Informazione, international edition
Una festa per la democrazia

Democrazia, pace, libertà: valori che l’Italia e l’Europa hanno conquistato a prezzo altissimo, che vanno celebrati, che mai bisogna sottovalutare. In occasione della Festa della Repubblica del 2 giugno, la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni lancia un messaggio e un monito in questo senso, come ricordato nell’odierna uscita di Pagine Ebraiche International Edition.
“Il 2 giugno è la celebrazione di scelte storiche che hanno cambiato corso all’Italia voltando pagina rispetto a un passato ignobile che molti danni ha prodotto e affermazione di valori profondi che vanno difesi con ogni forza e con la massima consapevolezza – ha sottolineato Di Segni – Il 2 giugno è festa di orgoglio, fratellanza, unità. Ma è anche per certi versi rabbia e timore che quanto affermato svanisca per pochezze e per eccessi. Dobbiamo proseguire lungo un percorso caratterizzato da molte conquiste civili e sociali che non possono essere messe in discussione”. A ricordare come per tanti la percezione di uno Stato distante, di istituzioni disattente, di solitudine di fronte alle difficoltà si traduca in un sentimento ben espresso dallo slogan “Prima gli italiani” è invece in Pilpul lo storico sociale delle idee David Bidussa. “La convinzione diffusa dice che lo Stato non è dalla parte dei cittadini, che le istituzioni non svolgono le loro funzioni, che il cittadino è solo e che una sola alternativa è presente: soccombere o reagire. Qui sta una parte dell’entusiasmo che riscuote il grido (forse più che lo slogan) ‘Prima gli italiani’. Nasce da una delusione, è figlio della solitudine, esprime una condizione di tristezza che dura da tempo. Oggi per tutti questi non è un giorno di festa” ha scritto il pensatore, riflettendo sulla ricorrenza del 2 giugno.
Ancora sull’edizione dedicata al pubblico internazionale, la notizia che Guy Niv, membro della Israel Cycling Academy, è diventato il secondo ciclista israeliano della storia a completare un Grand Tour. Il Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah invece è stato presentato a New York dove ha lanciato una campagna di fund raising.
È il francese la lingua settimanale di Bechol Lashon, con le riflessioni di Dario Calimani, professore all’Università Ca’ Foscari di Venezia. “In momenti di crisi delle coscienze come quello che stiamo vivendo è importante continuare a spaccare il capello in due e poi ancora in due e poi ancora in due, come ci mostrano i Maestri. Solo così si esercita e si mantiene vivo lo spirito critico, infilandosi nelle strettoie della vita altrui”, scrive Calimani.
Infine in Italics una notizia ripresa dal Miami Herald: un gruppo di insegnanti di alcune scuole ebraiche in Florida hanno fatto visita a Reggio Emilia per approfondire i metodi pedagogici che hanno reso la città famosa in tutto il mondo.

rt

(3 giugno 2019)