“I razzisti mai più di casa da noi”

L’otto dicembre scorso, a Dubai, si faceva la Storia. Impensabile soltanto fino a un paio di mesi prima, si concretizzava in quelle ore il passaggio del cinquanta per cento del Beitar Gerusalemme allo sceicco Hamad bin Khalifa Al Nahyan. Una sfida nella sfida essendo a tutti noto l’estremismo di una parte della tifoseria locale, la tristemente nota Familia distintasi più volte, in un passato anche recente, per la violenta ostilità anti-araba.
“È proprio questo il motivo per cui ho acquistato il club: un problema che si ripercuoteva non solo sulla squadra, ma anche sull’immagine di Israele” racconta in queste ore alla Associated Press il 39enne Moshe Hogeg, precedente proprietario al 100 per cento e ora detentore di metà Beitar insieme allo sceicco. L’operazione formalizzata a Dubai è in gran parte frutto del suo coraggio e della sua visione.
“Cercavo – spiega nell’intervista – qualcuno con cui condividere la stessa idea del mondo per mostrare ai più giovani, ma in realtà un pò a tutti, che ebrei e musulmani possono lavorare e fare belle cose insieme. Il calcio è il mezzo migliore per farlo”. Parlando con l’Associated Press, Hogeg lancia un chiaro messaggio agli estremisti: “Chi propugna odio e razzismo non ci rappresenta”.
Rendere effettivi questi propositi non sarà semplice. Ma è senz’altro un nuovo, incoraggiante, inizio.

(29 dicembre 2020)