Una storia di impresa e resilienza
Ottolenghi Cavaliere del lavoro

“Il più bel riconoscimento a un secolo di attività. Un riconoscimento che voglio idealmente condividere con chi, nelle generazioni precedenti, ha permesso di realizzare questa lunga storia. Anche affrontando prove durissime come le Leggi razziste promulgate dal fascismo nel ’38, la guerra, le persecuzioni”.
Guido Ottolenghi è da tempo al timone dell’azienda di famiglia, la Petrolifera Italo Rumena. Fondata nel 1920 a Ravenna e dal ’26 di proprietà esclusiva della sua famiglia, opera nella logistica in vari porti italiani e stranieri. Una brillante storia imprenditoriale riconosciuta in forma solenne anche dal Quirinale. Nelle scorse ore infatti è stato insignito del titolo di Cavaliere del lavoro da parte del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Con lui anche altri 24 imprenditori italiani distintisi nei loro settori di riferimento.
Una catena tra le generazioni che Ottolenghi, che è stato alla guida della Comunità ebraica bolognese e oggi ne presiede il Museo ebraico, ricostruisce assieme al padre Emilio e a Tito Menzani in un volume appena pubblicato dal Mulino: “Il merito dei padri. Storia de La Petrolifera Italo Rumena 1920-2020”. Una storia di famiglia celebrata anche in una mostra fotografica e in un video, intitolato “Sulla punta della Baiona”, in cui si ricostruiscono approfonditamente le vicende relative al tempo delle persecuzioni. I giorni della paura, dell’angoscia. E quelli eroici della ripartenza, dopo la devastazione dell’impianto.
Emilio e Guido, sulla targa affissa alcuni giorni fa in azienda, hanno fatto scrivere:
“La Petrolifera Italo Rumena fondata il 24 maggio 1920 celebra oggi con l’orgoglio del lavoro compiuto il proprio centenario. Qui vi è stata felicità e crescita, persecuzione e battaglie, sconforto e riscatto, isolamento e ingegnoso sviluppo delle infrastrutture, opportunità colte o negate. Qui abitano l’ansia degli onesti e la solidarietà tra persone di buona volontà, il rispetto del lavoro, della comunità e dei clienti. Da cento anni persone serie collaborano con buoni frutti in questo luogo e così possa essere per molti anni ancora”.

(31 maggio 2020)