Sportello UCEI, la mitzvah di aiutare

Un impegno costante per fornire assistenza a chi si trova in una situazione di bisogno. È l’impegno che dal 2014 muove il lavoro dello Sportello sociale territoriale dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, diretto in particolare a fornire un aiuto a tutte le piccole Comunità italiane che non hanno i servizi sociali e sono più isolate rispetto ad altre realtà più grandi. La situazione di difficoltà in cui versa il nostro Paese – segnato profondamente dalla crisi economica iniziata dieci anni fa – ha inevitabilmente richiesto una maggior presenza dei servizi sociali alle fasce più deboli della società. Un dato vero anche in ambito ebraico. “Abbiamo dato sostegno a persone che hanno perso il lavoro, si sono separati, si sono ammalati. La maggior parte sono anziani, ma abbiamo anche uomini e donne under 50 che non riescono più a rientrare nel mercato del lavoro”, spiega Alice Gamba, che dall’inizio di quest’anno ha assunto il ruolo di coordinamento dello Sportello Sociale, nato su impulso del attuale vicepresidente UCEI Giorgio Mortara. Gamba va a sostituire Olga Ceriani, per anni colonna portante del progetto. Il Servizio sociale territoriale dell’Unione – sostenuto con i fondi dell’Otto per mille – è stato ideato per fornire assistenza agli iscritti e creare un raccordo e una collaborazione con le autorità e le istituzioni presenti sul territorio. Le Comunità sono divise in tre macro aree, nord-est, nord-ovest, e centro-sud. Il ruolo di assistente sociale per il Nord Ovest è affidato alla stessa Gamba – che si occuperà anche delle questioni relative ai rimborsi della Claims Conference – mentre le altre due assistenti sono Giulia Tura per il Nord Est e Giada Maiolini per il Centro Sud.
Tra i progetti portati avanti per rispondere al problema della disoccupazione, nel 2017 è stato ideato il progetto Borse lavoro: la finalità è quella di “attivare” o “ ri-attivare” la persona all’interno di un percorso di autonomia e di riqualificazione lavorativa, valorizzando le risorse personali, attraverso un insieme di azioni motivazionali e formative. L’obiettivo di tale servizio è quello di garantire e migliorare la formazione e l’occupabilità ai soggetti socialmente più fragili ed a quelle persone fuoriuscite dal ciclo produttivo a causa della crisi economica. Obiettivo del servizio, offrire, in contrapposizione ad un modello di assistenza passiva , nuove modalità di prevenzione al disagio per le quali l’avvicinamento ed il riadattamento ad un nuovo lavoro assumono un ruolo attivo e centrale per un rinforzo del sé e del proprio status sociale.
“Nella mission dello Sportello ci sono anche le assistenze economiche ai più bisognosi e lo sportello di ascolto per cercare di prevenire episodi di malessere e di depressione nelle persone che stanno vivendo momenti difficili”, sottolinea Gamba, che ricorda come “da quando è nato lo Sportello Sociale, su indicazione del dottor Mortara, sostenuto dalla professionalità della referente Olga Ceriani, si è attivato il progetto Mai più soli con l’obiettivo di prevenire l’isolamento dei nostri anziani e di incentivare forme di socializzazione. Ad oggi questo progetto è diventato un punto di riferimento per le Comunità perché possono contare su professioniste e volontari che si prendono cura dei loro iscritti più longevi”.
Tra le altre attività che lo Sportello svolge, dal 2017 si è consolidato anche il “Benessere comunitario” dove una parte dei fondi è destinata alle Comunità per progettare insieme alle operatrici sociali attività ludiche per bambini, per famiglie, momenti culturali e culinari con l’obiettivo di promuovere la partecipazione di tutti gli iscritti. “È proprio dall’incontro che le persone si possono sentire accolte e sostenute, facendole sentire parte di una Comunità; quella Comunità che non li lascia soli. Negli anni ho visto come l’intervento dello Sportello può essere stato d’aiuto a far tornare alla vita comunitaria persone che l’avevano abbandonata; e che tornando hanno rincontrato compagni di scuola o cugini lontani con i quali hanno potuto rinsaldare e rafforzare legami”, sottolinea la nuova coordinatrice. Per il 2018 le attività di “Benessere comunitario” sono state ad esempio, una cena per Sukkà in collaborazione con Adei a Torino, i festeggiamenti per i 140 anni della Sinagoga di Vercelli, un ciclo di conferenze sull’invecchiamento attivo a Padova, Venezia e Trieste, incontri culinari e dibattiti come il progetto “Gnam Gnam” a Livorno.

Pagine Ebraiche febbraio 2019

(19 febbraio 2019)