinio di UCEI e Comunità ebraica veronese, sono previsti numerosi interventi nelle quattro sessioni: “Le leggi antiebraiche del 1938, genesi, caratteri e conseguenze”, presieduta da Donatella Calabi dell’Università IUAV di Venezia; “Esilio intellettuale, esilio ebraico ed esilio politico”, presieduta da Francesco Cassata dell’Università di Genova; “Spazi ed esperienze dell’esilio: Europa e Stati Uniti”, presieduta da Renato Camurri dell’Università di Verona; “Verso l’America Latina”, presieduta da Marie-Anne Matard-Bonucci dell’Università Paris 8.
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qui pisa - la conferenza
L'ebraismo e i "mondi altri"
L’ebreo errante, il legame con la magia e la stregoneria e, più in generale, la rappresentazione degli ebrei e dell’ebraismo nella cultura occidentale. Questi i temi al centro del convegno “Shem nelle tende di Yafet” che si inaugura domani a Pisa nella sede del Centro Congressi Le Benedettine. La tre giorni di lavori arriva a conclusione di un progetto di ricerca dell’Università locale sul tema “Ebrei ed ebraismo nei luoghi, nelle lingue e nelle culture degli altri” ed è coordinata dal professor Fabrizio Franceschini.
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il dvd da oggi in edicola
1938, la parola ai testimoni
È in vendita da oggi in edicola con i quotidiani La Repubblica, La Stampa e Il Secolo XIX il dvd del documentario “1938 – Quando scoprimmo di non essere più italiani” di Pietro Suber, prodotto da Blue Film con Dario Coen, Istituto Luce e Rai Cinema. Un prodotto che, come ricorda oggi La Stampa, “ricostruisce il contesto antecedente e successivo alla deportazione dei nostri connazionali attraverso la voce dei protagonisti ma anche degli altri, i responsabili diretti e gli irresponsabili, i troppi rimasti con gli occhi volutamente chiusi per non schierarsi e pagarne il pegno”.


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pilpul

Il ruolo del sanpietrino
Si può dubitare di troppo successo? Sembra un paradosso. Prendete le “Pietre d’inciampo”, ormai note a tutti. Ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig (il nome originario è: Stolpersteine), sono state importate in Italia alcuni anni fa da Adachiara Zevi. Com’è noto, l’intuizione consiste nell’incastonare un piccolo sanpietrino bronzeo di fronte ai portoni che videro la deportazione di ebrei, oppositori, omosessuali e altri gruppi perseguitati dai nazifascisti. Il senso è fondamentalmente duplice: da un lato, restituire l’identità alla vittima rimasta senza volto e spesso senza sepoltura, proprio nel luogo in cui viveva; dall’altro, sorprendere il passante comune, insieme all’abitante della casa medesima, che per l’appunto si troverà a “inciampare” in questa vicenda singola e collettiva, senza poter deviare o girare lo sguardo.

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Paradossi crescenti
Aumenta l’antisemitismo nel mondo, sia sotto la forma di attacchi materiali sia sotto la forma di atteggiamenti ostili nei riguardi degli ebrei e di Israele.
Sennonché, il termine “crescente” riguarda sia l’antisemitismo che l’interesse nei confronti dell’ebraismo, nei versanti più svariati: storia, letteratura, cucina, musica e così via. Il fenomeno non è stato del tutto sviscerato, forse soltanto sfiorato, ma comunque conviene rivedere e rileggere gli autori che vi si sono validamente cimentati.


Emanuele Calò
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Due Italie
Ormai da molti mesi assistiamo nel nostro paese a una paradossale dicotomia: se ci poniamo di fronte gli atteggiamenti e le reazioni della società rispetto a scelte di fondo di tipo economico-sociale, oppure davanti alle drammatiche situazioni dei flussi migratori che ci investono di passaggio, o anche rispetto alla valutazione della storia di settanta/ottanta anni fa e della sua memoria nel presente, è come se ci trovassimo ad avere a che fare con due mondi differenti, agli antipodi l’uno dall’altro.

David Sorani
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Il richiamo alla terra
Tu Bishvat, da poco celebrata, è una festa minore che col passare degli anni e dei secoli ha incrementato la sua importanza, perché probabilmente per il suo carattere eminentemente agricolo è stato un modo di richiamarsi alla terra di Israele, prima soltanto ad un livello puramente liturgico e religioso.

Roberto Jona
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