Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui       3 Giugno 2019 - 29 Iyar 5779
DOPO LE PROVOCAZIONI DI DAMASCO

 Israele-Siria, tensione al confine

Mentre l’instabilità politica continua a lasciare il segno su Gerusalemme, l’attenzione del Paese è a nord: la minaccia siriana è tornata di attualità. Nelle scorse ore Israele ha colpito nuovamente oltreconfine, mirando questa volta alla base area T-4, nei pressi di Homs, nella Siria settentrionale. Obiettivo dell’ultimo attacco, l’Iran. La base è infatti considerato il cuore operativo delle Guardie della rivoluzione iraniana nel territorio del dittatore Bashar Al Assad. E Israele, dopo la provocazione siriana con il lancio di due razzi sulle alture del Golan, ha voluto mandare un messaggio: nessuna minaccia rimarrà impunita. “Questi incidenti – scrive l’analista militare di Haaretz Amos Harel – dimostrano che, sebbene Assad abbia ripreso il controllo del territorio, la zona di confine non è completamente stabile. La leadership israeliana continua a dire di non poter accettare l’insediamento militare iraniano in Siria e, di tanto in tanto, sostiene le parole con i fatti. Tuttavia, l’attrito tra i due eserciti è meno intenso di un anno fa, in parte perché l’Iran è più cauto di prima. Ma la tensione di fondo rimane”.
IL SEMINARIO IN SVOLGIMENTO A FIRENZE

 "Piccole Comunità, grande potenziale"

“Piccolo è bello”. È il motto che fa da sfondo ai lavori di un seminario internazionale in svolgimento a Firenze, organizzato dallo European Council of Jewish Communities con la collaborazione dell’American Jewish Joint Distribution Committee e della Comunità ebraica locale. Tre giornate di lavoro, che proseguono un cammino già intrapreso ad Atene, Bratislava e Stoccolma, città che sono state sede di precedenti incontri, con l’obiettivo di far riflettere assieme leader ed esponenti di Comunità ebraiche della Diaspora con meno di cinquemila iscritti. Sfida: “Trasformare le nostre Comunità in luoghi accoglienti”.
Ad aprire i lavori un saluto del rabbino capo Amedeo Spagnoletto, che ha dato il benvenuto ai partecipanti. Si sono quindi aperti i lavori.
Cosa significa essere una Comunità accogliente? Quali fonti tradizionali ebraiche insegnano ad essere aperti e ad essere Comunità? Quale è il gap tra l’esperienza ebraica che si sperimenta e quella che si vorrebbe avere? Queste alcune delle domande che hanno animato le prime sessioni del seminario, cui hanno tra le altre partecipato le Consigliere UCEI Sara Cividalli e Sabrina Coen.
I NUOVI ASSETTI NELLE COMUNITÀ EBRAICHE DI NAPOLI, FERRARA E VERCELLI 

 Schapirer, Arbib e Bottini Treves alla presidenza

 
Conferme al vertice e nuovi leader per molte Comunità ebraiche italiane chiamate al voto in queste e nelle prossime settimane.
Guiderà ancora gli ebrei napoletani per quattro anni Lydia Schapirer, nominata alla presidenza nel corso della prima riunione del nuovo Consiglio comunitario formatosi dopo il voto dello scorso 26 maggio. Al suo fianco, alla vicepresidenza, Pier Luigi Campagnano. Integrano il Consiglio Sandro Temin, Deborah Curiel e Daniele Coppin.
Un nuovo presidente invece per gli ebrei di Ferrara. Ricoprirà infatti l’incarico il geometra Fortunato Arbib, che ha già diverse esperienze in Consiglio ma mai nel ruolo apicale. Al suo fianco, come vicepresidente, lavorerà Massimo Acanfora Torrefranca. In Consiglio anche Marcello Sacerdoti.
Quinto mandato consecutivo alla guida degli ebrei vercellesi per la Consigliera UCEI Rossella Bottini Treves, che sarà affiancata dal vicepresidente David Coen Sacerdotti e dal Consigliere Alberto Calò.
L'EVENTO A MILANO 

Piero Sacerdoti, pensiero e azione

Un confronto su un tema economico di ampio respiro ma allo stesso tempo un’occasione per approfondire la storia di un personaggio come Piero Sacerdoti. All’Università Bocconi questo pomeriggio (ore 17.30) verrà infatti presentato – nell’ambito del convegno “Milano e le assicurazioni nel ‘900” – il volume Piero Sacerdoti (1905-1966). Un uomo di pensiero e azione alla guida della Riunione Adriatica di Sicurtà. Lettere familiari e altre memorie, Hoepli, a firma del giurista e presidente del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea Giorgio Sacerdoti, figlio di Piero.
INFORMAZIONE - INTERNATIONAL EDITION 

Due giugno, festa della democrazia

Democrazia, pace, libertà: valori che l’Italia e l’Europa hanno conquistato a prezzo altissimo, che vanno celebrati, che mai bisogna sottovalutare. In occasione della Festa della Repubblica del 2 giugno, la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni lancia un messaggio e un monito in questo senso, come ricordato nell’odierna uscita di Pagine Ebraiche International Edition



Rassegna stampa

Israele-Siria,
alta tensione

Leggi

L'EVENTO

Il segno di una archivista


Archivista e tra le autrici di “Una storia nel secolo breve”, denso volume che racconta la storia e la trasformazione del Centro Ebraico Il Pitigliani da orfanotrofio a luogo di produzione e divulgazione culturale, Angelina Noemi Procaccia sarà ricordata questa sera nel corso di una serata a lei dedicata che si svolgerà proprio al Pitigliani.
Ad intervenire nel corso dell’incontro, che si aprirà alle 20.30, saranno Micaela Procaccia, rav Amedeo Spagnoletto, Lia Tagliacozzo, Mario Toscano e Sandra Terracina.
 
 
Il 4 giugno del '44
Un po’ di storia. Settantacinque anni fa, il quattro giugno 1944, Roma venne liberata dagli Alleati. Ad entrare nella città fu la V armata statunitense, composta oltre che da truppe americane anche da truppe inglesi, già protagonista, fra l’altro, della battaglia di Montecassino e dello sbarco di Anzio. La notizia che le truppe alleate stavano per entrare a Roma era stata data da Radio Londra nella tarda serata del 2 giugno, con la parola in codice “elefante” che allertava la Resistenza romana. Nella serata del 3 giugno cominciava la fuga dell’armata tedesca, attraverso la Cassia e la Flaminia, verso il Nord. Anche Kappler con le SS fuggiva da via Tasso, portandosi però dietro due camion di prigionieri. Uno non riuscì a partire per un guasto, consentendo la salvezza dei prigionieri. L’altro all’alba del 4 giugno si fermò alle porte di Roma, a La Storta, e i 14 prigionieri furono fucilati. 
Anna Foa
 
Oltremare – Confini
Attraversare quella porzione di pianura padana che in realtà si trova a monte della pianura e si inerpica invece verso le altitudini della Valle d’Aosta, e farlo proprio dopo una pioggia intensa, in un giorno limpido di cielo blu perfetto è già un piacere in generale. Provate a farlo con occhi israeliani, e ogni albero, ogni prato naturale e non coltivato diventa uno spettacolo stupefacente. Tutto è verde, verdissimo; sui monti che fanno da sfondo la linea dei duemila metri è nettissima, e sopra di lei il verde si spegne e restano cespugli e rocce, e nei punti piú alti la neve. Ecco una cosa che in Israele non ho: la possibilità di arrivare in un’ora di macchina nel mezzo della montagna.
Daniela Fubini
La proteina che aiuta la memoria 
Il dottor Makoto Kuro-o, il cardiologo giapponese che lo ha scoperto nel 1991, lo ha chiamato Klotho, come la Parca che tesse i fili della vita. Perché questa proteina, che nell’uomo è codificata dal gene KL ed è prodotta naturalmente in alcuni organi, tra cui il cervello, avrebbe la particolarità di determinare ladurata e la qualità dell’invecchiamento. Questo almeno è il risultato delle ricerche del team dei giapponesi che, aumentando o sottraendo il Klotho in alcune cavie di laboratorio, hanno verificato che i topi ai quali veniva sottratto Klotho morivano più giovani, mentre quelli ai quali veniva somministrata una quantità doppia di Klotho vivevano più a lungo. Nel 2011 una neurologa americana, Dena Dubai, si chiese se il Klotho potesse essere utilizzato anche per migliorare le qualità cognitive e la memoria.
Viviana Kasam