Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui    22 Febbraio 2021 - 10 Adar 5781
MIGLIAIA I VOLONTARI MOBILITATI PER RIPULIRE LE SPIAGGE DEL PAESE

Coste israeliane coperte di catrame
"Disastro ecologico senza precedenti"

Uno sforzo congiunto per ripulire le coste israeliane da uno dei più gravi disastri ecologici del paese. A scendere in spiaggia, autorità locali, ong e migliaia di volontari, impegnati nella rimozione di un enorme quantità di catrame. “Secondo le valutazioni sul campo, è evidente che queste operazioni complesse e faticose dovranno continuare a lungo”, ha dichiarato l'Autorità della Natura e dei Parchi. “Su 190 chilometri di spiaggia in Israele, 170 sono stati colpiti dal disastro ecologico. L'evento non è ancora finito, e il catrame continua ancora ad arrivare sulle spiagge”. I funzionari israeliani dicono che l'origine del disastro è una grande fuoriuscita di petrolio a largo delle coste del paese. L'origine precisa per il momento è sconosciuta. Il ministero della Protezione ambientale ha spiegato che lo scenario più probabile è una fuoriuscita non dichiarata di forse decine di tonnellate di petrolio da una petroliera. “Stiamo facendo ogni sforzo per trovare i responsabili del disastro, e porteremo all'approvazione del governo una proposta di risoluzione a tutela dell'ambiente”, ha dichiarato Gila Gamliel, ministro della Protezione ambientale. 

IL RICORDO A UN MESE DALLA SCOMPARSA

“Rav Vittorio Della Rocca, Maestro e uomo speciale”

Un padre generoso, dolce, spontaneo, che non distingueva la sua vita privata da quella pubblica. Un Maestro capace, ancor prima che all’esterno, di trasmettere Torah “con il cuore” anche dentro le mura domestiche. Un rabbino più delle persone, che dell’istituzione. 
Rav Vittorio Haim Della Rocca (1933-2021), per tutti il “Morè”, era un uomo speciale. Le parole dei figli Jonatan e Roberto sono arrivate a conclusione di un’intensa serie di testimonianze, a un mese esatto dalla scomparsa. Un vero e proprio “coro di voci” come l’ha definito Simonetta Della Seta, che ha avuto il compito di coordinare e introdurre la serata in suo ricordo organizzata dall’UCEI in raccordo con i familiari.
Numerosi, come ha ricordato la Presidente dell’Unione Noemi Di Segni in apertura, gli insegnamenti che rav Della Rocca ci lascia in eredità. Tra gli altri “quello di guardare negli occhi tutti allo stesso modo e con lo stesso rispetto, saper dare senza aver detto di aver dato, saper omaggiare senza prostrarsi, saper criticare senza denigrare”.
Il sorriso del Morè, secondo Maurizio Molinari, direttore di Repubblica, “fotografa il rapporto fortissimo tra la rabbanut e il popolo”. Un sorriso che è stato un punto di collegamento tra il magistero di rav David Prato e quello di rav Elio Toaff e che, la riflessione di Molinari, “si è rivelato importante in molte circostanze”.
Alla stagione del rav Toaff e al loro profondo legame è andato anche il demografo Sergio Della Pergola. “Rav Toaff – le sue parole – prese molto a cuore la sua formazione, lo incoraggiò costantemente negli studi: si creò tra i due un rapporto fortissimo di fiducia”.

GRAZIE A LUI, 120MILA PERSONE LASCIARONO L'IRAQ E FECERO L'ALIYAH 

Shlomo Hillel, l'uomo che salvò gli ebrei iracheni

Shlomo Hillel aveva 23 anni quando fu mandato sotto copertura dalla Haganah in Iraq, sua terra natia. Il compito di Hillel era preparare il terreno per l'immigrazione ebraica dal paese arabo al nascente Stato d'Israele. I pogrom del 1941, l'ostilità nei confronti del sionismo, il crescente nazionalismo arabo stava rendendo sempre più precarie e difficili le condizioni di vita degli ebrei iracheni. E la strada verso la Palestina mandataria era sempre più un'opzione valida. In questo clima di tensione, Hillel, nascondendosi alle autorità, iniziò ad insegnare clandestinamente nelle comunità ebraiche locali l'ebraico e a trasmettere i valori del sionismo. Riuscì anche a far emigrare in segreto un gruppo di ebrei da Baghdad a Haifa. Fu il primo successo di una lunga serie: secondo i media israeliani, infatti, Hillel, scomparso lo scorso 8 febbraio a 97 anni, aiutò 120mila ebrei a lasciare l'Iraq (attraverso l'operazione Ezra e Nehemiah) e ricostruirsi una vita in Israele. Come, lo raccontò lui stesso nel libro uscito negli anni '80, Operazione Babilonia. “Veniva da una grande generazione, una generazione che ha combattuto con le sue mani per l'indipendenza di Israele e la sua esistenza come un rifugio sicuro per il popolo ebraico. - il ricordo del presidente di Israele, Reuven Rivlin - Ha lavorato per portare immigrati in Israele dal Medio Oriente nei modi più disparati, sia apertamente che in segreto, e molti gli devono la loro aliyah e la conseguente vita in questo paese”.

Responsabili più che eroi
David Bidussa fa un'interessante riflessione su questa pagina sul vero eroismo, citando Inge Scholl, la sorella di Hans e Sophie Scholl che proprio il 22 febbraio del 1943, 78 anni fa, furono giustiziati dai nazisti per aver dato vita al Movimento studentesco antinazista della Rosa Bianca: "Il vero eroismo consiste proprio - dice la Scholl - nel difendere con costanza le cose piccole e ovvie". Sono molto d'accordo, ma se proprio bandissimo, estendendo il discorso, la parola eroismo? Perché in realtà è una parola ambigua. Subito ci fa venire in mente il suono delle fanfare, i militari decorati, la retorica del "fulgido eroismo". Poi, l'Eroica di Beethoven, già va meglio, chi tira fuori i sepolti dalle macerie dopo un terremoto, chi si oppone alle dittature. E si potrebbe continuare molto a lungo, fino ad arrivare alla quotidianità.
Anna Foa
Oltremare - Il menù della vaccinazione
Ho la sensazione esser stata l'unica in tutta Israele a fare la seconda iniezione del vaccino senza che a nessuno venisse in mente di offrirmi la colazione, il pranzo o la cena, o qualunque altro incentivo personalizzato o meno. A dire il vero, ho ricevuto via sms un messaggio da parte di un negozio di ottica che ai vaccinati offre un montatura del valore di 250 Shekel gratis, e ci sto facendo un pensiero. Ma a parte questo, nessun particolare interesse per la conclusione del mio iter vaccinale.
Daniela Fubini
Controvento - Musica per vaccinarsi
Nel triste anniversario del primo caso di Covid registrato in Italia, il cantante Lorenzo Baglioni, acclamato autore di canzoni di divulgazione scientifica (“Il congiuntivo”, “Le leggi di Keplero”) ha postato sui social il video “Il vaccino e l’immunità di gregge”, un breve musical che ha avuto un milione e mezzo di visualizzazioni nei primi 15 minuti. Coadiuvato da un comitato scientifico di altissimo livello, tra i quali il giornalista Armando Massarenti e la statistica Antonietta Mira, autori di La pandemia dei dati. Ecco il vaccino (Mondadori Education), Baglioni spiega al grande pubblico che cos’è R con zero, come si calcola la soglia di immunità di gregge, e invita a vaccinarsi per raggiungerla.
Viviana Kasam
Nel segno di rav Chidà
La Hilulà in ricordo di rav Chidà che si è svolta ieri presso il cimitero ebraico di Livorno ha coronato lo sforzo di Ariela Cassuto, presidente del Benè Berith “Isidoro Kahn”, nel voler unire la Comunità toscana in un evento gioioso.
Alan Davìd Baumann
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