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 19 Febbraio 2019 - 14 Adar 5779
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Michael Ascoli, rabbino
U
 
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Dario
Calimani,
Università di Venezia
A Monaco di Baviera c’è Café Zelig. Lo gestisce la Comunità ebraica con la collaborazione di personale medico specializzato. Café Zelig è un caffè molto particolare perché accoglie i sopravvissuti della Shoah che vi passano qualche ora in compagnia di persone che sono passate per lo stesso loro inferno. Se lo vogliono possono condividere. Se lo vogliono, la struttura offre supporto psicosociale, ed economico, visto che spesso i frequentatori vivono sotto la soglia della povertà. Perché il dopo ha spesso regalato loro, in aggiunta, solitudine e indigenza. Ma il bello del Café Zelig è che dà la possibilità di parola a persone che nella maggior parte dei casi non hanno nessuno con cui parlare.
 
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Scissione nel Labour
La scissione è numericamente piccola ma potrebbe avere delle ripercussioni importanti sulla politica d’oltremanica: è quella portata aventi da sette deputati del Labour che ieri hanno annunciato la decisione di lasciare il partito per protesta contro la gestione del leader Jeremy Corbyn. “Non potevamo più restare, il Labour è diventato istituzionalmente antisemita e razzista”, “Corbyn è dalla parte sbagliata della Storia, dalla Russia, alla Siria al Venezuela”, “Sono furioso perché il mio partito sta facilitando la Brexit”, alcune delle motivazioni date dai deputati in rivolta, episodio di cui parlano tutti i principali quotidiani italiani. “A guidare la secessione sono Luciana Berger e Chuka Umunna. – scrive il Corriere – La prima è una deputata ebrea che ha subìto una feroce campagna di attacchi e intimidazioni e che ha accusato il partito di non averla difesa a sufficienza: e ieri ha detto di ‘vergognarsi a restare in un Labour che è diventato istituzionalmente antisemita’. Umunna è invece stato soprannominato in passato l”Obama britannico’ ed è uno dei principali sostenitori di un secondo referendum sulla Brexit: una opzione che Corbyn cerca di evitare in ogni modo”.
 
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  davar
non invitata l'estrema destra di le pen
Odio antiebraico, a Parigi

le forze politiche in piazza
Nel giorno della manifestazione unitaria contro l’antisemitismo indetta a Place de la Rèpublique a Parigi e in altre città francesi, l’ennesima profanazione di un cimitero ebraico in Alsazia, nella località di Quatzenheim non distante da Strasburgo, conferma la gravità di questa minaccia contro la quale diverse forze politiche promotrici dell’iniziativa odierna stanno cercando una risposta condivisa.
Quello di Quatzenheim è soltanto l’ultimo di una serie di episodi, che hanno avuto il loro apice sabato scorso con l’aggressione al filosofo ebreo Alain Finkielkraut da parte di alcuni gilet gialli che gli hanno imputato, tra le varie “colpe”, la sua difesa dello Stato di Israele. Slogan e parole di odio che, per lo studioso, già protagonista di una intervista con Pagine Ebraiche in cui si possono oggi leggere molti indizi del clima avvelenato di queste settimane, hanno rappresentato qualcosa di molto simile alla “violenza da pogrom” di tragica memoria.
Quattordici le forze politiche che si sono impegnate per dire quest’oggi il loro no all’antisemitismo (il Rassemblement national di Marine Le Pen non è stato invitato). Una iniziativa salutata con apprezzamento dal Crif, il Conseil Représentatif des Institutions Juives de France, e dal suo presidente Francis Kalifat.


(Il presidente Macron durante una sua precedente visita al Memoriale della Shoah di Parigi)
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pagine ebraiche - lo sportello ucei 
La mitzvah dell'assistenza
Un impegno costante per fornire assistenza a chi si trova in una situazione di bisogno. È l’impegno che dal 2014 muove il lavoro dello Sportello sociale territoriale dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, diretto in particolare a fornire un aiuto a tutte le piccole Comunità italiane che non hanno i servizi sociali e sono più isolate rispetto ad altre realtà più grandi. La situazione di difficoltà in cui versa il nostro Paese – segnato profondamente dalla crisi economica iniziata dieci anni fa – ha inevitabilmente richiesto una maggior presenza dei servizi sociali alle fasce più deboli della società. Un dato vero anche in ambito ebraico. “Abbiamo dato sostegno a persone che hanno perso il lavoro, si sono separati, si sono ammalati. La maggior parte sono anziani, ma abbiamo anche uomini e donne under 50 che non riescono più a rientrare nel mercato del lavoro” spiega Alice Gamba, che dall’inizio di quest’anno ha assunto il ruolo di coordinamento dello Sportello Sociale, nato su impulso del attuale vicepresidente UCEI Giorgio Mortara.
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qui milano - la mostra
Il '38 nell'accademia italiana
“Mi ricordo bene il silenzio indifferente di chi voltò la faccia da un’altra parte; di chi dopo la guerra mi chiese, ‘ma tu Segre che fine hai fatto? Come mai il tuo banco è rimasto vuoto? Dove sono i tuoi genitori?’ Mi ricordo dei loro genitori che avranno detto ai figli, ‘non telefonare alla Segre, non invitarla alla tua festicciola, sai con questi ebrei è meglio non avere a che fare”. In questi gesti semplici e crudi, la senatrice a vita Liliana Segre ricorda la dolorosa indifferenza di chi si preoccupò degli ebrei solo una volta finita la guerra. “Come si combatte questa indifferenza, dopo tanti anni di silenzio profondo? Ci vogliono parole d’amore scambiato con chi ami, ci vuole il neonato che stringi tra le braccia, ci vuole diventare nonna” ha spiegato a studenti e docenti in occasione dell’inaugurazione della mostra “Razza e istruzione – Le leggi anti-ebraiche del 1938” all’Università Bicocca di Milano, tra le promotrici dell’iniziativa assieme all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e al Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea.
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qui milano - la presentazione
Tra vecchi e nuovi fascismi
“Il fascismo non è un’ideologia: è un processo. Il leader che vuole emergere alimenta divisioni nella società, scaglia una tribù contro un’altra. Poi, però, riunifica, o comunque conquista un consenso vasto, chiamando tutti alla lotta contro un nemico esterno magari inventato. O ingigantito. Può trattarsi di un governo straniero, o di uno sbarco di migranti presentati come quelli che rovinano la tua vita, che ti rubano il lavoro”. Così Madeleine Albright, ex segretario di Stato Usa, spiegava in una recente intervista quali sono gli strumenti che adotta chi imposta la propria politica con un’impronta fascista . Un tema a cui Albright ha dedicato il libro Fascismo. Un avvertimento (Chiarelettere), di cui si è discusso al Memoriale della Shoah di Milano in occasione della seconda serata della nuova edizione del ciclo “Premesso che non sono razzista – come nasce il pregiudizio e come combatterlo”.
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vergognosa provocazione a trento
"No Vax, paragone aberrante"
I bambini esclusi dalle scuole perché non vaccinati messi sullo stesso piano dei bambini ebrei che furono vittima della Shoah. A proporre l’agghiacciante paragone è il movimento SiAmo per una campagna no-vax dal titolo “La storia si ripete” che ha preso il via da Trento con un cartello itinerante trasportato da un camioncino e che da diverse ore imperversa per le strade della città. Ad essere raffigurati due bimbi: uno marchiato come “non ariano”, l’altro come “non vaccinato”.
“Un paragone aberrante e improprio” sottolinea la presidente della Comunità ebraica di Merano Eli Rossi Borenstein. “La Shoah – ha poi aggiunto – è stata una tragedia unica, uno sterminio pianificato. Queste persone vogliono banalizzare e strumentalizzare. Dovrebbero vergognarsi”. Borenstein ha anche annunciato il proprio personale impegno “per bloccare questo scempio”.
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il via libera del ministero
Monte Stella, ripartono i lavori
Dopo la sospensione decisa dal ministero dei Beni Culturali, il 20 febbraio riprenderanno i lavori di riqualificazione del Giardino dei Giusti al Monte Stella di Milano. A comunicare il via libera, la Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Ministero, che in una lettera inviata al Giardino dei Giusti e al Comune di Milano ha riconosciuto come “l’originaria idea del Sacrario della Città e della istituzione di un luogo della memoria collettiva, in cui gli elementi naturali segnano simbolicamente la rinascita di un’intera comunità e della sua identità, risulta vieppiù rafforzata, in prima istanza, già dall’individuazione del Monte Stella come sito di destinazione del Giardino dei Giusti”.
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Informazione - international edition
Un progetto per gli studi ebraici
Un’esperienza unica nel suo genere, anni di lavoro e il coinvolgimento di insegnanti e operatori a 360 gradi. Nell’ultima uscita di Pagine Ebraiche International Edition vengono presentati i risultati del Progetto Curriculo, un progetto per realizzare un curriculum di studi ebraici per le quattro scuole delle Comunità di Roma, Milano, Torino e Trieste con la collaborazione di Shmuel Wygoda, professore dell’Università ebraica di Gerusalemme ed esperto di pedagogia.
Sulla newsletter dedicata al pubblico internazionale anche la notizia della scomparsa, a 98 anni, di Adriano Ossicini, medico, già senatore e ministri, che durante la persecuzione razzista aiutò a salvare decine di ebrei nell’ospedale Fatebenefratelli di Roma grazie all’invenzione di una immaginaria malattia contagiosa, il “morbo K”.


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  pilpul

La minaccia antisemita
Non mi sono mai divertito a parlare troppo di antisemitismo. Forse, non lo ho mai ritenuto utile neanche alla causa di noi ebrei. Semmai, ho sempre cercato di allargare il discorso e discutere di tolleranza, integrazione, diritti. Da due o tre settimane, però, mi trovo a scrivere di episodi e atti inquietanti e antisemiti su queste colonne. Siccome anche oggi non saprei cosa menzionare, se non Alain Finkielkraut e Luciana Berger, dimissionaria dal partito laburista inglese per via dell’antisemitismo interno, preferisco tacere. Ci vediamo tra sette giorni.

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas



L'identità e i rabbini
Gadi Luzzatto Voghera, in un suo pregevole articolo, scrive, fra altro, che “La nostra è l’epoca della secolarizzazione, nella quale Dio e la religione entrano in una dinamica privata, lasciando spazio a una gestione che diremmo laica degli aspetti della vita sociale non legati alle pratiche devozionali. In un simile contesto perde gran parte del suo peso la matrice giuridica della tradizione religiosa”.
Certamente, non intendo incombere sulla tastiera per provare a proporre un manifesto in favore della teocrazia, oppure, come si propugna nell’Europa comunitaria (diciamo) per asserire che possa essere una buona idea quella di far sovrapporre o intersecare le corti religiose con la giurisdizione statale.


Emanuele Calò
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Civiltà e odio
Grandi contrasti, nel fine settimana appena trascorso: da una parte l’impegno civile nel segno dei diritti, dall’altra un allarmante richiamo alla realtà distruttiva dei nostri giorni.
Il ricordo dell’Emancipazione valdese ed ebraica – ogni anno ripercorso il 17 febbraio, nel giorno della promulgazione da parte di Carlo Alberto delle Lettere patenti che nel 1848 concessero le libertà civili (ma non politiche e religiose) ai valdesi, seguite poche settimane dopo da analogo provvedimento nei confronti degli ebrei – è stato sostanziato a Torino dall’accantonamento dell’aspetto celebrativo a vantaggio di un positivo impegno di riflessione rivolto a un tema oggi centrale perché tragicamente disatteso, quello dei diritti umani.


David Sorani
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