I LAVORI DELL'ORGANISMO FORTEMENTE VOLUTO DA LILIANA SEGRE

Commissione contro l'odio, al via le audizioni

Costituire la Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza è stato, per la senatrice a vita Liliana Segre, un dovere personale. “L’ho sentito come una conclusione della mia vita, io che l’odio l’ho provato sulla mia pelle e so cosa vuol dire”. Per questo, ha spiegato, “sono commossa che si dia inizio oggi ai lavori della Commissione”.
Nelle scorse ore si è infatti tenuta la prima audizione della Commissione con gli interventi di Nunzia Ciardi, direttore della Polizia postale, e del prefetto Vittorio Rizzi, presidente dell’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad). 
Ciardi si è soffermata sull’odio online e sulla sua diffusione, ricordando come tra i bersagli preferiti degli odiatori in rete ci siano donne, ebrei, migranti, musulmani, omosessuali e disabili. Ha inoltre evidenziato in apertura come a incentivare la violenza online sia la tecnomediazione: “La frapposizione tra noi e uno schermo crea una distanza dalle nostre azioni e dalle loro conseguenze. Abbiamo perso la sensorialità, non riusciamo più a vedere e percepire gli effetti delle nostre azioni con una conseguente sottovalutazione dei loro effetti dannosi".
"C’è un allentamento consistente dei nostri freni inibitori” ha proseguito il direttore della Polizia postale, prima di fare un quadro dei soggetti da cui possono provenire attacchi d’odio. Gruppi organizzati e politicizzati, attacchi di persone singole e/o gruppi informali che colpiscono obiettivi personali; cyberbulli: persone che assumono un atteggiamento provocatorio per creare dissenso, definiti con il termine troll.
A fare invece un quadro delle norme a contrasto del discorso d’odio in Italia e in Europa è stato il prefetto Rizzi. In Italia non esiste una definizione giuridica di crimine d’odio, ha ricordato il presidente dell’Oscad. Per questo, ha evidenziato, in genere è utilizzata quella elaborata dall’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti Umani (Odihr) dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) in base alla quale il crimine d’odio è un reato, commesso contro un individuo e/o beni ad esso associati, motivato da un pregiudizio che l’autore nutre nei confronti della vittima, in ragione di una “caratteristica protetta” di quest’ultima. Il crimine d’odio, quindi, si caratterizza per la presenza di due elementi: un fatto previsto dalla legge penale come reato (cosiddetto reato base) e la motivazione di pregiudizio in ragione della quale l’aggressore sceglie il proprio “bersaglio”. Al riguardo il prefetto ha ricordato la collaborazione, per quanto riguarda gli attacchi antisemiti, con la realtà ebraica italiana. In riferimento al lavoro specifico di monitoraggio dell’Oscad, Rizzi ha poi evidenziato come ci sia ancora un problema di under-reporting (mancanza di denunce). Dall’altro lato, ha aggiunto, si è comunque raggiunta una maggiore consapevolezza come dimostra il numero di segnalazioni: 27 nel 2010, 532 dieci anni dopo. Numeri che sono poi stati oggetto di una ulteriore analisi nel corso del confronto con la Commissione, che tornerà a riunirsi il 24 giugno con le audizioni di Triantafillos Loukarelis, il direttore dell'Unar, e di Betti Guetta, responsabile dell'Osservatorio antisemitismo del Cdec.

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IL RAPPORTO INDIPENDENTE TENUTO NASCOSTO PER MESI

"Testi palestinesi incitano all'odio, la Ue intervenga"

Dopo averne ritardato la diffusione, l’Unione europea ha pubblicato un rapporto, da lei stessa commissionato, che analizza il contenuto dei libri di testo palestinesi. Un’indagine che conferma quanto denunciato da tempo da Israele: e cioè che in questi libri sono presenti contenuti antisemiti, di incitamento alla violenza e delegittimazione dello Stato ebraico.
Un rapporto completato a febbraio dall’indipendente Georg Eckert Institute, ma a lungo rimasto chiuso un cassetto, come rivelato dal quotidiano tedesco Bild.
Ai primi di giugno il giornale ha svelato per primo i risultati dell’indagine che prendeva in considerazione 172 testi approvati dal ministero dell’Istruzione dell’Autorità nazionale palestinese. E ha chiesto conto a Bruxelles della decisione di ritardarne la pubblicazione ufficiale. Una richiesta a cui è seguito un intervento da parte d’Israele.
“I risultati della ricerca provano che l’Ue, anche in questo momento, continua a investire milioni nel finanziamento del sistema educativo dell’Autorità palestinese per promuovere presumibilmente la pace e la democrazia", la denuncia del ministero degli Esteri israeliano. "Questo finanziamento viene fatto senza alcun controllo dei contenuti che appaiono nei libri di testo, e senza esigere che l’Autorità palestinese smetta di indottrinare i suoi bambini a odiare e uccidere”.
 
LA NUOVA SFIDA DI GIOVANNI BLOISI

"Da piazzale Loreto al colle del Lys,
la mia bici per difendere la Memoria"

Il Covid ci si è messo di mezzo, scombinandogli i programmi. Con qualche mese di ritardo rispetto al previsto, Giovanni Bloisi è finalmente pronto a ripartire. Una nuova avventura per il “ciclista della Memoria” di Varano Borghi, autore in questi anni di viaggi a pedali che hanno costruito momenti autentici di incontro, conoscenza e consapevolezza. “Un lento viaggiatore in bicicletta”, dice di sé. Da Auschwitz allo Yad Vashem, passando dai luoghi della Memoria italiana. Non c’è regione in cui Giovanni non sia transitato con la sua bicicletta e con il suo bagaglio di umanità e civismo. Lo stesso che l’ha portato a macinare migliaia di chilometri, da solo o con accompagnatori occasionali incontrati per strada, per fare memoria di Selvino e di Sciesopoli ebraica. Una delle tante storie, relative ai mesi della complessa ripartenza post-Shoah, cui si è appassionato. Venerdì mattina, da Piazzale Loreto a Milano, l’avvio di un’altra sfida: un percorso in tutti i luoghi martoriati dal nazifascismo con stragi ed eccidi. Giovanni pedalerà per circa una settimana, tra Lombardia, Piemonte e Val d’Aosta, con tappa conclusiva il Colle del Lys. Il primo di quattro viaggi che lo porteranno a scendere gradualmente sempre più giù, verso il fondo dello Stivale. “Ne avrò per tre o quattro anni”, sorride.  
Una felice collaborazione anche con il mondo ebraico. Il viaggio, sotto l’egida dell’Anpi locale, avrà tra gli altri i patrocini di UCEI, Fondazione Cdec, Comunità ebraiche di Milano e Vercelli, Memoriale milanese della Shoah, Associazione Figli della Shoah e Gariwo. 

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QUI ROMA - SEGNALIBRO 

L'Italia e il fascismo, il racconto della violenza


Diventare un centro di aggregazione e scambio di conoscenze con tutte le realtà che operano con e attraverso la memoria. È l’obiettivo principe degli Stati Generali della Memoria, realtà di recente istituzione nel cui solco è stata anche avviata l’esperienza di una collana editoriale pubblicata dall’editore All Around e diretta da Vittorio Pavoncello.
“Memoria violenta”, una raccolta di interventi dedicati ai vent’anni che dall’omicidio Matteotti arrivano fino al 16 ottobre 1943, ne è il primo tassello. Il tentativo, attraverso molte voci e la pubblicazione di un diario inedito dai giorni dell’occupazione scritto da Pacifico Franco Di Segni, che trascorse vari mesi in clandestinità sui tetti di Roma, di riflettere sull’identità del fascismo, sulle sue responsabilità storiche e sul riverbero di quei fatti nel presente.
“Questa collana nasce dall’esigenza di fare un punto su cosa sia la Memoria. E di farlo con uno sguardo ampio. Siamo aperti a ogni tipo di indagine”, ha affermato Pavoncello nel corso di una presentazione svoltasi nella sede della Fondazione per il giornalismo Paolo Murialdi. “Memoria violenta” ospita tra gli altri i contributi di Liliana Segre, Edith Bruck, Furio Colombo, Anna Foa, Milena Santerini e della presidente UCEI Noemi Di Segni.

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DAFDAF GIUGNO 2021

Il bambino che venne dal fiume

Palette e secchielli, una palla, un retino e una farfalla.
DafDaf, il giornale ebraico dei bambini, in estate ha una testata speciale, disegnata da Paolo Bacilieri. All’interno, dopo la copertina di Luisa Valenti, le rubriche sono però una costante e la sezione dedicata ai libri questo mese racconta Il bambino che venne dal fiume, del giornalista e scrittore Wlodek Goldkorn, al suo esordio nella narrativa per ragazzi. 

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Diverse aspettative
Ognuno ha le sue aspettative dalla vita.
Il Venezia Football Club, appena promosso in serie A, ha acquistato Dor Peretz, centrocampista del Maccabi Tel Aviv e capitano della nazionale israeliana. Nel contempo, la squadra di pallacanestro del Vega Mestre ha ingaggiato l’allenatore Piero Coen, di Ancona, già cestista di successo. Il Venezia Football Club e il Vega Mestre si attendono ovviamente importanti risultati da questi due acquisizioni.
La Comunità ebraica di Venezia guarda invece con trepidazione alla presenza in zona di Peretz e di Coen, augurando loro successi e meritata notorietà, ma anche nella speranza che di tanto in tanto forniscano nuova e illustre linfa al minian della nostra sinagoga. Saranno certamente festeggiati e benvenuti.
 
Dario Calimani
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Colonialismo, anticolonialismo e tranquillità
È sconcertante apprendere che, negli Usa, la Howard University chiude la Facoltà di Lettere Antiche e che, a Princeton, ci si possa laureare anche senza conoscere le lingue antiche, e tutto nel contesto del ripudio al razzismo e al colonialismo. Il fenomeno non è localizzato, ma dilagante. Sennonché, un vero ripudio del colonialismo comporterebbe la restituzione integrale dell’America agli indigeni superstiti, ammesso che fra loro e il passato si frapponessero soltanto i dinosauri.
Emanuele Calò
Ghivat Shaul
La vasta collina è ricoperta per intero da un manto di pietre tombali che, sovrapposte in ripiani creati a diverse altezze, fronteggiano i monti boscosi intorno a Gerusalemme e si protendono sull’autostrada sottostante, rigurgitante di traffico ininterrotto. L’omaggio a una cara cugina israeliana da poco scomparsa ci porta a scoprire il Cimitero Har HaMenuchot, fondato nel 1951 a Ghivat Shaul, quartiere di Yerushalayim. Percorrendo la discesa sinuosa verso il sepolcro che cerchiamo, una sensazione di bellezza intensa, profonda ci avvolge e ci spinge a riflettere.
David Sorani
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