Dall’omicidio Matteotti al 16 ottobre,
la memoria della violenza

Diventare un centro di aggregazione e scambio di conoscenze con tutte le realtà che operano con e attraverso la memoria. È l’obiettivo principe degli Stati Generali della Memoria, realtà di recente istituzione nel cui solco è stata anche avviata l’esperienza di una collana editoriale pubblicata dall’editore All Around e diretta da Vittorio Pavoncello.
“Memoria violenta”, una raccolta di interventi dedicati ai vent’anni che dall’omicidio Matteotti arrivano fino al 16 ottobre 1943, ne è il primo tassello. Il tentativo, attraverso molte voci e la pubblicazione di un diario inedito dai giorni dell’occupazione scritto da Pacifico Franco Di Segni, che trascorse vari mesi in clandestinità sui tetti di Roma, di riflettere sull’identità del fascismo, sulle sue responsabilità storiche e sul riverbero di quei fatti nel presente.
“Questa collana nasce dall’esigenza di fare un punto su cosa sia la Memoria. E di farlo con uno sguardo ampio. Siamo aperti a ogni tipo di indagine”, ha affermato il suo direttore nel corso di una presentazione svoltasi nella sede della Fondazione per il giornalismo Paolo Murialdi. “Memoria violenta” ospita tra gli altri i contributi di Liliana Segre, Edith Bruck, Furio Colombo, Anna Foa, Milena Santerini e della presidente UCEI Noemi Di Segni. Stimolanti anche le riflessioni di Alberto Aghemo, presidente della Fondazione Matteotti. “Gli stati generali – l’auspicio espresso durante l’incontro – funzionano nella misura in cui sono momenti di avvio per nuovi impegni. È quella la strada da seguire”. Anche nel nome di chi, in un momento di grande smarrimento e confusione, ebbe la lucidità di capire. Il leader leader socialista, ad esempio, “che colse la vera natura del fascismo, senza infingimenti, prima ancora che prendesse il potere”.
Italiani e fascismo: un nodo ancora irrisolto, anche per via della ben nota difficoltà italiana a fare i conti con il passato. Sul tema si è soffermata anche Paola Gargiulo, caposegretaria della commissione antidiscriminazione in Senato, esprimendo preoccupazione per l’impossibile accostamento tra foibe e Shoah al centro di una proposta legislativa del gruppo di Fratelli d’Italia. “L’Italia – il suo pensiero – ha un grosso problema: non ha storicizzato la Memoria”.

(22 giungo 2021)