IL PROGETTO CURATO DALLA REDAZIONE UCEI

Nuove pagine, tutte da ascoltare

Un’abitudine frequente quando si è ospiti nelle case di altre persone è quella di soffermarsi sulla loro libreria, cercare i libri letti, scoprirne di nuovi, farsi un’idea di chi ci ospita attraverso i suoi gusti letterari. Oggi quelle librerie sono più lontane, fanno immancabilmente da sfondo alle nostre conversazioni online ma è più difficile scoprire quali titoli vi si nascondano. Vale però il motto dell’account twitter “Bookcase Credibility” che, come racconta il New York Times, recita: “Quello che uno dice non è importante quanto la libreria alle sue spalle”. La redazione UCEI ha deciso di andare a scoprire quelle librerie, in particolare di chiedere ad alcuni importanti studiosi di tirare giù dalle loro biblioteche i testi e gli autori che ne hanno segnato la formazione e raccontarli al nostro pubblico. Saranno così le loro voci e il loro prezioso contributo ad aprire il nuovo progetto interamente audio – ascoltabile sempre e ovunque – curato dalla redazione. Un progetto in divenire, settimana dopo settimana, composto da diversi tasselli: il primo dei quali apre oggi, con la serie “pagine di storia”. Da Giacomo Todeschini ad Anna Foa, grandi nomi della storiografia moderna ci parleranno dei testi fondamentali per la loro formazione. “La scelta degli storici che ospiteremo è libera – spiega il direttore della redazione giornalistica UCEI Guido Vitale – attraverso i loro occhi potremo veramente capire quali sono i testi che hanno segnato la loro esperienza di studiosi, che hanno imposto loro una prospettiva diversa per studiare la storia, per capirla fino in fondo”.
“Non capita mica tanto spesso agli storici di parlare dei libri che li hanno segnati, dei libri che considerano più importanti, è una scelta straordinaria e un’occasione unica” sottolinea la storica Anna Foa, una delle più autorevoli voci della storiografia italiana E protagonista di “pagine di storia”. Assieme a lei un altro illustre collega, Giacomo Todeschini, a cui è affidata la puntata inaugurale. Docente all’Università di Trieste, autore di numerosi e fondamentali saggi dedicati al legame tra culture religiose ed economia (Gli ebrei nell’Italia medievale – Carocci, Come Giuda. La gente comune e i giochi dell’economia all’inizio dell’età moderna – Il Mulino), Todeschini dalla sua libreria tira fuori il nome di uno storico molto citato ma poco conosciuto per davvero: Marc Bloch. “Volendo parlare di cultura ebraica, di libri e più in generale di storia, credo sia molto importante ricominciare a parlare di Marc Bloch, uno dei più grandi storici del XX secolo – spiega Todeschini in questa prima puntata di “pagine di storia” – È importante non solo perché la storia non gode di grandi favori a livello di cultura di massa ma anche, in particolare, perché Bloch è stato un po’ mitizzato e museificato ed è forse uscito da quelle che sono le letture comuni. Ogni tanto ricordato ma molto meno letto rispetto a cinquanta o sessant’anni fa. Quindi sia dal punto di vista di un discorso sull’utilità della storia, sulla sua importanza anche politica, sia dal punto di vista sulla cultura ebraica del Novecento, credo sia importante ricordarsi di Marc Bloch e continuare a leggerlo”.
Con le cuffie o con le casse acustiche, camminando o svolgendo altre attività, potrete entrare con noi e scoprire quali libri hanno un valore particolare nelle biblioteche di Giacomo Todeschini, di Anna Foa e di altri studiosi che hanno regalato la loro voce e il loro tempo alla redazione. Nelle prossime settimane scopriremo nuovi tasselli di questo lavoro, dedicato anche alla letteratura e alla filosofia ma non solo.
Per non perdersi mai una puntata, si potrà fare una sottoscrizione sulle diverse piattaforme di podcast in modo da vederle apparire mano a mano che sono disponibili. Nella sezione “Pagine Ebraiche da ascoltare” del portale moked.it la possibilità di ascoltare direttamente gli audio oppure le indicazioni su come seguirci comodamente sui diversi canali che trasmetteranno in contemporanea.

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IL RICONOSCIMENTO DEL QUIRINALE

Una storia di impresa e di resilienza
Ottolenghi Cavaliere del lavoro

“Il più bel riconoscimento a un secolo di attività. Un riconoscimento che voglio idealmente condividere con chi, nelle generazioni precedenti, ha permesso di realizzare questa lunga storia. Anche affrontando prove durissime come le Leggi razziste promulgate dal fascismo nel ’38, la guerra, le persecuzioni”.
Guido Ottolenghi è da tempo al timone dell’azienda di famiglia, la Petrolifera Italo Rumena. Fondata nel 1920 a Ravenna e dal ’26 di proprietà esclusiva della sua famiglia, opera nella logistica in vari porti italiani e stranieri. Una brillante storia imprenditoriale riconosciuta in forma solenne anche dal Quirinale. Nelle scorse ore infatti Ottolenghi è stato insignito del titolo di Cavaliere del lavoro da parte del Capo dello Stato Sergio Mattarella. 
Dal 1920 ad oggi, una catena tra le generazioni che Ottolenghi, che è stato alla guida della Comunità ebraica bolognese e oggi ne presiede il Museo ebraico, ricostruisce assieme al padre Emilio e a Tito Menzani in un volume appena pubblicato dal Mulino: Il merito dei padri. Storia de La Petrolifera Italo Rumena 1920-2020.
Una storia di famiglia celebrata anche in una mostra fotografica e in un video in cui si ricostruiscono approfonditamente le vicende relative al tempo delle persecuzioni. I giorni della paura, dell’angoscia. E quelli eroici della ripartenza, dopo la devastazione dell'impianto.

(Nell'immagine Emilio e Guido Ottolenghi in occasione della recente scopertura di una targa per i 100 anni della Pir)

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IL VIDEOPILPUL SULL'ULTIMA INDAGINE SWG

Gli italiani e la crisi: favore diffuso per le riaperture

Riaprono gran parte delle attività, i negozi, gli esercizi. Un parziale ritorno alla normalità che è valutato come "un rischio che vale la pena correre" dal 39% degli italiani. Per il 29% si tratta invece di "una scelta dovuta perché i rischi per la salute sono minimi", per il 23% di "una scelta avventata". Non si esprime il 9%. 
Lo raccolta l'ultima indagine di Swg sugli italiani al tempo della crisi. Molti gli spunti ad emergere da questa nuova indagine settimanale, analizzata come di consueto dalla redazione di Pagine Ebraiche assieme al direttore di ricerca Swg Riccardo Grassi. Clicca qui per rivedere il videopilpul. 

IL VIDEOPILPUL IN ONDA STASERA 

"Uguaglianza, un valore da difendere"

Il lockdown è arrivato alle porte del momento più importante: la settimana di eventi che gravita attorno alla Giornata per l’eliminazione delle discriminazioni razziali fissata nella data del 21 marzo dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a ricordo di un massacro perpetrato dalla polizia sudafricana contro i manifestanti che protestavano in modo pacifico contro alcune misure emanate dal regime dell’apartheid.
Per l’Unar, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali deputato dallo Stato italiano a garantire il diritto alla parità di trattamento di tutti i cittadini a prescindere da identità e appartenenze, si è reso così necessario un radicale ripensamento della propria azione. Un lavoro che si è confermato prezioso anche in tempo di quarantena e che è ora alla prova di una società italiana che si avvia a una fase molto complessa dal punto di vista sociale. Con le tante incognite e difficoltà che tradizionalmente si accompagnano ai momenti di crisi.
Ne parliamo nel videopilpul che sarà trasmesso questa sera alle 22.30 sui canali social Pagine Ebraiche e UCEI e, in versione audio, nella sezione Pagine Ebraiche da ascoltare del portale www.moked.it.
Ospite della redazione il direttore dell’Unar Triantafillos Loukarelis.

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Rassegna stampa

Il contagio della violenza
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La letteratura anticipa la realtà
“Se vuoi un simbolo figurato del futuro, immagina uno stivale che calpesta un volto umano… per sempre.” [G. Orwell, «1984», Mondadori, Milano 1950, pp. 282-283].
La letteratura anticipa la realtà.
                                                                          David Bidussa
 
Maschere e mascherine
Ti riconosco, mascherina! La vicenda delle mascherine, chirurgiche e non, delle quali siamo divenuti un po’ tutti edotti in breve tempo – invece quasi non sapendo precedentemente cosa fossero – è come una cartina di tornasole della condizione organica di affaticamento, politico ma soprattutto amministrativo, nel quale stiamo vivendo.
 
Claudio Vercelli
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Resilienza
La pandemia ha messo a dura prova le capacità individuali e sociali di resilienza. Sul piano individuale ha evidenziato le capacità dei singoli di reagire allo stravolgimento dell’esistenza cercando, dopo l’iniziale e inevitabile spaesamento, di garantire la continuità della vita quotidiana. Magari occupandosi di cose che prima erano state per mancanza di tempo trascurate.
David Meghnagi
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