Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui      25 Agosto 2020 - 5 Elul 5780
L'OBIETTIVO SOSTENUTO DAGLI STATI UNITI

Israele-Sudan, la nuova rotta
per costruire rapporti di pace

“Lieto di annunciare che siamo sul PRIMO volo ufficiale NONSTOP da Israele per il Sudan!”. A scriverlo nelle scorse ore sui propri profili social, il Segretario di Stato Usa Mike Pompeo. Dopo essere arrivato in Israele e aver incontrato il Premier Benjamin Netanyahu, il Premier aggiunto Benny Gantz e il ministro degli Esteri Gabi Ashkenazi, Pompeo si è infatti diretto verso Khartum con il primo volo senza scalo tra i due paesi, messo a disposizione dalle autorità sudanesi. Pompeo e il suo ufficio non hanno nascosto che tra gli obiettivi in agenda – dopo lo storico annuncio della normalizzazione dei rapporti tra Emirati Arabi Uniti e Israele – c'è il tentativo di rappacificare definitivamente i rapporti tra il Sudan e Washington così come normalizzare quelli tra il paese africano e Gerusalemme. Questo percorso si è avviato nell'aprile 2019 quando il Sudan ha cacciato l'ex leader islamista Omar al-Bashir. Da allora, il governo sudanese è determinato a dimostrare alla Casa Bianca di non essere più un paese “meritevole” di stare nella lista delle nazioni che sponsorizzano il terrorismo. La visita di Pompeo appare in questo senso un buon segno ma fa parte di un quadro più ampio di impegno americano ci avvicinare i paesi musulmani a Israele.

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LA PRIMA VOLTA DELLA SQUADRA ISRAELIANA AL GIRO DI FRANCIA

Israele al Tour, aspettando Froome
un’edizione per rompere il ghiaccio

Per qualche giorno si è pensato che il colpaccio fosse alla portata: un arrivo anticipato di Chris Froome, ormai in rotta di collisione con il suo team. Per vedere in Israele l’immenso campione britannico, il più forte ciclista della sua generazione e tra i più grandi di sempre, ci vorrà però ancora qualche mese. Il suo nuovo contratto inizierà infatti solo nel 2021. 
L’Israel Start-Up Nation (già Israel Cycling Academy) si presenta comunque agguerrita alla prima prova con la più importante competizione ciclistica al mondo, il Tour de France, che scatterà nel fine settimana da Nizza. Con Froome in squadra, capitano e leader carismatico, le ambizioni sarebbero state altre. Se non la vittoria finale, almeno un piazzamento sul podio.

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PAGINE DI STORIA CON ANNA FOA

Il 16 ottobre negli occhi di Giacomo Debenedetti

Un libro difficile da classificare, precoce e coraggioso, scritto in un momento in cui di Memoria si parlava ancora pochissimo. Un'opera che è sia letteratura sia storia, capace di creare un ponte tra le due e raccontare una delle pagine più buie del Novecento italiano: la deportazione nazifascista degli ebrei romani del 16 ottobre 1943. Il libro di cui parliamo è quello firmato da Giacomo Debenetti, ovvero 16 ottobre 1943: un testo fondamentale per capire cosa fu quell'episodio nella memoria dell'ebraismo della Capitale e non solo, nell'evoluzione del nostro paese, spiega la storica Anna Foa nell'ultima puntata della rubrica “pagine e storia”. “Mentre era nascosto dai vicini di casa, Debenetti assiste alla razzia e la racconta. Non è certo un libro di storia, non ha le fonti, ma le cose che racconta, le testimonianze a cui dà voce, sono tutte vere. È una sorta di gioiello. È una delle poche cose letterarie che Debenedetti, uno dei più grandi critici letterari italiani, scrive nel corso della sua vita”, sottolinea la Foa.

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PAGINE EBRAICHE - DOSSIER LIBRI IN VALIGIA

Etica ebraica, risposte chiare

Per chi è in partenza, quali libri porterete in valigia? Come redazione, con l'aiuto di alcuni amici e collaboratori, ci siamo permessi di darvi qualche suggerimento nel dossier di agosto di Pagine Ebraiche, “Libri in valigia”, spaziando su vari temi e fronti. Di seguito il suggerimento del direttore Guido Vitale. 

Non è un prodotto dell’ultima moda letteraria, un campione nella classifica delle vendite, il libro indispensabile della mia estate. È un piccolo manuale che ho incontrato all’ultima Buchmesse, la grande fiera internazionale del libro di Francoforte. “Ethik in Judentum” (Etica nell’ebraismo) è il risultato di un progetto comune fra le due istituzioni centrali dell’ebraismo di lingua tedesca, il Zentralrat der Juden in Deutschland e lo Schweizerischer Israelitischer Gemeindebund. Una ventina fra i più autorevoli rabbini ortodossi europei, da Berlino a Zurigo, sono stati chiamati a fornire risposte chiare, nette, adeguate alle domande dei tempi nostri. Il motivo dell’esistenza ebraica si riduce all’idea di perpetuare se stessi? O portiamo in noi invece il dovere di offrire un contributo alla società in cui viviamo? L’ebraismo farebbe meglio a tenersi in disparte dal dibattito o ha invece il dovere di intervenire?. Il progetto risponde evidentemente all’esigenza di essere cittadini come gli altri, ma più ricchi di idee e di prospettive, di esperienze e di speranze. Dai 16 capitoli, articolati in maniera chiara e netta, esce, senza giri di parole e senza fughe nell’ambiguità, un nuovo standard. Che si tratti di etica medica, di diritto del lavoro, di vita sessuale, di protezione degli animali o più in generale del nostro dovere di contribuire a migliorare il mondo, troviamo Maestri puntuali e capaci di assumersi la responsabilità di quello che dicono. Può essere considerato un testo scolastico, effettivamente adottato in molte scuole ebraiche, o un manuale per lo studio personale in ogni età. E ogni tema è connesso, tramite l’utilizzo intelligente di rimandi a codice ottico, all’oceano del dibattito che contrassegna l’ebraismo vivo. Spero possa aiutarmi, in questa stagione difficile, a essere un miglior giornalista impegnato sul fronte del giornalismo ebraico. Ma soprattutto a essere un migliore cittadino ebreo di fronte alle enormi sfide che ci attendono nelle prossime settimane.

Guido Vitale, Dossier Libri in valigia, Pagine Ebraiche Agosto 2020

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IL LUTTO NELLA COMUNITÀ EBRAICA DI TORINO

Guido Ottolenghi (1941-2020)

Comunità ebraica di Torino in lutto per la scomparsa di Guido Ottolenghi.
Di famiglia piemontese da sempre legata alle tradizioni liberali ed ebraiche, Ottolenghi, il cui padre, Giacomo Emilio, era stato diversi anni Presidente della Comunità torinese, era stato Consigliere della stessa sino all’inizio degli anni Duemila.
Nipote di Giacomo Dina, il giornalista ebreo che diresse L’Opinione per 27 anni a partire dal 1852, Guido Ottolenghi ereditò dai propri antenati l’amore per la libertà, non disgiunto dall’impegno nel lavoro, nella vita ebraica e nella trasmissione dei valori autentici e di una salda identità ebraica ai propri figli.

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I FINALISTI DELLA VENTESIMA EDIZIONE 

Il Premio letterario Adei Wizo, tra radici e Memoria

L’esperienza del Premio Letterario Adei Wizo Adelina Della Pergola rimane una consolidata certezza, realizzata con successo anche quest’anno nonostante le preoccupazioni e le difficoltà organizzative causate dalla pandemia. Cinque i libri finalisti della XX edizione, più un titolo per il Premio Speciale, che offrono una lettura piacevole per vari target di lettori. Tra i finalisti non solo romanzi storici che propongono riflessioni sul dramma della Shoah, ma anche romanzi sulla ricerca delle radici familiari o racconti di esperienze di vita personale.
I tre titoli finalisti del Premio Adulti sono: Ida, di Katharina Adler (trad. Matteo Galli, Sellerio editore, 2019); Olocaustico, di Alberto Caviglia, (Giuntina, 2019); Il mostro della memoria, di Yishai Sarid (trad. Alessandra Shomroni, edizioni e/o, 2019). Due i titoli finalisti del Premio Ragazzi: L’interprete, di Annette Hess, (trad. Chiara Ujka, Neri Pozza, 2019); La luce dell’ambra, di Liliana Treves Alcalay, (Giuntina, 2019). Il libro L’ultima intervista, di Eshkol Nevo (trad. Raffaella Scardi, Neri Pozza, 2019), è candidato al Premio Speciale.

Giovanna Micaglio Ben Amozegh

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Rassegna stampa

Arrigo Levi (1926-2020)
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L’odio dentro l’America
È successo un’altra volta, e un’altra ancora.
Si sarebbe potuto pensare che l’assassinio di George Floyd potesse servire da monito, a mo’ di vaccino immunizzante contro il razzismo e la violenza gratuita. Invece quell’omicidio è stato due volte inutile.
A Lafayette, in Louisiana, la polizia uccide ancora, un nero armato di coltello con undici colpi di pistola, alle spalle. A Kenosha, nel Wisconsin, la polizia spara ancora, a un nero sette colpi di pistola, alla schiena, e sotto gli occhi dei suoi tre figli. I video che registrano i fatti di questi giorni sono chiarissimi e sconvolgenti. Esecuzioni a sangue freddo, vigliacche e senza esitazione. Come se la polizia avesse licenza di uccidere, alla 007. Ma quello era un film, questa è la terribile realtà. Polizia che si erge a giudice inappellabile e a giustiziere. Forse, davvero, quei poliziotti hanno visto troppi film d’azione. E hanno guardato poco il loro prossimo negli occhi e nell’anima.
Dario Calimani
Il terribile mistero del nervo scoperto
Un terribile mistero si aggira nelle nostre esistenze perché, se il mondo in cui viviamo è nulla rispetto alle galassie, nondimeno è quello che ci ospita e che agita le nostre notti. Anche il microcosmo ebraico italiano è perfino difficile da scorgere, eppure esiste e si dibatte. Chi sono, cosa fanno, quale logica presiede alle azioni degli ebrei italiani pro israeliani? Qui non vi è spazio per il dilemma sulla natura della verità, che infiamma ancora i dibattiti religiosi, perché la risposta è tanto semplice quanto disarmante. 
Emanuele Calò
La scuola in bilico
Trepidazione e tanta incertezza sulla prossima, prefissata riapertura delle scuole. Il Ministro Lucia Azzolina assicura che il 14 settembre si ripartirà, ma il contagio è purtroppo in crescita e le strategie per tenere sotto controllo l’eventualità (quasi una certezza) della moltiplicazione di nuovi casi nelle classi sono tutte da costruire. L’unica cosa già nota è la chiusura di molti istituti per referendum ed elezioni locali dopo appena una settimana: indice emblematico del valore dato alla formazione dei giovani da un sistema politico incapace di allestire sedi alternative per gli appuntamenti istituzionali.
David Sorani
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