Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui       16 Ottobre 2019 - 17 Tishri 5780
L'APPELLO DELLA PRESIDENTE UCEI NOEMI DI SEGNI

“Contro i curdi azione criminale, Italia intervenga”

"Da qualche giorno, con l’offensiva turca in corso contro la popolazione curda, assistiamo ancora una volta increduli al massacro di una popolazione civile e alla dissacrazione dei valori fondamentali dell’uomo, della nostra cultura e delle convenzioni internazionali. A questo consegue una terribile minaccia che si addensa sul futuro del Medio Oriente. Non possiamo tacere dinanzi ad un’azione bellica criminale, nell’indifferenza di molti", le parole della Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni in riferimento all'azione militare turca nel nord della Siria.
"Mentre celebriamo solennemente Sukkot, la Festa ebraica delle Capanne, un appuntamento che col suo significato profondo ci ricorda cosa sia la precarietà e quanto sia imprescindibile, ieri come oggi, il valore dell’accoglienza, - afferma la Presidente UCEI - alle istituzioni italiane chiediamo di intervenire con forza assieme a tutti i paesi europei per una soluzione pacifica del conflitto, affinché altro sangue innocente non sia versato. Non c’è tempo da perdere”.

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L'APPELLO DEI RISERVISTI DELL'ESERCITO ISRAELIANO E L'INIZIATIVA A TEL AVIV

"Come ebrei e israeliani dobbiamo difendere i curdi" 

“Noi, come israeliani ed ebrei, non dobbiamo stare a guardare quando vediamo un'altra nazione abbandonata dai suoi alleati e lasciata indifesa”. “Noi ricordiamo molto bene il nostro sangue versato, sappiamo cosa succede quando le nazioni del mondo abbandonano al proprio destino un intero popolo”. E ancora  “Israele è un paese che ha i mezzi per aiutare il popolo curdo, ora è il momento di farlo”. Così recita l'appello firmato da decine di ufficiali riservisti dell'esercito israeliano (Tsahal) per chiedere al governo di Gerusalemme di aiutare i curdi nel nord della Siria di fronte all'operazione militare avviata dalla Turchia. A lanciare la petizione l'attivista e politico Yair "Yaya" Fink, maggiore in riserva di Tsahal, che ha radunato alcune centinaia di persone ieri a Tel Aviv per manifestare solidarietà al popolo curdo e chiedere al Premier Benjamin Netanyahu e al capo di Stato maggiore Aviv Kochavi di fare qualcosa. “I curdi hanno fermato un disastro mondiale. Israele potrebbe e dovrebbe fare di più”, le parole di Fink durante la manifestazione in riferimento alla lotta curda contro i terroristi di Daesh. Il suo auspicio è che Israele si impegni nel fare pressione a livello internazionale contro l'operazione turca oltre a garantire ai curdi “forniture alimentari, di abbigliamento, medicinali, consulenza militare e di intelligence”.

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QUI ROMA - LA CERIMONIA DI COMMEMORAZIONE 

“16 ottobre, Roma non dimentica”

Inizia all’alba, col rav Alberto Funaro che suona lo shofar, la solenne commemorazione in ricordo delle vittime del rastrellamento nazista del 16 ottobre 1943.
La grande ferita di Roma, cui sono dedicate già dal primo mattino commemorazioni e incontri. Alle 8.30 un momento istituzionale con la tradizionale deposizione delle corone al Tempio Maggiore, quella dell’amministrazione capitolina insieme alla Regione, e quella di UCEI e Comunità ebraica.
“Oggi ricordiamo il 16 ottobre 1943, il rastrellamento del ghetto e la deportazione degli ebrei di Roma. Una data che ferì la nostra città e la comunità ebraica romana. Roma non dimentica la tragedia della Shoah, perché senza memoria non c’è futuro” ha affermato la sindaca Virginia Raggi a margine della cerimonia.
A partecipare, tra gli altri, la presidente UCEI Noemi Di Segni, la presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello, il rabbino capo rav Riccardo Di Segni. Sono seguite analoghe iniziative a Palazzo Salviati e poi al cimitero del Verano.

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QUI GERUSALEMME - L'INIZIATIVA IN RICORDO DEL 16 OTTOBRE 1943 

La necessità del ritorno e della Memoria

Il 16 ottobre qui in Israele è d'uso andare a Yad Vashem alla commemorazione annuale della retata nel ghetto di Roma. È un appuntamento importante, molto sentito, ed è entrato nel calendario degli italkim, gli israeliani di origine italiana. Quest'anno però, la data cade proprio nel mezzo di Sukkot, fra le feste ebraiche autunnali quella più allegra: non il momento più adatto per una commemorazione istituzionale. L'Istituto Italiano di Cultura e la Hevrat Yehudei Italia hanno quindi optato per un programma alternativo, più intimo e dal contenuto culturale di alto livello, e hanno portato a Gerusalemme lo scorso sabato sera il monologo "13419 - La necessità del ritorno", scritto diretto e interpretato da Roberto Attias, alla presenza dell'ambasciatore Gianluigi Benedetti e del professor Sergio della Pergola, presidente della Chevrà.

Daniela Fubini

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IL PROGETTO CON BIBLIOTECA D'ISRAELE E BIBLIOTECA NAZIONALE DI ROMA 

Censimento del patrimonio librario,
l’UCEI lancia due bandi

L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ha lanciato nelle scorse ore due bandi in occasione dell’avvio della seconda fase del progetto Censimento short title del patrimonio librario con testo ebraico, avviato in collaborazione con la National Library of Israel (NLI), la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma (BNCR) e il supporto della Rothschild Foundation – Hanadiv Europe.
Uno si rivolge a catalogatori di libri in ebraico antichi e moderni, mentre l’altro a fotografi.

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Rassegna stampa

L'offensiva turca
Cresce la preoccupazione, in Italia e nel mondo, per l’offensiva turca contro i curdi. La Stampa parla di Turchia “totalmente isolata” in Medio Oriente, nel mondo islamico, in Occidente. “Il progetto neo-ottomano di Erdogan – si legge – ha condotto la Turchia in una condizione di isolamento senza precedenti. E in modo sempre più interdipendente la Turchia non potrà restare a lungo senza una chiara collocazione internazionale e senza una solida prospettiva”. Prosegue però intanto il massacro dei curdi.

Anche il dramma dei migranti resta al centro, con il ritrovamento nelle scorse ore di 12 corpi annegati al largo di Lampedusa. Ad essere ritrovati anche i cadaveri di una madre e del suo figlioletto di pochi mesi, abbracciati. Un’immagine straziante, che è il simbolo di questa nuova tragedia consumatasi il 7 ottobre. “Dodici corpi di chi, partito carico di speranze, ha perso la vita in quel viaggio. Ma altri – scrive il Corriere – potrebbero essere nelle vicinanze”.

Solenne commemorazione, a Roma, nel ricordo del rastrellamento nazista del 16 ottobre 1943. Il Corriere Roma ricorda la tradizionale fiaccolata silenziosa voluta da Comunità ebraica e Comunità di Sant’Egidio, svoltasi sabato sera e inquadrata come iniziativa dal “fortissimo valore simbolico”. Mentre Repubblica segnala l’iniziativa, in programma stamane, con il contributo della Fondazione Museo della Shoah: la deposizione, in via del Portonaccio, di una corona in ricordo della famiglia Efrati che da lì fu deportata. 

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QUI ROMA 

Marco Efrati (1924-2019)

Zio Marcuccio per tutti e, per pochi intimi, Fulvio Bernardini, ci ha lasciati.
Serenamente, come serenamente ha vissuto.
Grandissimo appassionato di calcio, tifosissimo della A.S. Roma tessera di Curva vitalizia, ebbe un ruolo fondamentale per la costruzione del settore giovanile del Maccabi Calcio.

Vittorio Pavoncello

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QUI LIVORNO 

Oscar livornesi alla cultura  
premiata Daniela Sarfatti

Negli scorsi giorni sono stati consegnati al Nuovo Teatro delle Commedie gli “Oscar livornesi”. La manifestazione, a cura dell’associazione culturale Il Palcoscenico, da 28 anni offre un riconoscimento ai cittadini labronici che si sono distinti nella loro attività. Quest’anno il tema è stato la cultura.

Gadi Polacco

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QUI CASALE MONFERRATO 

Gli ebrei e la Diaspora

Un fine settimana dedicato a riflettere sullo scambio che esiste tra la cultura ebraica e i luoghi che hanno ospitato gli ebrei dopo la Diaspora. È il senso comune degli ultimi incontri alla Comunità ebraica di Casale Monferrato: il primo, per così dire in casa, programmato nella stagione di appuntamenti in vicolo Salomone Olper.

Claudia De Benedetti

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Ticketless - La casa dei morti
A quanti si interrogano - e magari mugugnano - intorno al recente documento UE sui totalitarismi e sull’equiparazione nazismo-comunismo, il consiglio da dare è semplice: rileggere i libri di quanti hanno avuto la disgrazia di subire la persecuzione di entrambi regimi, abilitati più di noi a dirimere la tormentata questione. Margarete Buber-Neumann e, naturalmente, Gustaw Herling.
Le scelte editoriali sono spesso baciate dalla fortuna. Nei Meridiani Mondadori esce in questi giorni Etica e letteratura. Testimonianze, diario, racconti dove sono raccolti gli scritti del grande scrittore polacco, deceduto nel 2000. Il volume, a cura di K. Jaworska, reca saggi introduttivi di W. Bolecki e G. Fofi, oltre a una appassionante cronologia curata dalla figlia Marta. 
Alberto Cavaglion
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Lo sport e il nazionalismo
I giocatori della nazionale di calcio turca fanno il saluto militare per festeggiare le vittorie in solidarietà all’azione militare in Siria. La Cina sospende la programmazione delle partite delle squadre NBA che si sono permesse di twittare in favore di Hong Kong. L’allenatore Pep Guardiola, barcellonista doc, polemizza contro la sentenza che ha condannato i leader secessionisti. Insomma, fra le tante cose successe in questa settimana, torna in auge il doloroso rapporto fra sport e politica.
Davide Assael
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Periscopio - Buonisti e sinistri
Credo che l'orrendo attacco antisemita di Halle contribuirà certamente a modificare ulteriormente la comune percezione dello Yom Kippur, una ricorrenza che, soprattutto a partire dalla guerra distruttiva scatenata dagli arabi contro Israele, proprio quel giorno, nel 1973, è diventata non solo un'occasione di raccoglimento, introspezione, pentimento, riconciliazione, silenzio, ma anche, fatalmente, di rinnovata consapevolezza e vigilanza di fronte alle vecchie e nuove minacce. Non sono solo gli ebrei a celebrare il giorno del Kippur, ma anche, a modo loro, i seminatori di morte che, certo non a caso, scelgono quel sacro momento per svolgere il loro lavoro (anch'esso svolto, in un certo senso, come adempimento di un dovere sacerdotale, sia pure al servizio di Satana). 
Francesco Lucrezi
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Canti di Dachau
Nell’aprile 2020 eseguirò a Dachau le opere scritte nel KZ Dachau dal compositore e comandante della polizia austriaca Richard Böhm.
Nato a Vienna il 27 maggio 1890, Böhm studiò Legge e pianoforte presso il Conservatorio della sua città natale; nel febbraio 1919 entrò nella direzione della polizia viennese e successivamente approdò al Sicherheitsbüro. 
Francesco Lucrezi
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