L'INIZIATIVA DI OGGI A UN MESE DALLA SCOMPARSA
Rav Vittorio Della Rocca, ricordi e testimonianze
A un mese dalla scomparsa, numerose testimonianze caratterizzeranno una serata in ricordo del rav Vittorio Haijm Della Rocca.
L’evento, in programma oggi alle 18.30, potrà essere seguito in streaming sul canale social e sulla webtv UCEI e vedrà la partecipazione, tra gli altri, della Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, insieme a Vito Anav, Luca Barbareschi, Angelica Edna Calò, Sergio Della Pergola, Luigi Di Salvia, Raffaele Genah, Maurizio Molinari, Angela Polacco, Angelo Sermoneta, Paola Sonnino e Tiziana Sonnino. A introdurre e moderare la serata Simonetta Della Seta.
Un’occasione per ripercorrere la carriera rabbinica ma anche la profonda umanità del “Morè”, come era conosciuto tra gli ebrei romani di cui è stato per più generazioni un punto di riferimento.
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LA COMMEMORAZIONE ORGANIZZATA DALLA COMUNITÀ LIVORNESE
"Livorno, con rav Azulay un legame inscindibile"
Compatibilmente con le misure anti Covid, numerosa è stata la presenza di pubblico alla Hilulà (celebrazione) svoltasi stamani a Livorno, in vista dell’imminente anniversario della scomparsa terrena del grande Maestro rav Chaim Yosef David Azulay, a lungo vissuto a Livorno dove venne anche sepolto (nel 1960 i suoi resti vennero traslati in Israele). Dinanzi a quella che è stata la matzevà (pietra tombale) dell’illustre Maestro, il rabbino capo di Livorno rav Avraham Dayan ha recitato dei salmi e detto alcune parole, intervenendo poi, dinanzi al cimitero, per parlare diffusamente del rav Azulay, della sua immensa opera e del suo indissolubile legame con Livorno.
Gadi Polacco
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Il vero eroismo
Quando ho dei dubbi e delle incertezze torno a rileggere le parole di Inge Scholl, sorella di Hans e Sophie Scholl che diedero vita al movimento di opposizione al nazismo “Rosa Bianca” e che furono giustiziati il 22 febbraio 1943. Anni dopo, ripercorrendo la loro storia, si chiedeva:
“Possiamo veramente chiamarli eroi? Non hanno fatto nulla di sovraumano. Hanno difeso una cosa semplice, sono scesi in campo per una cosa semplice: per i diritti e la libertà dei singoli, per la loro libera evoluzione e per il loro diritto a una vita libera. Non si sono sacrificati per un’idea fuori del comune, non perseguivano grandi scopi. Ciò a cui aspiravano era che gente come te e me potesse vivere in un mondo umano. Il vero eroismo consiste forse proprio nel difendere con costanza la vita quotidiana, le cose piccole e ovvie”.
Così tanto per sapere da dove riprendere un discorso interrotto. In caso di incertezza.
David Bidussa
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La specificità dell'antisemitismo
Le diverse forme di ostilità e di intolleranza nella storia delle civiltà, presentano non pochi punti di contatto che coinvolgono i meccanismi primari di funzionamento dei processi mentali, che da angolature diverse sono stati oggetto di studi specifici e comparati dalle singole discipline che se ne occupano. Si tratta però di fenomeni e processi distinti non sempre assimilabili, né sovrapponibili, pena il rischio di banalizzazioni e arbitrarie ricostruzioni.
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Storia e memorie
Sussiste, nel dibattito di senso comune, come – anche se con minore frequenza – nell’ambito disciplinare delle scienze storiche e della storiografia, la perenne tentazione, che attraversa ogni riflessione nel merito di quell’oggetto oscuro delle nostre scienze umane che è l’universo degli studi di contemporaneistica, di liquidare la complessità di fenomeni quali i regimi politici del Novecento dentro un quadro interpretativo falsamente semplificatorio.
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