Rassegna stampa
Iran, pericolo nucleare
Leggi
|
INFORMAZIONE - INTERNATIONAL EDITION
Musica, linguaggio di libertà
Sull’edizione di Pagine Ebraiche dedicata al pubblico internazionale la notizia degli sviluppi del progetto della Cittadella della musica concentrazionaria che sorgerà a Barletta, città natale del maestro Francesco Lotoro, che ha dedicato la sua carriera alla raccolta, catalogazione ed esecuzione della musica prodotta nei campi di concentramento, e in particolare degli anni tra il 1933 e il 1953 (traduzione in inglese di Mattia Stefani e Claudia Azzalini, studenti della Scuola traduttori e interpreti di Trieste che stanno svolgendo il proprio tirocinio nella redazione di Pagine Ebraiche).
|
|
|
Il ghetto etiope
“Oggi autorizziamo l’uscita alle 14.45. Le rimanenti ore non saranno considerate assenza”. Così in ufficio. Il motivo? Le imminenti manifestazioni degli etiopi a seguito dell’uccisione di Solomon Tekah. La giornata si concluderà con 47 feriti e 60 arresti. Il giorno successivo era previsto, tristemente, il bis.
La violenza va sempre condannata, non c’è dubbio. Ma se la si vuole davvero sradicare occorre capire da dove viene. Come si è creata in Israele una situazione in cui un’intera comunità si sente (e spesso oggettivamente è) discriminata, marginalizzata, perfino sfruttata, proprio come conosciamo tristemente da realtà simili negli USA o in Europa? Hanno gli etiopi altro modo per farsi sentire? Se sei disperato sei indotto a fare tutto, anche ciò che non è né lecito né giustificabile.
|
|
|
1984 e il nostro pensiero impoverito
Dovrebbe essere ormai chiaro che la vera emergenza di questo paese non sono i migranti. Non lo è per dimensioni, non lo è per impatto economico e sociale, non lo è per rischio dell’ordine pubblico né per il pericolo di ‘sostituzione di popolo’. Eppure, le notizia di uno sbarco di una dozzina di persone è in grado di conquistarsi quotidianamente la prima pagina dei telegiornali di stato, distraendo l’attenzione da ogni altro, vero e insormontabile problema del paese. Il nostro lavaggio del cervello, volenti o nolenti, procede giorno per giorno, ora per ora, senza sosta, ci condiziona e ci spinge a cambiare la nostra visione delle cose. La verità viene stravolta, e noi stessi facciamo fatica a resistere al continuo, martellante bombardamento mediatico di politici, giornali, talk show (“corrompe sistematicamente il sentimento di solidarietà”. “Tu non sarai mai più capace di sentire amore, amicizia, … onestà. Sarai vuoto. Ti spremeremo fino a che tu non sia completamente svuotato e quindi ti riempiremo di noi stessi”).
Dario Calimani, Università di Venezia
|
|
|
Battersi per una società laica
Senza volermi certo equiparare ai titolati interventi sul tema che leggo in questi giorni, rivendico una lunga e coerente militanza, da ebreo e liberale, a favore di una vera società laica in Italia: diversi interventi anche da queste colonne lo testimoniano.
Non temo quindi di essere sospettabile di scarsa attenzione alla Laicità (rigorosamente con la maiuscola) nel dire che non ci volevano certo le esternazioni salviniane per rendersi conto della questione e, anzi, non credo che queste pongano in pericolo la Laicità italiana, sancita dalla Costituzione (forse in modo significativamente criptico), per il semplice motivo che sin dagli albori della vita repubblicana questa condizione è irrealizzata.
|
|
|
Naturale o minerale
Naturale o minerale, era il dilemma posto da un risalente e fortunato sketch di Achille Campanile, che ora potrebbe, per vie traverse, tornare d’attualità. Sia in Italia che in Israele abbiamo assistito a fenomeni di violenza oppure di illegalità, variamente giustificati in nome delle passioni politiche di ciascheduno, col pretesto abbastanza inconsistente di difendere non solo i grandi princìpi, ma addirittura di far valere il diritto naturale. Vi è poco da aggiungere a quanto detto dal maggior giurista del secolo scorso: “Il bisogno di giustificazione razionale dei nostri atti emotivi è così grande che cerchiamo di giustificarlo rischiando l’autoinganno”; “Se si potesse venire a conoscenza dell’ordine assolutamente giusto, la cui esistenza è sostenuta dalla dottrina del diritto naturale, il diritto positivo sarebbe superfluo, se non addirittura insensato” (Hans Kelsen, General Theory of Law and State, Harvard University Press,1949, pp.8 e13). Il maggior difetto del diritto naturale, insomma, sarebbe quello di non esistere.
|
|
|
Popolare e populistico
Credo che molti di noi si chiedano spesso cosa porti masse di italiani ad assentire con entusiasmo agli slogan egoistici, alle posizioni superficiali, agli atteggiamenti sfacciatamente propagandistici di chi ci governa da più di un anno. Possibile che non risulti evidente ai più la falsità di questo neo-nazionalismo a buon mercato e il calcolo squisitamente elettoralistico, legato al potere per il potere, che sorregge tutto l’edificio? Forse una possibile risposta al quesito sta nella differenza di significato tra l’aggettivo “popolare” e il suo più attuale derivato “populistico”. Popolare è ciò che genuinamente risiede o emerge nella realtà del popolo inteso come gruppo sociale e nazionale relativamente omogeneo. Populistico è ciò che da un lato tende a sollecitare il favore popolare e dall’altro esprime il consenso acritico, mitizzante, esaltatorio nei confronti di movimenti sedicenti democratici e di capi più o meno carismatici: proprio quell’inneggiare passivo così caratteristico dei nostri giorni.
|
|
|
La cipolla, l’aglio e i porri
Nella parashà di Be’alotechà, che abbiamo letto da poco, si trovano, con (gustose) dovizie di particolari, le proteste degli Ebrei vaganti: la causa del malcontento era la mancanza, durante la traversata del deserto, delle leccornie cui si erano abituati durante i secoli in Egitto.
La Torà coglie soprattutto la lamentela per la mancanza di carne ed il Signore manda al suo popolo le quaglie che soddisfano questo desiderio goloso. Ma le lamentele erano più estese e soprattutto più... sofisticate. I nostri antenati evidentemente trovavano la manna piuttosto insipida e lamentano la mancanza di cipolle, aglio e di porrii.
|
|
|
|
|
|