Paolo Sciunnach, insegnante | A
Purim ci copriamo il volto con la maschera. Perché? Una delle usanze
più diffuse e conosciute di Purim è il mascherarsi. Ma pochi forse
conoscono la ragione spirituale sulla quale si basa questa usanza.
Non c’è cosa che sia scritta nei testi dei Ketuvim (Agiografi) che non
derivi dalla Torah (Pentateuco): dove possiamo trovare un riferimento
alla Meghillath Ester (Rotolo di Ester) e ai giorni di Purim nella
Torah?
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Anna
Foa,
storica |
Cronache
italiane settimanali di ordinario razzismo: a Foligno un maestro umilia
e insulta un bambino nero; a Roma un giovane ferisce con un taglierino
un bambino rom di dieci anni accusandolo (pare falsamente) di averlo
derubato: "voglio ammazzare tutti gli zingari, si giustifica, mi hanno
rotto"; a Melegnano, minacce di morte ad un giovane senegalese
adottato. E cronache italiane di antisemitismo: alcuni ascoltatori di
Radio Tre, raffinato canale culturale della RAI, si lamentano che si
sia parlato di Primo Levi: "Basta con gli ebrei, hanno scritto,
dobbiamo fare cultura, non politica". Nonostante siano ascoltatori di
Radio Tre sono abbastanza ignoranti da non sapere che Primo Levi è
considerato a livello internazionale come uno dei maggiori scrittori
italiani del Novecento.
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“Non fermate le indagini”
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“Non
fermate le indagini”. È la richiesta della famiglia di Giulio Regeni in
concomitanza con la missione del Premier Giuseppe Conte in Egitto.
Scrive Repubblica al riguardo: “La verità sul sequestro, la tortura e
la morte di Giulio Regeni è ancora lontana. Troppo. Ma dopo
l’iscrizione nel registro degli indagati della procura di Roma di
cinque agenti del servizio segreto egiziano c’è il rischio che anche la
ricerca di quella verità sulle torture e sull’omicidio del ricercatore
italiano possa fermarsi”. Ieri, in occasione del summit con la Lega
araba, il premier ha parlato non solo di questa vicenda, ma anche di
stabilità in Libia, Daesh e conflitto israelo-palestiense. Come riporta
tra gli altri il Corriere, a proposito di quest’ultimo punto ha
commentato: “Va rilanciata con vigore la prospettiva di una pace giusta
e duratura, sostenendo con convinzione la prospettiva dei due Stati”.
Un altro riconoscimento per il cinema israeliano, nella cornice più
prestigiosa: gli Oscar. Il miglior cortometraggio è stato infatti
giudicato “Skin” di Guy Nattiv, la storia di un fanatico suprematista
bianco che intraprende un percorso di cambiamento. Il regista,
accogliendo il riconoscimento, ha affermato: “I miei nonni erano
sopravvissuti alla Shoah. L’odio che loro sperimentarono vediamo che è
un po’ ovunque oggi, negli Stati Uniti, in Europa. Questo film è
dedicato alla sfida di educare, di insegnare ai nostri ragazzi qualcosa
di diverso”.
L’odio sulla rete e nella vita reale continua ad interessare le
cronache dei quotidiani. L’ultimo episodio riguarda una 25enne di
Stradella, educatrice in un centro di accoglienza, sommersa di post
insultanti sui social network. “Mi hanno vomitato addosso odio e rabbia
solo perché ho detto che Salvini prima di parlare di integrazione
dovrebbe sciacquarsi la bocca. Non ho offeso nessuno” il commento della
ragazza, segnalato dal Corriere.
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il primo ambasciatore israeliano in ruanda
Israele, l'Africa nel futuro
Ron
Adam è stato di recente nominato ambasciatore israeliano in Ruanda. È
la prima volta che Israele ha un suo rappresentante diplomatico nel
piccolo paese centrafricano, noto soprattutto per il terribile
genocidio del 1994 (quando centinaia di migliaia di persone,
soprattutto di etnia Tutsi, vennero uccise per motivi razziali e
politici). “Questo paese condivide molte somiglianze con lo stato di
Israele e offre molte possibilità per la cooperazione reciproca”, ha
Adam dopo aver incontrato il presidente del Ruanda Paul Kagame. Sanità,
istruzione, agricoltura, tecnologie della comunicazione e sicurezza
informatica sono alcuni dei settori in cui si concentra questa
cooperazione, che ha già dato alcuni frutti come l'accordo tra i due
paesi per collegare con voli diretti l'aeroporto Ben Gurion con quello
di Kigali. Per Israele costruire nuovi rapporti con i paesi Africani o
in ogni caso consolidarli fa parte di una strategia diplomatica più
ampia: “Sono stato in Africa quattro volte negli ultimi due anni,
questo deve dirvi qualcosa”, ha sottolineato di recente il Primo
ministro israeliano Benjamin Netanyahu incontrando i leader
dell'ebraismo americano. Leggi
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Oltremare - Fragole |
Ultimamente
pare di stare sulle macchinine degli autoscontri in balìa di una classe
intera di bambini di sei anni: spintonamenti a non finire nella
politica israeliana, fra il partito nuovo di zecca dei generali che si
posiziona da qualche parte in una specie di centro non ben determinato,
ma viene costantemente accusato di essere estrema sinistra da parte
della destra, e allo stesso tempo troppo a destra da parte della molto
minoritaria sinistra. Quando anche l’estrema destra è comparsa
all’orizzonte pronta a colpire i parafanghi di tutti indistintamente,
mi è parso utile prendere una pausa e uscire a mettere i piedi per
terra.
Ed è una cosa che consiglio a tutti, spegnere i telegiornali e godersi
un po’ di natura, che in questa stagione dà veramente il meglio di sé
in Israele. Per esempio, andare a raccogliere fragole nelle serre del
moshav Tkuma vicino a Netivot è una delizia assoluta.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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Controvento – Tra le note
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Ho
conosciuto Francesca Dego nel 2013, quando insieme a Marilena Francese
stavo organizzando all’Auditorium Parco della Musica di Roma, “I
violini della speranza”, il nostro primo concerto per il Giorno della
Memoria.
Volevamo rendere simbolicamente testimonianza e omaggio alla sofferenza
dei musicisti ebrei morti nei campi di concentramento, chiedendo a
violinisti di religioni diverse di suonare insieme alla nostra star,
Shlomo Mintz. Non ci furono problemi per il musulmano e il protestante,
che Mintz conosceva. Per il cattolico, che volevamo italiano, fu invece
difficilissimo, ci bocciava tutti i nomi (supponemmo non volesse
rivali..).
Viviana Kasam
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