Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui       1 Maggio 2019 - 26 Nissan 5779
IL REPORT DEL CENTRO KANTOR ALLA VIGILIA DI YOM HASHOAH

"Attacchi antiebraici, deriva preoccupante"

Mentre Israele si prepara ad onorare la memoria delle vittime della Shoah, con la cerimonia questa sera a Gerusalemme per Yom HaShoah (nell’immagine), fa riflettere il report sull’antisemitismo pubblicato in queste ore dal Centro Kantor dell’Università di Tel Aviv: mai come nel 2018 sono stati registrati così tante vittime di attacchi di stampo antisemita. “Se devo riassumere in una frase la situazione dell’antisemitismo nel 2018 e all’inizio del 2019, direi che è il crescente senso di emergenza tra gli ebrei in molti paesi del mondo – ha sottolineato Moshe Kantor, presidente del Congresso ebraico europeo, promotore della ricerca – L’antisemitismo è recentemente progredito fino a mettere in discussione la stessa continuazione della vita ebraica in molte parti del mondo. Come abbiamo visto con la seconda sparatoria di massa di una sinagoga negli Stati Uniti, molte parti del mondo che prima erano considerate sicure non lo sono più”.
LA NUOVA IMPRESA DI GIOVANNI BLOISI 

"Il mio viaggio a pedali, nel nome del capitano Levi" 

“Non sono bravo con le parole, cerco piuttosto di far parlare i fatti. E per me questo significa pedalare nel nome di ciò che c’è di più bello e che mai dobbiamo dimenticarci di festeggiare: la libertà ritrovata, la fine dell’incubo nazifascista”.
Dipendente Enel in pensione, da anni Giovanni Bloisi pedala sulle strade della Memoria. In bicicletta è arrivato alle porte di Auschwitz. E sempre a pedali ha attraversato l’Italia da Nord a Sud, per poi raggiungere lo Yad Vashem. La sua missione: tener viva l’attenzione dell’opinione pubblica su una straordinaria storia di solidarietà avvenuta a Selvino, Prealpi bergamasche, nell’immediato dopoguerra. Un ex colonia fascista, Sciesopoli, che si trasforma nel luogo in cui bambini ebrei da tutta Europa scampati alla Shoah si rigenerano e iniziano il loro viaggio verso il nascente Stato di Israele.
Nelle prossime ore, con partenza dal Museo della Padova Ebraica e con una tappa nel pomeriggio anche al Meis di Ferrara, Bloisi si lancerà in una nuova impresa. Un lungo viaggio che lo porterà fino in Puglia sulla scia del capitano Enrico Levi, che fu protagonista della Liberazione del Paese e di molte successive traversate verso l’allora Palestina mandataria con a bordo centinaia di profughi ebrei salvatisi dalle persecuzioni. Levi, che in seguito sarà anche tra i fondatori della Marina militare e mercantile israeliana, non era solo. Con lui c’erano cinque amici, correligionari e come lui impegnati in prima linea nella lotta al regime.

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QUI GENOVA - LA MANIFESTAZIONE CURATA DA DAVID BIDUSSA 

"I giorni del libro piccolo, per capire il nostro presente"

Il destino del libro non è in pericolo. I libri non si avviano verso la via del tramonto. Hanno subito sì una metamorfosi, adattandosi a una società sempre più veloce, ma leggere è ancora una pratica diffusa, rassicura lo storico delle idee David Bidussa. “Lettura e scrittura hanno cambiato il libro, il libro di saggistica, prima ancora che quello di narrativa. A differenza della narrativa spesso trasformata in saga (Harry Potter, sopra tutti) il libro di saggistica non può permettersi la lunghezza. È un prodotto che va consumato velocemente, va letto rapidamente, e deve comunicare un problema. Il libro di saggistica è oggi l’occasione per discutere, più che lo strumento che offre una soluzione. Rappresenta l’opportunità di far fare ‘un giro di tavolo’ a idee, proposte, progetti”. 
Una opportunità che prende forma grazie a I giorni del Libro Picco, la rassegna, curata da Bidussa, di scena a Palazzo Ducale dal 3 al 5 maggio che intreccia saggistica, autori, grandi temi del presente e confronto con pubblico.   


Rassegna stampa

L'Europa secondo Orban
Domani il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini sarà in Ungheria per incontrare il Premier Viktor Orban e consolidare il blocco euroscettico e sovranista in vista delle elezioni europee di fine mese. “Lo riceverò come ministro del governo italiano e vicepremier, ma non parleremo solo di temi bilaterali, bensì anche di affari di partito. E poi andremo a Roeszke, confine con la Serbia, per fargli vedere come difendiamo noi la frontiera”, spiega Orban a La Stampa in un’intervista a firma di Alberto Simoni. Il premier ungherese afferma che la sua priorità è fermare i migranti. “Gli italiani vorrebbero sbarazzarsi degli immigrati e dividerli fra gli altri Paesi e per questa mossa a Bruxelles è stata inventata un’ideologia, si chiama solidarietà. La nostra posizione è diversa: ci siamo difesi e abbiamo impedito che arrivassero qui e non vorremmo nemmeno che i migranti arrivassero da voi”, afferma, rilanciando la politica delle frontiere chiuse condivisa da Salvini. Orban rivendica la sua “democrazia illiberale” ma la spiegazione di cosa sia appare confusa: “è la democrazia fondata sul cristianesimo, chiamata illiberale, non significa necessariamente che sia anti-liberale. Una distinzione importante, questa. Oggi sono i democratici liberali i veri nemici della libertà. Essendo io un sostenitore della libertà devo essere illiberale”. Nell’intervista si chiede anche se Orban sposterà l’ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme. “Abbiamo aperto un ufficio con funzioni diplomatiche per le relazioni commerciali con l’Estero a Gerusalemme, ma per ora l’ambasciata resta a Tel Aviv”.
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L'INIZIATIVA UCEI 

Lo Shabbaton a Senigallia:
Umorismi a confronto

Studio della Torah e attività ricreative, letture dal Pirkè Avot e un confronto aperto su vari temi di interesse generale. Per il weekend dal 24 al 26 maggio UCEI e Comunità ebraica di Ancona propongono uno speciale Shabbaton in programma a Senigallia, rivolto a grandi e piccini.
Tra i protagonisti Cyril Aslanov, ex-allievo dell’École Normale Supérieure e già professore di linguistica all’Università Ebraica di Gerusalemme. Oggi insegna linguistica all’Università di Aix-Marseille, è membro dell’Institut Universitaire de France e dell’Accademia della lingua ebraica. Collabora inoltre attivamente con il Centro di Cultura Ebraica dell’Università di Stato di San-Pietroburgo.
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Il valore etico del lavoro
In uno dei primi passi del trattato Avot della Mishnà (di cui, secondo diffusa consuetudine, si inizia la lettura pubblica in sinagoga questo Shabbat) troviamo questo insegnamento: “Simeone il Giusto soleva dire: Il mondo si regge su tre cose: sulla Torà, sul servizio Divino (avodà), sulle opere di misericordia (ghemilut chasadim)”. Il termine “avodà”, che significa letteralmente lavoro, in questo contesto viene solitamente riferito al servizio sacro che si svolgeva nel Santuario a Gerusalemme e, da quando esso è stato distrutto, questo valore basilare si intende esteso alla preghiera – tefillà – e in generale all’adempimento dei Comandamenti divini – Mizvot.
 
Giuseppe Momigliano, rabbino capo di Genova
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Ticketless  - Auguri Daniel!
Ricorre nel 2019 il bicentenario della nascita di Mary Ann Evans, in arte George Eliot, acuta osservatrice dei fermenti interni all’ebraismo europeo e autrice di un romanzo, Daniel Deronda, che da poco si può leggere in nuova edizione italiana per i tipi di Fazi (2018). Esce ora da Giuntina, per mano di Elia Boccara, una elegante monografia G. Eliot e la nascita dello stato ebraico. D. Deronda: un idealista nell’Inghilterra vittoriana. Rimango sempre colpito dalla instancabile vitalità di Elia Boccara, cui si devono, sempre presso lo stesso editore, una affascinante autobiografia e un saggio che ha fatto molto discutere l’anno scorso, dedicato ad un tema controverso quanto altri mai (Sionisti cristiani in Europa, 2017).
La vicenda di questo romanzo dimostra che il sionismo non fa eccezione rispetto ad altre snodi novecenteschi.
Alberto Cavaglion
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Orban e la contraddizione sovranista
L’intervista di Viktor Orban rilasciata a La Stampa di oggi è davvero un lucidissimo manifesto del neo-nazionalismo, di cui l’Ungheria ha rappresentato il modello ispiratore per molti. Il premier ungherese ha davvero il pregio di non nascondere la propria visione politica, che anzi rivendica in ogni aspetto. Fra i molti passaggi di grande interesse, due mi colpiscono particolarmente. Anzitutto la definizione, alquanto precaria, di democrazia illiberale come argine alle derive anti-libertarie dovute al neo-imperialismo europeo. Secondo: il richiamo all’identità cristiana come fondante di quella europea. Cosa che di per sé è un’ovvietà, ma che non chiarisce quale spazio spetti agli appartenenti di altre religioni. I costanti attacchi alla macellazione rituale e alla circoncisione di questi anni non fanno ben sperare. 
 
Davide Assael, ricercatore
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Periscopio - Letteratura impegnata
Ho già avuto modo di elogiare, in passato, l’alto valore morale della saga ‘Millennium’, la serie di romanzi creata dallo scrittore svedese, prematuramente scomparso, Stieg Larsson, e poi continuata, dopo la sua morte, da David Lagercrantz: un esperimento editoriale, con’è noto, che ha incontrato straordinario successo mondiale, con traduzioni in quasi tutti i Paesi del mondo, e decine di milioni di affezionati lettori, coinvolti nelle avventure dei due protagonisti, la taciturna vendicatrice ‘punk’ Lisbeth Salander, genio dell’informatica e dell’hakeraggio, e l’inarrestabile e affascinante giornalista d’inchiesta Mikael Blomkvist. Due personaggi appartenenti a mondi completamente diversi e dai caratteri diametralmente opposti (cupa, solitaria e misantropa lei, famoso personaggio pubblico e irresistibile dongiovanni lui), accomunati da una strana e tacita alleanza, basata su un comune amore per la giustizia.
 
Francesco Lucrezi, storico
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