Regaliamo libri

Un tempo, nel Bar Mitzvah – quando il mondo era agli albori e nessuno si sarebbe mai permesso di volgere in dubbio il tepore delle caverne, la funzionalità del perizoma e la convenienza di spingere gli oggetti anziché, trascinati dal consumismo, vivere nelle case, indossare dei vestiti e servirsi delle ruote – si ricorreva al barbaro costume, politicamente e moralmente squalificante, di regalare dei libri, senza badare alle conseguenze: e se qualcuno li avesse letti?
Nei primissimi anni Sessanta, si regalavano la Storia degli Ebrei, la Bibbia, Exodus, Il Vicario, cosicché quegli incoscienti donanti fabbricavano, letteralmente, dei sionisti, dei pro israeliani, insomma, dei fascistoni.
Emanuele Calò
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