Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui      1 gennaio 2020 - 16 Tevet 5781
PAGINE EBRAICHE GENNAIO 2021

Itinerari del passato per affrontare il futuro

“Io non sono venuto qui per arricchire la vostra cultura, ma se possibile il vostro cuore. Non si possono uccidere milioni di persone se c’è la solidarietà”. Sono le parole di Nedo Fiano, tra i primi Testimoni della Shoah a scegliere coraggiosamente di aprisi e parlare nelle scuole, ad aprire il numero di gennaio di Pagine Ebraiche, attualmente in distribuzione. La lezione di Fiano, scomparso il 19 dicembre scorso, è proiettata nel futuro e valida in questo 2021 che chiede solidarietà e unità per uscire dalla lunga crisi sanitaria e sociale dell'anno civile lasciato alle spalle. Servirà quella che lo storico sociale delle idee David Bidussa definisce “una fase di ricostruzione di un patto, fondato sulla riscrittura della convenzione che ristabilisce i contorni della comunità”. E di ricostruzione di una comunità parla il direttore dell'Anti-Defamation League (ADL) Jonathan Greenblatt, protagonista della grande intervista del mese. Che il nuovo anno civile e la nuova presidenza Usa porti con sé “una nuova stagione d’unità”, l'appello di Greenblatt. A Pagine Ebraiche il direttore dell'ADL, istituzione ebraica con oltre un secolo di storia, spiega come l'odio online e nella vita reale stia dividendo gli Stati Uniti, e non solo, e racconta come la sua organizzazione sia impegnata a combattere su entrambi i fronti. “Questi problemi - spiega Greenblatt, sottolineando la minaccia dell'antisemitismo - sono radicati nei nostri sistemi e nella nostra società, e la loro soluzione inizia da coloro che scegliamo di servire. Non accadrà da un giorno all’altro, ma con uno sforzo collettivo di persone di buone intenzioni, che credo siano la maggior parte, possiamo fare un vero cambiamento e creare una società più equa e giusta per tutti”. 
Giustizia chiedono gli ebrei di Libia, vittime oltre mezzo secolo fa dei pogrom e di un esodo forzato. A Tripoli chiedono il diritto al riconoscimento dei danni per le violenze inflitte allora, mentre le organizzazioni internazionali mantengono un preoccupante silenzio. Sul giornale dell'ebraismo italiano David Gerbi ricorda quella ferita e lancia un invito chiaro: “Ebrei di Libia, facciamoci sentire”. A maggior ragione, aggiunge Gerbi, in un Medio Oriente che cambia grazie alle normalizzazioni dei rapporti tra Israele e diversi paesi arabi. Ultimo, il Marocco: un passo avanti diplomatico importante, raccontato nelle pagine dedicate a Israele. Pagine in cui non può che avere spazio l'ennesima crisi politica di un paese che nel 2021 sarà costretto a tornare alla urne per la quarta volta in meno di due anni. “La crisi è proprio il momento in cui dobbiamo garantire il funzionamento delle istituzioni democratiche. - afferma il presidente dell’Israel Democracy Institute Yohanan Plesner - Non è consentito, sotto l’egida della crisi e dello stato di emergenza, indebolire e snaturare istituzioni e categorie professionali il cui compito è quello di essere fedeli alla legge dei fatti. Tutti gli esperti dovranno essere incoraggiati a dire la loro verità professionale”. Per mantenere gli standard alti d'Israele serve una politica stabile e fiducia nelle professionalità a disposizione, afferma Plesner. Ai professionisti si affida il prossimo Presidente degli Stati Uniti Joe Biden che il 20 gennaio prossimo entrerà in carica. Tra loro: Alejandro “Ali” Mayorkas, scelto da Biden per guidare il Dipartimento di Sicurezza Nazionale; Janet Yellen, prima donna segretaria del Tesoro, e Anthony Blinken, futuro segretario di Stato Usa. Ritratti nelle pagine di Orizzonti, in comune hanno, tra l'altro, l'identità ebraica.
A riscoprire alcuni luoghi e personaggi del nostro paese è invece dedicato il dossier del mese - “Itinerari”- a cura di Adam Smulevich. In un'Italia chiusa in casa a causa delle misure anti-covid, la redazione ha scelto di accompagnare i lettori in sei itinerari in altrettante grandi città - da Milano a Napoli - sulle tracce di personaggi talvolta un po’ dimenticati, ma che hanno ancora molto da dire al nostro presente, dalla resistenza all'impegno solidale. 
Non è stata dimenticata, anzi è al centro di una mostra presentata in estate da Pagine Ebraiche (Agosto 2020), la lezione della filosofa tedesca Hannah Arendt. Sull'esposizione a lei dedicata – che dal 12 gennaio si sposta da Berlino alla Bundeskunsthalle di Bonn – riflette nelle pagine di Cultura Goranka Rocco, docente di Lingua tedesca all’Università di Trieste. Per Rocco la mostra e il pensiero della Arendt sono l'occasione per riprendere in mano il suo lavoro, così come “per interrogarci su cosa significano veramente, all’epoca in cui la digitalizzazione, la precarizzazione e la gig economy si incrociano con un’emergenza sanitaria globale, la libertà, la solidarietà e la vera partecipazione politica”.
Sempre in Cultura, Daniela Gross intervista lo studioso Martin Puchner che ha riportato alla luce l'incredibile e affascinante storia del Rotwelsch: un miscuglio di tedesco, ebraico e yiddish, parlato per secoli dai vagabondi, viandanti, mendicanti e arrotini fra Berlino, Monaco, Vienna e Praga. “Al Rotwelsch Martin Puchner, oggi docente di inglese e letteratura comparata a Harvard, dedica il suo ultimo lavoro, da poco in libreria, intitolato The Secret Language of Thieves - La lingua segreta dei ladri (W.W. Nor- ton&Company), in cui recupera – ci anticipa Gross - il filo di quella lingua di strada che lo riporta all’infanzia per intrecciarlo al trauma della rivelazione, in età adulta, di un lato oscuro della storia familiare”.
Agli anni di Firenze capitale e al significato di questo passaggio per il mondo ebraico è invece dedicato l'approfondito saggio di Ida Zatelli, parte di un lavoro molto ampio e a più voci raccolto nel volume I rabbini piemontesi e il Congresso israelitico di Firenze (1867). Tra modernità e tradizione (Belforte). La pubblicazione raccoglie gli atti di due convegni tenutisi nel 2017, all’Università di Firenze e alla Comunità ebraica di Torino, promossi dall’Archivio Terracini nell’ambito di un progetto di valorizzazione delle sue carte.
A chiudere il numero di gennaio, le pagine dello Sport, inevitabilmente molto sacrificato nel 2020, ma capace comunque di regalare alcune importanti emozioni. Da qui l'idea di raccontare cinque tra gli eventi più significativi dell'anno passato,  che ci ricordano anche come lo sport non sia solo agonismo, ma anche tutto il suo contorno fatto di umanità e sfide da vincere.

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SORGENTE DI VITA

Nel segno di Nedo

La puntata di Sorgente di Vita in onda su Rai Due domenica 3 gennaio 2021 si apre con una copertina in ricordo di Nedo Fiano, scomparso lo scorso 19 dicembre a Milano.
Nato il 22 aprile 1925, Fiano fu arrestato nella sua città natale, Firenze, il 6 febbraio 1944, e deportato prima a Fossoli e poi ad Auschwitz. In momenti diversi, furono deportati gli altri membri della sua famiglia, nessuno dei quali sopravvisse. 
Fiano è stato un un punto di riferimento per la Memoria in Italia: autore di libri e articoli, per decenni ha portato la sua testimonianza nelle scuole e ha accompagnato generazioni di studenti a visitare i campi di sterminio, contribuendo in modo incisivo alla ricerca storica sulla Shoah nel nostro Paese.

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A difesa dei valori
Accadono cose attorno a noi alle quali dovremmo assegnare il peso determinante che hanno. La crisi del Covid, infatti, per quanto sia spaventosamente grave e colpisca in maniera indiscriminata i nostri affetti e il nostro stile di vita, non determina una sospensione della storia che stiamo costruendo e vivendo nel presente, da protagonisti. La semplice consultazione della rassegna stampa ci pone di fronte a eventi importanti, sui quali siamo chiamati ad esprimerci con nettezza per non rischiare di finire fra le ombre di quella zona grigia che nel passato ha permesso con il silenzio e l’indifferenza che venissero perpetrati crimini inenarrabili. 
Gadi Luzzatto Voghera
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Il ritorno e la restaurazione
Tra le altre cose, il 2020 sarà ricordato come l’anno in cui gli studenti e gli insegnanti hanno imparato a rimpiangere la scuola. E, come spesso accade con la nostalgia, con il passare dei mesi abbiamo finito per rimpiangerla in tutti i suoi aspetti, perdendo a poco a poco il nostro senso critico. Come reagiremo dopo il ritorno in classe? Inorridiremo alla vista di un computer? Piangeremo di gioia davanti ai pacchi di verifiche e compiti cartacei da correggere? Ci caricheremo allegramente le spalle con libri di testo inutilmente pesanti? 
Anna Segre
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Insegnare ai giovani
"... E Israel mandò la sua destra ponendola sul capo di Efraim, che era il più giovane" (Bereshit 48,20). Nell'atto di benedire i nipoti - Menascé ed Efraim - Giacobbe inverte le mani ponendo la destra sul capo del più giovane dei fratelli.
Il Chafetz Chaiim (Rabbì Israel Meir ha Cohen Kagan 1838 - 1933) nel suo commento alla Torah, spiega: "Perché Efraim è più meritevole di Menascé? Perché nella Torah è scritto che lui è più giovane; ossia perché non si è insuperbito, ma si è comportato con umiltà".
Rav Alberto Sermoneta
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Radio fuori luogo
A "Password" su Radio RTL 102.5 si parla del nuovo Regolamento Eba sui requisiti di capitale, e quindi di conti in rosso e “cattivi pagatori”. Mauro Coruzzi, in arte Platinette, spiega ai microfoni cosa ciò significhi: “non riceverai più prestiti, se hai bisogno di denaro per fare qualcosa ciao! Sei segnalato come un unt… insomma c’hai la croce sopra sai come quando mettevano per gli ebrei sulla porta…” “la Pasqua sì” specifica Cecilia Songini. Non è mia abitudine ascoltare questa radio, ma sul luogo di lavoro ahimè è spesso di sottofondo, queste frasi sentite en passant mi hanno ridestato. Probabilmente non ci sarà stato un intento malevolo e discriminatorio dietro, ma colpisce un po’ l’associazione di pensiero operata da Coruzzi, ovvero prestiti/untori/ebrei.
Francesco Moises Bassano
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