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LA VISITA DI MIKE POMPEO IN ISRAELE 

"Bds antisemita, agiremo contro chi lo propugna"

Gli Stati Uniti considerano le organizzazioni di boicottaggio di Israele “antisemite”. È quanto annuncia nel suo terzo giorno di visita in Israele il segretario di Stato Usa Mike Pompeo. Nel corso di una conferenza stampa con il Premier israeliano Benjamin Netanyahu, Pompeo ha dichiarato che gli Stati Uniti prenderanno “immediatamente provvedimenti per identificare le organizzazioni che si impegnano nella odiosa condotta del Bds: ritireremo il sostegno del governo americano a tali gruppi, è il momento giusto”.
Per il capo della diplomazia Usa il movimento che propugna Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (Bds) contro Israele è “un cancro” che le nazioni devono contrastare. All’ufficio dell’Inviato Speciale per il monitoraggio e la lotta all’antisemitismo, aggiunge Pompeo, è stato affidato il compito di verificare se “un’organizzazione è impegnata in azioni che sono politicamente motivate: se sono destinate a penalizzare, o altrimenti limitare, le relazioni commerciali specificamente con Israele o con persone che fanno affari in Israele o in qualsiasi territorio controllato da Israele”. Un annuncio che ha ricevuto il plauso di Netanyahu, che nel suo intervento ha ringraziato l’amministrazione Trump per le azioni compiute in questi quattro anni: dai riconoscimenti di Gerusalemme capitale e della sovranità israeliana sulle Alture del Golan fino alle azioni contro l’Iran e la mediazione per la normalizzazione dei rapporti con alcuni paesi arabi. Tra questi, il Bahrein, il cui ministro degli Esteri Abdullatif bin Rashid Al-Zayani è stato accolto nelle scorse ore per la prima volta in Israele.

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IL WEBINAR SULL'ODIO IN RETE 

"Antisemitismo e teorie del complotto,
una minaccia sempre più concreta"

Dagli Stati Uniti all’Europa, il proliferare di teorie del complotto pone un problema enorme alla tenuta delle società democratiche. Un problema che si manifesta soprattutto in rete, dove da tempo imperversano avvelenatori di pozzi di ogni sorta. Ma che, come dimostrano anche le ultime elezioni americane, finisce ormai per ripercuotersi in modo inquietante nella vita “reale”. Non di rado nei palazzi dove si esercita la vita politica e democratica.
A fare il punto il webinar “Antisemitismo e odio online. Il complottismo al tempo di Internet” organizzato dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) del governo italiano e dalla Coordinatrice nazionale per la lotta contro l’antisemitismo con il patrocinio di UCEI e Fondazione Cdec.
Grande la preoccupazione espressa dal direttore dell’Unar Triantafillos Loukarelis. “Non possiamo negare l’esistenza di un problema: alcune sponde spesso arrivano dal linguaggio istituzionale”. Tra gli esempi citati il sostegno da alcuni espresso alla luce del sole a teorie deliranti come il cosiddetto “piano Kalergi” o l’eterno classico antisemita del “complotto demo-pluto-giudaico-massonico”. Molto preoccupata si è detta anche la coordinatrice nazionale contro l’antisemitismo Milena Santerini. “Oggi – la sua riflessione – distinguere le ossessioni dalla realtà è diventato molto difficile. Attorno alla cospirazione, su internet, si stanno formando vere e proprie comunità di adepti”. Come nel caso di QAnon, “che sta diventando una sorta di religione in grado di raccogliere tutti i no: i no vax, i no maschere, i no Covid e così via”. L’antisemitismo, ha poi sottolineato la presidente UCEI Noemi Di Segni, non è una qualsiasi discriminazione. “Se non se ne comprendono le specificità – il suo pensiero – non si può affrontare nel giusto modo un problema che ha carattere millenario”. La presidente dell’Unione ha poi espresso la propria soddisfazione per lo sviluppo di iniziative di presidio avvenute nell’ultimo anno. Dalla nomina della coordinatrice nazionale al lavoro svolto insieme all’Unar e alle forze di polizia.

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TESTIMONIANZA DELLA VITA EBRAICA IN PIEMONTE DEL SEICENTO  

Vercelli, restaurato l'antico Aron ha Kodesh

Si avviano alla conclusione i lavori di restauro conservativo di un antico Aron ha Kodesh della Comunità ebraica di Vercelli.
Risalente al Seicento, l’aron ha accompagnato i principali momenti di vita sinagogale già al tempo del ghetto ed è stato protagonista anche nella successiva fase apertasi con l’emancipazione e la costruzione del Tempio di via Foa.
Stilisticamente si tratta di un’opera barocca dipinta con finti marmi che rimanda a una struttura architettonica con colonne e capitelli, decorata con elementi vegetali e geometrici scolpiti e in parte dorati. Il corpo centrale, destinato alla conservazione dei Rotoli della Legge, è costituito da un vano il cui interno è rivestito di broccato rosso. Completano l’opera due pannelli lignei verosimilmente di recupero e databili alla metà del Settecento, con iscrizioni in ebraico dorate su fondo verde.
L’azione di restauro, fortemente voluta dalla presidente della Comunità ebraica vercellese Rossella Bottini Treves con il sostegno dell’architetto Paola Valentini, è stata possibile grazie al contributo di Compagnia di San Paolo e della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli.
Una nuova, importante tappa nell’azione di recupero e valorizzazione del patrimonio ebraico locale dopo, tra gli altri, il restauro della sinagoga e del Sefer Torah di Biella, il più antico in uso al mondo.

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SEGNALIBRO / 1

Ebrei e cristiani a confronto sui Profeti

È in libreria il secondo volume della “Bibbia dell’Amicizia”, il progetto che vede ebrei e cristiani a confronto su alcuni passaggi tra i più significativi del testo biblico.
Dopo Torah/Pentateuco, al centro della prima indagine, in questo nuovo volume cinquantadue studiosi si soffermano sui Neviim/Profeti, ossia sui libri storici e profetici.
Pubblicata dalla casa editrice San Paolo, l'opera si apre con gli interventi del cardinale Kurt Koch e del rav David Rosen ed è curata da Marco Cassuto Morselli, già docente di filosofia ebraica e storia dell’ebraismo presso il corso di laurea in studi ebraici del Collegio Rabbinico Italiano e attuale presidente della Federazione delle Amicizie ebraicocristiane in Italia, e Giulio Michelini, frate minore e ordinario di Esegesi neotestamentaria e Preside all’Istituto Teologico di Assisi.
"Scopo - sottolineano i curatori - non è quello di arrivare a una lettura unificata della Bibbia nella quale le diversità si stemperino fino ad annullarsi, ma quello di conoscersi meglio, di conoscere meglio le rispettive letture e interpretazioni, accettando che esse possano essere diverse". 

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SEGNALIBRO / 2

Il viaggio in bilico di Giuditta e Yoni

L’opera prima di Ghila Piattelli, Resta ancora un po’ (ed. Giuntina), rientra nei canoni della letteratura israeliana in lingua italiana. È un libro che parla di sentimenti, e sappiamo che quando si tocca la sfera emotiva non si sa dove si va a finire. Amori non corrisposti e lutti non elaborati incombono sulle dinamiche affettive familiari e sociali e sono il leitmotiv di questo prezioso testo. Vengono a galla vicende amorose non portate a termine, che segnano la vita dei protagonisti, non raccontate ai propri figli. Viene da pensare al penultimo film di Woody Allen, “Un giorno di pioggia a New York”, che focalizza questo silenzio, o meglio omertà genitoriale. Chissà se è stato spunto d’ispirazione. Piattelli non si fa prendere la mano, questo va detto: inquadra con estrema lucidità e abilità stilistica i protagonisti e ci racconta le diffidenze tra i personaggi, con il non detto o addirittura il silenzio che in determinate situazioni rappresenta la distanza.

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Setirot - La contraddizione
C’è una contraddizione profonda da cui non usciremo – credo – mai, io per primo. Ovvero l’orgoglio nel rimarcare l’essere ebrei di molti premi Nobel o di ricercatori e inventori straordinari (vedi i casi Pfizer e Moderna riguardo ai vaccini anti Covid) e il profondo fastidio provato quando si accenna (nel migliore dei casi) o si usa malevolmente (lo fanno gli antisemiti consci o inconsci) l’appartenenza a Israele (sia in senso figurato che geopolitico) di personaggi negativi.
Stefano Jesurum
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Macron e l'Europa
Il Corriere della Sera ha fatto conoscere anche in Italia l’intervista che il presidente francese Emmanuel Macron ha concesso alla rivista Le Grand Continent, espressione di un gruppo di studi geopolitici che ha sede a Parigi presso l’Ecole normale superieure e della quale fanno parte anche due italiani, Carlo Ginzburg e Giuliano da Empoli.
Nell’intervista Macron espone la sua concezione dei rapporti internazionali allargando la sua riflessione a temi come la questione climatica, la pandemia, i problemi demografici e altri ancora.  
 
Valentino Baldacci
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Spuntino – Controcanto
“E questa è la discendenza di Isacco figlio di Abramo, Abramo generò Isacco.” Nel primo versetto di Toledòt ci viene ripetuto due volte quanto abbiamo già appreso nei brani precedenti, per enfatizzare che i due patriarchi sono collegati, a monte e a valle, essendo accumunati dagli stessi valori. Rashì allude all’orientamento dei figli che, forgiandosi già durante la gravidanza, dipende molto dalla madre. La differenza principale tra il giusto Giacobbe e l’empio Esaù è che, mentre il primo era “tam” (integro, coerente) (Gen. 25:27), il gemello Esaù era ambivalente ed ipocrita. 
Raphael Barki
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