È ATTERRATO IN ISRAELE IL PRIMO AEREO COMMERCIALE PARTITO DALL'EGITTO

Cairo -Tel Aviv, un volo nella storia

Il primo volo commerciale di EgyptAir, la compagnia di bandiera dell'Egitto, tra Il Cairo e Tel Aviv è atterrato nelle scorse ore all'aeroporto israeliano Ben Gurion. Era dal 1967, dalla Guerra dei sei giorni, che questo non accadeva, raccontano i media israeliani. D'ora in avanti, come avevano annunciato il Primo ministro israeliano Naftali Bennett e il presidente egiziano al Sisi in un recente vertice, saranno invece quattro i voli commerciali di Egyptair garantiti ogni settimana. Il segno di come Israele trovi sempre più sponde nel mondo arabo circostante.
Fino ad oggi a collegare i due paesi, firmatari nel 1979 di un trattato di pace, era stata una filiale di EgyptAir, la Air Sinai, che però ha sempre volato senza essere contrassegnata dalla bandiera egiziana. La connessione aerea era dunque presente, ma sottotraccia, in incognito. Ora, in un clima mediorientale cambiato, l'Egitto ha scelto la strada dell'ufficialità. Un risultato che consolida la posizione di Gerusalemme in un'area notoriamente complicata ed ostile.

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L'INAUGURAZIONE DEI CORSI CON LA LEZIONE DI RAV RICCARDO DI SEGNI

Collegio rabbinico, al via il nuovo anno accademico

In presenza e a distanza, prende avvio il nuovo anno accademico del Collegio Rabbinico Italiano. A dare il via ai corsi, una lezione del direttore, rav Riccardo Di Segni, che con la classe ha proseguito la lettura e lo studio del trattato talmudico Meghillàh. In apertura il rav ha ricordato come per tradizione l'anno accademico del Collegio rabbinico inizi dopo la lettura di Bereshit (In principio), auspicando, alla luce del lungo periodo di difficoltà dovuto alla pandemia, che sia per tutti un nuovo inizio. Un augurio richiamato anche nel saluto iniziale della Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni. Ricordando i termini in ebraico atchalah, inizio, e Tochelet Chaim, speranza di vita, Di Segni ha evidenziato l'importanza che lo studio dell'ebraismo, a partire da questo inizio, accompagni per tutto il ciclo della vita gli studenti del Collegio. “Per studiare qualsiasi disciplina, ma in particolare per studiare Torah – ha sottolineato il coordinatore del Collegio, rav Benedetto Carucci Viterbi – è necessaria costanza. È necessario un impegno quotidiano”.

DA MILANO A ROMA, IL PROGETTO UGEI PER RESTAURARE LE PIETRE D'INCIAMPO

Giovani, il ricordo come impegno civile  

Piccoli monumenti disseminati per tutto il Paese, le Pietre d'inciampo sono presidi di Memoria che ricordano ai passanti il tragico destino di migliaia di perseguitati dal nazifascismo. Rappresentano un impegno a non dimenticare i nomi di chi fu deportato dalle proprie case perché ebreo, perché oppositore politico, perché diverso. Uomini e donne strappati dalle proprie abitazioni a cui non fecero più ritorno e a cui le pietre - ideate dall'artista tedesco Gunter Demnig - restituiscono un'identità e un luogo di sepoltura. Sono dunque punti di riferimento importanti per la coscienza civile del paese, disseminati in molte città italiane. E proprio per il loro valore l'Unione Giovani Ebrei d'Italia (Ugei) ha avviato un progetto per tutelarle. Restaurare la memoria, il titolo di un'iniziativa che toccherà diverse città italiane e è che ha preso il via in queste ore a Milano. Qui diversi ragazzi della Comunità ebraica, prodotti in mano, hanno ripulito alcune pietre e ricordato le storie delle persone deportate. 

“Ci siamo ispirati a un progetto olandese e lo abbiamo riadattato alle esigenze italiane. – spiega Bruno Sabatello, referente Ugei dell’iniziativa a cui hanno aderito tra gli l’UCEI e le Comunità ebraiche di Roma e Milano – L’obiettivo è quello sia di ripulire le Pietre d’inciampo sia di ricordare volti e storie dietro ciascuna pietra. Abbiamo già quattro tappe programmate e a Roma in occasione della Giornata europea della Cultura ebraica a Palazzo della Cultura avremo modo di parlarne in pubblico”. Per partecipare, aggiunge, è stato creato un form in cui i giovani possono dare la propria adesione, indicando la città di appartenenza. Venezia sarà un’altra delle tappe di “Restaurare la Memoria”, ma si lavora anche per portarlo avanti a Genova, Savona, Siena, Firenze, Torino, come ha spiegato il presidente Ugei Giuseppe Santoro nel corso di una breve presentazione davanti alla Scuola ebraica di Milano. Un appuntamento in cui che ha visto intervenire il rabbino capo della città, rav Alfonso Arbib, che ha sottolineato il valore della Memoria per l’ebraismo come caposaldo identitario. “Prima di fare una mitzvah, prima di compiere un precetto, devo sapere chi sono, devo sapere la mia storia. Conoscere la Memoria significa questo, conoscere se stessi”, ha spiegato il rav. A sottolineare l’importanza che siano i giovani a portare avanti questa iniziativa sono stati poi il vicepresidente UCEI Giorgio Mortara, il presidente della Comunità ebraica di Milano Milo Hasbani, il presidente del comitato Pietre d’inciampo a Milano Marco Steiner, l'assessore alla Cultura della Comunità Gadi Schoenheit e il deputato Emanuele Fiano.

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L'INIZIATIVA DELLA REGIONE TOSCANA

“Memoria, guida per il nostro presente”

“Discriminare, imprigionare, annientare. L’Italia fascista nell’Europa del Terzo Reich”.
È il titolo del corso online di preparazione per docenti, organizzato dalla Regione Toscana in partnership con l’Ufficio scolastico regionale e l’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età Contemporanea. A realizzarlo la Fondazione Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza di Prato – Luoghi della Memoria Toscana.
Sei le lezioni con esperti in programma, più una serie di dialoghi aperti a tutti.
Racconta Ugo Caffaz, storico punto di riferimento delle iniziative toscane per il ricordo consapevole e ideatore tra gli altri del Treno della Memoria: “Sono passati 20 anni dalle prime iniziative per il Giorno della Memoria. La Regione fin dall’inizio ha puntato sulla formazione degli insegnanti e, attraverso di loro, degli studenti. ‘Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario’: questa impostazione ci ha guidato fino ad oggi e, speriamo, anche per il futuro”. Fondamentali, ricorda Caffaz, “i testimoni come Marcello Martini deportato politico a soli 14 anni, Andra e Tatiana Bucci deportate a 4 e 6 anni per la ‘razza’, e così anche la scrittrice Edith Bruck”.
 

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DA ISRAELE ALLA SINAGOGA PIEMONTESE, LA MAGGIORITÀ DI RAZ GOLDSTEIN

Ivrea e la gioia di un Bar Mitzvah

Sei anni fa la sezione di Ivrea della Comunità ebraica di Torino ha celebrato l’ingresso di un nuovo Sefer Torah in Sinagoga, un Sefer restaurato grazie a una donazione di Omer Goldstein, medico israeliano, che ad Ivrea ha risieduto durante l’infanzia insieme alla sua famiglia e che ora abita in Israele.
Fu una cerimonia per il piccolo nucleo di ebrei di Ivrea molto significativa. Ora la famiglia Goldstein è tornata da Israele nella città piemontese per un’altra cerimonia dal grande valore simbolico: il Bar Mitzvah di Raz, figlio di Imanuel, fratello di Omer Goldstein.
I festeggiamenti sono iniziati nella sinagoga di Torino (nell'immagine), per la cerimonia della Hanachat Tefillin, guidata da rav Ariel Di Porto, e sono proseguiti durante lo Shabbat per il Bar Mitzvah, celebrato nel Tempio piccolo di Ivrea.

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La storia ha inizio
Mangiando il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male Adamo ed Eva fanno una scelta: decidono che vivere è entrare nel tempo. Perdono la chance (fino a quel momento non interdetta) di cibarsi del frutto dell’albero della vita e dunque non sono più immortali. Inizia la storia dell’umanità. Come spesso capita bisogna rompere le regole del gioco precedente perché una storia abbia inizio.
 
                                                                          David Bidussa
Terra e tempo
La storia dell’umanità è il racconto di un costante mutamento. L’idea stessa di uomo si lega a quella della trasformazione, sia quella sua propria che dell’ambiente nel quale vive. Se nel passato tutto ciò avveniva in un tempo che a noi - con uno sguardo retrospettivo - pare incredibilmente lungo, stratificandosi quindi in lenti passi, di cui spesso non si aveva neanche una piena cognizione nel momento in cui venivano compiuti, oggi invece tutto sembra essere tanto accelerato quanto radicalizzato. Il nostro mutamento, infatti, è il risultato sia di una straordinaria velocizzazione di modi, criteri e durata delle singole trasformazioni, sia di un fenomeno cumulativo, che le rende non solo tra di loro sommate ma significativamente amplificate e interagenti negli effetti che producono.  
                                                                          Claudio Vercelli
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