Itinerari del passato per affrontare il futuro
“Io non sono venuto qui per arricchire la vostra cultura, ma se possibile il vostro cuore. Non si possono uccidere milioni di persone se c’è la solidarietà”. Sono le parole di Nedo Fiano, tra i primi Testimoni della Shoah a scegliere coraggiosamente di aprisi e parlare nelle scuole, ad aprire il numero di gennaio di Pagine Ebraiche. La lezione di Fiano, scomparso il 19 dicembre scorso, è proiettata nel futuro e valida in questo 2021 che chiede solidarietà e unità per uscire dalla lunga crisi sanitaria e sociale dell’anno civile lasciato alle spalle. Servirà quella che lo storico sociale delle idee David Bidussa definisce “una fase di ricostruzione di un patto, fondato sulla riscrittura della convenzione che ristabilisce i contorni della comunità”. E di ricostruzione di una comunità parla il direttore dell’Anti-Defamation League (ADL) Jonathan Greenblatt, protagonista della grande intervista del mese. Che il nuovo anno civile e la nuova presidenza Usa porti con sé “una nuova stagione d’unità”, l’appello di Greenblatt. A Pagine Ebraiche il direttore dell’ADL, istituzione ebraica con oltre un secolo di storia, spiega come l’odio online e nella vita reale stia dividendo gli Stati Uniti, e non solo, e racconta come la sua organizzazione sia impegnata a combattere su entrambi i fronti. “Questi problemi – spiega Greenblatt, sottolineando la minaccia dell’antisemitismo – sono radicati nei nostri sistemi e nella nostra società, e la loro soluzione inizia da coloro che scegliamo di servire. Non accadrà da un giorno all’altro, ma con uno sforzo collettivo di persone di buone intenzioni, che credo siano la maggior parte, possiamo fare un vero cambiamento e creare una società più equa e giusta per tutti”.
Giustizia chiedono gli ebrei di Libia, vittime mezzo secolo fa dei pogrom e di un esodo forzato. A Tripoli chiedono il diritto al riconoscimento dei danni per le violenze inflitte allora, mentre le organizzazioni internazionali mantengono un preoccupante silenzio. Sul giornale dell’ebraismo italiano David Gerbi ricorda quella ferita e lancia un invito chiaro: “Ebrei di Libia, facciamoci sentire”. A maggior ragione, aggiunge Gerbi, in un Medio Oriente che cambia grazie alle normalizzazioni dei rapporti tra Israele e diversi paesi arabi. Ultimo, il Marocco: un passo avanti diplomatico importante, raccontato nelle pagine dedicate a Israele. Pagine in cui non può che avere spazio l’ennesima crisi politica di un paese che nel 2021 sarà costretto a tornare alla urne per la quarta volta in meno di due anni. “La crisi è proprio il momento in cui dobbiamo garantire il funzionamento delle istituzioni democratiche. – afferma il presidente dell’Israel Democracy Institute Yohanan Plesner – Non è consentito, sotto l’egida della crisi e dello stato di emergenza, indebolire e snaturare istituzioni e categorie professionali il cui compito è quello di essere fedeli alla legge dei fatti. Tutti gli esperti dovranno essere incoraggiati a dire la loro verità professionale”. Per mantenere gli standard alti d’Israele serve una politica stabile e fiducia nelle professionalità a disposizione, afferma Plesner. Ai professionisti si affida il prossimo Presidente degli Stati Uniti Joe Biden che il 20 gennaio prossimo entrerà in carica. Tra loro: Alejandro “Ali” Mayorkas, scelto da Biden per guidare il Dipartimento di Sicurezza Nazionale; Janet Yellen, prima donna segretaria del Tesoro, e Anthony Blinken, futuro segretario di Stato Usa. Ritratti nelle pagine di Orizzonti, in comune hanno, tra l’altro, l’identità ebraica.
A riscoprire alcuni luoghi e personaggi del nostro paese è invece dedicato il dossier del mese – “Itinerari”- a cura di Adam Smulevich. In un’Italia chiusa in casa a causa delle misure anti-covid, la redazione ha scelto di accompagnare i lettori in sei itinerari in altrettante grandi città – da Milano a Napoli – sulle tracce di personaggi talvolta un po’ dimenticati, ma che hanno ancora molto da dire al nostro presente, dalla resistenza all’impegno solidale.
Non è stata dimenticata, anzi è al centro di una mostra presentata in estate da Pagine Ebraiche (Agosto 2020), la lezione della filosofa tedesca Hannah Arendt. Sull’esposizione a lei dedicata – che dal 12 gennaio si sposta da Berlino alla Bundeskunsthalle di Bonn – riflette nelle pagine di Cultura Goranka Rocco, docente di Lingua tedesca all’Università di Trieste. Per Rocco la mostra e il pensiero della Arendt sono l’occasione per riprendere in mano il suo lavoro, così come “per interrogarci su cosa significano veramente, all’epoca in cui la digitalizzazione, la precarizzazione e la gig economy si incrociano con un’emergenza sanitaria globale, la libertà, la solidarietà e la vera partecipazione politica”.
Sempre in Cultura, Daniela Gross intervista lo studioso Martin Puchner che ha riportato alla luce l’incredibile e affascinante storia del Rotwelsch: un miscuglio di tedesco, ebraico e yiddish, parlato per secoli dai vagabondi, viandanti, mendicanti e arrotini fra Berlino, Monaco, Vienna e Praga. “Al Rotwelsch Martin Puchner, oggi docente di inglese e letteratura comparata a Harvard, dedica il suo ultimo lavoro, da poco in libreria, intitolato The Secret Language of Thieves – La lingua segreta dei ladri (W.W. Nor- ton&Company), in cui recupera – ci anticipa Gross – il filo di quella lingua di strada che lo riporta all’infanzia per intrecciarlo al trauma della rivelazione, in età adulta, di un lato oscuro della storia familiare”.
Agli anni di Firenze capitale e del significato di questo passaggio per il mondo ebraico è invece dedicato l’approfondito saggio di Ida Zatelli, parte di un lavoro molto ampio e a più voci raccolto nel volume I rabbini piemontesi e il Congresso israelitico di Firenze (1867). Tra modernità e tradizione (Belforte). La pubblicazione raccoglie gli atti di due convegni tenutisi nel 2017, all’Università di Firenze e alla Comunità ebraica di Torino, promossi dall’Archivio Terracini nell’ambito di un progetto di valorizzazione delle sue carte.
A chiudere il numero di gennaio, le pagine dello Sport, inevitabilmente molto sacrificato nel 2020, ma capace comunque di regalare alcune importanti emozioni. Da qui l’idea di raccontare cinque tra gli eventi più significativi dell’anno passato, che ci ricordano anche come lo sport non sia solo agonismo, ma anche tutto il suo contorno fatto di umanità e sfide da vincere.
dr