NEL VIDEO PILPUL DI QUESTA SERA CON SERGIO DELLA PERGOLA
Israele preoccupata dal ritorno del virus
e divisa sul piano di annessione
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Continuano a salire i casi di contagio da coronavirus in Israele. Una situazione tenuta sotto controllo dalle autorità ma che inizia a destare alcune preoccupazioni. I funzionari del ministero della Sanità hanno attribuito gran parte del recente aumento di nuovi casi alla riapertura delle scuole, in cui gli studenti sono ritornati a maggio dopo due mesi di assenza a causa del lockdown. Per diversi esperti l'aumento è fisiologico e legato alla ripartenza del paese, con la riapertura delle scuole ma anche di tutte le attività commerciali. Dall'altro lato questo dato ricorda l'importanza del rispetto del misure protettive: a inizio settimana il primo ministro Benjamin Netanyahu ha ordinato di intensificare l'applicazione delle regole di distanziamento sociale, ampliando i poteri delle amministrazioni comunali per far rispettare l'obbligo di indossare le mascherine e il divieto di grandi assembramenti. E a proposito di assembramenti, l'emittente Canale 12 ha mandato in onda un servizio in cui si documentava l'affollata situazione ad un checkpoint in Cisgiordania con centinaia di lavoratori palestinesi, stretti gli uni agli altri, che attendevano di recarsi in Israele per lavorare. Una situazione che, spiegava il servizio israeliano, rischia di trasformarsi in un focolaio di contagi. E in tutto questo continua a complicarsi la relazione tra autorità israeliane e palestinesi: dopo l'annuncio del Premier Benjamin Netanyahu di voler annettere - a partire dal 1° luglio e in linea con il piano di pace proposto dalla presidenza Trump - alcuni territori della Cisgiordania, il leader palestinese Mahmoud Abbas e tutta l'Anp hanno scelto di rispondere sospendendo la cooperazione con Israele e congelando diversi punti previsti negli Accordi di Oslo. In queste ore, ad esempio, l'Anp ha rifiutato un carico di medicinali inviati dagli Emirati Arabi Uniti perché il loro arrivo è stato coordinato con gli israeliani. Non solo, come spiega il professor Sergio Della Pergola nel video pilpul che andrà in onda questa sera (ore 22.30 sui canali social UCEI e Pagine Ebraiche e in versione audio nella sezione Pagine Ebraiche da ascoltare), Ramallah ha deciso di bloccare l'arrivo delle tasse che Israele riscuote per conto dell'Anp e poi trasferisce nelle sue casse. Autodanneggiandosi e creando tensioni all'interno della loro stessa società, Abbas e la sua leadership sperano di aumentare la pressione su Israele. Non solo, racconta ancora Della Pergola, le autorità palestinesi stanno pensando di dichiarare l'indipendenza dello Stato palestinese con i confini pre-1967 per creare una situazione di diritto sul terreno nuova e che potenzialmente metta in difficoltà Israele. Sull'altro versante intanto la discussione politica – ed è questo il centro dell'approfondimento di questa sera con il professor Della Pergola – continua a vertere sull'annessione di parte dei territori della Cisgiordania, sul suo significato e i suoi effetti. Una discussione che ha radici lontane.
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LA COMUNITÀ EBRAICA PIEMONTESE IN FESTA
A Vercelli l’emozione di uno storico Bar Mitzvah
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Era dal 1957 che a Vercelli non ci si dava appuntamento in sinagoga per festeggiare un Bar Mitzvah, la maggiorità religiosa ebraica. È accaduto nuovamente quest’oggi, per la gioia del diretto interessato e di tutti i presenti. A compiere questo passo è stato David Alessandro Avraham Bonato, originario di Trino.
In sinagoga David ha indossato per la prima volta i Tefillin, gli astucci neri che contengono passaggi della Torà e che è fatto obbligo indossare dopo il Bar Mitzvah. Al suo fianco il papà Paolo, la mamma Jill, la presidente della Comunità ebraica e Consigliera UCEI Rossella Bottini Treves, il rabbino di riferimento rav Elia Richetti, il rav Alberto Somekh e il rav Mendy Menachem Kaplan di Milano che negli scorsi mesi, usando le moderne tecnologie, ha seguito a distanza la formazione del giovane.
“Una giornata commovente” sottolinea al termine la presidente Bottini Treves, attenta curatrice della cerimonia in ogni suo dettaglio. A festeggiare con lei anche gli amici giunti da varie località e Comunità ebraiche piemontesi e lombarde. Tra loro anche il vicepresidente UCEI Giulio Disegni e il vicepresidente della Comunità ebraica di Casale Monferrato (nonché Consigliere dell’Unione) Elio Carmi.
La parte più significativa del rito si è svolta quando David è stato chiamato a leggere la porzione settimanale dal rotolo della Torà. L’ha fatto da un Sefer storico, di proprietà della Comunità di Vercelli. Risalente al tredicesimo secolo e di provenienza askenazita, è il più antico conosciuto nella Diaspora.
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QUI LIVORNO
Sposarsi al tempo del Covid
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L’Italia ebraica che prova a ripartire e a gettarsi alle spalle i mesi difficili appena trascorsi è anche nell’immagine di un matrimonio avvenuto nelle scorse ore a Livorno.
Per sposarsi Loretta Modigliani e Clemente Fargion hanno chiesto la disponibilità dell’appartamento del rabbino capo, rav Avraham Dayan. E il rav, che ha officiato la cerimonia, è stato ben lieto di concedergli questa opzione.
Una presenza limitata di familiari e amici, lo stretto necessario per garantire il minian. Musica di sottofondo, ma niente balli. Doveroso distanziamento sociale. Sfide anche logistiche da affrontare che non hanno comunque impedito di vivere con gioia ed emozione questo momento.
Un altro importante segnale di vitalità e ripartenza per l’Italia ebraica. Per la Comunità di Livorno si tratta del primo matrimonio in assoluto dall’inizio della pandemia. “La sinagoga è regolarmente aperta per lo Shabbat. Dalla prossima settimana si potrà venire a pregare anche il lunedì e il giovedì. La vita ebraica – sottolinea a Pagine Ebraiche il rav Dayan – sta tornando nei suoi luoghi tradizionali”.
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L'APPROFONDIMENTO DOMANI SU RAIUNO
L'ebraismo italiano e la sfida sociale
Sarà il vicepresidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giorgio Mortara l'ospite della striscia quotidiana "Insieme con..." in onda domani mattina alle 7.46 su Raiuno. Trasmesso all'interno di Unomattina e condotto dalla giornalista Paola Severini Melograni, lo spazio di approfondimento è dedicato al sociale e alla lotta contro precarietà e discriminazioni. Sarà quindi l'occasione per raccontare le sfide e gli impegni presi in questo senso dall'ebraismo italiano. Con un'attenzione particolare che sarà dedicata alle iniziative per l'accoglienza e l'integrazione.
La conversazione con Mortara sarà preceduta da una breve introduzione del direttore della Fondazione Cdec Gadi Luzzatto Voghera.
(Nell'immagine, il vicepresidente UCEI Giorgio Mortara all'arrivo di una famiglia di profughi siriani a Milano, parte di un progetto di accoglienza sostenuto dall'Unione assieme alla Comunità ebraica della città)
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LA NUOVA PUNTATA DI "PAGINE DI LETTERATURA"
Gianni Rodari e la scuola come priorità
Riprendere in mano Gianni Rodari e il suo C’era due volte il barone Lamberto per aprire una riflessione più ampia sull’educazione e sul fatto che nel nostro paese la scuola continua a non essere messa in cima all’agenda. È il tema al centro della nuova puntata di “pagine di letteratura” – rubrica audio curata dalla redazione di Pagine Ebraiche – in cui il critico letterario e storico Alberto Cavaglion ogni volta tira fuori dalla sua libreria un nuovo libro e spiega perché è importante leggerlo o rileggerlo. Come per la prima puntata dedicata a Gli aquiloni di Romain Gary, anche questa volta la scelta di Cavaglion è originale, con un testo di Rodari – di cui cade quest’anno il centenario dalla nascita – che ha formato intere generazioni ma che oggi è rimasto un po’ in ombra. Un libro che “parla ai bambini ma lascia una grande lezione anche agli adulti”.
Ascolta la puntata
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"DIRITTI E LIBERTÀ", L'APPROFONDIMENTO DI IERI SERA
Mortara, il figlio del rabbino che fu ministro
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“La sua fu una parabola affascinante, intrigante. Qualsiasi campo abbia attraversato l’ha fatto non da secondo e lasciando un segno che a distanza di oltre un secolo è ancora marcato”.
Massimiliano Boni descrive così la figura di Ludovico Mortara, tra i personaggi più significativi dell’ebraismo italiano tra Otto e Novecento. Senatore, ministro della Giustizia, presidente della Corte di Cassazione romana: molteplici esperienze, sempre in prima linea, che sono state ricordate nell’ottavo appuntamento del ciclo di incontri “Diritti e libertà”. Assieme a Boni, che ha raccontato la storia di Mortara nel libro Il figlio del rabbino, ad intervenire sono stati il presidente dell’Associazione Italiana Avvocati e Giuristi Ebrei Giorgio Sacerdoti e il direttore della Fondazione Cdec Gadi Luzzatto Voghera. A moderare l’incontro il direttore della redazione giornalistica UCEI Guido Vitale.
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Setirot - Il confronto
 La storia grande, con la S maiuscola, così come quella “piccola” quotidiana, alterna guerra e pace, dispute, accordi e disaccordi, torti e ragioni, punti di vista differenti, discussioni. Ma noi ebrei, non avendo avuto una terra per migliaia di anni, non avendo luoghi santi nell’accezione comune del termine, non venerando architetture di alcun tipo, non avendo avuto eroi, abbiamo imparato la libertà di pensiero – a cominciare dal Talmud. E così siamo rimasti immuni o quasi dall’imbarbarimento. La nostra condizione ha invece stimolato e tenuto vive fede e cultura, permettendoci di attraversare i pur molti momenti di orrore della nostra esistenza.
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Cittadini di serie A e di serie B
 Pensavo di non dover più scrivere su quanto è avvenuto e sta avvenendo in America perché quello che avevo da dire l’avevo già scritto nell’articolo pubblicato da “Moked” la settimana scorsa (“ Il mito degli Stati Uniti”). Devo invece tornare su questo argomento a causa di David Horn. Credo che la grande maggioranza di chi legge questo articolo non l’abbia mai sentito nominare. Certamente non è potuto venire a conoscenza della sua vita e in particolare della sua morte per mezzo della grande stampa d’informazione o delle televisioni.
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